Il golf in Italia

Il golf in Italia Il golf in Italia Fino a pochi anni fa sconosciuto ala gran massa del pubblico, il golf si va ora lentamente diffondendo anche fra noi ed affermandosi nel vasto quadro sportivo nazionale. Si deve alla regolare creazione di una Federazione Italiana del golf, se questo gioco, cosi sano e dinamico e squisitamente sportivo, ha ricevuto in questi ultimi tempi, con il crisma dell'ufficialità da parte del C.O.N.I., nuovo impulso e più vasti sviluppi. Contro questo sport, in passato, vi è stata molta ed ingiustificata prevenzione; si pensava generalmente fosse un gioco adatto solo a persone gracili o anziane, un gioco per il quale non occorresse nè forza nè destrezza. Chi l'ha praticato una volta sola, ha potuto invece subito capire quanto diversa fosse la realtà da quanto si andava con troppa leggerezza affermando a tavolino... Il golf, come e più di tutti gli altri sport, è un gioco che esige, oltreché resistenza e fiato, una buona dose di Intelligenza e di tenacia. Per ben giocare al golf non è sufficiente infatti solo l'esercizio e l'allenamento; occorre molta riflessione ed un'applicazione appassionata. Più si progredisce nel gioco e più si scoprono e difficoltà insite nel gioco stesso, che non ammette scoraggiamenti e vuole in ogni momento una grande padronanza di nervi. E poi non è vero che sia uno sport per vecchi. Nei paesi dove il golf è praticato intensamente — parliamo soprattutto delle nazioni dove questo sport ha avuto le sue origini come l'Inghilterra e gli Stati Uniti — folle di giovani affollano i campi di gioco e giovani sono i campioni che si mettono in vista. Cosi uno dei migliori giocato/i inglesi, Percylucas, assai ben quotato nel campionato internazionale dilettanti della Gran Bretagna, è un giovane; un giovane è Carlhan, campione di Francia dilettanti, e di appena ventidue anni è Lawton Little, grande promessa del golf americano che si dice supererà, per eccellenza di gioco, il famoso Bobby-Jones. Cosi è anche, del resto, da noi. Il marchese Folchetto Malaspina, del Golf Club Roma, quest'anno vincitore del campionato internazionale italiano dilettanti contro un'agguerrita pattuglia di giocatori stranieri, ha appena trent'anni, e ventidue ne conta Luigi Luzzatto, del Golf Club di Venezia-Lido, che s'è aggiudicato a Monza il titolo di campione nazionale dei dilettanti, titolo d'altra parte detenuto nei due ultimi anni dal ventenne Toti Fraschini di Milano. L'opera attiva della Federazione italiana di golf, presieduta con intelligente passione dal dott. Marcello Cirillo, ha fatto sì che, di pari passo con la passione e l'interessamento per questo magnifico sport, siano aumentati notevolmente, in questi ultimi tempi, e i giocatori ed i campi. I campi di gioco attualmente superano la ventina, cifra già ragguardevole se si consi¬ dera la breve vita di questo sport in Italia. Fra i migliori campi di gioco ricorderemo quelli dì Roma, di Milano (Monza), dì Villa d'Este, di Sanremo, di Pallanza, di Brloni, di Carezza al Lago, di Menaggio-Cadenabbia e del Colle di Sestrières tutti a 1S buche, e quelli di Stresa, Rapallo, del Lido di Venezia, Clavières, Torino, Bordigliela e di Madonna di Campiglio di 9 buche. Tre altri campi poi entreranno in funzione quest'anno a Napoli, a Varese e a Firenze. Torino, anche in questo sport, non è seconda alle altre città italiane. Fin dal 1921 un gruppo di appassionati costituiva il Golf Club Torino che, sotto la presidenza del col. conte Filippo di Sambuy, iniziava subito una buona attività allestendo un campo di gioco a Mirafiori. In più di dieci anni di vita il Golf Club Torino — che attualmente, fra i suoi 200 soci, conta parecchi ottimi giocatori messisi brillantemente in luce attraverso numerosi tornei nazionali — si è saldamente affermato, portandosi in linea con i più quotati e anziani Golf Clubs italiani. L'avv. Edoardo Agnelli, succeduto nel 1931 al conte di Sambuy nella presidenza della società torinese, ha saputo imprimere ad essa un nuovo più fervido impulso di vita e di attività sportiva. Il nuovo presidente, tra l'altro, ha offerto una bellissima coppa che annualmente viene disputata in occasione dello svolgimento del Campionato di Torino, vinto, dal '31 in qua, successivamente dal barone Andrea Bologna, dal principe Rayneri di San Faustino e dal giovane Giorgio Ghislieri. Oltre al campionato torinese, il G. C. Torino organizza attualmente, fra le sue maggiori manifestazioni, il campionato piemontese, per il quale è in palio un ricco trofeo offerto dall'augusto presidente onorario della società, S. A. R. il Duca d'Aosta, che, com'è noto, è un appassionato giocatore di golf. Vincitori di quest'ultimo campionato, istituito nel 1932, furono finora l'avv. Ricordi e l'avv. Mario Teppati. Un nuovo più vasto sviluppo attende pertanto ora il Golf Club Torino. L'avv. Edoardo Agnelli ha In animo infatti di riunire in un solo grande ente la società torinese ed il Golf Club Sestrières, che pure presiede; conseguenza più immediata di questa geniale fusione sarà che gli attuali soci del G. C. Torino potranno usufruire del nuovissimo e vasto campo costruito in quella magnifica località che è il Colle di Sestrières. Questo campo, che è stato inaugurato ai primi di luglio, appare quale uno dei migliori e più perfetti d'Italia; costruito secondo i più moderni criteri tecnici, su un fondo elastico di torba e in un ambiente ideale di montagna, esso, che tra l'altro è il più elevato d'Europa, ha le sue 18 buche distribuite su una lunghezza di ben 5200 metri. Inoltre, anche il campo di Mirafiori, che è di 9 buche con 2655 metri di lunghezza, sarà modificato e migliorato e per l'autunno si arricchirà di un nuovo e leggiadro casino di golf. Con queste realizzazioni, Torino conquisterà definitivamente un posto di preminenza nel campo del golf italiano, un posto che le viene di diritto da una luminosa tradizione di attività, di passione e di vittorie. A. M. fi La mazza saldamente serrata nelledel colpo, la signorina De Pianta, agidistesa del campo di Mirafiori, sta lina da golf. — DI FIANCO: L'nista inglese Henri Cotton, noto mani, il corpo teso nella preparazione le figurina femminile stagliantesi sulla per colpire seccamente la candida palenergica espressione del professiocol soprannome di « mago del golf ».