La tradizione garibaldina rievocata da Italo Balbo

La tradizione garibaldina rievocata da Italo Balbo La tradizione garibaldina rievocata da Italo Balbo nel 79° anniversario di un epico sbarco Ferrara, 6, notte. Il Sottosegretario all'Aironautica, on. Italo Balbo, ha lasciato ieri per un momento le cure del Ministero per trascorrere una giornata col laborioso poDolo della sua provincia durante alcune manifestazioni patriottiche di eccezionale importanza. In rapida corsa egli ha attraversato una vasta zona del Ferrarese, trovando ovunque l'entusiastico plauso e la spontanea devozio ne del popolo. Tra ì fascisti oentesi Alle 10, Italo Balbo e partito da Ferrara direno a Cento, accompagnato dal Prefetto, dal Segretario federale e da tutte le più alte personalità politiche militari, civili. L? vie della città erano pavesate di bandiere ed i muri tappezzati di iscrizioni inneggianti alla Patria, al Duce, a Balbo. Un imponente corteo, con a capo alcune musiche, lo ha accolto al suo ingr-sso e lo ha accompagnato fino al monumento del « fiuerc'inu » da dove ha assistito alla stilata. Ha proceduto poi alla visita del Canapificio, il più importante cibila provincia. Dopo il Canapificio, ove è stato offerto un rinfresco, l'ospite ed il seguito hanno visitato la scuola professionale « Taddia » e l'ospedale teste ampliato e rimodernato. Alle U, al Teatro Comunale era indetta l'adunanza del Fascismo centese per porgere al Quadrumviro il saluto ufficiale. Il suo ingrasso in teatro è stato accolto da scroscianti applausi. Dopo la presentazione, Italo Balbo ha preso la parola, ricordando che in quel teatro ed in quella stessa ribalta egli ed i fascisti di Centese lanciarono nel mai i primi gridi di rivolta e di vittoria. Ha osservato come il Circondario di Cento sia uno dei più fattivamente fascisti perchè ha una maggiore popò lazione, ed ha concluso con un'alata riaffermazione della fede nell'Italia agli ordini del Duce. Il discorso, interrotto spesso da applausi è stato salutato da una calorosa dimostrazione di entusiasmo: dimostra zioii^ che si è rinnovata quando, all'uscita dal Teatro l'onorevole Balbo è salito sulla sua macchina. Prima di abbandonare la citta, e stata visitata la Colonia Elioterapia a Renazzo che raccoglie i figli dei contadini. I piccoli coloni seminudi ed anneriti dal sole, hanno accolto il capo del fascismo ferrarese al canto di « Giovinezza ». Sull'Adriatico Il Sottosegretario ha fatto poi ritorno in città per recarsi più tardi a Porto (ìaribaldi, all'estremo lembo della provincia sull'Adriatico, ow aveva luogo la commemorazione dell'anniversario dello sbarco di Garibaldi. La spiaggia, popolata alla rinfusa di bagnanti, di camicie nere, di vecchi, donne, pescatori, stipa fino all'inverosimile lo spazio attorno alla tribuna ufficiai0 che è stata eretta presso il cippo sorto sul luogo nel quale settanta nove anni or sono, Giuseppe Garibaldi, la burrascosa notte del 2 agosto 18U, con un pugno di eroi, accanto alla sua •\nita consunta dalla febbre, fuggiva sotto i tiri degli austriaci. Un vecchio garibaldino in camicia rossa, attende Italo Balbo perchè vuole volare msie me con lui e dice: « O volo oggi o nftt volo più », e domanda in quale parte del molo arriverà l'ospite. Gli si die» che il Sottosegretario arriverà per la via di terra, ed egli se ne addolora for temente. L'impazienza dell'attesa, che le trombe della fanfara di Comacchlo cercavano di abbreviare con le note fasciste e l'Inno di Garibaldi, fu troncata da imo scroscio di battimani ed un potente coro di alala quando, pilotando la macchina, su