Sette concrete proposte dei dirigenti i Sindacati industriali

Sette concrete proposte dei dirigenti i Sindacati industriali LA LOTTA CONTRO LA DISOCCUPAZIONE Sette concrete proposte dei dirigenti i Sindacati industriali Roma, 31 notte. Sotto la presidenza dell'oli. Tullio Cianetti ha avuto luogo stamane, nella sede della Confederazione nazionale dei Sindacati fascisti dell'industria, una importante riunione dei segretari e commissari delle Federazioni nazionali e delle principali Unioni provinciali, nella quale sono state esaminate ed approvate alcune proposte concrete per combattere la disoccupazione e agevolare il riassorbimento della mano d'opera. Le provvidenze del Regime per rendere meno gravosi gli effetti della disoccupazione sono già cospicue, ma adesso, tenuto conto del perdurare della crisi, la Confederazione nazionale dei Sindacati fascisti dell'industria in- esivmtende ricorrere ad altri rimedi anche di | " carattere eccezionale per restituire al lavoro le sue normali possibilità d'impiego. E' noto che nell'ultima sessione del B.I.T., il delegato operaio italiano on. Cianetti sostenne strenuamente la necessità della riduzione della settimana lavorativa a 40 ore. La proposta non fu approvata; e cosi l'aspetto operaio del grave problema non ebbe a Ginevra quella considerazione che i più illuminati rappresentanti dell'industria e del lavoro ritenevano più che urgen te, indilazionabile. Il fenomeno della | , quale tuttora si pre- disoccupazione, quaie luu-ura. ai più-1 senta in Italia — in misura grave per • quanto inferiore a quella di altri Paesi. — è tale da costituire indubbiamente l'aspetto più imponente e caratteristi co della crisi. Il vero problema Non è la disoccupazione ricorrente dei tempi normali — periodicamente generata e superata dallo stesso processo economico — ma una disoccupazione la quale ha raggiunto limiti che lo stesso equilibrio economico non può sopportare. Inoltre una parte notevole di essa — ed è qui il lato più rilevante del fenomeno — ha carattere stagnante in quanto è costituita da lavoratori totalmente disoccupati che l'attività economica non riesce da tempo a rias .,„ „. . „„, 4, .„,_.,.„,„ annetto 1sorbire. Ed è qui il pi ncipale aspetto «^n^nminn ti annialn fini nrnnlPTTia. 1JO- !economico e sociale del problema. Do po l'esito della recente sessione del B.I.T., i dirigenti della Confederazione nazionale dei Sindacati fascisti dell'industria hanno riesaminato il problema, restando fermi però anche dopo questo nuovo esame nel concetto che proprio ;. .. , .. _ zione In quest'ultimo decennio, il crescen sulla riduzione della settimana lavora-;Uva, o meglio ancora in una più conve-1niente disciplina di essa, è riposta la ba-1se su cui è possibile impostare efficace- mente la lotta contro la disoccupa-1te impiego delle macchine e il divario fra la durata del lavoro e l'aumento della sua efficienza tecnica, hanno no- !tevolmente contribuito a rendere più acuto il doloroso fenomeno. Ora il ve- ro problema è: ridurre al minimo pos- sibile tale divario, rendere cioè più ade- rente alla tecnica del processo produt- tivo moderno la durata del lavoro e conseguentemente i nuovi regimi o si-stemi di orari di lavoro. Ma poiché la durata del lavoro non dipende da cir-costanze di fatto univoche, ma è in funziono di molte variabili, ne segue che se si vuole raggiungere lo scopo indicato, la durata del lavoro da disci- plinare non può essere quella unifor- me ed astratta prevista dalla legge sulla limitazione obbligatoria degli orari di lavoro, ma la durata concreta dei lavoro quale si attua e si configura in ciascun ramo di attività produttiva e in ciascuna azienda. Perciò nella riu-nione di stamane è stato approvato un primo gruppo di proposte che riguar- dano appunto la disciplina nei suoi va- ri aspetti concreti della durata del la- r La riduzione degli orari E' stato proposto più precisamente che, mediante accordi tra i rappresentanti delle categorie interessate; primo, sia