La legge sulla carriera degli ufficiali

La legge sulla carriera degli ufficiali La legge sulla carriera degli ufficiali air esame del Senato a i a a e e a l e e a Roma, 29 notte. Il Senato ha oggi tenuto seduta alle 15,30, sotto la presidenza del senatore FEDERZONI per discutere, fra l'altro, il disegno sull'avanzamento degli ufficiali del R. Esercito. La discussione, che è stata ampia ed elevata, si è conclusa nella stessa seduta e domani parleranno il relatore generale Grazioli e il Sottosegretario alla guerra Baistrocchi. All'inizio della seduta, aula e tribune affollate. Molti ministri e sottosegretari al banco del governo. Numerosi ufficiali superiori e inferiori di tutte le armi siedono nelle tribune dei funzionari. Il PRESIDENTE dà lettura del seguente messaggio del Principe di Piemonte in risposta alle felicitazioni in-1 viategli dal Senato: « La Principessa! ed io ringraziamo cordialmente V. E. e i senatori del Regno per le felicita- ' zioni ed i voti che ci sono giunti fra i più graditi. Affezionatissimo Cugino Umberto'di Savoia». La lettura provoca vivissimi, prolungati applausi. Dopo lo svolgimento di alcune votazioni a scrutinio segreto, si inizia la discussione sul disegno di legge per l'avanzamento degli ufficiali del Regio Esercito. Due scopi BONGIOVANNI, prendendo la parola in proposito, rileva che il disegno di legge si propone di raggiungere due scopi: sanare uria situazione di grave disagio che dalla guerra in poi turba i quadri dell'Esercito, e regolare In modo duraturo e con criteri nuovi l'avanzamento degli ufficiali. L'esperienza, anche nei riguardi degli eserciti di altre nazioni, ha messo in evidenza le difficoltà sorte in seguito alla guerra nell'avanzamento degli ufficiali. Il disegno di legge in esame affronta, da un lato, un problema di ordine generale; dall'altro, un problema di ordine contingente. I due problemi vanno esaminati separatamente. Per quanto riguarda la questione di ordine contingente, occorre ricordare che l'Esercito italiano, entrato in guerra con pochi ufficiali effettivi, ha dovuto completare i quadri e colmare le perdite in tutti i gradi. Per quanto riguarda invece il problema di ordine generale, cioè l'avanzamento, si può osservare che esso non ha carattere di urgenza; una legge di avanzamento, per quanto suscettibile di miglioramenti, già esiste e funziona. La maggior parte di coloro che intraprendono la carriera militare sa che questa deve essere troncata ai gradi inferiori. Il disegno di legge stabilisce come punti di arrivo i gradi di capitano e di colonnello, ma quest'ultimo punto di arrivo dovrà essere abbassato probabilmente a quello di tenente colonnello. La legge prescrive che dentro tre anni i capitani e i reduci della guerra siano sbloccati ed avviati verso le opportune definitive sistemazioni. Durante questi tre anni di applicazione della legge si potranno valutare i pregi e le manchevolezze di quanto oggi si sancisce: si potranno allora valutare gli effetti che apporteranno i nuovi istituti soprattutto da un punto di vista qualitativo dei quadri, che è ciò che più interessa. Concludendo, l'oratore formula il voto che la legge attuale riesca a sgombrare i quadri dall'annoso peso che grava su di essi e che nel primo triennio, oltre a raggiungere questo risultato, si possa dimostrare sperimentalmente l'utilità di questi criteri. Infine l'oratore esprime un suo voto. Leggi che, come la presente di carattere tecnico più che politico e che non implicano nuovi stanziamenti di bilanci, non cadono sotto la sanzione dell'art. 19 dello Statuto del Re, potrebbero essere presentate al Senato prima che alla Camera. Se questa norma venisse seguita, il Senato che per sua composizione ha riconosciuta capacità di giudizio in ogni branca tecnica, darebbe al Governo un maggior contributo di collaborazione; il che è nelle sue possibilità, non meno che nelle sue aspirazioni {applausi vivissimi). CARLETTI rileva subito che il carattere principale di questa legge è quello di essere tra le più squisitamente fasciste. Essa affronta e risolve un problema fondamentale: l'adeguamento delle Forze Armate alle esigenze della Nazione, liberandole da una bardatura di guerra che le appesantiva. E' una legge inconfondibile con quelle precedenti e soprattutto con la legge di avanzamento del 1926, la prima j emanata dopo la guerra. La legge del 11926 eie successive numerose riforme i hanno indiscutibili pregi tecnici, ma non affrontarono il problema dei quadri. Quella in discussione affronta invece in pieno il delicato problema che travaglia non soltanto l'Esercito italiano. FERRARI inizia dicendo che una legge che riguardi l'avanzamento degli ufficiali ha la stessa importanza nell'organismo militare che hanno i movimenti del cuore nell'organismo umano. Il disegno di legge In discussione i trae origine dalla necessità di dare assetto ad uno stato di cose che la legge del 1926, ora vigente, non ha saputo cambiare. La situazione dei quadri era grave e dannoso sarebbe stato ogni indugio. La singolarità del provvedimento è soprattutto nella distinzione dei due ruoli: uno di comando, l'altro di mobilitazione, e dai provvedimenti che regolano il limite di promovibilità e le vacanze obbligatorie. La legge si pro¬ dgucI j'ì ' I iI'i![;ììì'..