L'omertà massonica funziona in pieno nelle Commissioni d'inchiesta francesi

L'omertà massonica funziona in pieno nelle Commissioni d'inchiesta francesi L'omertà massonica funziona in pieno nelle Commissioni d'inchiesta francesi L'ex-Prefetto Chiappe, la bestia nera per rue Cadet pp,Parigi, 7 notte. La stampa di sinistra si lagna che quella di destra non parli abbastanza del rapporto Bully dove, come sapete, tanti dei suoi amici figurano fra 1 titoari dogli assegni Stavisky. Secondo i radicali, la conclusione imposta dal rapporto in questione è che, direttamente, o indirettamente, alla ripartizione dei trecento milioni di franchi distribuiti dall'avventuriero hanno partecipato un po' tutti. Per il tramite del banchiere Wurtz, principe della finanza protestante francese, quanti non hanno riscosso senza saperlo, come Taittinger, il danaro di Baiona? La morale della favola vuole essere che nessuno ha il diritto di scagliare la prima pietra, poiché nessuno è senza peccato. Un ex-massone vuota it sacco Le destre rispondono ristampando con leggere varianti le note accuse contro la massoneria e i noti elenchi di massoni e ripetendo sulla fede delle indiscrezioni di un massone... sconsacrato, che come già gli scandali Ruotte sul traffico delle decorazioni, American Foreign Oil, Hanau e Oustric, lo scandalo Stavisky è uno scandalo massonico implicante un vero reggimento di fratelli: gli ex-ministri Chautemps, Dalimier, Julien Durand, René Renoult, André Hesse, gli avvocati Bonnaùre, Guiboud Ribaud, Maxim, Gentilly (grande oratore della grande Loggia di Francia che fece accordare un rinvio ad Hayotte di cui si ritrova ancora il nome a proposito del conflitto Galmot-Stavisky), Passelaigue di Oreans, Alfredo Dominique, Izouard, Monnervillo (deputato della Guyana, j membro del Consiglio federale della1 Grande Loggia di Francia, difensore I degli accusati al famoso processo di Nantes, dunque molto informato sugli affari Galmot e che entrò alla Volante I al seguito di Stavisky in qualità di di- rettore della pagina coloniale); i poli- ! ziotti Thomé. Ducloux, Hennet, Colom- baai, Bayard; l'ex-prefetto di polizia Hudelo; i dottori Pietro Vachet (agen-!te di collegamento fra Galmot e Sta- visky) ed A. Marie che firmarono dei, certificati di compiacenza per Stavisky; Giorgio Ory, del Gabinetto di Pierre | Cot all'Aviazione; Andrea Dubois, capo del Segretariato particolare di Chautemps (interessato come Stavisky al finanziamento delle imprese di grandi lavori comunali); Gerolamo Levy, incaricato di missioni al Gabinetto di Giorgio Bonnet (ex-Segretario generale della Gazette de France). E molti altri ancora: Emilio Blanchard che si suicidò dopo essere stato incolpato; Peycelon, l'ombra di Briand, che diede ! l'ordine al Gabinetto del ministro degli Esteri di raccomandare Bonnaure e Stavisky al rappresentante della Francia in Ungheria, ecc., ecc. Uno dei massoni additati dal transfuga cui alludiamo, le cui rivelazioni vengono raccolte dal Jour, è il famoso commissario Pachot, quel tale che poco dopo l'assassinio di Prince, Iniziò su Paris Soir una serie di articoli di preteso rivelazioni sul mistero di Digione e si fermò al primo articolo. « Ma, come osserva lo scrittore in questione, poteva il Pachot fare gli articoli promessi senza essere stato prima liberato dall'obbligo del segreto massonico? ». La verità che fa comodo Quello che 1' anonimo collaboratore del Jour non dice è che se il massone non può tradire il segreto può tuttavia dire quella parte della verità che alla massoneria tomi comoda. Ne abbiamo avuto oggi una prova alla Commissione Guernut dove primo ad essere interrogato è stato per l'appunto un massone, l'ex-direttore della polizia giudiziaria Andrea Benoist. La deposizione di costui evidentemente concertata prima ha scatenato un incidente violento fra le due ali della Commissione la cui eccitabilità aumenta in ragione diretta dell'avvicinarsi della conclusione dei lavori. Interrogato dal commissario Camboiilives, presumibilmente massone anche luì, Benoist ha affermato che l'abbandono di una procedura giudiziaria in seguito a pressioni politiche non costituisce punto una eccezione in Francia e che egli stesso durante la sua carriera dovette più d'una volta prestarsi ad operazioni del genere. Fingendo di non accorgersi dell'irritazione violenta di buona parte dei commissari presenti, il teste ha citato fra l'altro un fatto che merita di essere riferito con menzione speciale. Nel 1931 il Casino di Cannes richiese l'espulsione dalla Francia di uno straniero assiduo delle sue sale, un tale Pugno. L'espul- sione era stata richiesta sotto l'accusa |di aver barato al giuoco. Il Pugno era | innocente. Pochi giorni dopo la notifi- ca dello sfratto, la direzione del Casino e precisamente il direttore Paulet scrisse al Pugno dicendogli che se teneva a rimanere in Francia e a vedere revocato l'ordine di espulsione c'era modo di aggiustarsi qualora fosse disposto a versare 150.000 franchi. Il Pugno si confidò col Benoist il quale gli consigliò di rivolgersi a un avvocato e di sporgere