Duecento concorrenti alla Coppa d'ora del Littorio in rombante cavalcata sulle strade del mezzogiorno

Duecento concorrenti alla Coppa d'ora del Littorio in rombante cavalcata sulle strade del mezzogiorno LA PIÙ' LUNGA CORSA AUTOMOBILISTICA DEL MONDO Duecento concorrenti alla Coppa d'ora del Littorio in rombante cavalcata sulle strade del mezzogiorno ^Dal nostro lnviato)- Roma, 2ft notte. La notte scorsa, sulla Via dei Trionfi, mentre il tumultuoso corteo delle 200 vetture partecipanti al Giro d'Italia andava ordinandosi per la partenza e districandosi da almeno altrettante vetture di ammiratori, ho dovuto risolvere un caso di coscienza. Voi forse vi immaginate che sia relativamente agevole per un giornalista seguire una manifestazione automoh'listica per la debita cronaca: ed io non voglio sciupare il vostro ottimismo; mi 'imiterò a dirvi che, dopo non pochi assaggi alla sede del R.A.C.I. per const .'.are la consistenza del servizio informazioni che avrebbe funzionato in questa settimana di corse, dopo di aver preso visione dei collegamenti telefonici a disposizione della stampa e interessati i vari corrispondenti del giornale, ero " ì^^iSSfflSSSA una° vi* sione panoramica e analitica dell'av- venimento. | Ed ecco che l'amico e factotum Ren zo Castagneto, direttore assoluto di gara, mi invita a seguirlo sull'idrovolante del quartier generale che, alle «rime luci dell'alba, lascierà Roma !sul punto di. accettare senza riserve, jg g)uca di Spoleto dà il « Via MeiR. ! Ma le esigenze di un direttore di para saranno poi le stesse di un mviajto speciale? Una. breve indagine mi 1 persuase del contrario. Avrei visto gli arrivi a Messina ma ben poco avrei appreso di tutto 1 antefatto; e all ora <h telefonare al giornale sarei stato probabilmente a mille metri d'altezza. SS^ogUb^che riSaU^chTvTa Luen0 sguardo panoramico a volo d'uc !co,1° della prima tappa Coppa d'oro, ; che avrei gettato dall'aeroplano di Ca cello della prima tappa della Coppa j (Voro che avrei gettato dall aeroplano n madiate cartografico fornito dal 1 ! R.A.C.I., il minuzioso complesso di inI formazioni che il telefono distribuisce i incessantemente e una sommaria conoscenza del percorso, permettono jstruzion sa di siffatta grandiosità dove tutto è michelangiolesco — dal numero dei concorrenti al numero dei chilometri, dall'apparato organizzativo senza precedenti all'ardire di chi corre e di chi fa correre — va appunto sulla ;, ne questa ricostruzione da tavolino, E una cor vissuta sulle linee di assieme e sulla jgramle sintcsi piuttosto che sul minuto episodio e sulla fredda classifica di arrivo. L'importanza inconfrontabilmente maggiore di ogni altra gara preceden- , e distmgùc questo primo" Giro au \t„\—L,w«~.6^.t^«ì ,.icì0h„ „nm,ni, tomobilistico d'Italia, risiede appunto nel fenomeno collettivo, sportivo e industriale, di audacia, di preparazione, di tecnica e di organizzazione; nel tracciare un fulmineo solco sulle strade di tutta Italia a tempo di rècord con diecine e diecine di macchine tutte perfettamente normali e di serie... Ecco: sono le 2 precise. All'Arco di Costantino il Duca di Spoleto, l'on. Acerbo, l'on. Serena, il gen. Teruzzi e l'on. Parisio si alternano nel compito di mossieri per le varie categorie, mentre fasci di riflettori illuminano fantasticamente la scena. La prima Balilla è partita. Segue a 15 secondi la seconda Balilla; poi la terza e così via. In un minuto si inseguono quattro macchine; in 25 minuti l'intera centuria delle 1100 cmc. — quasi tutte Balilla — è partita. A volo d'uccello (non dimentichiamo il nostro ideale punto di osservazione), questa non mai vista Illa indiana di macchine inseguentesi a 110 all'ora nella campagna notturna, forma come un solo nastro luminoso tremolante e tortuoso. Il solco di luce si estende per 50 chilometri, dapprima sulla via Àppia Antica, poi sulla via Appia Pignafelli, poi sulla via Appia Nuova. Per la prima volta una gara sportiva segue, tra Roma e Napoli, la via litoranea di recente riassettata. Littoria è toccata da tutte le macchine, tranne le ultime partite, ancora in piena notte. Sullo stuolo delle Balilla comincia ad albeggiare a Formia. I passaggi a Napoli Eccoci a Napoli, nel trionfale luminoso mattino: le piccole cilindrate, par1 ti te in testa, non solo non