Ritorno offensivo contro le linee di sicurezza Rosse

Ritorno offensivo contro le linee di sicurezza Rosse Le Grandi Manovre Ritorno offensivo contro le linee di sicurezza Rosse Murisengo, 22. Come era stato preavvisato da ieri, la manovra odierna aveva un valore puramente didattico, in Quanto ripeteva quella del giorno precedente, partendo da una situazione identica nelle località, e parzialmente mutata nel dosamento delle forze. La notevole importanza di questa fase del combattimento, giustifica questo ritorno di manovra, e mette in chiara evidenza il concettò di relatività, che le norme contengono nel dettare un criterio o un concetto da seguire. Ed infatti la variante apportata nel dispositivo difensivo dei Rossi resta pur sempre entro i limiti di forza prescritti dalle norme, cosi come le forze destinate dallo stesso partito nella manovra precedente ubbidivano egualmente al concetto normativo. Non più di un terzo delle forze di fanteria <i=?l settore, dicono le norme, dovranno essere dislocate nella zona di sicurezza, e ne risulta pertanto stabilito un massimo, ma non un minimo, il quale resta pur sempre ad essere fissato dalla discrezione del comandante della Divisione. La realtà del combattimento darà in seguito il migliore giudizio sulla più idonea o meno assegnazione di forze fatta alla zona di sicurezza, ma all'infuori di questo giudizio, che in manovra non è mai definitivo, ma è sempre presunto, resta a risolvere un problema che presenta due ipotesi ambedue ben sostenute. Una maggiore aliquota di forze sulla linea di sicurezza impegna di più il nemico attaccante e certamente produce azione ritardatrice,. ma non impedisce il successo del nemico, e quindi sottrae alla successiva linea di resistenza un quantitativo di forze che vengono a logorarsi prima del combattimento decisivo; una minore ali quota di forze nella linea di sicurezza rende si più forte il presidio della linea di resistenza, ma ritarda di meno il nemico e lo obbliga ad un minore impegno. Come appare chiaramente, le due ipotesi del problema sono di uguale importanza, e chi potrà decidere sulla adozione dell'una o dell'altra sarà quella tale ispirazione o genialità, ed in ogni caso virtù imponderabile del comandante, che intuirà la formula giusta da adottare al caso concreto. La dna potasi di schieramento Sono queste due ipotesi le basi delle due ultime esercitazioni. Nella prima i Rossi avevano schierato in linea e zona di sicurezza due compagnie di fucilieri ed una bersaglieri, più i plotoni esploratori dei sei battaglioni della prima schiera. Nella seconda, tale schieramento venne portato a due battaglioni più ima compagnia bersaglieri. All'ingrosso, le forze vennero raddoppiate. Nel primo ordinamento difensivo, gli Azzurri raggiunsero, con le azioni delle loro avanguardie di colonne, a conquistare i capisaldi e sterni della linea di sicurezza rossa; nel secondo ordinamento difensivo gli Azzurri furono costretti a rinforzare l'azione delle avanguardie con battaglioni del grosso, e riuscirono, tranne che in un solo punto, alle stesse conquiste del caso precedente. 11 bilancio comporta nel complesso l'impegno e il logorìo per parte dei Rossi di un battaglione sottratto alla linea di re sistenza, e per parte degli Azzurri uno stesso battaglione sottratto per l'attacco futuro. Equilibrio quindi di lo gorainento e forse anche di risultati. Ma questo lo dirà meglio l'attacco che tesoreggerà le posizioni tattico-topo grafiche raggiunte o mantenute dai due partiti. Lo schieramento dei Rossi aveva dun que seguito le varianti di forza già dette rispetto a quello precedente. Centri importanti della zona di sicurezza erano quelli di Monteehiaro d'Asti, di Villa san Secondo, di Frinco ed in più, spinto avanti, quello di Cossom brato ove trovavasi una compagnia di bersaglieri. Lo schieramento di artiglierie aveva spostato soltanto il g>rup po leggero da A rissimi a C. Nosei t spinto una batteria cannoni da 105 a Scandeluzza. 11 concetto dei Comando della Divisione era quello di portare avanti le forze e le artiglierie per ritardare più a lungo possibile l'avanza¬ ta azzurra costringendola ad uno schieramento prematuro e colpirla nel più largo senso della profondità. Pertanto la linea di sicurezza non soltanto aveva compiti di protezione ma anche compiti combattivi in quanto doveva ritardare ad ogni costo l'avanzata del nemico. L'ordine divisionale dice precisamente: «Il progetto di difesa rappresenta una completa sistemazione del settore affidato alla Divisione. La situazione del momento consiglia però a tenere forze maggiori nella linea di sicurezza, allo scopo di ritardare l'avanzata dell'avversario e indurlo a schierare le sue artiglierie prima del tempo ■. Il dispositivo di attacco degli Azzurri non è diverso dal precedente. Due colonne di fanteria sostenute dalle artiglierie. La colonna di destra partiva da S. Defendente a nord di callianetto ed era diretta a Marina a sud di Frinco; la colonna di sinistra