querela contro il Casino. Pugno si recò infatti dall'avvocato Berthon consigliere provinciale del Varo. Costui aggiustò la cosa e l'italiano si vide lavato dall'accusa portata contro di lui senza bisogno di sborsare nulla. Che era avvenuto? Un semplice tentativo di ricatto il cui provento doveva essere diviso fra la direzione del Casino e la brigata dei giuochi della Sicurezza Generale. Richiesto di fornire spiegazioni sul caso citato, il Benoist ha soggiunto che a parer suo il responsabile di queste malefatte della brigata dei giuochi è il funzionario Valzi. Ora costui è amico di Zographos, il noto banchiere e giuo catore greco amico di Chiappe. Vedete dunque in che cosa si risolve la deposizione sensazionale dell'ex direttore della polizia giudiziaria: in un attacco di fianco contro il « dittatore » putat' vo delle destre e la bestia nera delle sinistre. Hesse a mare La dichiarazione ha suscitato un putiferio che costrinse Guernut a pregare Benoist di ritirarsi. Benoist si ritirò ma Camboulives riuscì a farlo tornare. E durante questa seconda parte dilla deposizione il teste ristabilì l'equilibi'io della bilancia: dichiarò di aver do.ulo un'altra volta, dietro preghiera di Hesse, far sospendere un procedimento indetto contro un celebre sarto parigino e un'altra volta ancora ar are il candidato avversario di un de- :re- visky alla Sauté; e fu là che ricevette da, lui l'incarico di occuparsi dei suoi affari. E' questa una nuova pennellata che dipinge al vivo la figura dell'ex Guardasigilli, sul cui caso tuttavia la Commissione non si è ancora decisa a pronunziarsi. Le audizioni continue ranno domani con quelle del Prefetto di Baiona Mireur, ài Garat e di Da- riUSl L'affare dei Buoni dovrebbe or- sere liquidato entro giovedì prima del- rapcrtura del Congresso radicale. In quanto all'istruttoria Prince il1- iellzio è completo e la sola notizia del \& giornata è che l'alibi di Lussatz è stato riconosciuto esatto cosicché cade miseramente l'ultima festuca dell'impudente castello di paglia costrutto dall'ispettore Bony per gabbare Paese. putato di Parigi, il quale deputato era il socialista Fiancettc. Furono allora i commissari di sinistra a torcere il muso. Ma Hesse 6 un massone ormai buttato a mare, Fiancette ha le reni troppo solide per impressionarsi di una rivelazione del genere. E la Massoneria non ha forse interesse a simulare la imparzialità onde meglio assicurare il successo di un'accusa? Ora Chiappe amico di Zographos, amico di Valzi, amico di Paulet, è oggi uno degli uomini che hanno l'onore di essere più odiati dai venerabili della Ruc Cadet. Fra le altre deposizioni della giornata la più attesa era quella dell'exPrefetto di polizia Hudelo, presidente della Fondiaria. Guernut insistette nel chiedergli spiegazioni del mistero regnante sulla nota visita di Lavai a Mouton e nel tentare di accertare se essa ebbe luogo oppure no. Ma anche Hudelo, come i testi che lo precedettero gli scorsi giorni, si è trincerato dietro risposte evasive, cosa che non depone certamente a favore della sincerità della tesi di Lavai. Dopo di lui è stato Interrogato Gillet del Ministero delle Finanze, dalla cui deposizione non risultò nulla d'interessante tranne l'insistenza posta dal Guiboud-Ribaud, quando era membro del Gabinetto di Bonnet, nel patrocinare presso il teste la causa della Fondiaria, insistenza della quale il Gillet. insospettito, non avrebbe dovuto tener conto. Un altro teste, l'avv. Caen che difese Stavisky nel 1926 prima che costui pigliasse Hesse come proprio legale, dichiara che nel 1927 Hesse visitò Sta- il Sordo fermento politico Intanto, nell'imminenza del CongrW no radicale di Clermont-Ferrand, che dovrà procedere in base alle risultanze dell'inchiesta parlamentare ad alcune espulsioni di indesiderabili di grosso calibro, le Federazioni regionali cominciano a riunirsi per decidere della linea di condotta da prescrivere ai rispettivi delegati. Circa 250 Federazioni si sono pronunziate a favore del Gabinetto e dell'Unione nazionale. Altrettante si sono pronunziate contro. Se non è impossibile che la maggioranza del partito si orienti verso il prolungamento della tregua, il Ministero appare tuttavia vulnerabile sul problema fiscale che Douniergue ha accettato di discutere davanti alle Camere, invece di procedere per decreti-legge, e sull'aumento del servizio militare. Non è impossibile che alla riapertura della Camera intorno a tali due problemi si cristallizzi una certa opposizione anche qualora il Congresso di Clermont dovesse approdare al collaudo della politica patrocinata da Herriot. I radicali vorrebbero porre al loro appoggio delle condizioni. Renaudel, reduce dalle Canarie, ha dichiarato per conto suo che bisogna cercare di abbreviare la durata del Ministero. Che cosa uscirà da questo sordo fermento? E non andiamo incontro, con una ripresa dell'agitazione parlamentare, al rinverdire dei propositi d'azione armata delle destre? Lunedi, per impressionare i deputati alla vigilia della riapertura della Camera, Doumergue farà a Parigi un terzo discorso per radio. C. P.