cui si trovavano vara- autorità, giunse Italo Balbo. Portatosi sul palco, l'on. Balbo, sosta un istante ad ammirare il superbo spettacolo di popolo acclamante, lo sventolio delle bandiere e dei gagliardetti. Ristabilitosi il silenzio, il dottor Samaritani, del Fascio di Coinacchio, porta all'ospite il saluto di quella pia ga, rievocando con vivace Unta la for tunosa avventura dell'Eroe dei due mondi, inseguito da quattro es-rciti, rifugiato a San Marino e poi fuggiasco sul lido di Porto Garibaldi (a quel'epoca Magnavacca) e salvato mercè la grandezza d'animo di un conterra neo: il colonnello Nino Bonnet, 1 cui er;di assistono alla cerimonia od erna. Il Risorgimento ed il Fascismo Prende ouindi la parola Italo Balbo. Dopo aver espresso il suo compiacimento per la superba adunata di popolo, egli fa un parallelo fra le due epopee contenute idealmente nel ciclo medesimo del Risorgimento: quella garibaldina e quella fascista. Seno ormai passati ottant'anni dalla notte ni cui Garibaldi, dopo la gloriosa caduta di Roma, si rifugiò fra queste popolazioni, sicuro di trovarvi asilo. Ed ogni anno nuesta data assume un significato seniore più alto, perchè il Fascismo ha raccolto dall'epopea garibaldina la tradizione del coraggio, dell'eroismo e della vita che si offre in olo causto alla patria e l'ha innestata nell3 vita che si vive ogni giorno. La tradizione Garibaldina rinverdisce e rivive per merito del Fascismo, ma non solo iper auesto la generazione odierna prova riconoscenza ed ammirazione per gli uomini del Risorgimento. A considerare infatti il lungo cammino percorso dalla Patria in ottanta anni, come non provare riconoscenza per coloro che nelle albe livide del Risorgimento, con alla testa Giuseppe Garibaldi, soffrirono, osarono, affrontarono ogni patimento, ogni ardimento, ogni evento, pur di preparare quell'unità della Kazione. che è particolarmente oggi organica, tenace, indissolubile? La pace si formò tra l'ostilità spesso più tenace degli Stati*d'Europa; mercè l'opera ed il sangue dei suoi figli, crebbe di volta in volta, di potenza, qczlntdibnvdtttttpRtarhmhfdradctsptrprrdaqlCdi dignità, di grandezza Ora che dopo ! fla bruciante passione della guerra e Sdel Fascismo, «sa si è assisa sul seg- gin delle grandi Nazioni mondiali. si!scomprende come coloro che tentarono di ostacolare fin da principio la sua formazione, la odino, la combattano con le Più subdole armi. Ma oggi più che mai la Patria costituisce un blocco granitico di volontà agli ordini dell'Uomo impareggiabile che la guida. Ricordare quindi la dolorosa ed eroica odissea di Garibaldi, fra pericoli immani, fra avversità ed insidie di ogni genere con la sua amata compagna morente a lato, è debito di riconoscenza, è dovere per noi. E con questa coscienza giuriamo di non ven're mai meno all'esempio offertoci dagli Eroi del Risorsimento, e di essere sempre pronti ari ogni evenienza per la grandezza della patria, agli ordini del Duce. A Masi San Giacomo Prolungate e vibranti acclamazioni hanno salutato la fine del discorso, dodo di che. a cura del Fascio di Porto Garibaldi, è stata collocata sul ciippo che ricorda lo sbarco, una corona di alloro. Reduce da Porto Garibaldi. Balbo ed il sesruito sono giunti a Masi S. Giacomo, imbandierata a festa ed esultante. Balbo ha ivi inaugurato la sede del Fascio. Il Quadrumviro ha parlato brevemente ai fascisti ed al popolo che stipava la piazza esaltando la silenziosa onerosità della Provincia, riserva inesnur'bile delle fortune della Patria e del Fascismo. dpdaA

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