La nomina del nuovo Governo erette nella politica di Oolite

La nomina del nuovo Governo erette nella politica di Oolite Mentre P Itati i et vigilet etl Brennero La nomina del nuovo Governo erette nella politica di Oolite Schuschnigg al Cancellierato, Starhemberg Vicecancelliere e Fey Ministro degli Interni - Il popolo unanime nella difesa dell'indipendenza - Imminente riunione della Corte Marziale - L'estinguersi dei focolai della rivolta Vienna, 30 mattino. La vita dell'Austria sta riacquistando il suo ritmo normale sul quale pesa tuttavia, come un peso angoscioso, la tragica scomparsa del Cancelliere DoTlfuss. Se il sangue dei martiri ha sempre germinato le più superbe palingenesi della storia, quello versato dal Cancelliere fino all'ultima stilla vale a ridestare anche in quelM che fino a ieri furono più indifferenti ed ignari il senso vivo della patria e della necessità della sua indipendenza. Questo concetto che sembrava prima un po' teorico e lontano, è diventato un sentimento comune che rafforza gli organi operanti dello Stato e assicura loro l'adesione sempre più larga del popolo. A ciò si aggiunga l'ondata di sdegno che sopravviene da tutto il mondo a travolgere nella vergogna i sicari di una volontà straniera di sopraffazione, ed insieme la solidarietà del popolo italiano che a garantire l'indipendenza di un popolo invidiato nella vita e nell'onore ha mandato i suoi figli in arme a vigilare dalla frontiera. Anche il fatto sentimentale dei figliuoletti del Cancelliere ucciso che hanno trovato nella famiglia del grande Capo d'Italia il pio ricettacolo del conforto alla loro debolezza inerme, collabora a creare quelle correnti profonde che valgono a saldare un popolo e ad armarlo verso un comune destino. Il nuovo Governo Che, del resto, la normalità stia riprendendo e che le forze dello Stato mantengano il loro pieno vigore lo prova il fatto che la nomina del nuovo Governo è avvenuta, come era previsto, regolarmente senza quelle incertezze che, secondo qualche sottovoce d'origine nazista, pareva rendessero ardua la composizione del Gabinetto e la nomina del Cancelliere. Stanotte alle 1,45 la Radio infatti ha annunziato che il Presidente della Repubblica, Miklas, ha nominato Cancelliere il dottor Schuschnigg, il quale ,oltre a conservare il Portafoglio della Pubblica Istruzione che teneva nel precedente Gabinetto DoUfuss, assume anche i dicasteri della Guerra e della Giustizia. Il Principe Starhemberg rimane Vice Cancelliere assumendo il Dicastero della Pubblica Sicurezza. Il Portafoglio degli Esteri è assunto dal dott. Berger Waldenegg delle Heimwehren che nel precedente Gabinetto ebbe il Ministero della Giustizia. L'ex Vice Cancelliere maggiore Fey, che nel precedente Gabinetto è stato Ministro senza portafoglio, assume il Ministero degli Interni. Alle Finanze rimane il Ministro Buresch; al Commercio e ai Traffici il Ministro Stockinger; all'Assistenza Sociale il Ministro Neustàdter Stiirmer, che è anclie incaricato della realizzazione del programma corporativo. L'assegnazione del Portafoglio dell'Agricoltura e delle Foreste avrà luogo più tardi. Il Sottosegretario agli Esteri Tauschitz conserverà questa carica ancora per breve tempo. Il Ministro per l'Assistenza Sociale Neustàdter Stiirmer sarà assistito per le questioni concernenti la protezione operaia da un Sottosegretario che verrà re~ elutato negli ambienti degli stessi operai. Il Commissariato straordinario per la lotta contro i movimenti sovversivi resterà in piedi e viene affidato al Ministro Starhenberg, il quale avrà come sostituto il Ministro Fey. La nomina del nuovo Governo significa la continuità assoluta della politica di Dollfuss che corrisponde del resto alle inequivocabili manifestazioni di unità che sta dando il popolo austriaco che si stringe sempre più computto intorno ai difensori dell'indipendenza della patria. Correnti ambigue Naturalmente, sopra e sotto questa rinsaldata unità di popolo, vi sono correnti ambigue attraverso le quali si diffondono voci che tendono a turbare i sentimenti, a confondere le idee, a profilare gli avvenimenti in modo tendenzioso. Ad esempio — se pure è vero che una ricostruzione degli avvenimenti di mercoledì 25 è per il momento impossibile in quanto sino ad ora nessuno ha potuto