Al letto di Radic si decidono i prossimi destini della Jugoslavia

Al letto di Radic si decidono i prossimi destini della Jugoslavia Al letto di Radic si decidono i prossimi destini della Jugoslavia n «leader» croato a^iaTatiiaUBO - Il travaglio interno del Paese ti compita» «tante pia - I patti dì Nettano'in discatfkme alla Scnpcàta Belgrado, 7 notte. (P.) Pribicevic è partito ieri per Bled in Slovenia, luogo di villeggiatura dei reali di Jugoslavia, dove egli sarà ospite del barone Schvegl, influente membro del partito dei contadini croati, ma dónde si recherà immediatamente a Zagabria qualora le circostanze lo richiedano, oppure lo voglia la staio di salute di Radia Prima di partire egli ha dichiarato ai giornalisti che qualora il Parlamento-mozzicone (cioè l'attuale Scupcina) accetti le convenzioni di Nettuno, nascerà la leggenda, attraverso i secoli, che la coalizione demo-rurale' fu cacciata a rivoltellate dalla Scupcina onde "votare delle convenzioni, la cui ratifica — dopo il sangue versato — non. avrà all'estero alcun valore morale o politico. La coalizione la considererà inesistente, e un grande torto ha Sciumenkovic di dire che la rati fica è un impegno internazionale. Secondo tale teoria di Sciumenkovic, il Parlamento deve ratificare, in materia di politica internazionale, tutto ciò che il Governo gli presenta, * ne risulterebbe che il Parlamento,è superfluo, almeno per quel che riguarda la politica internazionale. U11 rj ■miriti M — m 1 '- iii-l.ii n li. ilji pOWtlTra or rTORWe Conni Btrrglnu Pribicerie ha ripetuto che il Parlamento belga, nel 1926, alla maggioranza dei voti respinse la ratifica del trattato commerciale concluso dal Governo belga eon la Frarv eia; e cosi pare il Parlamento greto, nel 1927, respinse unanime le convenzioni circa la zona, di Salonicco concluse da Nfncic con Pangakw. Se ne deduce che, nei rapporti internazionali, gli impegni astanti da un Governo non si considerano impegnavi per lo Stato fintene il Pariamento non li ha ratificati. Ora, la coattetone nulla riconosce di quanto 11 Parlamento-morrieone fa a Beiprado, e la ratificai Belle conrearioni sarà un atto di (violenza contro i serbi, i croati, gli sloveni delie regioni a cui dette convenzioni si .riferiscono. In quanto al confronto che si fa a Belgrado tra l'eccidio di Rade e raeeasstaio di Ristovic, Prihtoerie osserva che quando per un intero mese le Gazzette di Belgrado aizzarono ad usaidera Fribtcevie a Radia, girarne* condannò' tati al (Wkto. Ta» con je» ti »! nemmeno al tempi più neri della «laminatone austriaca. Gli ordini del giorno adottati dalla coalizione sono definiti opera dì alto tradimento da parte dei giornali di Belgrado; ma Pribicevic attesta che invece essi si accordano con le leggi del paese. I signori di Belgrado si -ricordino — ha detto — che le loro minacce i.non faranno vacillare per un solo momento i capi della coalizione. Qualora i politicanti di Belgrado In trascinino a parlare, egli esporrà in pubblico tutte le loro proposte, e si vedrà che contengono prove di si Ito tradimento, tendendo alla scistione dello Stato. Koroscez non deve dimenticare che chiamò alla Camera il Sovrano: « Re Serbo » e che mandò- a tutti i diavoli l'unione statale. Non si saprebbe poi immaginare maggior tradimento di quanto fu rivinto da Predavez circa il vero programma di Koroscez. Pribicevic potò poi la gran delusione provata nel .veder partecipare alle sedute della Scupcina nove agrari, per mezzo dot quali il regime può nascondere snilo la maschera parlamentare viso dispotico. Nessun partito serbo, nel momento più fatale della storia jugoslava, ha capito la necessità d; impedire la catastrofe facendosi solidale con la coalizione. Pribicevic concluse che fra i serbi nessuno ciede che il prete Koroscez sia diviniate una specie di protettore del serbiamo e che i serbi radicali della Bosnia e della Voivodina dicono che sirebbe triste se ciò fosse vero. I federalisti di Zagabria e la Dalmazia II dottor Milan Milojevic, presidente del Comitato parlamentare per l'esame delle Convenzioni di Nettuiin; smentisce la notizia che il capol degli agrari, Jovanovic, abbia di-| chiarato che la Jugoslavia sarà