Diplomazia vaticana

Diplomazia vaticana Diplomazia vaticana e l e à e - e e n e a o a , l a e a a n a e n ù e a a e a n a ai l o a e , i i, nò al o ao, ae nde e o a o, nnlrio o n Il cardinale Gasparrl sarà sostituito in autunno? 1 rmiI del probabili successori Roma, C notte. (G. C) li 15 coir, il card. Gasparrl lascerà Roma per recarsi a villeggiare ad Ussita. Negli uffici della Segreteria di Stato il consueto disbrigo delle pratiche giacenti, che il cardinale vuole che siano esplicate per lasciare durante la sua assenza il minor numero di affairi in sospeso, ha assunto in quest'anno un aspetto più minuzioso. Si ha l'impressione che, più di una assenza d'un mese o di quaranta giorni, sì tratti delle prime operazioni per un allontanamento definitivo. Il cardinale Gasparrl non nasconde nei suoi atteggiamenti che egli giudica ormai terminato il 6uo compito e che resta al suo posto solo per dare agio al Pontefice, che ama prendere le sue decisioni con molta ponderazione, di scegliere con calma il successore. Pio XI, a quanto si afferma, ha a lungo riflettuto sul problema e forse sarebbe già .pervenuto ad una decisione, se non desiderasse che intorno ad essa non si facesse scalpore, specialmente da parte della stampa. Vorrebbe perciò attendere un periodo meno agitato della vita politica internazionale: anche perchè non si prendesse motivo dalla sostituzione del cardinale segretario di Stato per trarne deduzioni cir ca un mutamento di direttive nella poetica del Vaticano, ciò che il Papa giudica molto dannoso agli interessi della Chiesa. D'altra parte il caldo eccessivo di questa torrida estate, se ha consigliato il Papa a rinviare ad ottobre mutamenti, che naturalmente avrebbero imposto a lui un maggiore lavoro ed una più intensa applicazione, ha pure persuaso il cardinale Ga spari-i, che sa il Papa sofferente, a non insistere per una decisione. Nell'autunno, dunque, se nulla interviene a mutare le decisioni di massima già prese, dovrebbero avverare 1 cambiamenti da tempo annunziati, che, a quanto pare, non si limiterebbero alla persona del Segretario di Stato, ma avrebbero sviluppo negli uffici vaticani e nelle anticamere pontificie. Secondo quanto si afferma, l'attenzione del Papa si sarebbe fermata su tre cardinali, che potrebbero sostituire il cardinale Gasparri. Essi sarebbero il cardinale Ragonesi, prefetto della Signatura apostolica; il cardinale Sbarretta prefetto del Concilio, e il cardinale Cerretti, attualmente in viaggio per l'Australia come Legato pontificio al Congresso internazionale Eucaristico di Sidney. Ma si vuole che quest'ultimo si sia un po' compromesso, non nascondendo con qualche intimo il suo desiderio di essere chiamato ali alto ufficio, inoltre l'ex-Nunzlo in Francia avrebbe anche avuto la sventura di vedere il suo nome troppo spesso indicato come quello del candidato alla successione del Gasparrl. specialmente dalla stampa romana. Ora chi conosce le vedute del Vaticano sa come tutto ciò danneggi seriamente qualsiasi candidatura. Anche del cardinale Enrico Gasparri si è parlato, ma pare che il suo nome sia stato scartato, dato che egli è nipote dell'attuale segretario di Stato e la sua nomina sarebbe stata interpretata come una larvata continuazione del segretariato dello zio. Sempre secondo i circoli vaticani, che in questi giorni si mostrano particolarmente animati, il Papa si sarebbe anche prospettata la eventualità di scegliere il suo diretto collaboratore tra i prelati attualmente in diplomazia I nomi in questo campo più quotati sono quelli del nunzio a Berlino inons. Pacelli e del Nunzio in Spagna mons. Todeschini. 