La condanna a morte e l'immediata impiccagione dell'assassino di Dollfuss e di Holzweber capo dei rivoltosi

La condanna a morte e l'immediata impiccagione dell'assassino di Dollfuss e di Holzweber capo dei rivoltosi La condanna a morte e l'immediata impiccagione dell'assassino di Dollfuss e di Holzweber capo dei rivoltosi Le ultime parole dei condannati: Planetta: "Prego la vedova del Cancelliere di perdonarmi,, - Holzweber: "Ho dato la mia adesione all'impresa a patto che Rintelen e il nuovo Governo fossero presenti nel palazzo della Cancelleria,, VIENNA, 31 notte. Il primo processo per i fatti del 25 luglio è concluso. Due condanne a morte, pronunciate dal tribunale militare, sono già state eseguite. Stamane il tribunale ha ascoltato la deposizione dell'ultimo testimone, l'agente di polizia, Steinberger, quindi la relazione dei periti. L'aula riboccava di pubblico. Lo Steinberger non ha potuto dare notizie di particolare rilievo circa il modo in cui fu ucciso il Cancelliere Dollfuss, e ha detto che egli fu subito costretto dai ribelli e mettersi con la faccia verso la parete tenendo in alto le mani. Ha poi aggiunto che non fu più possibile telefonare dal Ballhaus perchè tutte le linee telefoniche erano state interrotte. Per tale motivo non si riuscì nemmeno ad avvertire un medico, nè un prete, che il Cancelliere desiderava. Due rivoltellate a bruciapelo Il perito generale Pummerer ha quindi comunicato al tribunale i rilievi da lui fatti in merito alla pistola adoperata dal Planetta per uccidere il Cancelliere. Il Planetta, come si sa, sosteneva che il secondo colpo era partito dall'arma senza sua volontà. Il tipo di arma da lui adoperata esclude però questo inconveniente in maniera assoluta. Il perito, per accertarsene, ha sparato un centinaio di colpi e neppure una volta è avvenuto che, dopo il primo, ne sia partito un secondo. A questo punto la relazione del perito Pummerer è stata interrotta per ascoltare il perito medico dottor Szekely essendo i rilievi del medico interessanti per l'ulteriore valutazione dei rilievi, del perito balistico. Il dottor Szekely ha spiegato che il Cancelliere Dollfuss fu ferito da due colpi di pistola; un foro di entrata lo si è riscontrato sul lato sinistro del collo, sei centimetri sotto il lobo dell'orecchio, e la palla, penetrando nelle parti molli del collo e attraversando il settimo anello della colonna vertebrale, è andata a finire sotto l'ascella. La lesione, oltre distruggere il midollo spinale, aprì dei grandi vasi e provocò, insieme alla forte emorragia, il decesso. Pres.: — Se fosse stato possìbile prodigare subito aiuti medici al Cancelliere la ferita sarebbe riuscita ugualmente mortale ? Perito: — Forse con un'operazione si sarebbe potuto arrestare la perdita di sangue e prolungare un po' la vita del Cancelliere; ma, siccome il midollo spinale era leso, cosa che provocò una paralisi immediata, prima o poi il Cancelliere avrebbe dovuto finire fra grandissimi dolori. Il perito ha quindi spiegato che la seconda ferita è stata cagionata da un colpo tirato a maggiore distanza. Questa pallottola ha attraversato il corpo ed è andata perduta. La seconda ferita noyi ha però contribuito a determinare il decesso. Pres: — A che distanza fu tirato il primo colpo? Perito: — Ritengo ad una distanza inferiore ai quindici centimetri. Il secondo,' forse, ad una distanza di circa mezzo metro o di più. Il generale Pummerer riprende quindi la sua relazione, e dichiara che la palla rintracciata risale all'ultimo anno di guerra; anche lui è d'avviso che uno dei colpi deve essere stato sparato ad una distanza fra ì 15-20 centimetri. La difesa ha poi sollevato delle eccezioni. L'avvocato Jerateck ha insistito per ottenere la citazione come testimoni del Presidente della Repubblica e del Cancelliere dottor Schuschnigg. Il difensore ha inoltre affermato aversi nelle deposizioni la prova che agli imputati era stato assicurato il salvacondotto. Un altro difensore, il dottor Fuhrer, ha domandato addirittura la citazione come testimonio dell'ex Ministro dì Germania, Ricth. " Per colpa di costoro si deplorano molti morti „ Il rappresentante dell'accusa, dottri Tuppy, ha replicato negando la passibilità di sostenere che agli'accusati sia stata garantita l'impunità. La promessa del salvacondotto e altre promesse, che possono essere state fatte da membri del Governo tenuti prigionieri, non hanno per il tribunale il benché minimo valore, in quanto, dato che esse abbiano avuto un loro valore giuridico questo viene a mancare in seguito alle inaudite pressioni, che hanno portato alle promesse stesse. Respinte le proposte della difesa, il tribunale ha interrotto l'udienza per breve tempo. Alla ripresa si è levato a pronunciare hi sua requisitoria il dottor Tuppy, il quale, riassunti .gli avvenimenti del 25 luglio, ha detto che fu solo pochi minuti dopo l ingresso dei ribelli alla Cancelleria che l'uomo che ha governato l'Austria giaceva al suolo, mentre gli altri Ministri e funzionari venivano fatti prigionieri e mantenuti per ore in una situazione nella quale vivevano nell'alternativa di essere uccisi da un momento all'altro. Centiìiaia di uomini hanno dovuto tremare per la loro vita. I ribelli hanno aperto le trattative solo quando hanno visto che gli aiuti attesi dall'esterno non venivano. « Gli imputati — ha proseguito il P. M. — parlano di legalità. Essi vorrebbero farci credere che sia stata progettata un'impresa legale. Sebbene la loro intelligenza non sia eccezionale, è inammissibile che individui, i quali per anni hanno prestato servizio militare abbiano potuto credere, per un solo secondo, che l'azione da loro progettata fosse legale. Ci sarebbe voluto, per crederlo, una buona dose di puerile semplicioneria. « I due imputati, e sopratutto lo Holzweber, hanno sostenuto la parte di capi della congiura. Per colpa loro si è scatenata nelle province la guerra civile, e si sono dovuti deplorare molti morti. Sa Iddio per quanto tempo ancora dovremo dolerci per questi tristi avvenimenti! « Si pensi un po' in quale situazione i due imputati hanno trascinato il nostro Paese: una sola scintilla sarebbe bastata per determinare l'invasione dell'Austria da parte di truppe straniere e di Potenze straniere ». Il Pubblico Ministero ha contestato le affermazioni del Planetta riguardanti la casualità del secondo colpo partito dalla sua pistola contro il Cancelliere. « Debbo dire — ha esclamato il dott. Tuppy — che per noi tutti sarebbe una soddisfazione il poter credere che il Cancelliere sia caduto vittima non di un gesto suggerito dall'odio, bensì per una disgraziata fatalità. Ma dopo le prove venute alla luce dal dibattimento, come possiamo credere a una cosa simile? La narrazione del Planetta è tanto assurda che nessuno vi potrà prestar fede. E come mai un soldato esperto come lui può aver fatto partire un colpo solo per aver visto strisciare un'ombra lungo il muro? L'usciere Ledwicek ha dimostrato in modo inoppugnabile che la pistola venne puntata da brevissima distanza. E voglio rinunciare a descrivere cosa abbiano significato per noi questi colpi, e voglio anche rinunciare a mettere in rilievo che la vittima era un padre di due creature, e che a questa vittima furono negate assistenza medica ed ecclesiastica. « I due imputati sostengono che sia stato loro promesso il perdono. Dal procedimento invece è risultato che non si può parlare di una promessa d'impunità. Per noi che dobbiamo applicare la legge le promesse fatte sottoviolenza sono nulle e inesistenti. Io spero che l'Alta Corte militare applicherà la legge in tutta la sua gravità ». I difensori discutono,., la Costituzione Come primo difensore ha preso la parola il dott. Jerateck il quale ha negato che i fatti siano dimostrati nel modo che l'accusa sostiene. L'imputato Holziceber era del parere che l'azione avvenisse in nome del Presidente della Repubblica e fosse quindi dal punto di vista legale coperta. A giudizio del difensore, si è trattato di un'impresa paragonabile a quella famosa del capitano di Kòpcnick, un'impresa che doveva finire col porre il Governo davanti a un fatto compiuto. Del resto Holzweber ha eseguito le istruzioni di un ignoto, e bisognerebbe credergli anche perchè mancano prove in contrario. Il difensore Jerateck, riferendosi alle deposizioni dei Ministri Fey e Neustadter-Stiirmer, ha ripetuto che agli accusati e ai loro compagni fosse stata garantita l'impunità. Secondo il difensore, la questione dell'impunità avrebbe potuto essere chiarita subito anche nell'interesse dei 142 processi che debbono ancora svolgersi. Alquanto audace è stato poi il difensore principale dott. Fuhrer, che ha approfittato della circostanza per tenere un vero e proprio discorso politico di tinta nazista che il Presidente ha dovuto interrompere parecchie volte; nell'uditorio si sono sentiti a tratti mormorii di biasimo. II dott. Fuhrer ha fatto dell'ironia circa il modo in cui il processo è stato condotto dal punto di vista procedurale, e poi si è messo a criticare j l'attuale Costituzione austriaca di! cendo che la Costituzione stessa non è legale, e che il tribunale militare non è competente per questo processo in quanto la sua costituzione non è avvenuta nelle forme previste dalla legge. Senza dubbio queste considerazioni sul valore legale della Costituzione debbono avere influito, secondo, il difensore, sull'imputato Planetta fino al punto da mandarlo davanti ai giudici. La violenza, ha aggiunto il dott. Fuhrer, non è un\nomezzo per convincere un avversarioìampolitico, ma in tutti gli Stati e inlmtutti i tempi