■I one lo sblocamento degli ufficiali ineriori reduci dalla guerra, la sicura ipresa della carriera in ogni ramo e ervizio, il ringiovanimento dei quadri L'oratore non intende soffermarsi sulesame dei vari provvedimenti: ciò è ià stato fatto esaurientemente nella Camera dei Deputati e nella relazione el senatore Grazioli; ma vuol mettere n rilievo l'istituzione più importante e eniale della legge in discussione: il uolo di comando. Il disegno di legge è n'affermazione della verità fondamenale che la funzione dell'ufficiale comattente è prevalentemente quella del omando. La funzione di comando ha la sua ecessaria preparazione nel tempo di ace, e le disposizioni della legge gaantiscono clip questa preparazione saà ottima. Occorre però che le nostre Accademie siano le sole fonti di recluamento degli ufficiali destinati al ruoo di comando, e che la sostanza e l'enità dell'insegnamento impartito nelle Accademie sia stabilito in un corpo di ottrina, come avviene per tutte le alre professioni. Inoltre il gettito annuale delle Accademie deve essere ommisurato alle reali necessità del'Esercito. Cosi l'avanzamento nel ruoo di comando avrà la via sgombra dalle attuali difficoltà. Il ruolo di mobilitazione che potrà in seguito assumere una qualifica più precisa, non dovrà essere alimentato che in piccola parte dal ruolo di comando e nella maggior parte dai complementi. Un quinquennio potrà essere sufficiente perchè le attività dei due diversi ruoli giungano alla necessaria fusione. Conclude dichiarando di aver parlato soltanto nell'intento di portare alla legge il con" tributo della sua esperienza di soldato. DI BENEDETTO nota che la riforma dell'avanzamento del nostro Esercito non poteva sopportare ulteriori indugi, e perciò la nuova legge risponde a una imprescindibile necessità. Questa legge, voluta dal Capo del Governo, pone fine ad una situazione di disagio che si protraeva da circa 16 anni e varrà a dare all'Esercito e ai quadri quel riposo morale indispensabile per assolvere con piena energia spirituale il grave compito della Milizia. (Applausi). SANI NAVARRA plaude ai criteri a cui si informa il disegno di legge in discussione. Non si tratta più dei soiti ritocchi che un tempo venivano a guastare più che a perfezionare le precedenti leggi di avanzamento. Per effetto della nuova legge si avrà un Esercito ringiovanito nei suoi quadri, rafforzato da un maggiore impulso degli ufficiali di complemento, pienamente affratellato con la Milizia nazionale. pronto a marciare quando suoni la diana verso la vittoria per la maggior gloria del Re e della Patria. (Applausi). ZUPPELLI ricorda le difficoltà incontrate quando dovette provvedere al passaggio del nostro Esercito dallo 11to di pace a quello di guerra. Nessuna difficoltà fu più grave di quella dei quadri, mai superata completamente né prima nè durante né dopo la guerra. Con la legge in discussione si stabiliscono tre categorie: ruolo di comando, ruolo di mobilitazione, fuori quadro. I mezzi escogitati sono molto complicati. Vi sono molti limiti: limi di età, istituto della promovibilità che abbassa il limite di età, istituto dello vacanze che rende più difficili i movimenti, periodo di comando. Questi quattro elementi debbono giuocare tutti e quattro perchè la legge raggiunga il suo fine. MAMBRINI ritiene che la legge in discussione assicura la formazione di quadri efficienti rispondenti alle esigenze della tecnica, e che risponda ale condizioni politico-sociali e allo spirito pubblico attuale. Invece di ricorrere a soluzioni parziali per eliminare i singoli inconvienti, si è affrontato il problema dell'avanzamento degli ufficiali in modo totalitario, introducendo criteri nuovi e razionali, che non erano stati fino ad ora tenuti nel debito conto. Nella situazione attuale neppure 1 più distinti ufficiali vedevano roseo il loro avvenire. Per effetto della nuova legge anche coloro che non potranno entrare nelle file del ruolo di comando vedranno dignitosamente risolta la loro situazione L'applicazione della Marina SECHI osserva che la nuova legge non va soltanto considerata come un rimedio a una situazione grave; va considerata piuttosto da un punto di vista organico generale. Si è accennato alla opoortunità di portare delle variazioni alla legge. L'oratore fa voto che non si facciano varianti almeno per dieci anni. E' necessario adoperare largamente gli ufficiali di complemento, anche per ragioni di ordine finanziario. Bisogna persuadersi che il numero dei subalterni deve essere subordinato alle necessità di disporre di una massa di giovani da cui trarre gli ufficiali superiori. Ciò vale anche per la Marina, nella quale, come nell'Esercito, gli ufficiali di complemento hanno dato ottima prova. Nella supposizione che si stia preparando un provvedimento analogo a quello in discussione anche per la Marina e per l'Aeronautica, dichiara che, per la Marina, i criteri essenziali di questa legge possono essere accettati senz'altro. PRESIDENTE dichiara chiusa la discussione generale, riservando la parola agli iscritti per dichiarazione di voto, al Relatore, ed al Governo. mnrtlv^!.\\i\\ìI'j\

Persone citate: Baistrocchi, Bongiovanni, Durante, Federzoni, Grazioli

Luoghi citati: Piemonte, Roma, Savoia