Tra le quinte di uno scandalo

Tra le quinte di uno scandalo IL CREPUSCOLO DELLA MASSONERIA Tra le quinte di uno scandalo (INCHIESTA L7,h NOSTRO INVIATO PARIGI, maggio. Stavisky costa al risparmio francese 650 milioni. E' molto, moltissimo. Ma il vero scandalo non sta gui. ■ Prima del passaggio dell'avventuriero, le bas de laine francesi vennero salassate a varie riprese c largamente. Nell'anteguerra Panama, Teresa Humbert, Rochette -' prestiti esteri. Un colossale salasso, questi prestiti! Di 40 miliardi collocati in Russia, Brasile, Turchia, Bulgaria e in parecchi altri paesi, alla scadenza, ne rientrarono in casa pochi: forse 2, forse 2 e mezzo. Gli altri? Andarono in fumo. Nel caso della Turchia e della Bulgaria, invece del denaro, i risparmiatori ricevettero di ritorno le granate fabbricate dai Mercanti di cannoni con i loro stessi miliardi. Un tragico bilancio Nel dopoguerra, % salassi continuarono: di nuovo Rochette, poi Madame Hanau, Oustric e soci. Ogni volta, emozione, indignazione e prò. teste da parte del pubblico, e, ogni volta, da parte delle autorità, il lento, graduale e metodico soffoca mento dello scandalo. Una donna tagliata a pezzi, il cadavere d'un uomo spedito a grande velocità entro un baule o una sporta di vimini bastavano, d'altronde, a distogliere e deviare l'interesse della massa. In un caso di particolare gravità, nove 0 dieci dame, arrostite nella, cucina economica d'un barbablù filosofo, s'erano mostrate più che sufficienti. Davanti all'affare Stavisky, invece, nulla vale ad arginare o calmare lo sdegno popolare: nè la catastrofe dì Lagny, nè la signora Brunet uccisa nel bagno, nè il processo di Germana d'Anglemont, la matura cortigiana, assassina del Prefetto di Marsiglia. Irritato e fremente, il popolo scese nella piazza. Con quale bilancio si concluse la protesta del 6 febbraio, lo sapete: 25 morti e 900 feriti. E oggi ancora, dopo quattro mesi, gli spiriti non si sono acchetati: bagliori di guerra civile rosseggiano un po' ovunque all'orizzonte. Perchè? Ve lo dirò subito, amici lettori. Ma prima, per maggiore chìa rezza, un breve riassunto di dati e di fatti s'impone. Incominciamo con la vita di Stavisky. Nato il 20 novembre 1886 a Sobodka, nel governatorato di Kiew, l'avventuriero si naturalizza francese verso la fine del '15. A 23 anni, direttore artistico delle Folies Marigny, compie le prime truffe. A 30, fondatore della Banca StaviskyAmoureux, finisce in prigione per abuso di fiducia. Nel '22, '23, '24, implicato in vari affari di stupefacenti, ottiene sempre un « non luogo a procedere ». Nel '26, un 40 aggiunto sovra un vaglia bancario di 600 franchi lo mette in una situazione delicata. Ma, d'incanto, il vaglia scompare, e, senza il corpo del reato, il giudice istruttore lo mette in libertà per mancanza di prove. Egli ne approfitta subito per truffare 6 milioni di titoli. Querela, fuga, peripezie varie, arresto e, qualche mese appresso, libertà provvisoria dietro cauzione di 50 mila franchi. « La grande avventura », tuttavia, comincia soltanto nel '28 con l'organizzazione del Credito Municipale d'Orléans. Essa continua con l'affare della Fondere, per delinearsi in tutta la sua magnificenza con i Buoni di Baiona. I Buoni degli optanti ungheresi e il prestito della Cassa Autonoma dei regolamenti e grandi lavori internazionali l'avrebbero perfezionata e completata. Ahimè! Vi sono, a volte, concorrenze pericolose. Un'impresa analoga alla Cassa Autonoma viene ideata, nello stesso tempo, da Charles Lévy e André Dubois, segretario particolare di Chautemps: Z'Outillage National. Alla lotta senza mercè tra Stavisky per la Caisse Autonome e il gruppo Lévy-Dubois per TOutillage National sarebbe