L'Italia incontra l'Austria a Milano

L'Italia incontra l'Austria a Milano LA STALe semifinali del campionato mondiale di calcio L'Itli L'Italia incontra l'Austria a Milano asonoroneqiiaddella Germania e della Cecoslovacchia n^,„ , , , Milano, 2 notte. Dopo tanto lottare, i concorrental Campionato del mondo sono finalmente ridotti a quattro: AustriaCecoslovacchia, Germania e Italia aenumerarli nell'ordine alfabetico. Glultimi eliminati rispondono ai nomSvizzera, DMSvezia e speranzedi Ungheria, Spagna. L'Ungheria, che tante riponeva nell'incontro di Bo'lognìiTeche tante aspirazioni aveva pòrtalonel torneo, ha dovuto piegar bandie-ra. Essa aveva fatto dell'urto coglaustriaci una fiera questione di a-mor proprio. Alla prova dei fatti pero, non riuscì a dare agli avversari tutti quei grattacapi, che questpaventavano. La classe ha detto la sua parola e ha deciso della contesa. La classe stava dalla parte deglaustriaci e Vienna possiede uomindi valore superiore. Nel senso tecnico della parola Vienna è il primo centro produttore dell'Europa continentale. Mentre Budapest soffre da anni di una crisi gravissima non riuscendo più a portare alla ribalta elementi che si avvicinino in qualità a quelli che nell'anteguerra e nei primi anni del dopo guerra tanto lustro conferirono al suo nome, Vienna continua a far scuola, e a generare allievi. Le battaglie ultime A nulla valse a Bologna l'inclusione in squadra, fatta all'ultima ora, di Sarosi. Il fiumano era reduce da una, seria ferita e non potè quindi portare alla sua squadra il contributo di efficienti in cui i magiari tanto speravano. Ai fini del rendimento pratico, meglio un uomo di minor valore ma completamente valido che una stella in condizioni fìsiche incerte: E' questa una regola della formazione di squadra che può tollerare in certi, casi, in rari casi, eccezioni o deroghe, ma che va sempre tenuta presente. La Svizzera è stufa battuta a Torino. Anche qui la squadra dalla più ricca cifra di gioco ha vinto. La Cecoslovacchia è un po' nelle condizioni dell'Ungheria al momento attuale in fatto di materiale tecnico disponibile, pur potendosi, il suo gioco, classijicare una linea al di sopra di quello magiaro. Elementi nuovi, giovani e provvisti di vera classe, non ne sorgono. Ma l'edizione di squadra boema messa in piedi per il Campionato del mondo era pur sempre al di sopra, in fatto di tecnica, di quelle che sono le possibilità della Svizzera. Gli elvetici lottarono bene, si difesero con gran coraggio, non fecero affatto la parte dei dominati, ma finirono per piegare. L'esperienza ha un peso inestimabile in gare di grande importanza e responsabilità. E la Svizzera ha, inoltre, da troppi anni scarsità di elementi di vera qualità internazionale. A Milano la Svezia ha posto la parola fine alla sua presenza nel torneo. Discreta squadra, la svedese, ma non squadra di combattimento. Troppo calma, fredda e compassata per poter sopravvivere ai successivi urti e scossoni della competizione. La Germania non soddisfa nessuno in fatto del tipo di gioco che conduce. A Bologna giocò schiettamente male; a Milano non si portò gran che meglio. Ma v'è, nella squadra, quel tanto dì metodo, di stile, di ordine, di calma, che è bastato finora, assieme alla presenza di qualche uomo dalle buone doli, per superare l'ostacolo rappresentato da Belgio e Svezia. Malconci ma volitivi L'Italia ebbe bisogno di lunghi supplementi di gara per qualificarsi per la semifinale. Le occorsero 210 minuti di lotta ver battere la Spagna. Ma quale avversario le riservò la sorte! La Spagna, è caduta, ma i primi a mettersi sull'attenti di fronte al suo valore, i primi a salutarla con rispetto e con ammirazione sono gli « azzurri ». Nessun altro avversariopossiede tanto temperamento, nes-suno dispone di un gioco così prati Ieri ancora essa, affranta e ridottasulle ginocchia dal dispendio di energie incredibilmente generoso duratoper due giorni consecutivi di cedere: «O» dccettai» « «^ancora succia„j dallo sgomentoa coloro che seguono e umano