sommersa in un bagno di sangue qualora le convenzioni siano ratificate. Nflla seduta segreta di domenica scorsa, Jovanovic disse solo di temere che si rinnovino le dimostrazioni — alcune delle quali sanguinose — avvenute al momento della votazinne delle Convenzioni suddette. Al che Sciumenkovic osservò subito che il Governo non intende punto provocare il paese presentando alla Camera le Convenzioni, a cui collsborarono i rappresentanti di tutti i partiti sia come membri del Governo che come tecnici o come delegati. Quindi, le accennate dimostrazioni non possono aver alcun nesso con l'attività dello Stato. L'organo dei federalisti, VObxor di Zagabria, commentando la votazione del Comitato parlamentare per le Convenzioni, osserva che un solo serbo — voce clamante in deserto — capi la resistenza croata contro la consegna della Dalmazia alla invasione (ite) italiana. Sciumenkovic, giustificò ciò col fatto che la Jugoslavia deve rispettare i suoi impegni, ma nessuno al mondo può credergli. In realtà per Marinkovic la Dalmazia e i paesi croati sono secondari perchè i suoi sguardi — come quelli di ogni uomo politico belgradese sono rivolti verso la vallata della Morava e del Vardar, verso l'Albania e Salonicco. Grave è l'errore della politica statale interna ed estera. Considerando come di secondaria importanza la questione della Dalmazia, i politici serbi'se ne servo¬ no come mano onde raggiungere altri scopi, per loro più importanti. Cosi fu sacrificata (rie) Piume perchè Paste e Nincic pensavano di ottenere l'aiuto dall'Italia per i loro fini balcanici; eoe! ora ai ratificano le Convenzioni onde ottenere il prestito, oppure un altro patto di amicizia, malgrado le esperienze dei due patti di Tirana e del trattato italo-ungherese. Bm strile iKffctfc afta satani Ristate I deputati di Zagabria Antonio Pavone e Miscuiin si sono recati a chiedere alla Polizia che l'attentatore Sciunic sia consegnato ai Tribunali, e che vengano liberati i giovani croati arrestati, poiché Sciunic dichiarò di aver agito da solo. Oggi dovevano aver luogo nel pomeriggio i funerali di Vlada Ristovic, ma quando giunse il treno a-Belgrado, non si trovò più il vagone recante la salma di Ristovic. Il Ministero delle Comunicazioni ordinò subito un'inchiesta, ed il vagone fu trovato abbandonato al nodo ferroviario di Vinkovzi. La colpa del fatto non si sa su chi ricada, ma l'episodio è molto commentato. I funerali seguiranno domani. L'Obzor attacca il Governo, perchè non proibì subito il Jedinstvo, il giornale di Ristovic, il quale avvelenò l'atmosfera già ammorbata dal ritorno di Radic a Zagabria, quando per alcune notti si sentirono degli spari intorno alla sua villa, e quando si sparse la voce che erano giunte a Zagabria delle persone incaricate di compiere degli attentati. I giornali di Belgrado allora — e anzitutto lo Jedinstvo — versarono olio sul fuoco. Invece di calmarle, 11 Governo del prete Koroscez lasciò diffondere notizie allarmanti, tentando di impaurire i croati. Il giornale raccomanda al pubblico di non adottare metodi di lotta balcanici, affinchè l'Europa non accomuni i croati al serbi. U Mibfa ÉWa ucrfi il Radic smentita Anche uno specialista viennese per le malattie di cuore, il dott. Benkebaeh, e lo specialista dott. Romberg di Monaco, sono stati fatti venire a Zagabria onde visitare Radic, di cni ieri, si diffuse a Belgrado la notizia della morte, subito smentita dal Ministero degli Interni. Tutti i circoli alla salute di Radic grandissima Importanza politica, l'eventuali catastrofe latitando la situazione in maniera che ancora non si può prevedere. Stamane è incominciata alla Scupcina la discussione sulle dichiarazioni del Governo. II clericale Hukniez ha elogiato la politica interna del Governo, che dà garanzie al parlamentarismo di prosperare, e si è augurato in politica estera un maggior rinsaldamento della Piccola Intesa, la quale, non è negativa e dannosa. Anche^il musulmano Alic si disse persuaso che Koroscez saprà risolvere il suo difficile compito, ed auguro un pronto ritorno alla Scup Cina della coalizione demorurale. Seguì il capo dei nove agrari, Jovanovic, il quale disse che il Governo di Koroscez