I pericoli della politica di Barinoti denunciati da Paul-Boncour

I pericoli della politica di Barinoti denunciati da Paul-Boncour I pericoli della politica di Barinoti denunciati da Paul-Boncour torno al metodo cici|c antiche allean- Parigi, 27 notte, i nLa reazione dell'opinione di sini-1 stra contro la politica estera di Bar-Ithou e Doumergue tende ad accen- ; tuarsi. | Paul-Boncour, in un articolo sul-iVOeuvre, mette in rilievo con sensojmente espliciti, le differenze che se-J parano l'azione diplomatica dell'ai-;tuale Gabinetto da quella dei Gabi-inetti in cui egli tenne il portafogli degli Esteri, opponendo pertanto la più autorevole smentita a quegli in-!di" misura, ma in termini assoluta-! terpreti ufficiali e ufficiosi che vorrebbero sostenere davanti all'Europ<i non. esser© vero clic lo, Francis., abbia mutato rotta. Boncour sostie-1ne che i patti regionali, da lui preco-! nizzati e stipulati, erano realmente ' fedeli allo spirito della Lega delle Nazioni; laddove gli accordi nego--ziati da Barthou costituiscono un ri-! ze militari. I lavori del Comitato di arbitrato e di sicurezza, creato a Ginevra nel 1926, avevano, secondo l'ex-ministro, messo in piedi un insieme di testi e di trattati-tipo cosi completo che l'odierno lavoro di Barthou ne risulterebbe perfettamente pleonastico, se non perseguisse disgraziatamente uno scopo totalmente diverso. Nel giudizio di'Boncour i patti regionali non rispettano lo sni¬ rito deUa Lega delle Nazioni se non1 a nr,n^i,i^no Ai iir,,,iriQ„o v,r,0ci 1,51 i11, a condizione di liquidare possibilità, di conflitto. Quando viceversa servo-1 no soltanto a stringere alleanze per! far fronte a conflitti, che non cerca-1 ne di evitare, essi costituiscono vere e proprie infrazioni dei criteri che;informarono in passato l'azione gi- nevrina. Per meglio spiegare il prò- prio concetto, l'ex-ministro osserva che il prototipo genuino dei patti re-gionali leciti ed efficaci è il patto di Locarno, strumento di cui il pattodi Roma aveva successivamente ba- dato a perfezionare e allargare l'ap- pucazione. Il patto di Locarno ha in-fatti, come il Patto a quattro, il grande merito di associare in una medesima formazione pacifica Stati antagonisti, Stati fino allora divisi da questioni atte a degenerare in conflitto. _ ze Giacche 1 patti ìegionali — ìnsi- sto il Boncour --per conservare il lo- ro valore costruttivo di pace, non deb- bono unire soltanto paesi appartenen-ti a uno stesso sistema politico cosache sarebbe troppo facile, c che' ap-punto perchè facile non servirebbe anulla. Fra un tipo di patto che ha perabisso». Una nota poco diversa è data sullostesso argomento da un editorialeche Jacques Kayser pubblica nellaItepublique. In esso il battaglierofoglio dei giovani radicali osservache, per meritare la qualifica di lo-carniani, i nuovi patti in gestazionedovrebbero obbedire alla preoccupa-zione di associare Stati fra cui pos-ì sano sorgere conflitti, e in special modo Stati ex-nemici; ma che se a questa preoccupazione vengono me-no, il loro significato ne resta total-mente mutato, ed essi diventano pu-ri e semplici trattati di alleanza. Alludendo poi alle rumorose ma- alle manovre franco-sovietiche nifestazioni antirevisioniste di Bu carest e di Belgrado, il Kayser ricorda che durante i negoziati che prece dettero l'accordo di Locarno, la Francia si era guardata bene dal di- re: —No, no, giammai! —ma aveva al contrario detto che « ad onta internazionali, essa non ignorava le disposizioni del trattato relative alla possibilità di revisione pacifica, e non intendeva sottrarsi a nessu na delle stipulazioni del trattato stesso Secon'do il Brossolette CTli inci-1 : del suo attaccamento agli impegni1 denti internazionali succedutisi in queste ultime settimane non sono ^, mente attiro cheÙrisultatodeUetai-1 ziative infelici e imprudenti del Ga- binetto Doumergue. La visita di ! Goebbels a Beck fu il contraccolpo'del viaggio di Barthou a Varsavia, L'incontro di Venezia fu la risposta di Ginevra. Le proposte del Parlamento ungherese e le dimostrazioni anti-francesi di Budapest furono l'effetto delle dichiarazioni di Bucarest. C. P. IL FASCISMO NEL MONDO: Un gruppo di fascisti brasiliani. Al centro sono il dott. Gustavo 3aroso e Plinio Salgado, i due maggiori esponenti del movimento fascista al Brasile.

Persone citate: Beck, Goebbels, Jacques Kayser, Paul-boncour, Plinio Salgado