Idee chiare: buona pittura

Idee chiare: buona pittura L'ESPOSIZIONE DEGLI ARTISTI PIEMONTESI Idee chiare: buona pittura Da vari anni nelle sale del palazzetto della Promotrice al Valentino non circolava aria cosi pura come oggi, in occasione della 92.a esposizione del vecchio sodalizio torinese e della VI mostra degli artisti piemontesi sindacati. Merito di un'organizzazione più oculata, d'una scelta più severa, dell'attività del segretario provinciale Michele Guerrisi, o non piuttosto merito dei tempi? I quali tempi hanno dato il loro giudizio irrevocabile, nel giro di due 0 tre anni. Stufo 11 pubblico di tutte le contorsioni dell'intelligenza gabellate per originalità, di tutte le deformazioni del gusto scodellate come estro o novissima poesia, delle dieci e cento e mille maniero prese a prestito per una stagione e poi gettate via come un abito frusto, del mostruoso proclamato interessante, dell'imbecillità esaltata per purezza. Ma stufi ancor di più gli artisti medesimi: nauseati, anzi, di questo continuo, snervante ondeggiare di modi e di mode che li svuotava d'ogni individualità: e finalmente fatti persuasi che la ricerca artistica si compie dentro, nell'intima anima, e non fuori, fra influssi ed esempi che valgono soltanto per quanto ci rivelano del nostro temperamento e aiutano la nostra forza; e convinti, anche, ch'era un gran provincialismo italiano questa pretesa di evadere dalla nostra terra, dalla nastra stirpe, per mettersi all'altrui scuola, quasi che la nostra storia e tradizione e razza, da Masaccio a Segantini, da Nicola Pisano a Vincenzo Gomito, non bastassero all'evoluzione ndipendente di un gusto moderno. * E se sarai solo, sarai tutto tuo ». rt'lP™^^ 2Ztan^ SI/ „ n^i!Z Tifici \ITtiJ.H^gazione di proficui scambi intellettivi, ma cosciente orgoglio, meditazione, pò-P» o -n » iì. r \. , , i i tenza? TI fatto è che si serran le vele, ' , . . ,. j ,, , . . . ; fumi s, diradano, 1 orizzon e si sneb-, ma, ciascuno torna alo studio'magari acquetando 1 impennata fantasia, sca-va dentro di sè con volontà di porterie Lnare quanto finora ha conquistato an-1 szichè disfarsene per cercare altro, ie!dee si chiariscono perchè si comincia a vedere dove sd vuol tendere e a prefiggersi uno scopo preciso, e se non si ha ancora della bella pittura, si ha almeno della buona pittura, che vuol dire anzitutto serietà e onestà, sì che si ve¬ l" (ade un giovane come Gregorio Calvi *isBergolo darci nientemeno che un « San;rSebastiano » costruito secondo tutte le, pregole dell'anatomia, e un altro giova- ; -ne come Piero Monti, ora uscito dal- |f'Accademia Albertina, comporre clas-|cstcaimente la sua « Sera a Pino » dovejcse non altro le figure son figure p noni(ncubi, il paese un paese e non unajpfrittata di colore, e la scena è medi-|itata ed espressa con nettezza e larghez za: ciò che è già molto, se si confron ta l'oggi col ieri. Palinodie ? Non si vorrà che in una | colonna e mezzo di testo si rifaccia la storia spirituale di trecento artisti. E' una palinodia quella di Francesco Menzio perchè guarda più a Tiziano che a Matasse nel tessuto cromatico del suo « Frammento » pur mostrandoci ancora nel « Concerto », con le anche rigo» ne e 1 fianchi aTroncigllatl delle sue i donne nude, le scorie di un pariginismo tra Friesz e Dufy che dal periodo delle * Signorine » a ieri lo ha tenuto nella preoccupazione di assimilare un gusto del quale va evidentemente a poco a poco liberandosi ? Diremo meglio