I DISCHI

I DISCHI I DISCHI a e a a i . a ù o o a di Il a a o e ni ò e di il a ana e aa di na o li a eel ni n naa me i di à. to re le « Ariette d'Italia bella » - Poncliielli, Borodin, Smetana, Dvorak, Stravfnski Chi voglia riunire nella propria discoteca un po' di arie vocali del nostro Seicento, del nostro Settecento, resta quasi deluso dalla consultazione dei cataloghi discografici. Un tesoro che da tre secoli è onorato in tutta Europa i (ricordate il Rolli? dello dame inglesi I diceva: cantano «le ariette d'Italia bella »), di cui non poca parte è incessantemente divulgata dalle stampe e nei concerti, trova una eco assai scarsa nella macchina sonora, che è pur un mezzo di diletto e di cultura. Pochi esemplari abbiamo e notissimi; per fortuna, alcuni eccellenti. Non meno del superlativo meritano i due diselli nei quali Conchita Supervia ha fissato la canzonetta rolliana Se tu m'ami, sì vagamente intonata da Pergolesi, insieme con l'agile arietta estratta dall'opera Oli zingari in fiera di Paisiello, Odeon «063 M, e due pezzi del Seicento, Occhietti amati, di quel mirabile melodista fresco e popolare che fu Andrea Falconieri napoletano, e la vezzosa canzone d'un paggetto innamorato tolta a un'opera del veneziano Antonio Sartorio, Od. 6064 M. La voce maliosa, l'emissione perfetta, l'accento pronto a tutte le sfumature dell'espressione fissano intiera la grazia e lo stile di quelle musiche. Un saggio di canto, o, se piace, di bel canto, da prendere a modello, almeno per rapirne le intenzioni. Quell'arietta che alcuni ascrivono a Vincenzo Legrcnzio Ciampi e altri a Pergolesi Tre giorni son che Nina, e che, di chiunque sia, è cosa bellissima, risuona un po' grossolana nei portamenti appassionati ma rozzi d'un Caruso, che ignorava lo stile del Settecento, D A 120, e fine, invece, nella signorile sensibilità dello Schipa, D A 974. Lo stesso tenore ha cantato con gentilezza, con accorgimento, Sento nel cor di Alessandro Scarlatti, D E 1723. Qualche altra incisione è meno notevole. Naturalmente, l'aria che ha celebrato tanti matrimoni Pietà, Signore trovasi ancora iscritta sotto il nome di Stradella e accresce il magro repertorio del Seicento. Lo scherzo continua... ar V™! SBSmg^^Mcta ve lla £ora?HnQUest1 triorni. de- *** Con la vivace maestria che gli è propria, Victor de Sabata ha concertato l'orchestra dell'Eiar per un'incisione del Feti d'artificc di Stravincivi. Opera 4, venticinque anni. Per le nozze della figliuola di Rimski Korsakcf, ma non un omaggio accademico al vecchio maestro e censore. Libertà fino al disordine, sperperi ed economie, originalità e reminiscenze, astrattezza e imitazione. Un pezzo che oggi ben s'inquadra nella produzione totale di Strawinski e illumina ed è illuminato dalle opere seguenti. *** Poiché si prepara il festival ponchielliano, un lettore chiede notizie della discografia del famoso compositore cremonese. Gli rispondiamo che tale discografia è limitata alla Gioconda. Nessun'altra opera del Ponchielli è stata registrata, neppure parzialmente. E per la Gioconda, numerosamente incisa, se la scelta è ricca nei buoni cantanti, non trovasi un grande nome direttore che affidi nella parte concertistica generale e in quella orchestrale. Ecco un rilievo che è sempre opportuno e legittimo, poiché troppo si ripete nella pratica della fonografia quella che è una piaga del teatro d'opera: il direttore e concertatore è tenuto dagli impresarii come l'ultima ruota del carro, mentre dovrebbe esserne il timone e assumere tutta la responsabilità e darne la migliore garanzia. Per la parte solistica, dunque, c'è da scegliere largamente, e noi indichiamo i dischi