documentare per filo e per segno la tragedia svoltasi alla Cancelleria durante l'occupazione nazista — è fuori di dubbio che tra le versioni da mettere in mora è quella che sì vorrebbe far accettare in taluni ambienti e che vorrebbe far credere che gli organizzatori del colpo abbiano invaso la Ballhaus col semplice proposito di costringere Dollfuss a dimettersi, cedendo i poteri al governo rivoluzionario, la cui lista sembra sia stata trovata addosso all'ex ministro d'Austria a Roma, dottor Rintelen. Quando Dollfuss e i suoi collaboratori si fossero arresi al fat¬ ttfspabmtscfhvrlfzdofalcfslcmrpnpdastgc e o x r i ¬ to compiuto, i ribelli avrebbero evitato la necessità di conflitti con la forza pubblica e, sorretti da manifestazioni inscenate dai loro amici in provincia, avrebbero avuto modo di affermare davanti all'opinione pubblica straniera come tutto fosse rimasto nei limiti di una faccenda interna dell'Austria. Ma i piani di una congiura non sempre si realizzano secondo la concezione originaria. Il dottor Dollfuss, appresa l'occupazione del Ballhaus — sempre secondo la suddetta versione — avrebbe tentato di uscire passando nell'annesso ufficio dell'archivio di Stato andando però a finire in un corridoio vigilato da nazisti, i quali, o per essere all'oscuro dei dettagli del piano o ritenendolo ormai inevitabile, incominciarono a fare fuoco. Le responsabilità di Rintelen Lasciando intera la responsabilità a chi l'ha messo in circolazione della veridicità del racconto, è un fatto che i capi dell'azione, subito dopo il ferimento di Dollfuss e dopo che era stato provveduto a tenerne celata l'agonia, quando cioè si- era ormai sicuri che Vex-Cancelliere era stato messo fuori combattimento, invocarono l'intervento del ministro di Germania Rieth, dimostrandosi senz'altro pronti a negoziare la resa: il che potrebbe anche provare che l'illusione dei nazisti era quella che la scomparsa di Dollfuss sarebbe stata il principio della fine per l'Austria indipendente e che il susseguente caos avrebbe loro permesso di sfruttare sino all'estremo la nuova situazione. E' a questo punto che si pone l'interrogativo: fino a qual punto è giunta la connivenza di Rintelen con gli autori del feroce colpo di mano? Il Rintelen, uomo intelligente, ma di sfrenata ambizione politica, in nessun caso avrebbe dato la propria adesione ad una congiura la cui realizzazione avesse, a priori, importato un moto rivoluzionario di vaste proporzioni e di incerto esito, tanto più che egli sapeva, per la esperienza acquistata in servizio diplomatico, che solo uno spontaneo movimento popolare avrebbe potuto trovare credito. Che poi il Rintelen non abbia capito che a breve scadenza i nazisti, tolta la maschera, avrebbero rinunciato alla sua. etichetta e costituito un Governo bruno al cento per cento, questo è dettaglio che dimostra sino a che punto l'ambizione politica lo avesse accecato. Il Rintelen, le cui condizioni di salute continuano, dopo il tentativo di suicidio, ad essere gravi, non era stato dichiarato in arresto, bensì costretto dal direttore della Reichspost, dott. Funder, a recarsi al Ministero della Difesa Nazionale in attesa che la caotica situazione avesse termine. Un fatto di indubbia e inequivocabile gravità si è però che più tardi, nelle tasche di Rintelen, sarebbe stata trovata, come dicevamo, la lista dei membri del nuovo Governo e, sebbene attorno ai nomi relativi sia mantenuto il segreto, da molte parti si afferma che come Ministro o Capo della Pubblica Sicurezza figura su questa lista il direttore della polizia criminale dottor Steinhausel, che è in carcere da mercoledì. Secondo altra fonte, Steinhausel non sarebbe sospetto di partecipazione al putsch, bensì si troverebbe sotto inchiesta per gravi negligenze e omissioni. Il suicidio di un poliziotto Anche su questo punto è necessario procedere con la massima cautela. Gettare il sospetto sulla Polizia è facile; ma quando si pensi alle prove di fedeltà che essa, nella sua compagine complessiva, ha dato; quando si pensi cioè che essa si è lanciata con compattezza e disciplina meravigliose contro i terroristi sfidando impavidamente il pericolo, non si possono non mettere in mora le voci che tenderebbero ad allargare il sospetto oltre quei pochi al cui tradimento è stata