dovuta appunto, secondo Daudet, la rovina del bell'Alexandre. L'agente della Sùreté Comunque, lo scandalo scoppia il 29 dicembre: Tissier, direttore del Credito Municipale di Baiona, viene arrestato. Stavisky fugge, fi 30, ad un primo calcolo, la truffa si aggira sui 60 milioni; il 31, sale a 200; il 2 gennaio, a 400; il 3, a 500; il 4, a 650. E pare che debba arrestarsi lì. L'istruttoria viene subito aperta, e che cosa si scopre? Si scopre che Stavisky era tabù: 18 rapporti di polizia non lo « toccarono » mai; e, per 19 volte, la XIII Camera correzionale rimandò il processo dei sei milioni di titoli. Si scopre altresì che l'avventuriero possedeva una fedina penale vergine e una tessera di agente segreto della Sùreté Generale; e che, pregiudicato per reato comune, proteggeva magistrati, manteneva giornalisti e funzionari. In breve, si viene a sapere ch'egli era il capo d'una vera banda raggruppante truffatori e magistrati, avventurieri e poliziotti, finanzieri marron!) e uemin" politici, corsari dtaGpdiindnsacocostcidrecsnmletinsrmdctcopmtrmttgCslsdtsmnupld.Idlfutdtllzns a e e i o o i e a , i, A r 4, agdi ael e e. fulia an in ron li la e broaes io ilroer ta na il el e0, si le 3, ba, he di e, resei esì na ra Geati, ri. gli gti, eri ari del pubblico risparmio, e rappresentanti del popolo. L'opinione pubblica si allarma. Gli interrogativi fioccano. Chi ha protetto Stavisky? Di quali mezzi di ricatto egli disponeva e di quali influenze e complicità, per rimandare 19 volte il processo e rendere nulli i rapporti precisi dei commissari Pachot e Gripoìs? Chi ha raccomandato alle grandi banche e alle compagnie di assicurazione l'acquisto dei buoni di Bajona e chi ha facilitato l'avallo di quelli ungheresi? Dopo quattro mesi, simili domande, domande-chiavi di tutto l'affare, restano sempre senza risposta, che, appena scoppiato lo scandalo, s'è delineata subito la solita, razionale e metodica azione di soffocamento: anzitutto, il «provvidenziale » suicidio dell'avventuriero; più tardi, l'assassinio d'un magistrato integerrimo detentore d'un terribile segreto; e, nel rempo, incartamenti richiesti e mai- consegnati: documenti essenziali rubati, scomparsi o dispersi e poi restituiti dopo una cernita minuziosa; lentezze concertate che permettono ai complici di crearsi alibi o di filare all'estero, onde sbarazzarsi di documenti com promettenti; convocazioni di testimoni che non arrivano mai agli in teressati; inchieste e manovre er rate; false piste seguite apposita mente; in conclusione: tutto l'agi tarsi fittizio di gente che non vuole trovare o... trovare soltanto per meglio nascondere. Nascondere chi? Certi grandi personaggi dei quali si sospetta o si intravvede nell'ombra la mano o la maschera. Ma il vero scandalo Stavisky non sta nemmeno qui. Sta nella paralisi dei poteri governativi davanti a certe forze misteriose: sta nell'ini possibilità in cui magistrati integri e ministri in apparenza armati di pieni poteri si trovano di agire contro una potenza invisibile, dieci volte più forte d'ogni altra, essendo essa la vera padrona della Repubblica democratica. pucolumapgisopetumdomlaunDMafia? . Che cos'è questa potenza segreta? I giornali di sinistra e quelli di grande informazione non osano chiamar la col vero nome. La chiamano mafia. Ma tale denominazione pecca di un romanticismo impreciso e ristretto. I giornali di destra, al contrario, da qualche tempo, ne gridano ad alta voce il nome: Massoneria. E' davvero, l'affare Stavisky rivela al grande pubblico la presenza della setta e della sua potente organizzazione articolata in tutte le amministrazioni dello Stato: avverte i distratti, i tiepidi, gli ignari, che essa si confonde con le stesse leve di comando, come nella foresta guianese certi serpenti si confondono con l'albero attorno al quale si arrotolano. « La massoneria è la repubblica al coperto, come la repubblica è la massoneria allo scoperto! ». mtdcleCccdtsamtnsnuDichiarò il F.