che è una conquista che forse esigeva le sue esperienze ed i suoi peccati: esperienze e peccati ai quali sembra che Menzio rinUnzi a malincuore, pur convinto della loro vanità. Ed è del resto questa un'attitudine intellettuale tipica di molti giovani. I contatti coi quali sono oggi estremamente interessanti. Li vedi e li senti infatti discutere con calore se la surrealistica « Figura » che Luigi Spazzapan ha posto contro la deliziosa nota azzurra d'un divano appartenga o no (e noi siamo persuasi di si) al fumoso periodo d'una pittura inutilmente deforman- I - e , l te; se i giochi di rosso e i verde della « Natura morta > dello stesso Spazzapan abbiano la loro paternità nella Vienna moderna piuttosto che nel cromatismo d'un Leandro Bassano; ma viceversa riconoscono che il grottesco di Riccardo Chicco, al quale cosi inironuamente abboccarono due anni fa. è frusto e vecchio in modo incredibili', e ohe dtdCsdddz quadri di figura di Antonio Te- -ta che ancor ieri sarebbero stati giudta« scolastici. Non solo. Quella rotf „ nr(,q(,nt(, rh» «.rsi- P*™,f™ TSS wUS, tJ^S- no nella valutazione del gusto pareva . „„„„„.,.,„ _,„.,,, ■ irrevocabile, risulta superata se i due bmssmì p'aesaggi dipinti da Alberto Fa,chettl ^anni fa. e special^ #Invorno al Mong^evro», riLcuotono , generali cnnserisi, tanto che quel tanto di perversità e di satanismo che gli è rimasto nel « Nudo dal nastro di velluto » interessa meno dei si rinnova lo stupore che quest'artista tori n qualeda tanto tempo è en trato al Lussemburgo di Parigi, non sia rappresentato al Museo Civico di Torino da dieci centimetri quadrati di tela; se si loda Giovanni Giani pei de- sngllicatissimi toni, il vecchio Alberto Ros-1 Mal pel suo brio, Luigi Calderinl per lai tsolidita de| suo «Pascolo^ Bozzalla pel1 romanticismo deUe sue nevi> Ajmone per ]a fede]ta al]a sua tecnica impressionistica, che qui giunge a vigorosi effetti, Montezemolo per la sua onesta chiarezza; se il «Ritratto» di Domenico Durante, d'un realismo eccezionale e j'una meticolosità certosina, è preso pe.r un gesto polemico, per un atto di impresaionant€ coraggio simile a quel- lo di un Oppo esponente in pieno Novecento i suoi « Carabinieri »; e se in tGDTfine è incondizionatamente ammirata la .qbella e doverosa mostra postuma di Andrea Tavernier, con devoto amore èordinata dal suo vecchio allievo Guido i qBertolottl, che del valente pittore mor- Imto due anni fa ci presenta alcuni pezzi I del più alto interesse, come i due quadri di « Cogne », 11 « Lago del Gabiet », e gli studletti di Mondrone e della Vai¬ letta degli Usignuoli dietro Pietra Li o o n a , è i a a i - a i e gure: saggi mirabili che fan pensare. ora a Guglielmo Ciardi, ora a Loren-izo Delleani (per il magistrale impeto di fronte al vero) ora al miglior Raf-j fele, e che fan rimpiangere che il forte jpittore torinese s'abbandonasse nella ! 1,,- . „n n„ „v. i_., sua seconda marnerà alle tipiche, tau-Ltih orgie coloristiche quasi nomelhnla-1 ne. e, peggio, ai ben noti faticosi im-!I pasti che gravavano il quadro di stuc-i chevoli, oziosi spessori. ! Gli anelli dell." catena dunque si ran- nodano con lo snebbiarsi dei cervelli, col ritorno alla natura ripresa a mae- ; stra, col desiderio di riguardar la vita e il mondo con occhi nuovi, non più j , . . ,. ' r soltanto per un esercizio stilistico, ma per una convinta volontà di narrazio- j ne. L'artista si ripropone un soggetto, ! sl ridomanda quale sia il suo scopo, : quali i suoi mezzi, quali i suoi limiti, Insomma, rinascono studio, coscienza, pazienza. Si vede allora Valinòtti, Man- ' T _ « c ,„,.'