più notevoli. « Cielo e mar » ; ecco Caruso, con pianoforte, Voce d. p. D.B. 113, e con orchestra D.B. 696; ecco Gigli in due edizioni D.A. 220 e D.B. 1499; ecco Pertile, V. d. p. D.B. 1208 e Odeon 5546 F. Il duetto del tenore e del baritono, che comincia « Enzo Grimaldo », si ascolta dal De Witt e da Battistini, V. d. p. D.B. 216, e dal Ciniselli e dall'Inghilleri Odeon 6041 M. Eugenia Burzio è da ricordare per « Cosi mantieni il patto », Odeon 5513 F.; nello stesso pezzo è anche da ascoltare 6055 F. la Poli Randaccio, la quale partecipa al « Già ti vedo » con la Minghini Cattaneo », con il Fullin e l'Inghilleri e il coro, nel 6606 N., Odeon. « L'amo come il fulgor » è cantato dalla stessa Minghini Cattaneo nella V. d. p. D.B. 1432. « O monumento » ha due possenti esecutori in Titta Ruffo e nel Pratici, rispettivamente D.B. 180 e 1117; i medesimi baritoni cantano anche .: Pescatore, affonda l'esca », nei medesimi dischi; e la canzone è anche cantata, e assai delicatamente, dal De Luca D.B. 1436. Nel « Suicidio » si possono ascoltare la Ponselle, Voce d. p. D.B. 854 e Giannina Arangi Lombardi, G.O.X. 10615. « Voce di donna o d'angelo » fa ricordare la Besanzoni D.A. 128. Citiamo una incisione della « Danza delle ore », Parlophon, P. 8513; l'orchestra sinfonica di Berlino l'ha eseguita brillantemente e senza svenevolezze, con accorto uso elegante dei legni, degli archi, sotto la direzione del Weissmann. *♦* Si è accennato a una ricorrenza del '34. Si può anche ricordare a chi "scografia di alengono commemorati in questi gior Borodin. La Voce d. p. ha inciso le danze, A W 52, e la marcia polacca del Princiìie Igor, D B 16S3, nella vivace direzione di M. Coates; lo schizzo sinfonico Nelle steppe dell'Asia centrale, A W 189, e la Sinfonia in si min., D B 1554-6, anche diretti dal Coates. Il notturno del Quartetto in re magg. è eseguito dal Quartetto di Budapest, A W 4386. Un'altra elegante incisione delle Steppe è nell'Odeon 5623 F, a cura di Gabriel Pierné. Dvorak. Due canzoni boeme, cantate dalla Spani, D A 1246; l'ouverture Carnavul, diretta dal Coates, D 1796; la sinfonia Dal nuovo mondo, con l'orchestra di Filadelfia diretta da Stokowski, un'esecuzione brillante e forte, A W 196-200: Krcisler ha suonato la terza Danza slava, D B 1445, l'Etimo1091, il Lamento indiano, rni, D B 1445. dei ' Smetana. Il poema sinfonico Moldama l-ì«. eseguito dall'orchestra dell'Opera laidi Stato berlinese, sotto la direzione di or- Blech, è nell'A \V 283-4. La briosa °usso vorture dello Sposa venduta è stata Inpo-icisa dalla stessa orchestra, diretta dal-hse no to iro a. ti bp o ahi ogli ara no er te, eve ala rno unti a. iù nLa to to bi- lla erati ficonedel uam lo ub in cio uesto bili ola di er lalresque, D B due sse S. one alila ati mo ulle! *** Uno specialista di canti popola¬va-Lj italiani, armonizzati per coro. F. Ba- eva pratclla, ha curato una serie di !^ ^ * ~elo Schmalstich, anche per la Voce d p., 11 10904. Ma di Martucci, di cui si riparlerà quest'anno, non c'è che il Notturno, diretto da Panizza, A W 3986, e da VV. Foriero, Parlophon P. 56544, la Novelletta diretta da Guarnieri, Odeon U. 521, e forse nient'altro. elli, a ». rsi. — e c ne è stata affidata al romagnoli della camerata S. Pietro in Vincoli, diretta da B. Caricli. Dal G P 91225 al 28 sono riprodotti: Al Fulgaren, La cantata del fronte. La cantata d'Africa, solista Giulio Pinza. La casteina Indica (solista O. Bissii, La Pie isolista O. Bissi), hi sii la riva del mar, Fra le rose (sol. O. Bissi), La cantata della Pavida. a. d, c.

Luoghi citati: Africa, B. Caricli, Berlino, Budapest, Europa, Filadelfia, Italia, Stradella