si sono ancora lasciate raggiungere dalle più po1 tenti, ma ben poco hanno perduto del distacco iniziale. La media è sbalordi,tiva. Basta dire che una diecina di BaMilla, capeggiate dall'indiavolata coppia Rossi-Rivola, che non sarà più agguan1 tata da nessuno fino a Villa San Gio| vanni, hanno sorpassato largamente, ; sui 246 chilometri della Roma-Napoli, i 100 chilometri orari! I Ecco, del resto, la classifica dei principali protagonisti di ogni classe al controllo di Napoli: Classe 1100 cmc: 1. Rossi-Rivola | (Fiat) in ore 2,22'15" (media oraria Km. 103,750); 2. Chilesottl-Godi (Fiat) in ore 2,23'; 3. Bigi-Balsamo (Fiat), in 2,24'30". Classe 1500 cmo.: 1. Bezzan (Aston Martin) in ore 2,22' (media Km. 103 e 943 metri): 2. Franck Ugo (B.M.W.) in ore 2.22'30"; 3. Mongelli (Lancia), in ore 2,30'. Classe 2000 cmc: 1. Dusmet (Alfa) in ore 2,14' (media Km. 110,149); 2. Rivera (Alfa) in ore 2,23'; 3. Staccioli (Alfa) in ore 2,23'30". Classe 3000 cmc: 1. Rosa (Alfa) in ore 2,10'30" (media Km. 113,103); 2. Marinoni (Alfa) in ore 2,10'30"; 3. Farina (Lancia) in ore 2,14'. Classe oltre 3000 cmc.: 1. Marinelli (Lancia) in ore 2,13'30" (ì.iedia Km. 110,564); 2. Berlescu (Ford) in ore 2 e 14': 3. Crestini (Ford) in ore 2,18'. Riprendiamo ■ il nostro volo, che i concorrenti non sostano. Sotto un cielo sempre azzurro, gli incanti del golfo di Napoli appaiono sul tratto dell'auto stràda Napoli-Pompei e, dopo la salita 1di Nocera e la discesa di Cava de'|Tir-Jreni, riappaiono quelli del golfo di Salerno. A Battipaglia si abbandona l'itinerario litoraneo per internarsi nella valle del Sele, per la statale numero 19. Al bivio di Auletta. località di con o a a o o i i . e o a n a a i a a , o e a a a a a . n a l a , , l a a n n trollo, i gruppi sono ancora abbastanza compatti; nelle 1100, Rossi-Rivola hanno 4 minuti di vantaggio su RuggeriValoni; seguono Gilera-Lamperti, Chilesotti-Godi e Spotorno-Ghiringhelli, tutti su Balilla. La media è appena lievemente discesa: siamo a 94.5. Da notare, però che le accidentalità del percorso cominciano, può dirsi, ora soltanto, attraverso le montagne russe dell'Appennino Calabro. Nella classe 1500, | contrariamente alla logica attesa, siamo in ritardo rispetto alle Balilla: primo è Moreni-Guardiani su Lancia Augusta a 88,03 di media, seguiti da Mongelli, Capello, Girelli e Dei. Nella classe 2000, le medie sono invece lievemente migliori di quelle segnate dai balillisti, ma solo però per merito del primo: Dusmet-Danesi, su Alfa, che ha segnato i 98,8. Gli altri sono tutti sensibilmente distanziati. Più compatti i concorrenti della classe maggiore, che passano quasi assieme: prima delle 3 litri e prima assoluta è la coppia Rosa-Comotti, della scuderia Ferrari, su Alfa 2300, che sfiora i cento di media, incalzata dal torinese Farina e da Ceveri-Barbieri, mentre nella classe massima il primato è tenuto dal romeno Berlescu, su Ford, alla media di 97,5. Dal bivio Auletta a Lagonegro (chi lometri 435 da Roma) la strada molto tortuosa, alterna ripide salite e falsi piani e lievi discese; raggiunge gli 800 metri al bivio por Rivello, ridiscende a 282 a Fontegrainde per inerpicarsi ai 1000, massima quota della tappa, al bivio per Rotonda. Risaliamo dolcemente a Cosenza. In 7 ore e 10 minuti le piccole Balilla hanno coperto i quasi 600 chilometri che ci separano da Roma! Giungono noti- zie di accoglienze entusiastiche di quel-le popolazioni alle vetturette prodigio,che seguitano a non lasciarsi raggiun-gere nè soverchiamente avvicinare dalle grosse cilindrate; ne passano con favolosa regolarità ben 35, prima che l'Alfa di Dusmet interrompa la sfilata. Le strade sono, in questo tratto, appena discrete e le macchine piccole e maneggevoli seguitano ad avere la meglio. Nella « 3000 » passano in testa, a Cosenza, Marinoni-Ghersi, seguiti da Farina. Prima della massima cilindrata è sempre il romeno Berlescu. La strada ora si addentra nei verdi recessi della piccola Sila, la pittoresca Svizzera del meridione. A Tiriolo si inizia la discesa verso il golfo di Sant'Eufemia; si costeggia brevemente il mare per risalire ai 525 metri di Mileto. Zone queste scarsamente abitate: tuttavia le notizie che giungono informano èlle, ad ogni bivio, ad ogni casolare, una vera folla fa ala ai margini del percorso. La