Sabaudia in festa per la visita della seconda squadra navale

Sabaudia in festa per la visita della seconda squadra navale Sabaudia in festa per la visita della seconda squadra navale Roma, 31 notte. Le navi della seconda Squadra, dai nomi gloriosi di navigatori e di condottieri d'Italia, sono alla (onda nel mare di Sabaudia, dinanzi alla genteardita di questa nuova terra di lavoro e di conquista, e marinai e contadini sono confusi in un corteo bianco-nero per le vie e per i campi. La- visita ai distacca dalle consuete cerimonie, o come ò significativa e suggestiva, l'accoglienza si esprime calorosa e affet- tuosa come per evento eccezionaleMancavano ancora al lungo elenco depellegrini in questa terra dedicata e segnata dal Genio mussoliniano alla forza di creazione del Fascismo ed alVammirazione del mondo, i marinai d'Italia, questi prodi capaci di comprendere ogni ardimento. Il loro incontro con la terra rinata e coti le città nuove è stato pieno di simbolo, la loro ammirazione ed il loro entusiasmo spontanei e profondi. Dove prima terra e mare si confondevano disordinatamente c annullavano ogni segno dvita e rendevano impossibile ogni feconda intrapresa, oggi nettamente separati e solidamente arginati, si integrano e diventano fattori di operosità produttiva. I contadini sono stati grati ai wiariHai della loro comprensione e la giornata è stata di esaltazione del lavoro e della potenza, insieme e fortemente rappresentati dalle legionrurali e dalle belle navi. Campane e salve di gioia Le navi sono apparse all'orizzonte verso le 6 del mattino, splendenti nella loro veste d'acciaio, in lunga filaesattamente distanziate l'iuta dall'altra. Visto dall'alto della Torre di Sabaudia, lo spettacolo era superbo. Limpido il mare e puro il ciclo, lievi fiatdi vento; nel solco spumoso tracciate dalla capofila, le navi man mano savvicinavano disegnandosi nettamente. Gente già ce n'era in attesa, malgrado l'ora insolita, sul porto, sul mare e sulla dutia vicino al pontile comesu tuttala fascia arenosa ^amollemente sulla riva. Alle 1 precisele navi, gettate le ancore, erano giàallineate su due file. I Navigatori in prima fila, nomi pieni di poesìa e dstorta, Pessagno, Da Verazzano, Da Recco, Malocello, Tarigo, Vivaldi, Usodimare, Da Mosto; i Condottieri nella seconda, nomi di gloria e di potenzaColleoni, Giovanni dalle Bande NereDa Giussano, Cadorna; tra l'ima e l'altra fila il caccia Bassini e il portaaerei Muraglia. Sabaudia aveva issato sulle torri sulle case tutte le sue bandiere; le navi le salutarono con salve di gioia la eco risuonò nel religioso silenzio decampi. Dall'alto della Torre, Sabaudiricambiava il saluto suonando le campane in allegrezza. Altrove la gentoffre ai marinai magnificenza di accoglienze e liete feste, ma forse nessuna come questa dell'Agro offerse matanta sincerità e tanta lietezza; d'altra parte soltanto qui i marinai comgli altri possono vedere nella sua immediatezza il miracolo della creazion e possono intendere il senso e la poesia del lavoro. Sabaudia aveva inoltre suoi particolari sentimenti da esprimere per questa visita. Ultima nata fra le consorelle grandi e piccole, distese sulle sponde d'Italia, accoglieva per la prima volta le navi e per la prima volta intendeva il senso del mare, del destino siti mare. Gente schietta e semplice, contadini e marinai, gli uni curvi sulla terra ad ascoltarne i palpiti mi- sterìosi, gli altri protesi nella veglia assidua, sono fatti per capirsi al primo incontro come è avvenuto. L'incontro delle autorità Appena compiute le manovre di ancoraggio, le autorità di Sabaudia sono salite a bordo del Giovanni dalle Bande Nere, battente