„• „„ zone, Levrero, Cattassi, Solavaggione, Grande, Boetto, Vcllan. Chessa. Deaba- te, Quaglino, i due Gamero, Ciiniolo. Micheletti, Zolla, Bnzino. Colombi (coi suol affreschi >, Cavalla, Bezzo, Man- tovani, Boccalatte, Serralunga, Gazze-1 ra, pittori, come si sa, dì diversissimi1 t„i„„t! Lt„-.i;™,rfi i„rlot,„„ _„„ ; talenti e intendimenti, insistere sem- ' pre più sulle loro posizioni, perfezio- ■ nare il già acquistato, approfondire 11 : loro mondo interiore. Il medesimo ini- pegno di concentrare tutte le facoltà ! espressive evitando i disperdimenti di ; energie in avventure inconsulte, è no- tevofe nel Girono che fa o fece cario. tevoie nel gruppo cne ta, o tece, capo a Casorati. da Daphne Maugham a Ida | Donati, da Jessie Boswell al Chiara, Di Enrico Paulucci, che influenza an- che il Tribaudino, già s'era rilevata una' maggior fermezza parlando della sua! recente mostra personale. E d'altra par. te non mancano qua e la le liete sor-! prese, coi nomi del Brunero, del Gio- lito, del Nicoiello ( il sardo Pisano ci dà quest'anno un paesaggio di sapore tra Palizzi e Quadrone, assai curioso), di Pino Stampini, dell' Eniprin, del Cravanzola, del Carletti. del Cambur- sano, del Simonazzi. del RodocanacM,I,. , „. ,„ rv„«„ \ dell Alimandi («Giardino a Diano »),|del Galante, del Becchis, del Monzcglio, ' delH Pinardi, di Gigi Morbelli, del Manzo, Boschetti; e Giulio Da Milano! s'impone con l'eleganza, in questo artista piuttosto Inconsueta, del suo « Ritratto » tutto (e troppo) intonato sul rosso. Dove, ripetiamo, In questa Sindacale 1934, faremo passare il confine fra avanguardia e retroguardia, se nel giro di due anni quelle che parevano pattuglie di punta stanno oggi al rimorchio, mutati come sono rapidamente 1 gusti, sorti come sono nuovi bisogni spirituali ? Non ci sembra sfocata ormai l'insistenza sull'arabesco di un Galvano e di un Cremona? Sappiamo quale sarà la loro replica, la loro accasa di grossolanità di giudizio. Ciò non toglie che la situazione sia quale l'abbiamo prospettata, che ci sia da rallegrarsene, e che certe imitazioni alla Marie Laurencin di Tina Mennyey rientrino adesso nel provincialismo cui s'è accennato in principio. Lo stile, insom ma, non è più uno scopo; è quello che deve essere: un mezzo espressivo. Lo stesso si può dir qui della scultura; che in questa mostra è però inferiore alla pittura, è ancor ferma sulla tradizionale statuina, ove si eccettui la bella e nota « Giovinetta » di Michele Guerrisi, i saggi di Stagliano, Pavesi, Destefanis, Biscarra, Campi, Filippo Tallone, Claudia Formica, Riva, e alcuni altri per vari aspetti notevoli. (Ma questa valanga di terrecotte non comincia a saziare ? ). Del resto, non si è voluto qui fare una rassegna d'opere, quanto brevemente lumeggiare un cllma artistico, che si riflette anche sugli autori di Piemonte. E si può quindi con- eludere che la sala futurista rimane Immutata e Immutabile; e che interessante si mostra la sezione del bianco e nero, dal Mennyey al Boglione, dal Carattl al Craveri, da Pino Stampini a Carlo Pautasso, dal Ravazzi al Moreno, MARZIANO BERNARDI. B. GIOLITO: Un angolo di Torino. DOMENICO VALI NOTTI : La abrada. GREGORIO CALVI: Ritratto di Gloria Alcorta.

Luoghi citati: Cogne, Loren-izo Delleani, Lussemburgo, Palizzi, Parigi, Piemonte, Serralunga, Torino, Vienna