sbarrata rapidamente la via. Si dice infatti che qualche alto funzionario della polizia abbia tempestivamente avuto sentore di quello che per mercoledì scorso si preparava, ma non abbia prestato fede alle notizie, e non abbia, in ogni caso, preso le misure necessarie. Si aggiunge persino che il preparativo nazista era giunto all'orecchio di operai di origine socialista, che, pur senza dimenticare l'azione svolta contro di essi dal governo ai 12 febbraio, hanno comunque 'fatto delle confidenze a chi poteva valersene, e nemmeno questo avrebbe giovato. Per ultimo si afferma che esista un nesso fra il putsch di mercoledì e il misterioso assassinio dell'ex-nazista Zimmcr, commesso a Vienna ai Ih di luglio: a quanto ora si afferma, lo Zimmer sarebbe stato untraacsPazenfi' ucciso da sicari nazisti per aver conosciuto, mentre non doveva, i dettagli della congiura e alcuni assicurano che egli sia stato soppresso per aver addirittura rivelato ogni cosa alla polizia. Che qualche compromissione nel colpo delittuoso del 25 luglio ci sia stata da parte di qualche agente di Pubblica Sicurezza, alcuni dei quali avevano prestato servizio al Palazzo della Cancelleria nella mattinata e dovevano essere a conoscenza di molti dettagli e della parola d'ordine delle sentinelle, è dimostrato dal fatto che l'agente Doffler, ieri sera, mentre veniva scortato per l'interrogatorio nell'ufficio dell'Ispettore generale della Pubblica Sicurezza Skubl, si è precipitato sul Ring da una finestra della Questura ed è rimasto morto sul colpo. Questo è tuttavia un episodio che, in definitiva, vale a mettere in maggior luce l'enorme maggioranza degli agenti che, anche negli ultimi episodi, hanno dato una meravigliosa prova di coraggio e di sprezzo della vita. In provincia la giornata di ieri è trascorsa calma e non si segnalano incidenti degni di rilievo. Piccole azioni locali stanno per essere liqui¬ date. Un'azione di una certa importanza è in corso a Lavamiind presso Klagenfurt, dove le truppe federali, avendo ricacciato i ribelli nazisti 1 verso la frontiera jugoslava, cerca-Ìno di costringerli alla resa senza ul-\terìore uso delle armi ad evitare chelqualche pallottola vada a finire su\territorio jugoslavo. Una notizia più' grave è quella che i nazisti trince ratisi a Lavamiind, 500 uomini al l'incirca, sarebbero comandati da un maggiore dell'esercito tedesco. Il Sindaco di Lavamiind, scelto dalle truppe federali come intermediario per le trattative con i ribelli, è stato trattenuto dai nazisti in ostaggio. A Varassin, in Jugoslavia, sono arrivati ieri altri JfOO insorti nazisti che hanno ottenuto dalle autorità locali il permesso di aggirarsi liberamente. A Steyr si è avuto un conflitto terminato con la morte di un nazista; a Lustenau nel Voralberg è stato commesso l'ennesimo attentato contro un trasformatore elettrico. Vienna è intanto perfettamente tranquilla. Ciò non ostante le misure militari sono severe. La voce messa in circolazione di disordini in rioni operai della periferia è assolutamente infondata. Il processo contro gli autori del putsch avrà luogo prestissimo e sarà svolto con la massima rapidità: è opinione molto diffusa che la corte marziale sarà rigorosa. A nuovo caPo della Pubblica Sicurezza è già stato nominato il dottor Skubl che con-^rva pure la carica di vice-presidente della polizia di Vienna Più che prematuro sarebbe il par- 7 Ttvo di von Paperi sulle sponde deZDanubio non e da considerare pros- lare oggi dello sviluppo che nel pros simo avvenire potranno avere i rup porti fra Germania e Austria: l'ar simo e neppure sicuro. Il gradimento per la sua nomina sollecitato fin da sabato dall'Incaricato d'affari tedesco non sarà forse apertamente negato, ma neppure concesso subito, volendosi dar tempo al tempo e a- spettare che l'attitudine del Be,-ch verso l'Austria subisca ormai unmutamento radicale e definitivo. Glìstessi cattolici austriaci non- dimostrano poi d'approvare questa scelta di Hitler, giacché in fondo von Paperi è l'uomo al quale si rimproverano le odierne tristi condizioni del cattolicesimi in Germania, e nulla garantisce che a Vienna- l'uomo non abbia a tentare di ripetere la funesta manovra. I. Z.

Persone citate: Ballhaus, Berger Waldenegg, Funder, Hitler, I. Z., Neustàdter Stiirmer, Stockinger