Gheorghieff espone le sue direttive all'inviato speciale de "La Stampa,,

Gheorghieff espone le sue direttive all'inviato speciale de "La Stampa,, Gheorghieff espone le sue direttive all'inviato speciale de "La Stampa,, Sofia, 26 notte. Il signor Khnon Gheorghieff, il movo Capo del Governo bulgaro, ha rimesso in onore il palazzo della Presidenza del Consiglio, edificio che negli ultimi anni era stato quasi abbandonato, giacche., abbinando Muscianoff le due cariche, l'attività vomica si svolgeva principalmente al Ministero degli Esteri. Il signor Gheorghieff dopo il colpo di Stato del 19 maggio non vuole occuparsi che di politica interna, e per ciò egli agli Esteri, ha chiamato il Ministro a Parigi, Batoloff. Gheorghieff arriva alla Prcsidenea del Consiglio a viedi e senza scorta; il suo aspetto è quello di uomo semplice nel quale non si sospetterebbe il cospiratore. Già dicemmo che egli non è grande amico del giornalismo e di pubbliche dichiarazioni, tuttavia stamane ha acconsentito a rispondere ad alcuni quesiti postigli dal vostro inviato. La conversazione, che doveva essere limitata a soli, dicci minuti, è poi durata tre quarti d'ora. Il signor Gheorghieff parla calmo e franco. Per primo gli ho chiesto la ragione del suo intervento e di quello dei suoi amici nello svolgimento della crisi politica. Egli mi ha risposto : — L'intervento è opera non di un piccolo gruppo, bensì dell'Esercito. Se il gruppo « Zveno ;> è legato a questa azione è perchè le sue idee coincidevano con quelle dominanti in seno all'Esercito. Per quanto riguarda la causa dell'intervento altro motivo non vi è stato se non il pieno disfacimento del Paese, e la- necessità di salvarlo da gravi pericoli. — Crede lei — domando che sia stato bene fare agire l'Esercito? — Noi abbiamo piena coscienza — risponde il Presidente — che non siano questi i compiti dell'Esercito, ma al tempo stesso abbiamo la coscienza che l'Esercito non potesse rimanere inattivo davanti ai pericoli che minacciavano il Paese. Del resto il suo intervento è durato un momento solo; assolto il suo compito, l'Esercito si è ritirato dalla scena politica con sollecitudine, la quale dimostra quanto esattamente esso conosca i propri doveri. — Quale costituzione e quale Parlamento verranno adesso dati al Paese? — Il futuro — mi dichiara Gheorghieff — sarà adatto alle speciali condizioni della Bulgaria. Oggi posso soltanto dire che le corporazioni e i fattori economici saranno chiamati a collaborare. — E quale sistema verrà preso a modello? « Sarà una combinazione prettamente bulgara. Evidentemente profitteremo delle esperienze di altri Paesi, e soprattutto di quella della grande Italia che, nelle nostre concezioni, è sempre stata presa a modello delle organizzazioni richieste dai bisogni del Paese. Credo che avremo un Parlamento composto da un piccolo numero di deputati, forse cento appena; ma che rappresenteranno tutti gli interessi economici e professionali. La creazione di un Consiglio di Stato economico non non è stata finora discussa». — Si era detto, osservo, che il decreto dello scioglimento dei partiti fosse già firmato mentre i partiti vivono ancora. « Noi riteniamo — dice Gheorghieff — che gli avvenimenti stessi abbiano fatto perdere ai partiti ogni loro ragione di essere, e siccome i partiti sono in decomposizione forse non avremo altro che da sanzionare fatti compiuti; finora il Re non ha firmato nessun decreto ». — Egualmente sì era detto, aggiungo, che Ella volesse subito sterminare i Macedoni; un brano del manifesto lanciato al popolo dal nuovo Governo è stato infatti interpretato, anche in ambienti internazionali, come una dichiarazione di guerra ai Macedoni. « Non ho mai dichiarato guerra ai Macedoni, mi risponde il Presidente del Consiglio alquanto stupito, nè il brano al quale lei allude potrebbe essere interpretato come una dichiarazione del genere. Il Governo ha voluto soltanto dire che aspira a restaurare l'autorità legale entro tutto lo Stato ». — Però anche la spartizione del circondario di Petrìc è apparsa quale una misura antimacedone. «La spartizione è avvenuta dovendosi diminuire il numero di tutte le Provincie bulgare solo in ossequio a necessità di carattere geografico, avendo la stessa natura, con la montagna di Piriti, diviso la regione di Petrìc in due parti prive di raccordi ferroviari ». — Sono tuttavia avvenuti molti arresti. « Non ho fatto arrestare — risponde Gheorghieff — nemmeno un capo Macedone ». Per ritornare al suo programma, signor Presidente del Consiglio, non si può dire che, in sostanza, esso corrisponda a quello di Zankoff? « No. Le idee di Zankoff stanno compiendo un processo evolutivo, e in questo processo talvolta è avvenuto un riavvicinamento delle nostre concezioni; la ideologia di Zankoff, per ora non si è cristallizzata ». ITALO ZLNGARELLl r

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