estesa a tutte le industrie nei limiti e con le modalità consentite da ciascuna di esse, l'adozione dei turni di lavoro in maniera da attuare la maggiore rotazione possibile dei lavoratori, anche qualificati, in base a criteri che consentano un determinato guada-gno settimanale. Secondo, che tutte leaziende industriali, ove non siano pra- ticati orari già ridotti, diminuiscano rorario di lavoro in maniera da con-sentire il riassorbimento del maggiornumero possibile di disoccupati, senza pregiudicare le possibilità produttive : dell'azienda. La riduzione degli orari • di lavoro s'impone in particola!' modo j nelle industrie stagionali ove, come è ' noto, viene effettuato un orario di la! voro notevolmente superiore a quello ] normale. Terzo, sia abolito il lavoro straordinario e festivo, salvo casi di carattere assolutamente eccezionale. Quarto, venga disciplinato il lavoro a cottimo, cioè a dire la durata del lavoro in relazione al suo rendimento in modo da evitare che l'immediato interesse | individuale induca il lavoratore a su| perare certi limiti di rendimento con j grave danno della sua salute e con rij percussioni sociali di notevole portata. I Quinto, venga disciplinato ove tecnicaniente sia possibile, come ad esempio nelle industrie tessili in genere, il lavoro delle macchine nel senso che il numero di esse per ciascun operaio non esigenze d'ordine tecnico quelle che ri- , sia tale da aumentare eccessivamente I l grado di penosità del lavoro. Sesto, | venga disciplinato l'impiego dei mezzi j meccanici in guisa da conciliare con le | chiedono il maggiore impiego possibile di mano doperà. Settimo, vengano n- fine disciplinati tutti i sistemi di razio-1 nalizzazione in vigore nelle aziende, j onde evitare che essi, portati al di là I di certi limiti, si traducano, oltreché in una eccessiva rarefazione della doman-, da di mano d'onera in un nrerriudizio da di mano doperà, m un pregiudizio per 1 integrità fìsica della razza Il valore pratico Per intendere appieno il valore pra- tico di queste sette proposte, che, come si è già detto, costituiscono i mezzi con cui i Sindacati operai ritengono possi- bile attuare una disciplina conforme ' ,. _ ri. Z. ,,„„„♦„ „„„ alle necessita attuali della durata con- creta del lavoro, occorre tener conto j anzitutto che nessuna difficoltà tecni- ca d'ordine pregiudiziale esiste per la floro attuazione nei vari rami dell'atti- : vita industriale | Per le nuove ' assunzioni di operai ! specializzati, conseguenti alla riduzio-1ne dei turni di lavoro o alla riduzione degli orari, nessuna difficolta può in ] linea di massima, secondo il pensiero unea di massima, secondo u pensiero dei rappresentanti dei lavoratori della industria, sussistere, sia perchè, come si rileva dai dati offerti dagli Uffici di i collocamento, la mano d'opera speda- ; lizzata disoccupata risulta più che sufficiente a soddisfare le nuove richieste, sia perchè spesso queste nuove richieste non farebbero che riassorbire la mano d'opera specializzata che è stata, licenziata per la contrazione della produzione. Nessun inconveniente degno di rilievo dovrebbe verificarsi per quanto riguarda l'eventuale necessità di ricorrere ad un aumento o ad una trasformazione degli impianti industriali in seguito all'assunzione di un maggior numero di lavoratori. Attualmente, 1"'oprio per effutto della crisi, gli im-iu industriali hanno m genere una | . . .... . . . _. potenzialità pratica assai superiore nei | confronti della produzione attuale. | Molte macchine che attualmente sono ferme, una volta riattivate sarebbero sottratte a tutti gli inconvenienti che sono soliti verificarsi nel materiale inu- ....