Colle Guf e Cima Campione

Colle Guf e Cima Campione NOMI ITALIANI NELLE ANDE Colle Guf e Cima Campione (NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE SANTIAGO DEL CILE, maggio. 7/ marzo dopo aver lascialo ■' nostri compagni che riprendevano su« Virgilio » la via dell' Italia, eravamo di nuovo in marcia sul dorso dei mulclic, passo su fiosso ci riportavano. Binoghi ed io. verso Valla valle EngordaLa n, ve caduta nei giorni antecedenti, quando ci trovavamo al campo allo dei Marmolejo e che ci aveva costretto a retrocedere dal nostro tentativo, era quasi scomparsa in basso, ma oltre i 45(10 metri permaneva ancora, ammucchiata dai vento nei penitentes o appiccicata alle rocce sui versanti Sud. Nel lento andare dei muli noi osservavamo con ansia i fianchi della montagna verso la quale eravamo direttiperchè dalle difficoltà o meno che ci presentava, sarebbe riuscito o meno il nostro tentativo alla, punta senza no¬ me che avevamo deciso di salire. Questa non era come la maggior parte delle alte montagne andine a forma tondeggiante, ma si staccava sulla cresta che parte dal Cortadcras, la vetta principale del gruppo, con una svelta ed ardita piramide di roccia che sormonta ptsqmndva. ripidi ed accidentati ghiacciai. Con I srllgrsttstnaplcattive condizioni le difficoltà potevano quindi diventare anche insuperabili. Tra i «penitentes» Così piano piano, rimuginando possil.Hità e probabilità sulle salite alternate ad energici strappi alle briglie ((•■Ila mule, siamo arrivati al piano superiore dell' Engorda, dove avevamo lasciato il campo base a quota 3200. Ritroviamo intatta la tenda e le casse dei viveri che vi avevamo lasciato. Rimesso un po' a posto tutto e preparato il necessario per il campo alto fis siamo la partenza per l'indomani verso le 10; non prima perchè non abbiamo molto percorso da fare. Il 22 caricato un mulo con due casse partiamo verso l'alta della valle ,fDopo aver girovagato non poco per\dla tormentata morena che forma il fondo ralle riusciamo a portarci sotto al ghiacciaio che scende da un colle innominato al quale avevo già deciso di ■mettere il nome: Colle Guf. Qui, a quota SS00 mettiamo il nostro ultimo campo. Mattci che ci ha accompagnato, dopo aver preso alcune fotografie ritorna al campo base con l'arriero. Noi pure ci ritiriamo sotto la tenda abbastanza presto, perchè fuori, appena scomparso il sole, il freddo è forte. Prima di rinchiuderci notiamo pero la presenza di una grossa nuvola a forma di pesce che si è formata sonni la vetta del Marmolejo. In Italia msrgla presenza ai simili brume, attorno. allc punte non è molto promettente. Do-i ninni o-r-rewo le conferme se anche qui esistano le medesime regole meteorologiche. Quando il mattino seguente usciamo dalia tenda per arriarci roso il ghiacciaio sono le 7,S0. Un po' tardi, ma il freddo intenso non ci ha invogliati a ini Iter fuori il naso prima. Attravcrsiamo il ghiacciaio che per un centinaio di metri è piano, poi ci innalzia- mo rapidamente con ripida pcn(l°nzu.\Appena cominciamo a salire dobbiamo constatare che la neve, che noi crede-]vamo consistente, è invece polyerosis- strila e lei/i/cra, ciò che non facilita pre- eh,.mente la nostra marcia. Ci mettiamo subito i ramponi e con- tinniamo con molta prudenza. lntanto\e,..so ponente il vento accumula rapi-\damante la densa nuvolaglia. Il tempoI-i decisamente l'intenzione di muta- re, ma noi contiamo su un po' di for- luna pensiamo a ritornare. I .Ben presto incominciamo ad incon-,si sempre disagevole. A metà ghiac-\ciato poi ne tiovtumo una enorme, lar- na d'ii vaiti ni trenta metri Ria- ■ire sulla destra con la- ai1 enta centimetri e lungo una trentina\u metri che va ad unirsi al bordo SU '< f.pn di naturale largo dal dicci \f'.'irc della crcpaccia. Però lo rag- i i :i,-,e sotto e. bisogna valicare due metri verticali ili ghiaccio. Superato;con difficoltà anche questo passaggio, continuiamo a salire penosamente fra i penitentes. Si affonda sino a mezza]gamba e la neve aumenta. Sotto al pendio che porta al colle il ghiacciaio diventa pianeggiante e sul- ia destra finisce con un dorso rotondoE' diviso da detto pendio da una crepacela