\ Gadaud al Convento del Grande Oriente del 1902. E, molti anni dopo, in un banchetto massonico, il Venerabile Blutin brindava: «Bevendo alla massoneria, bevo in realtà alla repubblica, perchè la repubblica è la massoneria uscita dai templi e vivente sotto l'egida delle nostre tradizioni e dei nostri simboli ». Più recentemente, il 33 Laperre precisava: « Siamo noi che governiamo! Noi siamo, ogni anno, la campana che suona i rintocchi a morte per il ministero che non ha fatto il suo dovere e ha tradito la massoneria ». E' vero! E qui sta appunto il senso dello scandalo Stavisky, che l'esistenza della massoneria al potere falsa il gioco di tutte le istituzioni, una potenza occulta, irresponsabile davanti all'opinione pubblica, essendo incompatibile con un governo indipendente. « Su questa squadra, emblema della coscienza, della rettitudine e del diritto; su questo libro della costituzione che sarà ormai la mìa legge, io prometto di conservare inviolabile il segreto massonico ». Giura il massone all'atto dell'iniziazione e, in seguito ad una deliberazione del Convento 1894, aggiunge: « Prometto sul mio onore, qualunque sia la posizione professionale o politica a cui arriverò un giorno, di rispondere ad ogni convocazione dèlia massoneria e di difendere con ogni mezzo tutte le soluzioni date da essa alle questioni politiche e sociali ». AI servizio della setta Vedete? Il funzionario massone non può compiere imparzialmente il suo dovere: deve mettere la propria carica al servizio di capi segreti. Il giudice massone non è indipenden te: è obbligato a subire le pressioni fraterne. E i parlamentari? I parlamentari non rappresentano gli elettori: rappresentano le Logge. Non servono un partito: servono una setta. Essi, difatti, « debbono rendere conto del loro mandato davanti alle rispettive Logge e al Grande Oriente di Francia!» (re ebPsmthlaCilqmvfrd soconto del Convento, 1923, pagina 2Uf). Inoltre, secondo il Convento del settembre '99, « i massoni attivi, senatori o deputati, saranno riuniti almeno una volta al trimestre, al Grande Oriente per studiare gli interessi generali della massonerìa e della repubblica» (pag. H8 del resoconto). Le riunioni hanno sempre luogo puntualmente in rue Cadet, il secondo mercoledì di gennaio, aprile, luglio, ottobre. Nella riunione di mercoledì 10 gennaio 193k, veniva approvato il seguente ordine del giorno: «.Considerando che la massoneria, associazione che serve al perfezionamento morale, intellettuale e sociale dei suoi membri, forma dei fratelli che hanno lo stretto dovere di aiutarsi e di difendersi mutualmente, ricordando che i parlamentari sono in un certo modo un'emanazione dell'Ordine e devono durante il loro mandato restarne tributari, il Grande Oriente emette il voto che ì parlamentari debbono, in occasione degli scandali attuali, sostenere il governo repubblicano ». (Bulletin n. 10 de? Aléliers Supérieurs). Il 12 gennaio, la Camera votava, con 336 voti contro 205, la fiducia a Camillo Chautemps, « 32, Principe Sublime del Reale Segreto ». Per norma, al Lussemburgo e a Palazzo Borbone, i massoni sono 232, mentre circa 200 altri parlamentari, pur non essendo iniziati, appartengono a leghe controllate dalla setta, la "Lega dei diritti dell'uomo e la Lega dell'insegnamento, le «figlie gemelle della massoneria'», come vennero chiamate al Convento del Grande Oriente 1922. Aggiungo: i F . :. implicati nello scandalo Stavisky sono 9 su 10. PAOLO ZAPPA