partiva da Madonna d'Olmetto a sud di Cossombrato ed era diretta verso questa località. Lo svolgimento dell'azione L'azione iniziata alle ore 6 ebbe termine alle ore 10. Noi l'abbiamo seguita dall'osservatorio della Direzione di Marina ove erano convenute le alte personalità militari presenti nella zona della manovra ed in più S. E. il Maresciallo d'Italia, Badoglio. Le quattro ore di manovra erano avvivate da frequenti spari di fucileria, mitragliatrici ed artiglierie e dal rombo frequente di motori di aeroplani rossi e azzurri. Tutti i militari diedero prova di grande interessamento e di bello spirito militare cosi come avevano dimostrato nelle precedenti giornate di manovra. Alle ore 10, termine della manovra, per il resoconto degli scontri avvenuti la situazione determinatasi, è risultata la seguente: La avanguardia della colonna di destra azzurra, prò veniente da San Defendente, arrivata sotto le pendici nord di Marina, incontrò il fuoco di elementi rossi che l'hanno obbligata a prendere formazione di combattimento. Questi elementi rossi costituivano centri di fuoco lungo la strada tra Frinco e Villa San Secondo. Il battaglione di avanguardia ha preso formazione di combattimento con due compagnie in prima linea ed una in rincalzo di battaglione. Una compagnia puntava su Madonna di Aniceto, un'altra su Corsione. Per quanto questo spiegamento fosse validamente appoggiato da una aliquota di artiglieria divisionale, pure non è riuscito a fare arretrare la resistenza rossa. E' stato necessario l'intervento di un secondo battaglione, che venne schierato 6uMa sinistra al posto della compagnia diretta su Corsione, che venne a sua volta fatta serrare a destra. Mentre questi due battaglioni avanzavano in primo scaglione, gli altri due della colonna, tra 1 quali uno di camicie nere, serravano sotto a nord di Marina. Sul fronte Rossi non poterono più resistere a tanta pressione di forze e cedettero ritirandosi verso Madonna di Aniceto, della cui altura riuscirono a mantenere le pendici meridionali. La avanguardia della colonna azzurra di sinistra proveniente da Madon na di Olmetto con obbiettivo Cossouibrato, ha trovato in questa località la resistenza di una compagnia bersaglieri. Il battaglione ha abbandonato la formazione di ' avvicinamento per prendere quella di combattimento. Un verdetto del giudici di campo fece ripiegare la compagnia rossa da Cossombrato, portandola sulle pendici nord di Villa San Secondo, proprio nello schieramento contro cui si svolse nella manovra precedente la annunciata azione di attacco. La linea di sicurezza rossa restava così priva di questo importante centro di Cossombrato, spinto alquanto avanti rispetto allo allineamento generale. Contro le nuove posizioni di Montechiaro-Villa S. Secondo, la colonna azzurra dovette spiegare due battaglioni, e quindi nel tratto di fronte tra stazione di Monteehiaro e Montechiaro-Villa, contro tre compagnie rosse con 12 mitragliatrici pesanti e una sezione cannoni di fanteria, vennero impiegate 6ei compagnie, 24 mitragliatrici pesanti e una sezione cannoni di fanteria. Come si vede, forze quasi doppie, e ciò nonostante, Monteehiaro rimase al Rossi. Poco prima delle 10, gli Azzurri occupavno Frinco. La sfuazitxia tinaia Nel complesso la linea di sicurezza rossa ha ceduto sulla sua sinistra ed ha tenuto sulla sua destra. A sinistra ha ripiegato sulla linea prestabilita di Madonna di Aniceto, Molino, Corsione. Questo risultato azzurro non è di poca importanza in quanto è riuscito a scardinare la linpa di sicurezza nemica. A questo risultato è pervenuto mediante una azione tattica bene studiata e bene condotta. Parve infatti in principio che la maggiore azione offensiva venisse fatta per parte degli Azzurri sulla destra rossa (Monteehiaro) mentre invece poco dopo l'attacco principale si dimostrava in pieno verso Frinco. Le artiglierie attuavano una bella manovra di fuoco in quanto dovettero spostare i loro concentrameli dalla sinistra alla destra del fronte delle proprie colonne. Ebbe così termine la giornata di manovra che è, come si è detto ieri, preludio all'aziono di domani. L'ordine per la Divisione azzurra di domani 23 agosto porta il seguente oggetto: «Preparazione ed esecuzione dell'attacco ». Quello per la Divisione rossa dice:: « L'azione difensiva di una grande unità inquadrata ». Come appare da questi due oggetti, l'azione di domani sarà forse la decisiva circa la possibilità azzurra di fax retrocedere i Rossi, o la capacità rossa di infrangere la spinta degli Azzurri. La situazione Iniziale della manovra 6 la seguente: Partito Rosso : 36 ore. Partito Azzurro: Il primo scaglione ha raggiunto il rio che passa per Besonco e Fornace; quota 162 è ancora in mano dei Rossi. L'attacco di domani si inizicrà alle ore 6 con una preparazione di artiglieria di un'ora. Alle ore 7 scatto delle fanterie dalla fronte del T. Versa. ANTONIO PALUMBO, E" in posizione da'

Persone citate: Badoglio, Madon, Molino, Nosei, Rossi