„„. tilizzato. '1_a mano d'opera minorile Un second0 gruppo formulato dai ] rappresentanti dei lavoratori sempre u Copo di dare la massima efficien- ;,, K .. . , ,. za alla lotta contro la disoccupazione, Lriguarda 1 opportunità che da parte del, Governo siano emanati speciali prov-, vedimenti per la riduzione al minimo dell'impiego delle donne e dei fanciulli | onde sostituire nella maggiore misura possibile la mano d'opera minorile coni quella adulta e la mano d'opera fem minile con quella maschile, per realiz zare una vera disciplina nazionale del la domanda e dell'offerta di lavoro me dianto una congrua riforma delle vi genti disposizioni sul collocamento, Per quello che concerne il colloca mento, i rappresentanti dei lavoratori hanno ancora una volta prospettato i vari inconvenienti che derivano dalla facoltà che la legge consente al da tore di lavoro di scegliere nominati vamente la mano d'opera nell'elenco degli uffici di collocamento. Per effetto i di tale disposizione i datori di lavoro j si rivolgono bensì agli uffici di collo- camento per l'assunzione della mano d'opera loro occorrente, ma vi si ^tevolgono con richieste nominative, ciòI.1 ' j ' j ', •■ j : 1 i : che rende impossibile quella funzione selettiva ed equilibratrice che ì Smda cati devono esplicare. I dirigenti della Confederazione dei [ Sindacati dell'industria ammettono che la traduzione pratica delle loro proposte è tutt'altro che scevra di difficoltà. Ma essi affermano, e non a torto, che tali difficoltà possono essere superate in quanto è lo stesso nostro ordinamento sindacale e corporativo che ne tùrisce "direttamente" dalie Toro "stesse finaijta. ' _ , , . . , • , Emigrazione e colonizzazione interna [g SVÌlUPPO M G0IÌW1ÌSSarÌatO offro i mezzi, in quanto l'adozione di qualsiasi provvidenza che venga aIcombattere la disoccupazione non può |rappresentare per le associazioni sin dacali un imperativo morale che sca Roma, 31 notte. Lo sviluppo e l'opera del Commissariato per la emigrazione e colonizzazione interna, originale creazione del Regime alla diretta dipendenza del Capo del Governo, possono cosi riassumersi in qualche cifra. Centinaia di migliaia di lavoratori sono trasferiti ogni anno da un comune all'altro del Regno. Nel quinquennio 1929-34, sia per i lavori agricoli sia;! sate stabilmente alla terra a princi- per i lavori industriali, i trasferiti as- sommano a 1.711.222, imponente massa sottratta alla disoccupazione. iLe giornate di lavoro compiute nello stesso quinquennio ascendono a 90 mi- lioni circa, col realizzo di un reddito da parte dei lavoratori di un miliardo e cento milioni, cifra che basterebbe, se ve ne fosse bisogno, da sola, a di- mostrare l'utilità, l'efficacia e l'aderenza alla realtà quotidiana di questa creazione del negime. Le famiglie fis- si sddalle loro famiglie, in altrettante case ! " lCpiare dalla seconda metà del 1930 raggiungono la cifra di 4078, con 33.829 omponenti. Sono stati trasferiti inol,re 1876 Capi famiglia, poi raggiunti «g> «J* ati a Carditela presso Napoli; altri 300 sono stati immessi nella zona di Montcgrosso presso Andria, altri inviati in Albania. Dal 1930 a tutto il 1933, circa mille amiglie sono state trapiantate nella Ll,"a contro 24.000 inviate nel periodo 922-29 anteriore all'attività del rom922-29 anteriore all'attività del Com missariato. Non si hanno precedenti in Europa di simili afflussi di emigrazione nterna. Si crea l'Ente per la colonizzazione della Cirenaica sotto la vigilanza del Commissariato, col compito di mettere n valore i terreni della colonia e immettervi le famiglie coloniche metropolitane. Si costituisce l'Ente colonia e Forrarose cguaimcnte solto la vipranza del Commissariato col compito di fissare il maggiore numero di fafiglie nella provincia di Ferrara nelle zone a scarso indice demografico. Lo stato non abbandona i nuovi coloni. P°P° averli provveduti di terre e di *g»*^SSSta."""