larappresentanza italiana. A dareun'idea della fiera risolutezza con et» gli spagnoli lottarono, basti ri\cordare Vepisodio principale degli \ultmui dicci minuti di gioco. A un certo punto Orsi, a seguito di uno ■scambio di posizione con un compagno, fece un'incisiva conversione al centro. Puntava diritto alla porta e i l-, a \1n're"" dovesse segnare, quand'ecco, al, mo»iento culminante, da destra e li} da sinistra i due terzini avversari i\P'omP.nron°su rf» M con violenza M e e inaudita. « Mumo » intravvide con la coda dell'occhio il pericolo, lo intuì e si ritrasse, con un balzo, da Te varte- Mancando il comune borsa o (^'° e Vertali dal loro impeto, Zaba- c Q>lincoccs piombarono l'uno suli l'nUro come due catapulte. Fu come -\se l'un nomo fosse entralo nell'ai \ tr.°- Fu lmo schianto. I due nomini "si avvitarono in groviglio e per un istante non si. udì che U lamento penoso di Quincoces: «Ahi mi madre!». Dovette essere portato fuori dal campo a braccia. « Mumo » sarebbe uscito stritolato da simile amplesso. Ardue difficoltà Dal frantoio terribile rappresentato dai 210 minuti di letta con baschi e catalani gli italiani non sono certi usciti freschi e privi di ammaccature. Essi apparivano, dapprima, tutti alquanto malconci. Qualche uomo essi lo lasciarono sul campo, esempio Piziolo, rimasto a Firenze a letto per una grave contusione che si. temette a tutta prima celasse anche, come già nel caso Cesarmi, una frattura. Piziolo aveva svolto nel primo tempo, e fino al momento della ferita, un giuoco che l'avvicina al suo più splendente periodo di. forma. La formazione della squadra italiana per la gara con l'Austria dipenderà, quindi, notevolmente dalle condizioni fisiche in cui si trovano gli uomini nostri. Comunque la vita sana e il coscienzioso periodo di preparazione passato prima della entrala in Uzza hanno aiutato e aiutano a sorpassare il momento critico inevitabile derivante dall'estenuante battaglia sostenuta. Quanto è successo a noi in fatto di tempi supplementari e di ripetizione di gara, è quello che si desiderava che succedesse agli altri. Morale: mai desiderare il male altrui. Gli « azzurri » conoscono l'avversario e lo valutano per il suo valore. Non v'è dubbio che essi difenderanno i calori italiani i a i i o a a o a e , a i i i a ò , ù , i n a l e a a a i à , . a i . o n , , e e i i 0 . a e n con lo stesso spirito di abnegazione fe Za sfessa ferma volontà concili riu-\scirono ad arginare dapprima e ad abbattere in seguito la catapulta spagnola. Il più vivo desiderio dei giuocatorì italiani è quello dì poter dare la giusta misura della loro capacità tecnica di fronte al nuovo vecchio avversario. La sorte si è sbizzarrita ad accumularli tutti su una stessa strada, gli ostacoli del Campionato del mondo. Di qua, assieme all'Italia, l'Austria, l'Ungheria, il Brasile e quel po' po' di roba che di .,, mostro di essere la Spagna; di la Uigruppo della quiete: squadre lente, i comj>assate, fredde, metodiche, non' proclivi al combattimento. Da una parte il terreno tutto minato; dall'altra la strada piana. L'Italia e l'Austria — Za prima più della seconda — escono da un braciere ardente per cadere in un altro. Dalla padella nella brace. La Germania e la Cecoslovacchia, invece, di lotte estenuanti e snervanti non ne hanno finora sostenuto affatto. Si incontrano domani a Roma Cecoslovacchia e Germania. Nessuna meraviglia se vincerà la prima: per la maggiore varietà del suo giuoco, per la classe supcriore di qualche suo uomo, per migliore levatura tecnica del suo assieme. Vinca chi. vuole a Roma, la sorte è stata crudele a Firenze e a Milano. Che le vere gare <: finali », in quanto a tecnica, a importanza e a valore spettacolare, sono e saranno quelle che al nome di queste due città, nei quarti di finale e nelle semifinali, sono collegate. VITTORIO POZZO splsn ITALIA-SP. AGNA 1-0, - La scelta del pallone: le sfere esaminate da Quincocee, Combi, il C. U. Pozzo, Orsi e Carcano,

Persone citate: Carcano, Combi, Orsi, Quincoces, Sarosi, Zaba