è la continuazione di quello malsano di Vukicevic, il quale nulla seppe prevedere in politica estera. Egli attaccò il leader democratico Davidovic (che la maggior parte dei suoi trent'anni di vita politica passò all'opposizione), come il maggiore colpevole dell'attuale situazione, perchè venne meno alla promessa di creare un grande blocco delle democrazie, e stigmatizzò coloro i quali, durante le crisi di Governo, tentarono di trascinare nella politica i generali, pregiudicando l'esercito, unica superba istituzione dello Stato. Parlò quindi il capo dei tedeschi all'opposizione, Kraft, il quale sottomise ad aspra critica la politica del Governo verso le minoranze tedesche, a cui tutto fu tolto, ftgli lamentò anzitutto lo scioglimento di massima parte delle Società tedesche e il sequestro delle loro sostanze, al quale punto gli agrari urlarono: «Ha ragione! Rubate tutto!», tra gli improperi dei radicali. La seduta della Scupcina stasera continua. Subito dopo il voto sulle dichiarazioni del Governo, si discuteranno le convenzioni di Nettuno'. Fosche prensioni viennesi Quel che dice un vescovo Vienna, 7 notte. Quanti si interessano della situazione sud-orientale volgono ora lo sguardo verso il letto di Radic, che a Zagabria seriamente lotta tra la vita e la morte. Che cosa nel momento at tuale per la Jugoslavia significhi Badie, lo indicano le parole dette dal vescovo della Bosnia, dottor Saric, al corrispondente di una grande Agen zia telegrafica tedesca. • Stefano Radic è stato designato dalla Divina Provvidenza per guidare in questi fatali giorni il popolo croato ». Quale grado di agitazione abbiano raggiunto gli animi lo mostrano -le continue voci di attentati che individui i quali rimangono generalmente ignoti cercherebbero di eseguire violando la vigilanza stabilita attorno alla villa a biiata dal ferito. Ormai la situazione delineatasi In Jugoslavia è commentata anche dai giornali di solito premurosi ad evitare giudizi in materia. La Neue Freie Presse dice commovente il fatto che Radic sia condannato a morire proprio ora che era al colmo del successo, e per mano di un fanatico che na fatto precipitare la patria nella più grave crisi. Riferendosi poi alle parole pronunziate dal vescovo della Bosnia osserva che, dovendosi oggi prospettare l'eventualità della scomparsa di Radic, bisogna considerare che essa non resterebbe senza conseguenze politiche. Anche a Belgrado la tensione è assai f^rte. Qualunque esito abbia la malattia di Radic — conclude il giornale — la Jugoslavia si trova di fronte ad rata serie di gravi questioni La Reichspoet nel suo articolo di rondo accenna all'evoluzione storica della Croazia ed alla posizione che essa ebbe in seno alla monarchia absburgica, dove i croati nettamente si orientarono verso ovest. In questo periodo di animate polemiche sappiamo come la tesi del contrasto tra ovest ed est (tra Croazia e Serbia orientale, bizantina) sia preterita da molti. 11 giornale cattolico tiene a rammentare la fedeltà a Vienna dei reggimenti croati, asserendo che a guerra Anita i croati si dimostrarono immuni dall'idea jugoslava. A Paste la li (ridisposi rimprovera di non avere capito quale errore commettesse coli'abolire mediante la costituzione centralista del Vidovdan la centenaria barriera culturale che aveva esistito tra Croazia e Serbia, procedendo alla fusione della Croazia colla Serbia in modo quasi meccanico. Nei sette anni tra scorsi non c'è stato verso di correggere i difetti dello statuto.. Oggi la Serbia — nella grande maggioranza dei cittadini — si mostra più fedele che inai al centralismo, dicendo che i croati possono fare quello che vogliono perchè tanto non si ha . bisogno di loro, mentre in Croazia, a parte poche persone direttamente interessate, non si fa che ripetere: stacchiamoci da Belgrado. Tale — conclude la Beiehspott — è lo stato delle cose. Quale piega prenderanno gli avvenimenti se Radic morisse martire della causa croata o se nuovi attentati agitassero gli spiriti non è facile intravedere. Ad ogni modo, è sparita la possibilità che la grave crisi dello Stato jugoslavo passi senza risultati positivi riconducendo alla situazione anteriore dell'attentato