che ha la conformazione caratteristica delle nostre bergschrund. Sorpassata la crcpaccia, la pendenza diventa molto forte, oltre 50°. I penitentes sono qui altissimi, sui due metri di media e bisogna salire vincendoliLa neve farinosa che staziona fra essi rende diffìcile il procedere. Questo tratto è il più duro, e si avanza con molta lentezza: arrampicando ora come su placche di granito, afferrandosi con le mani alle sottili creste delle cuspidi, clic '.prima bisogna martellare con la picoz| za per renderle più solide: ora in appoggio o in spaccale come in dolomite, ìfrù due penitentes verticali di ghiaccio| Alle 14,30 dopo sette ore di massalerante salita siamo al colle a quota -'iS00 che denominiamo Guf. Il tem- pc nel frattempo si è guastato completamente. Il cielo si e coperto e sulle ereste ulula il vento. Incomincia a cadere qualche grano gelido. Ma oramai siamo ricini alla meta e non vogliamo rinunciare anche a costo di un bivacco di fortuna, che oramai, continuando a salire, si prevedo sicuro. Facciamo un rapido spuntino e alle 15 attacchiamo la cresta. L'arrampicata non è difficile, e la roccia considerata qui si può giudicare discreta. Cerchiamo di girare gli spuntoni sul versante E., e di evitare il filo per quanto possibile perchè sulle creste il vento fortissimo costituisce un ost<(colo fienoso. Quei pochi tratti che non possiamo aggirare li passiamo attaccati alla roccia come ventose, con tutto il corpo che striscia per non farci buttar giù. Alle 1G.S0 raggiungiamo lu vetta, alla quale daremo il nome di « Campione il' Italia ». Non ci indugiamo troppo. Costruito l'ometto e nesso dentro il nuovo no- fo u p • m (fi f . daye M ci . itente"s fi vommtapcrldmamalsgp—lmlfzme dalla cima, ridiscendiamo. In un'ora dsiamo al colle. Scegliamo un posto dijcbivacco un po' riparato, dicci metri sot-\criamo un po' e li facciamo in giro un piccolo muretto Ci infiliamo nel leggerissimo sacco a a bivacco e ci sediamo uno accani > all'altro. Biv=)0c a 4800 E' ormai l'ora ael tramonto e benché il tempo diventi sempre più minaccioso il sole vuole darci un ultimo ad(V.o. Improvvisamente rompe la cerchia mtdcdrplsgvqfldi nubi a ponente, e allora per pochi i aminuti assistiamo ad una scena /an-!btastica. Intorno a noi l'ammasso di nu-\ „,„7o „ ìi „„.,* * j„. , . inte e il contrasto dei colon assumono\luna potenza che non avevo ancora co-1 nosciuta in montagna. Restiamo come|d soggiogati e dimentichiamo il freddo,e il bivacco. Sotto di noi la nebbia con tinua a fluttuare e ci isola completamente dal mondo sottostante. In alto le nubi si ammassano a strati alterni metà colorati a riflessi sanguigni e d'un fosco pauroso. Davanti a noi il Marmolejo appare e scompare in una giostra di nubi: ora attraverso un velo dovuto di nebbia, ora nitidissimo sul cielo con i ghiacciai rosso fuocuti, ora avvolto da nubi nere minacciose che ne coprono e scoprono le pareti immense facendolo apparire una boloia inforna te con fiamme c cupc voragini. _ , . . „ . , P%chl Vunutu Poi *? cwl° si n»t-,«"- , s?arusce « 'Jioco fantasmagorico di col°™> mto '!fc"'»« urigìo e piatto. La "cbblatrisale vc's" le nubi con lc liuali 8 co»/»"«>- I»fme il buio avvolge ogni cosa- '«comincia U bivacco. Biniujhi commenta l'avvenimento con un vecchio proverbio jjacsano: cola mantellina di battista gommata,I0.'. stli«g[a»io l'un contro l'altro e ci a casa> ""a pallia lontana dove in que- sto momento c'è il sole, alla gente che *-''ue beata e tranquilla a' tepore delle loro case. Intanto arriva il primo bri- 1 dodici ore. Allora i pensieri cambiano \corso. Mi preoccupa il piede sinistro 'r,,p- •«""»>•- iutnrnMini n»mn»i xeni preoccupa \che sembra intorpidirsi. Domani sarà «iicorà in grado di funzionare? Ma come se tutto ciò non bastasse, il ; tempu burlone pensa di aggiustar me ,)H0 le cose. E alle 20 incomincia a ne vìcare. Prima ,/elato come piccola ]grandine, poi finissimo come polvere, <E il vento la trasporta in turbini rio- lenti, contro i quali il nostro riparo non serve a mente. Penetra sotto la man Sulla cresta della Cima Campione.

Persone citate: Cima Campione

Luoghi citati: Cile, Italia, Nomi, Santiago