sosta a Messina Grande festa per il popolo calabrese, che certo stenterà a credere a se stesso, apprendendo che queste macchine — sono appena le 10 — sono partite da Roma poco prima dell'alba. Salita e ridiscesa a Gioia Tauro, salita alle spalle di Palmi e discesa finale sul mare, a Villa San Giovanni, dove ha termine la prima parte di questa prima tappa: da Roma 807 chilometri. Una folla enorme è convenuta nella cittadina calabrese. Alle 12,23, con forte anticipo sull'orario previsto, irrompe sul traguardo la Balilla di RossiRivola, che nessuno è riuscito a raggiungere per via. Essa ha impiegato 10 ore e 19 minuti a coprire il percorso, ad una media di oltre 78 chilometri all'ora, mentre le previsioni dei bene informati alla vigilia, non calcolavano, per la classe minima, più di 65. Otto Balilla, al termine della prima fatica, hanno nettamente distanziato il primo della 1500, Mongelli, su Lancia Augusta, che ha impiegato 11 ore e 4 minuti. In compenso, l'aristocratica marca torinese trova nella classifica dell'intertappa, ben dodici Augusta classificate ai primi dodici posti della classe, nello spazio di 40 minuti: pregevole affermazione di regolarità. Anche il primo della 2mila, Dusmet su Alfa, si è lasciato precedere di 4 minuti dall'irresistibile Balilla dei due oscuri corridori: la marcia di questi ultimi appare dunque tanto più miracolosa. E la stessa sorte ha avuto la classe massima, dove la Ford di Berlescu è prima e indisturbata. Soltanto la 3mila, la classe degli «assi», ha potuto battere di stretta misura le vetturette: primo assoluto, a Villa San Giovanni, è Pintacuda su Astura, seguito a 4 minuti dal torinese Farina, secondo della classe e secondo assoluto. Ecco la classifica dell'intcrtappa allo stretto di Messina con la media dei primi di ogni categoria: Classe 1100 cmc: 1. Rossi-Rivola (Fiat) alla media di Km. 78,126; 2. Gilera-Lamperti (Fiat) alla media di Km. 77,071; 3. Ruggeri-Valoni (Fiat) alla media Km. 76,324; 4. Spotorno- alia meo a ivm metta *Km 75 .<f^L^?nÌ^T.r?RHJv e 685 metri; 5. Bianco-Castellani (Fiat) alla media Km. 75,098; 6. BrignoneAymini (Fiat) alla media Km. 74,779. Seguono altri a medie inferiori. I primi dicci sono tutti su Fiat Balilla. Classe 1500 cmc: Mongelli F.-Mongclli G. (Lancia) alla media Km. 72 e 912 metri; 2. Capelli-Girelli (Lancia) alla media di Km. 72,854 ; 3. Dei-Caruso (Lancia) media Km. 72,702; 4. Buzzetti-Moru (Lancia) media Km. 71,905; 5. Negro-Lanza (Lancia) media Km. 71,804. Classe 2000 cmc: 1. Dusmet-Danese (Alfa) alla media di Km. 77,604; 2. Staccioli-Gabini (Alfa) media Km. 75 e 528 metri; 3. Pertile-Jonoch (Alfa) media Km. 75,442; 4. Gurgo SaliceLaredo de Mendoza (Alfa) media Km. 75.087. Classe 3000 cmc: 1. Pintacuda-Nardilli (Lancia), media di Km. 81,324; 2. Farina- Oneto (Lancia) media Km. 80,712; 3. Rosa-Comotti (Alfa) media Km. 80,387; 4. Severi-Barbicrì (Alfa) media Km. 79,275; 5. Marinoni-Ghersi (Alfa) media Km. 78,960. Classe oltre 3000 cmc: BerlescuOlteano (Ford) alla media di Km. 76 e 356 metri; 2. Stoffel-Pesato (Chrysler) media Km. 75,889; 3. TrevouxCarrer (Ford) media Km. 75,246. Le macchine, subito dopo l'arrivo, vengono ritirate nel parco chiuso: com'è noto rifornimenti, riparazioni ed ogni atto manutentivo non possono essere compiuti che nelle ore di marcia, a scapito della media. Anche i natanti, che lungo l'intero pomeriggio in varie riprese trasportano le macchine sulla sponda sicula, funzionano da parchi chiusi. Numerosi sono stati, come era inevitabile, 1 ritiri: la statistica non è ancora completa, però non appare preoccupante, tenuto anche conto che le prime centinaia di chilometri di una gara importante registrano sempre il massimo di selezione. Più incidenti di stra- macchine guidate da Casola e da Marzetti. I corridori, giunti a Messina, hanno dedicato le poche ore libere del pomeriggio ad un breve sonno ristoratore. Ma, alle 20, tutti sono puntuali all'adunata, all'imbocco della litoranea Messina-Palermo, e, mentre calano le tenebre, riprendono il « via » per la seconda e più grave fatica di questa accidentata prima tappa: il giro notturno della Sicilia, su oltre 900 chilometri di strade non tutte agevoli e buone. ALDO FARINELLI ; Uà, che di macchina ad ogni modo, e I due di essi gravissimi, successi alle 1