* COn ogm Spe' di trasfer ndMPer aIleviare ,e spege mento, il Commissariato eroga somme considerevoli. II premio concesso ad considerevoli. Il p ogni famiglia trapiantata in zona co onica 6 di lire 6.000, che viene diviso n, Quattro annualità. Per i soli premi colonici, il Commissariato nel 1930-33 ha erogato 8.218.000 lire circa, cifra che di anno in anno aumenta in progressione geometrica. Le somme in previsione per premi nel 1934 superano 2.000.000 di lire. Le somme erogate per l'assistenza raggiungono, nel periodo 1930-33, la cifra di 1.118.000. I villaggi costruiti e in costruzione nei maggiori centri di colonizzazione, per ospitare i coloni e i lavoratori temporanei ascendono a 17. Il Commissariato procede quindi a nchieste sulle condizioni delle famiglie coloniche nelle più diverse e lontane zone di colonizzazione, con particolare riguardo alle condizioni economiche e al loro acclimatamento e ambienta nicnt pcr una migliore determinazione dell'azione da svolgere in avvenire e , .. . °. , , , per un migliore impiego dei mezzi per l raggiungimento degli scopi prefissi. Il vasto Agro Pontino, già simbolo di abbandono e di morte, è tutto un cantiere. Duemilacinquecento case sono costruite dall'Opera Combattenti, delle n,,j,ii isso rnsHtni'ìrnnn p-ià 1350 nn]UA}i "ou cosuiuiscono già idou po deri organici popolati da famiglie co- mentre nei 55.000 ettari sui oniche, JUali si svolgeva l'azione dell'Opera, nel 1931 erano 350 persone, oggi ne contano oltre 60.000 che combattono una .vera « P.rnPr'a s"er™' ^az'o0"c nell Agro Pontino è rappresentata sino L, 30 | ile „a 6.483.000 giornate lavo- mtive con 4.000 chilometri di strade, 1750 chilometri di nuovi canali, 9800 chilometri di scolini, 20 mila ettari di dicioccamento, 40 mila di dissodam^nto. Ma vi sono ancora altre cifre le qua Alessandria, 31 notte, Alla presenza dell'avv. Manfredi, segretario dell'Unione Sindacati dell'Inaustria, e del signor Moroni, Capo sete^^g^S^jg^ «£ preseniauie uen Amministrazione pio- li stanno a dimostrare la grande attivita del Regime in questo campo. L'azione di bonifica compiuta dall'Opera Combattenti in questi anni nel paese, oltre all'Agro Pontino, si estende su 445.000 ettari di terreno, opera vera- mente degna del segno del Littorio. L'imponente massa dei lavoratori tra- sferiti sotto la vigilanza e costante o- pera del Commissariato crea ogni anno un'ingente ricchezza. « i 40,000 lire distribuite ai tranvieri del Monferrato ,o ^ vinciale, è stata distribuita a! perscnamvie astesi-monferrine la somma di 40 mila lire dovuta pcr arretrati, stipendio e salario. L'avv. Manfredi ha preso occasione pcr rivolgere ai personale, passato al sì Sindacato dell'Industria, il suo saluto e per illustrare la situazione dell'azienda e l'opera svolta dall'organizzazione per giungere ad una sistemazione definitiva. Successivamente le predette maestranze sono state ricevute da S. E. il Prefetto Rebua, al quale hanno espres so la loro riconoscenza per la valida at tività profusa nel risolvere una verten za interessante il personale stesso. _ «. Risoluzione di una vertenza sindacale 180.000 lire pagate alle maestranze Borgosesia, 31 notte. Sotto la presidenza del Commissario dell'Unione sindacati fascisti della proincia di Vercelli, cav. Traverso, si è olta una imponente riunione della tagUatà^iliustrazioi] Vatori corporativi, famiglia del lavoratore associato. maestranza della Cartiera Italiana di Serravalle Sesia, alla quale, seduta stante, sono state distribuite ben 1^0 mila lire versate dalla ditta per una risoluzione di una importante vertenza sindacale. 11 camerata Traverso, che è stato presentato dal fiduciario Albertinetti, prima di dar corso alla distribuzione, ha tenuto ai numerosi convenuti una dotile dei principi innoIella funzione del lavoro e della tecnica dei nuovi organi direttivi dell'economia nazionale, sottolineando la necessità di una preparazione colturale e tecnica dei giovani lavoratori. Il Commissario dell'Unione ha anche tracciali! ie linee generali dell'opera di assistenza e di mutualità svolta e che intende svolgere con particolare riferimento alla cassa di com- pensazione dei salari ilei capi famiglia ed alla estensione del beneficio del poliambulatorio a tutti i componenti la . I'\

Persone citate: Cianetti, Moroni, Traverso, Tullio Cianetti