si sono avuti uomini iìmquali hanno con la violenza tentatoì di provocare mutamenti. , Il dott. Fuhrer si è dilungato nell'esposizione delle idee naziste, ha citato perfino lo Schlageter suscitan pdo nuovi mormorii nell'aula, e poi\i'passando a parlare dell'indipendenza dell'Austria, difesa dal Cancelliere Dollfuss, ha dichiarato che a questa idea si oppone l'altra: « Un popolo e uno Stato ». Il Presidente del tribunale l'ha così dovuto richiamare all'ordine. Il difensore Fuhrer ha concluso dicendo che si sarebbe scasusotelabdovuta rispettare la volontà espres-\dsa dal moribondo Cancelliere Doll-\Vfuss con le parole : « Nessuno spargìmento di sangue ». Dichiarazioni dei due imputati Dopo una breve replica del Pubblico Ministero, prima che il tribunale si ritirasse in camera di consiglio, l'imputato Planetta ha detto di voler dire qualcosa. Levatosi, ha fatto con voce ferma la seguente dichiarazione: « Io so che nelle prossime ore forse non vivrò più. Ma una cosa voglio ancora dire: io non sono un vile assassino, e non ho agito col proposito di uccidere. Come uomo mi pento di quanto ho fatto e prego la vedova del Cancelliere di perdonarmi ». Allora si è levato anche il secondo accusato Holziceber che a sua volta ha dichiarato: « Anch'io voglio dire ancora qualche cosa sulla parte da me sostenuta presentandomi come capitano. Io ho dato la mia adesione all'impresa a patto che non venisse sparso sangue, e a patto che il dott. Rintelen e il nuovo Governo dovessero trovarsi presenti nel palazzo della Cancelleria. Ma il capo dell'azione non era sul luogo, e io allora mi sono subito rivolto al Ministro Fey. Io ho assunto la responsabilità di ogni cosa e ho evitato spargimento di-sangue; appunto per fare questo ho dovuto sollecitare l'intervento del Ministro Fey. Io non volevo la guerra civile, e se noi l'avessimo voluta ci saremmo difesi con le armi in pugno. Noi invece non volevamo che nessuno rimanesse ferito o ucciso. Voglio dire ancora una volta che ho fatto tutto animato dall'amore per il popolo e per la Patria, e che sono cndqtclavssTslectchPvaonrpeduscdnsdppronto a sopportare le conseguenze | ndel mio atto. Grazie! » nIl tribunale è rimasto in camera\Bdi consiglio soltanto venti minuti. \mE' rientrato quindi nell'aula con i Falla testa il Presidente, maggior ge-\gnerale Oberweger; nell'aula si era-'Mno frattanto raccolti molti altri ma- \ gistrati e avvocati. Superfluo dire ; eche il silenzio era assoluto. La let-\dtura della sentenza è stata fatta dal j mpresidente di corte d'appello Kreuzhuber. I due accusati Otto Planetta e Franz Holzweber sono stati riconosciuti responsabili di alto tradimento; inoltre il Planetta è stato rico¬ srpcz nosciuto responsabile di assassinio; ambedue sono stati condannati a morte per impiccagione e al risarcimento delle spese del processo, La sentenza e l'esecuzione Il tribunale ha disposto che per primo dovesse essere impiccato \i'Holzweber. I condannati hanno a- scollato la sentenza in piedi davanti al tavolo dei giudici mantenendosi sull'attenti. Terminata la lettura, si sono seduti tranquillissimi. La sentenza è stata letta con le porte spalancate ed è stata accolta dal pubblico senza nessuna manifestazione. Nella motivazione è detto che i \due accusati hanno compiuto un'im\VTem atta a determinare la guerra civile. I dite accusati hanno militato nelle file del partito nazista anche dopo il suo divieto, e sapevano bene quali fossero gli scopi dell'azione tcontro il Ballhaus. Il fatto che il palazzo della Cancelleria sia stato invaso da 144 persone fornisce gli estremi per la sommossa. I due accusati dovevano sapere che fra i se- guaci del Governo e fra i loro se- ngitaci si sarebbe venuti a una lotta. 1La sentenza insiste poi sulla vo- Islontà del Planetta di uccidere U Can- fcelliere e per fornirne la prova fa pnotare che il Planetta^ per raggiun- [gere la sua vittima è corso attra- 'verso parecchie sale. Per il tribuna- \ le militare non è rimasta altra pos-[sibilità che infliggere agli imputati .la pena capitale. Il magistrato hat concluso esclamando: ì« La sentenza è inappellabile; so- .no le 13,25 ». ìA nome della difesa il dott. Fuhrer* ha inoltrato un ricorso di grazia e\ha chiesto di poter parlare coi con- ìdannati nelle loro celle. I condannati'hanno chiesto l'assistenza di un\prete. La sala è stata nel frattempo sgombrata in silenzio. Trascorse le tre ore fissate dalla legge, ed essendo stata rigettata la domanda dì grazia, alle 16,25 è stato iimpiccato per primo Franz Holzwe-\ber. Alle 16,35 è salito sul patibolo\Otto Planetta, All'esecuzione non^hanno assistito che ì componenti del- ^la Corte e i tre difensori.

Persone citate: Ballhaus, Doll, Franz Holzweber, Kreuzhuber, Oberweger, Steinberger, Szekely

Luoghi citati: Austria, Germania, Vienna