della Scupcina. Anche la socialista Arbeiter Zeituna fa fosche previsioni sull'avvenire del regno dei serbo-croati-sloveni, affermando vedersi ormai con chiarezza il profondo contrasto tra 'i due popoli slavi che in linguaggio politico sono detti fratelli ma che nel corso della storia hanno vissuto più in discordia ohe in armonia. Secondo l'Arbeiter Zeituna dopo la caduta della monarchia austro-ungarica i serbi apparen temente si allearono ai croati per formare uno Stato unitario, ma in realtà non fecero che annettersi le terre croate. Al ricordo della situazione che dividevano cogli ungheresi sotto lo scettro absburgico, i croati — osserva il giornale socialista — spesso devono logicamente chiedersi che cosa abbia no guadagnato unendosi ai serbi, per che adesso invece di trovarsi in casa loro a Zagabria sono costretti a gra vitaro verso Belgrado. Quanto all'avvenire, se la Jugoslavia non permetterà alle sue nazionalità di sviluppar si e non garantirà a tutte le classi sociali la libertà ed il diritto, il marasma — dice il giornale — si accrescerà per sboccare in quello* che il mondo intero ormai ha imparato a conoscere fremendo. Per una volta tanto, l'organo socialista è d'accordo coll'ufSciosa lìeìcfispost, I. Z. Rilievi romani Roma, 7 notte. Gli episodi sanguinosi della crisi Jugoslava e il recente assassinio del giornalista Ristovic sono esaminati dai giornali nei confronti della rigida linea di condotta che l'Italia si è prefissa. Le. Tribuna nota che di fronte agli awendmenti jugoslavi la politica fissata da Mussolini col patto del 1924 non muta, e soggiunge: « La crisi della Jugoslavia è grave Essa indica per lo meno che, subito dopo la sua formazione, il nuovo Stato aveva bisogno di concentrarsi in un'opera intensa di assetto e di sutura tra le varie parti cosi diverse e cosi spesso contrastanti. Invece, per propria presunzione, ma anche per responsabilità altrui, principali66ima della Francia, il nuovo Stato Jugoslavo è stato spinto ad una politica estera e militare, che ha impegnato in preparativi bellici I prestiti esteri, e in tentativi di ambizioni politiche in tutte le direzioni, verso la Grecia e verso la Bulgaria, l'attività irrequieta e immatura di ceti politici e militari serbi venuti alla testa del nuovo Stato. La necessità per la Jugoslavia di vivere in buone relazioni con la grande Potenza confinante, l'Italia intraveduta al tempo della stipulazione del patto di amicizia anche a Belgrado, quando sulla Jugoslavia si voleva far pesare la politica della Piccola Intesa guidata da Parigi, è stata poi, anche per l'azione della massoneria certellista e anti-fascista, disconosciuta con 1 ripetuti tentativi di una politica ani i-i tal lana, sul pretesto dell'Albania e connessa con la presa di posizione della Bulgaria ». Il giornale, dopo avere rilevato come nessuno possa negare che l'azione italiana diretta a sottrarre l'Albania alle continue crisi di intemi rivolgimenti suggeriti dalla inquietudine e dall'ambizione territoriale della Jugoslavia, si sarebbe risoluta oltre tutto in danno della stessa Jugoslavia, che già non riesce a trovare l'assetto tra croati e serbi, scrive: « La responsabilità dunque di una politica jugolava anti-itaJiana, bellicosa e avventurosa nei Balcani, appare schiacciante alla luce di questi avvenimenti ed è brutalmente smentita l'ultima corrispondenza del signor Sauerwein al giornale, che si dichiara ufficioso di politica estera parigina. La buona e sana pazienza fascista può constatare il duro fallimento di un'altra macchina dell'anti-fascismo ». »*4 Coolidge prevede che Hoover gli sacctdtrà alla Cui Bianca Londra, 7 notte. Non si rammenta — cablografa dall'America il corrispondente della 11 Reuter » — che il presidente Coolidge si sia abbandonato a profezie politiche prima di oggi, ma sta di fatto che conversando stamane con un senatore amico suo che andò a visitarlo nella residenza estiva, il presidente ha dichiarato di sentirsi quasi certo che Hoover nel novembre prossimo vincerà l'elezione presidenziale ed andrà alla Casa Bianca. Coolidge ha soggiunto che egli medesimo intende prendere parte attiva alla campagna elettorale in favore di Hoover.