Il passaggio a ridosso dell'Accademia delle Scienze

Il passaggio a ridosso dell'Accademia delle Scienze MARGINE ALLE DEMOLIZIONI E RICOSTRUZIONI Il passaggio a ridosso dell'Accademia delle Scienze / lavori edilizi che, in una grande]città, si svolgono sotto gli occhi dei'pubblico, finiscono per acquistare agli occhi di questo un carattere di fami-i gliurità che li accompagna sino al loro definitivo compimento. E' un po' cornei se si trattasse di proprietà... collettiva, i Se i lavori sono di demolizione, la gen-\te che sosta a guardare, sembra mi- stirare amorevolmente con gli occhi i tratti già abbattuti e ciò che ancora\resta dei vecchi edifici destinati a scom-'parire; se invece dalla demolizione sii è passati alla ricostruzione, la curiosità dei passanti si esplica in modo inverso. Ma nell'un caso come nell'altro, a furia di vedere quegli operai, spesso in posizioni pericolose, menar colpi di piccone contro i muri vecchi, sollevando nubi di polvere dalle macerie crollate, o muoversi affaccendati sullo impalcature dei cantieri attorno ai muri nuovi che salgono, non è raro di sentire esclamazioni come le seguenti: — Si va troppo adagio! Quanto tempo occorrerà ancora prima che tutto ciò sia finito? Esclamazioni che tradiscono un desi-1 derto generale: che, cioè, al centro i Io- vori siano accelerati il più possibile. E 'parlando del centro alludiamo più par-\ tìcolarmente alle demolizioni di vialBertola e via San Tomaso, di piazza] Castello e via Viotti, e alla ricostru- zione dell'isolato di San Pietro nel trat-'to di via Roma rinnovata. Ha ragione | il pubblico? Non sappiamo. Ignoriamo]se sia possibile spingere di più i lavori]citi si è accennato. Che qualche ritar-sdo ci sia stato, è innegabile; ma ci'sono stati anche i temporali con rela-\tivi rovesci d'acqua della primavera,]testé finita, molti asseriscono, prima ancora di aver manifestato la sua Ih- tenzione di spuntare. Ragione di più,'sussurrano altri, per accelerare e gua-\ dagnare il tempo forzatamente perdato. E veniamo alla nostra fotografia. Da qualche settimana il tratto corrispon dente al prolungamento di via Princi pe Amedeo, tra l'antico vicolo del Mou Urne e via Roma, è stato aperto al transito pcdoimle mediante la riduzione del cantiere dell'isolato di San Pietro; il provvedimento ha incontrato viva ap provazionc, giacché per raggiungerei piazza C'arignano da questo punto di Via Roma, che coincide con l'inizio di via Bertola, era necessario compiere un lungo giro. In attesa che il cantiere scompaia completamente, il giro è già intanto eliminato. Il completamento di via Roma ne eliminerà un altro non meno noioso di questo. Il passaggio esistente tra il palazzo di via Roma e quello dell'Accademia delle Scienze, come altra volta abbiamo detto, dovrà mettere in comunicazione diretta via Principe Amedeo con piazza San Carlo. Rimane da abbattere il diaframma che nel fondo dell'antico edificio ancora mantiene imbottigliato il vicolo. La demolizione non può tar- ' dare molto ed al riguardo torna op- !portano un rilievo. U Com'è facilmente visibile dal clichè,[i! giardino del vecchio edificio è chiuso' da un alto e massiccio muro. Se questo] rimanesse, il vicolo avrebbe un aspetto lugubre, in pieno contrasto con le ar| ferie vicine. Al Municipio non ò sfug]gita questa stonatura e trattative con ]la direzione dell'Accademia delle Scien-! sze si sono intavolate perchè anche ili 'muro in parola scompaia e ne prenda \il posto una elegante cancellata. Se ip!]trattative — e non pare che al rir/uar-1 do possono esistere dubbi — riuscìran-l no a buon fine, un altro elemento di bcl'lezza sarà acquisito a via Roma rin\novula.