Il blocco dell'oro

Il blocco dell'oro ANNIVERSARIO Il blocco dell'oro e le monete di caucciù Il signor Harrison, governatore della, Banca Federale di New York, ha attraversato l'Oceano per partecipare, domani, alla riunione mensile della B.I.S. Dopo un anno di assenza gli S. 11. riprendono diretto contatto con le autorità monetarie europee. Proprio domani ricorre l'anniversario del fallimento della Conferenza di Londra. Ricordate? Sessantasei Nazioni convocate nella City per scoprire la formula magica atta ad abbattere la crisi mondiale. In poche sedute drammatiche si giunge alla fine. Le diverse teorie monetarie divisero subito due continenti: gli S. U. divennero i campioni delle monete erranti, l'Italia e la Francia il perno delle monete d'oro. Dodici mesi di esperienza non sono stati privi di insegnamenti. L'Italia, la Francia, il Belgio, la Svizzera, l'Olanda e la Polonia hanno mantenuto fede agli impegni assunti. Tutti gli attacchi diretti contro l'urta e l'altra divisa sono falliti, i Capi di Goìterno di questi Paesi hanno rinnovato proprio in questi giorni la loro ferma volontà di difendere il valore delle rispettive monete, mentre continua l'opera di risanamento finanziario e di deflazione dei prezzi. Intanto il Presidente Roosevelt perdeva molte illusioni. Tutto pareva cosi semplice, chiaro e sicuro: svalutare la moneta, rialzare il valore delle materie prime, dimezzare i debiti; conseguenza logica un inevitabile boom e la tanto attesa prosperità. Anzi, per evitare il ritorno di simili terribili catastrofi il Trust dei Cervelli non scorgeva che una soluzione: un. dollaro eternamente mobile come l'indice dei prezzi. L'illusione è stata breve, non si parla più del dollaro merci nella capitale degli S. 11., da molti mesi il dollaro è stabilizzato, sia pure provvisoriamente, sulla base dell'oro e la Banca d'Inghilterra difende sui mercati internazionali un livello minimo della sterlina. Hari-ìson discuterà a Basilea con Montagli Norman e gli altri presidenti delle Banche di emissione la stabilizzazione definitiva delle due monete anglosassoni? Forse, causa l'irrisolto problema dei debiti di guerra, i tempi non sono ancora maturi. Ma dal suo viaggio in Europa il presidente della Banca' Federale potrà rilevare e riferire sull'inflessibile volontà di difesa delle monete d'oro e dei nuovi pericoli che potrebbero sorgere pei- l'economia mondiale, senza alcun vantaggio per gli S. U., da un'ulteriore svalutazione del dollaro, misura che fatalmente sarebbe imitata dalla sterlina. Tale decisione è, almeno per ora, poco probabile. Dopo un anno dalla Conferenza di Londra, Roosevelt non ripeterebbe con animo fresco e gioioso come allora che il fattore monetario nell'economia di un Paese ha un'importanza secondaria. Dodici mesi di esperienze, anche per lui, non sono passati invano. L'aquila del Comune di Milano consegnata da Starace a Sabaudia Roma, 5 notte. Il Segretario del Partito ha oggi consegnato al Podestà di Sabaudia, alla presenza del Commissario speciale per l'Agro Pontino, un'aquila in bronzo, dono del comune di Milano alla città di Sabaudia. Il significativo dono era accompagnato dalla seguente lettera del podestà di Milano, indirizzata all'onorevole Starace: «Eccellenza, la simbolica aquila poggiata al Fascio, dello scultore Carlo Pizzi, già approvata dalla Eccellenza Vostra e offerta dal Comune di Milano alla città di Sabaudia, è stata fusa in bronzo. Ritengo che il Segretario del Partito, come rappresentante il volere del Duce nel rirniovellare l'alitante forza della Nazione, possa ben porgere il dono in nome di questa Città fiera ancora delle sue antiche glorie comunali, al nuovo Comune ora sorto. Nel dono non è contenuto soltanto un saluto ma l'auspicio di forza e di grandezza per l'avvenire della nuova città, nuova forza viva ed operosa di questa Italia sempre presente, che riscatta le terre e le fa pulsanti di lavoro di opere di nuova vita. Con la espressione del mio saluto devoto, voglia l'È. V. accogliere anche quello di tutti i milanesi in nome dei quali consegno il bronzo per Sabaudia ». Alla cerimonia erano presenti l'ispettore federale della zona pontina, il vicepodestà e il segretario del Comune ùl Sabaudia.

Persone citate: Carlo Pizzi, Duce, Roosevelt, Starace