bandiera ammiraglia, accolti dall'ammiraglio Foschini, comandante la squadra, al quale facevano corona gli ufficiali del suo Stato maggiore. Il Commissario del Governo per l'Agro 8. E. il Prefetto Le Pera, il Podestà di Sabaudia e Commissario dell'Opera Combattenti conte Cencclli, il Segretario della Federazione dell'Urbe dott. Orazi, il Podestà ed il Segretario del Fascio di Littoria porgono al Comandante la Squadra il saluto della popolazione pontina ed il ringraziamento per aver voluto onorare con la visita ambita la nuova terra. L'Ammiraglio risponde ringraziando e invi¬ ta le autorità a visitare la possente]nave. Mentre si svolge la visita, dalle navi vicine scaglioni di marinai scendono nelle lande per recarsi al pontile. Quando i primi reparti mettono piedo a terra, il primo saluto dei rurali si manifesta vibrante e spontaneo, e immediatamente i contadini veneti e padani fraternizzano con i bruni marinai. I reparti sbarcati si portano rapidamente con automezzi e a piedi a Sabaudia e vanno ad ammas sorsi in piazza della Rivoluzione. Alle dicci sbarca la rappresentanza dcqli ufficiali di tutte le unita^esenti e^^Tt^T^ I mj,-a,,;;0 Foschìn I j\jaygjore_ con il suo Stato Nella piazza della Rivoluzione, intanto, si erano raccolti in file serrate gli operai e i contadini, le rappresentanze fasciste dell'Agro, reparti di Giovani Fascisti, di Avanguardisti, di Balilla e di Giovani e Piccole Italiane. Accanto ad essi si allineano in pcr- fetta ordine duemila marmai. Intorno e dietro le file compatte, si ammassa altra folla. Allo 10,30, l'ammiraglio Foschini, insieme agli ammiragli Rie cardi e Valli ed al suo Stato Maggio re, giunge in piazza della Rivoluzione. Mentre i reparti presentano le armi, il Podestà di Sabaudia con le altre autorità si fa incontro al gruppo degli ammiragli porgendo loro il benvenuto. Si levano alte le note squillanti di Gio- vinezza e quelle della Marcia della Marina, mentre la folla acclama en tusiasticamen te. Coperta dal tricolore, l'ancora che ta Marina dona a Sabaudia è vigilata da due murinai armati. E' stata coe¬ locata su un quadrato basamento di pietra posto sul ripiano della gradinata dilla Casa del Fascio. Le parole incise sulla targa — parole scarne di marinai, ma. nobili e forti, vibranti di luminosa certezza — spiegano il significato del dono simbolico: « Alla terra dal nome augusto — che per volere del Duce — canta alfine sul mare di Roma — l'inno di una vita feconda — la Seconda Squadra navale — offre il simbolo — che trae dalla fede di oggi — l'orgogliosa certezza del domani. — Sabaudia, 31 luglio I93'f XII E.F. ». L'ammiraglio Foschini consegna l'ancora e pronunzia brevi parole commosse e vibranti; gli risponde il conte Cencelli a nome di Sabaudia ringraziando del dono e salutando l'Armata d'Italia a nome dei rurali dell'Agro. Passati in rivista i duemila marinai e le Legioni rurali e fasciste, l'Ammiraglio con il seguito è salito in Municìpio per visitare il bell'edificio. Altre visite sono state fatte alla Casa del Fascio e alla caserma della Milizia. A bordo, intanto, gli equipaggi attendevano i rurali, i quali ininterrottamente dulie 13 alle 19, si sono susseguiti nelle visite alle belle navi, fraternamente accolti dai marinai. Nel pomeriggio stesso, i marinai liberdal servizio sono andati in visita per l'Agro entusiasticamente accolti. A Littoria ò stato offerto un gran-]** 'j™'»lc»fo dcllaLa folla ha lungamente applauditoi marinai, i quali poi in serata (tannopartecipato alla gaia festa popolareorganizzata in loro onore. LA CERIMONIA DELLA CONSEGNA DELL'ANCORA

Persone citate: Cadorna, Cencelli, Duce, Foschini, Le Pera, Orazi, Pessagno, Vivaldi