Le due giornate di Kellogg a Parigi e la ripresa ginevrina

Le due giornate di Kellogg a Parigi e la ripresa ginevrina rt PATTO CONTRO LA GUERRA Le due giornate di Kellogg a Parigi e la ripresa ginevrina bcèesaddtLParigi, 20 mattino. jj qì ad Oijrgay na comunicato la lista Hamilton, *,3nziaTÌ che procederei, sin da qusiq. del patto Kellojdi famoso e poteMc .mancano sol*a»iM>ava a raccogliere * P1,6"1?0^ztotizic intorno al miraboi, ^g^enti : dicano, da lui ritenuto uno i miniiini >r>iù rappresentativi dea Uniti : j ptà moderna il violatore ^t^^leggi accettate nel mondo degli aua-'xi, il realizzatore dell'impossibile. E L*u questfdocumenti ^^gS^,. sazie è basata lalgg8^ gaDÌ. loie, come nejr™ ha nriterim 'cITfotJSR office;■Australia, sen. MacST membro del Gabinetto, de kenzte King, P^^fe. fj^ ne sud-africana, &^ondra; Stato Mero d'Irlanda: ^GUUhanj commissario <<tntn libero airutiut"*- o.e. fronte «Blìlrta. mlm?«» di reme= Tl'consigno privato; i°» "ly Benes, ministro ae¬ KKfSteri; "Òer^ani* : StreseniànfmftiiSo degli affari esten del ce imoniarèhe si ^SsSoSeS Consiglio dei ministri che avrà m gO 11 -M a,m>»w. - , lla sera stessa, f W pranoi colleghi inviatii dallei va tinaia. KeHogg «Jg^^&aa e pomeriggio avràfcwgo anQ a legati saranno ricevim noi da Pa- pegnàto per altó^nv^ Del resto la maggior par "tetri che saranno.il g* & «lovrà trovarsi ill»>* £ Ue due sla vedere ilJWgJg»per renderai ornate del 27 e aei co, i nevra. . i Dichiarazione platonica intuito i commentatori dei p» nali parigini continuano aa parsi d?J'a^?i.iiCeton Francane far . _ _~«--*ri «lift scetticismo, siste in un certo suo , _S» jfltìW i « in tali conduion^ cne c , ffermazl0. nuovo il slgn0^non si deve più fané clamorosa, che non « t * occa. ve u guerra Diecianni un s one del viaggio i"■ icari0 si ara ulu-o Personaggioc aoneivdel. già delta la stessa cosa, ou fe Nazioni non.ei stata crea ri d| pronunziarle in «gg^^ da Kel l^ntiToeteSdi^slo modesto Per contro, l'Oeuvre giudica che niKado quanto è stato detto per diminuirne .^mporlanza « è incontestabile cnei ìa ,V"Aj conferì- bivcdsdsmrS_£3ìJ&_^s_ S, i, Kuerra non una impiesa £ la Società delle NazioaJ ~* p«r c™ .„ ,in aiuto apportato alla sua conlo° ìnnnue un implicito lncorag 'ffiiunN" "ancora un'adesione alla ?_*_' popoli Ma si Pilo dlsconoiTcere che oggi ci siamo più vicini che non ieri? »• ■-■• . 11 socialista Peuple insiste soprattùttò su fatto che la Francia e la Germania, le due nemiche di eri si incontrano per apporre la loro firma in calce al progetto americao che pone la guerra fuor, legge L che per là salvezza comune lavoreranno d'accordo per organizzare la pace. E Prosegue: <?r«o;ar rancori Sr" ' incomprensioni reciproche, ma atto del bene al oro Paese ed al mondo, assai Più di quello chei avirebbe potuto fare la più clamorosa vittoria ». L'incrociatore tedesco Ad offuscare un po' questa atmosfera di intese e di accordi, c venuta la decisione del Governo tedesco di far procedere alla costruzione del nuovo poderoso incrociatore, contro la quale i socialisti si sono limitati ad esprimere un semplice biasimo, tanto per salvare le apparenze. Questo fallo, nei referti dei giornali parigini, e consideralo come sintomatico per lo spirito che Ispira la politica del Reich. Caratteristiche sono a tale riguardo le riflessioni che la decisione ispira all' Ere Nouvelle. L'organo dell'Unione delle Sinistre e caloroso partigiano del riavvici namento franco-tedesco scrive: «Se la Francia vuole riconciliarsi con noi in modo durevole, bisogna che essa rinunzi definitivamente a qualunque idea di rivincita e ad ogni spe ranza di dominio. Orbene, i nostri exnemici da due mesi a questa parteaccumulano eiTpri; dalla propaganda per l'dnschluss alla domanda di sgom- bro anticipato della Rertania ed alla costruzione di incrociatori. Tutto ciò è sufficiente per preoccupare l'Europa ed è insufficiente per fortificare la posizione del Paese che si abbandona ad tma tale politica. Riprendere il doppio sogno di Guglielmo II: sogno della Mittel Europa e sogno del con; trollojdei mari, mentre la politica di Loca*!, comincia appena a dare i suoi privi h|lulteti, mentre la Germania è ^ W^d ^o^cicatX '* rare prova di una profonda ta, è che av% di psicologia; è un giuocare rj«tr"u un colpo di dadi. Noi ab- blamó scritto che l'avvento di un Gabinetto democratico ci permetteva di intavolare con la Germania una conversazione utile e che era possibile concedere a uomini partigiani della pacificazione ciò che noi eravamo in diritto di rifiutare a uomini della rivincita. Ed ecco che gli uomini della pacificazione sembrano prendere lo stesso atteggiamento degli uomin della rivincita. Ci sarebbe in questo, se l'opinione di sinistra non reagisse oltre