Le grandi parate del rayon
Le grandi parate del rayon Le grandi parate del rayon Nessuno ne aveva le prove. Ma alla Fiera, quel giorno, lo giuravano tutti. Doveva esserci di mezzo un contratto regolare. Il raggio invocato era giunto troppo a tempo. Quan- j do la necessità lo aveva preteso, taeh! era sgusciato fuori nell'attimo giusto, spaccando il minuto E , la grande parata del Rayon se n'e-1 ra inondata tutta, con un ridere,. lucido, da tutte le meraviglie che essa stava sciorinando al cielo di Lombardia... Un contratto dunque, col Signo-j re Iddio. 0 un patto di reciprocanra tra eguali, tra raggio e raggio, ! per dare alle genti una sapida j gioia, imprevista ed arguta, di più. Fatto si è, che dopo una buona ■ mezz'ora di onnubilazione e di fo- j schia, di quelle che la voce popolare s'ostina ad attribuire ai fluidi ' pittoreschi della grande kermesse \ ambrosiana, allorché alle formose modelle del Rayon toccò di uscire, ostentando la ricca teoria dei cento ombrellini, sgargianti e multicolori, stagliati nelle mille fantasie del tessile vittorioso, una benedizione di luce improvvisa, di pieno e tepidissimo sole, si Tifato sulla passerella e sul cbioschelto aereo ideati Sn. Faludi mentre le musiche sussurrevoli o le strofette di Luciano Ramo esaltanti i miracoli del prodotto, parevano attingere in quel punto, una vaga parentela con Vlìino al sole, di mascagniana celebrità. Segno che da lassù si seguono le tappe delle cose mortali, adeguando al senso e all'importanza di esse, il contegno e gli orari della meccanica celeste. Segno, altresì, r'ie le re?ondite armonie di bellezze diverse, di cui — per restare nei paragoni operistici — si com piaceva Cavaradossi, non si limi-' tino a favorire il campo della bellezza fisica, ima ascendono a più insoliti sensi, nel regno sidereo e in quello dei manufatti terrestri. Giornata, comunque, memorabile e decisiva, quella della prima esibizione, diurna e all'aperto, voluta dai dirigenti della Italrayon: e che valse più d'ogni parola, detta O scritta, a dare al pubblico la sensazione precisa della conquista operata, in così breve tempo, dal filamento prezioso, in ogni ramo dell'industria e, sopratutto, dell'arte del vestire e dell'adornare. Pareva, infatti, che gli spettatori r— leggi: spettatrici — del rito elegante avessero solo allora, malgrado ogni divulgazione precedente, la rivelazione completa di ciò che il Rayon veniva a costituire nella grande famiglia dei tessili mondiali. Pareva di più : che, cioè, quanti avevano sorriso delle attestazioni che sino a oggi erano state date sull'argomento, fossero tra i primi a riconoscere che l'incredulità spiritosa, aveva loro giuocato un brutto tiro, del quale conveniva fare subito ammenda. Sicché daccapo come nell'asserto biblico, nel portare corone ai capelli d'oro del Rayon, gli ultimi diventarono i primi. Entrarono, cioè, pigiandosi, nel Padiglione vicino, architettato con grazia lineare impareggiabile da Lancia e Palanti; ne invasero i quadrilateri snelli, dove tutte le fantasie possibili, applicate all'estetica dell'abito, della casa, e d'ogni ornamento immaginabile, splendeva adescante dai banchi o dalle teche; ne trassero paragoni eloquenti e inconfutabili; effusero all'arietta primaverile della giornata chiara, sospiri e progetti; rifletterono meritoriamente sulla necessità, in questo mondo pravo e gonfio di concorrenze, di sincerarsi di tutto, prima di annegare nei p' simismi aprioristici. Quindi, ascoltando i meglio informati di loro parlare in termini accesi, d'un altro documento dell'audacia e del senso realistico dei lanciatori, di quell'autotreno, cioè, che in altra parte del recinto della Fiera suscitava i commenti più vibranti s'incamminarono a quella volta. Poco dopo erano in cospetto del novello « stupefacente ». Il convogliò era lì, pronto a partire, pochi giorni dopo, per quel suo periplo della Penìsola, di cui il solo annuncio aveva già dato la stura a tutte le esclamazioni e a tutti i giudizi: unanimi gli uni e le altre nel riconoscere che a tale forma di predicazione pratica d'una verità industriale e commerciale, non si era arrivati mai sino a oggi; e che per giungere a tanto occorreva una granitica certezza della bontà e dell'efficacia del prodotto da conclamare. Si ricordavano, è vero, i precedenti similari: le navi-esposizione, per esempio, di qualche anno abbastanza recente. Ma si soggiungeva subito trattarsi allora, di intraprese parastatali, o statali addirittura, volute da una necessità collettiva e, per questo, finanziate dalla potenza economica d'un Dicastero nazionale. Qui si trattava, invece, d'un'iniziativa di cittadini privati, certi, però, come i commenti intuivano, dell'opportunità assoluta del proprio programma. Seran-re d'occhi vogliosi, dunque^ intorno ai saloni erratici della carovana. Lampi d: bellissima cupidigia sui volti, delle donne; sgombre stavolta, per di più. d'ogni preoccupazione circa l'allarme dei Ispettivi coniugi, tremanti, solita¬ j , 1 j ■ j ' \ mente, in cospetto agli adescamenti delle ha'ites coutures ma sicuri qui, di non incappare in alcun pericolo di dissesto enorme. Andare alla deriva dei sogni estetici più belli, in una sinfonia di allettamenti superbi, splendendo sullo spettacolo la più fiorita delle primavere cisalpine. • * • Rap su raggi, dicevamo, allo sfilare delle donnine, esibitrici flessuose delie eleganze dei tessuti — degii abiti e degli ornamenti sussidiari — de! Rayon. Tepore e luce del CaleniTTmaggio, sull'andari' fastoso del convoglio, accinto a portare attraverso l'Italia tutta la gamma delle sue grazie seriche, iridescenti d'ogni arabesco e d'ogni colore. Segni, dunque, anche non nostrali, di una bellezza che si sta esprimendo vittoriosa: presagi, anche non terreni, e perciò non sofisticabili, d'una bontà e fortuna di eventi, che incoraggia a credere e ad operare . Simboli. Alberto Colantuoni
Persone citate: Alberto Colantuoni, Faludi, Fatto, Luciano Ramo, Palanti, Quan
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