11 secondo però non avrebbe nascosto il suo desiderio di tenersi in disparte, perchè giovane e intelligente com'è, può giustamente pensare che la sua ora non è ancora suonala. Di più attento esame sarebbe stato oggetto mons. Orsenigo,'arcivescovo titolare di Tolemaide di Libia, Nunzio a Budapest, abile diplomatico e uomo che gode la più ampia fiducia del Papa. Se nel caso dei due Nunzi a Berlino e in Spagna la nomina a segretario di Stato avvurreliuu subito dupu la elevazione alla porpora, che non è lontana e che potrebbe anche essere affrettata, nel caso di mons. Orsenigo sverrebbe invece alla creazione di un pro-segretario di Stato cosi come avvenne con Menry del Val nella prima epoca del pontificato di Pio X. Per prospettare tutte le ipotesi aggiungiamo quella meno probabile di un segretariato «li Stato di ordinaria amministrazione, retto da un missionario. IPapa intende nel prossimo anno intensificare l'opera delle missioni e potrebbe all'uopo avvalersi dell'opera di un segretariato specializzato, prendendo un provvedimento di uansizione, che permetterebbe una decisione definitiva In altro senso al momento più opportuno. In questo caso si tratterebbe probabilmente di un cappuccino. l'assassinio di Obregon Istnittoria dell'«Osservatore» snH'tachrtsta ftllflzlaria al Galles Roma, 6 notte. L'affare Obregon è sempre al posto d'onore nell'Osservatore Romano, che anche questa sera dedica alla vicenda lunghe colonne. L'organo vaticano dice che, fallito il tentativo di stabilire una congiura Direttamente cattolica, Caller ha ripiegato su di un programma più modesto, e cioè il complotto, da laburista-puro, si è mutato in cattolicolaburista. Il giornale accenna alle accuse fatte ai cattolici per coinvolgerli nulle responsabilità del delitto e scrive: • Il tardigrado passo dell'inchiesta giudiziaria vince qui il record della velocità: tutte le Ale della congiura sono scoperte in un attimo. Si direbbe che vi abbia agito la chiaroveggenza Hi un indovino o, se vogliamo, l'intuito di un veggente; umanamente, di « uno che sapeva tutto • anche perchè pescare proprio quel tale convento di Guadalupa, quelle tali suore di clausura, quella tale madre superiora, è tale un tiro al bersaglio, tra 1 mille altri più vicini e più probabili, più ragionevoli, di fronte a cui impallidisce non sappiamo bene se Guglielmo Teli o il suo pomo. Di laburisti, prossimi o lontani fattori di tutto questo garbuglio, ne verbum nuidem. Processo? Niente affatto. Esecuzione sommaria? Perchè? Se tutta la verità era in mano d: Calles, dall'assassino fanatico-religioso alla suora istigatrice, alle 16 suore che lo accusarono ? Già, vi 6ono queste accusatrici le quali asseriscono che « la loro superiora, insieme a Manuel Trejo, istigò Toral alla uccisione del generale Obregon •. Qui casca Calles. Se le suore sapevano ed avevano taciuto, quel loro complice silenzio non poteva dissuggellare le lor labbra giammai senza perderle tutte insieme alla superiora. No: esse hanno detto evidentemente — se pure lo hanno detto — che Toral aveva parlato con la superiora, che la superiora affermò la cosa più vera, più giusta, più incontrovertibile di questo mondo: la Chiesa sarà perseguitata finché vive il perse cutore. Ma.ancora una volta la solita pentola del diavolo era riuscita senza il coperchio. Era dunque presente Trejo a quel colloquio; Manuel Trejo laburista, colui che consegnò la rivoltella a De Leon » quasi pazzo » : è lu! dunque, lui che « non è pazzo •, lui che ha disposto tutto e che è riuscito a fuggire. E' lui che ha teso il tranello alle suore... Prendiamo atto. Ne vale la pena, giacché, fucilato Toral, fuggito Trejo, nessuno avrebbe potuto rivelare tutto questo e le cappuccine di Guadalupa, ailoratrici quotidiane del Santissimo Sacramento sarebbero apparse le orride parche di Obregon. Ma l'uomo propone e Dio dispone. Vennero gli agrari: i laburisti furono posti in istato.di accusa. Non si potè nè rassegnarsi, nè sostenere almeno in parte la triste commedia. Almeno in parte, diciamo, perchè la congiura cattolica non appare, è insostenibile, non esiste. Vi sono soltanto nuove vittime cattoliche. Vi è solo un altro episodio, un altro aspetto delle persecuzioni: niente altro »