Reno, una grave minaccia per l'intesa franco-tedesca. Noi auguriamo che Ermanno Muller ed i suoi colleghi, che vanno a Ginevra, per gridare « abbasso le armil», comprendano che devono, per essere ascoltati, apportarci non soltanto delle parole, ma dei fatti; che non si può volere una cosa e realizzarne un'altra: che il disarmo non è transazionale e che la pace, se non è che relativa, non è grande cosa ». ________ Stresemann a Berlino Un consiglio dei Ministri Berlino, 20, mattino. Il ministro Stresemann ha fatto ri torno a Berlino da Oberhof, ricevuto alla stazione da alte personalità del Ministero degli Esteri e da numerosi amici. Riprenderà stamane il suo lavoro alla Wilhelmstrasse. DonSani c mercoledì avrà iluogo l'annunziato Coniglio dei Ministri, la cui riunione era stata appunto riniandata sinora per attendere il ritornò- del ministro degli Eteri. Il Consiglio sarà infatti unicamente dedicato alle questioni di politica estera attinenti al viaggio a Pa rigi e soprattutto all'imminente sessio-e del Consiglio della Società delle Nazioni a Ginevra, poiché il ministro Stresemann da Parigi non potrà più tornare a Berlino prima di recarsi a inevra, dove dovrà essere il giorno 3. A proposito di questo Consiglio del Ministri, alcuni giornali avevano, giorni fa, parlato di direttive o di istruzioni che esso avrebbe dato al ministro degli Esteri. Ora, a parte il fatto che Parigi non si farà altro che firmare il patto Kellogg, e che a Ginevra la pq litica gemanica ò da lungo tempo di retta da Stresemann, i giornali più au ionizzati ritornano su questa questio ne delle direttive per dire che non il caso di -pa-rlare di direttive, trattan dosi del sig. Stresemann, la cui poli tica I etata sin da principio completamente accettata dal nuovo Gabinetto Muller. Si tratterà piuttosto di scambi di vedute tra i nuovi ministri e Stre semann, soprattutto di un esposto del la situazione e delle sue varie possiMita che Stresemann farà ai nuovi colleghl prima di partire. Si conferma che la (partenza per Parigi avrà luogo il giorno 25. vpfapmp1cdiislavnsIcdpinsrlsldcti_ a a " a tDichiarazioni d'Argentoiano ministro interinale romeno degli Esteri Bucarest, 20 mattino, Afilla vigilia della firma del Patto Kellogg, il signor Argentoiano, mini stro interinale degli Esteri, uno dei personaggi più cospicui della Romania, e che sarà probabilmente il ministro permanente degli Esteri del partito liberale, ha fatto Ite seguenti dichiarazioni : Io considero il Patto Kellogg come un serio avviamento verso la pace. Dopo la fondazione della Società delle Nazioni, grandi speranze sono permesse. Essa è anzitutto un convegno prezioso, ormai indispensabile. Ma, in mancanza di sanzioni, le sue decisioni sono ancora fragili. Essa non si realizzerà veramente se non quando, in un lontano avvenire, avremo gli Stati Uniti d'Europa, verso i quali ci spingono più che ogni altra cosa, necessità economiche ineluttabili. Ben presto la Romania firmerà il Patto di arbitrato e di conciliazione con Washington. In attesa una Locarno dell'Europa centrale e balcanica sarebbe desiderabile. Nulla si è fatto in ta8e senso per il momento. In quanto alla serie di amicizie che Mussolini ama organizzare, non vi scorgo inconvenienti, se esse si formano entro un quadro di pace ». (Petit Parisien). e . o l o i , o Prospettiva di armamenti Londra, 20, mattino. Un messaggio da Washington all' K.rchangc Thrlcgraph dichiara da fonte autorizzata che il Presidente Coolidge considera come seria la si tuazione creata dalla conclusione del recente accordo navale franco-inglese Egli avrebbe espresso l'opinione che questo accordo possa compromettere la situazione navale degli Stati Uniti. I" Presidente ritiene che la Marina ame ricana si troverà in uno stato di infe riorità in confronto delle flotte combi nate britannica e francese. Si sarebbe puro considerata a Washington la eventualità di rifiutare di inviare una lelegazione alla prossima Conferenza preparatoria del disarmo a Ginevra; ma sembra sia prevalsa l'idea che la lelegazìone venga inviata poiché la sua presenza avrà il vantaggio di forzare la Francia e l'Inghilterra a svelare le loro intenzioni sulla questione navale. Si dichiara inoltre che, se la Gran Bretagna n la Francia persistono nel loro atteggiamento per quello che concerne l'accordo, qualsiasi limitazio ne nelle costruzioni navali si troverà ostacolata -per l'avvenire ; e Coolidge od suo successore si troveranno costretti a raccomandare al Congresso di autorizzare la esecuzione di un esteso programma di costruzioni navali allo scopo di far fronte al pericolo di una combinazione navale franco-britannica

Persone citate: Benes, Coolidge, Ermanno Muller, Guglielmo Ii, Locarno, Muller, Mussolini