Quando i Marajahs vengono in Europa

Quando i Marajahs vengono in Europa Quando i Marajahs vengono in Europa Se Pierre Loti avesse potuto conoscere la Riviera di oggigiorno, avrebbe probabilmente scritto un seguito al 6U0 libro « L'India senza gli inglesi » descrivendo la vita a Nizza, Cannes. Montecarlo del potentati indiani. Il fascino dell'Oriente sta declinando nonostante tutti 1 letterati che. si sono recati nei Paesi degli aromi, nei templi millenari, sulle str»58e di una civiltà che sembra guardare compassionevolmente la nostra. Tn realtà, si nota il riflusso, verso l'Europa dalla vita facile, viziosa, ambigua, dei principi della grande penisola profumata, che accorrono sempre più numerosi. Coloro che soltanto pochi anni or sono temevano di abbassarsi e di perdere, il loro rango se stringevano una mano europea, o contemplavano troppo a lungo una donna bianca, non esitano più ad accamparsi tra gli infedeli, ad adottarne t costumi, e persino a conoscerne l'amore e le altre passi ani. Specialmente la Riviera, campo di giuoco dell'universo, come dicono gli anglo-sassoni, vede svolgersi degli episodi che debbono far, rizzare i capelli in testa ai vecchi credenti. I suoi alberghi soppiantano i vetusti palazzi, e il loro mistero. Quanti sono questi esuli il cui solo nome evoca fastosi cortei di elefanti, danzatrici sacre concubine, asceti, spose prigioniere nell'harem? Vediamoli un po' da vi cino, cercando di andar più lontano del sorriso stereotipo delle loro labbra. Il miracolo del nipotino Ecco il più conosciuto, l'Aga Khan. Chi è, donde viene? A dar ascolto alla leggenda, uno ded suoi antenati riuscì ad imporsi come capo supremo mediante un ingegnoso strattagemma. Sentendosi in punto di morte, annunciò urbi et orbi che sì andava a richiudere in una grotta per passar quaranta giorni in preghiere: terminato questo periodo, avrebbe ritrovato la sua giovinezza. Il programma fu seguito a puntino, con una piccola variante, però. Il vecchio sovrano rese effettivamente l'anima a Dio, e il nipotino apparve all'ammirazione delle folle, che gridarono al miracolo. Se ciò fosse avvenuto nei nostri tempi e fra noi, ci si sarebbe ' accorti subito della frode, ma in India, e in quell'epoca... L'Aga Khan è in fatto e in diritto capo religioso dell'India intera, e l'Inghilterra gli passa una somma considerevole per mantenere la pace fra 1 credenti (senza parlare dell'equivalente all'obolo di San Pietro, che in questo caso si potrebbe chiamare l'obolo di Maometto). La sua fortuna sale a centinaia di milioni. In Europa però il titolo di « Papa dei maomettani » non gli rende un centesimo, ed è dubbio che i camerieri si arricchiscano col sistema dei loro colleghi indiani, i quali vendono a caro prezzo l'acqua dove la sacra persona del marajah si è immersa. Tra noi, l'Aga Khan è piuttosto una figura mondana, particolarmente celebre per la sua passione di allevatore di cavalli e di proprietario di scuderia da corsa. I suoi fantini portano una giubba verde, ma chi pensa che è il colore dello stendardo del Profeta? Nozze amorose Alcuni anni or sono, l'Aga Khan incontrò sulla Costa Azzurra una donna di cui cadde fulmineamente innamorato. Era una giovane danzatrice del Casino di Montecarlo, che lo sedusse per la sua bellezza (« Quando l'est incontra l'ovest... •, ha scritto Kipling). L'idìllio, banale ed eterno, avrebbe avuto la solita fine, se non fosse nato un bimbo. Ora, l'Aga Khan, aspettava da tempo l'arrivo di un erede, e vedendo i suoi voti verificarsi, sposò la signora Magliani, del re6to degna sotto tutti i rapporti di veder consacrato ii suo legame. Per parecchi anni il marajah gustò le delizie della vita coniugale, senza però coabitare con la sposa, la diversità di religione opponendovi. Ma la signora morì, nel 1926 a Nizza, e allora il contegno del principe si prestò alle critiche del pubblico: otto giorni dopo la morte di colei che egli aveva tanto amata, il marajah assisteva, in compagnia del figlio, e con un semplice crespo al braccio, a una rappresentazione del « Frutto acerbo •, interpretato da Parysìs (L'est non comprenderà mai l'ovest », ha scritto ancora Kipling, e la citazione è proprio opportuna). Ma poi la popolarità è tornata, coi trionfi mondani, il giuoco, le corse... Chi non conosce il marajah di Khapurthala? L'ho visto, pochi giorni fa, invitare alia tavola da the delle bel¬ . a ò a o a , o a o a è a e a o a l l l e a le signore con un gesto da esperto boulevard! er, senza posare, senz'oro bra di alterigia. E, chiudendo gli oc chi, pensavo al suo regno, al palazzo rosa circondato dagli avvoltoi, che lo ha veduto nascere, a due giorni da Bombay, a mille anni dalla civiltà per arrivare al quale occorre attraversare dei fiumi, delle Jungle, dei deserti dove errano in libertà gazzelle e tigri, sciacalli ed elefanti, Ricorda vo la frase che egli aveva pronuncia to a undici anni : « Quando sarò grande costruirò un palazzo francese in un giardino alla francese ». Vi sono dei regni indiani in cui si può anco ra percepire la chiamata dell'occidente, ma a Kapurthala a quarantotto ore dalla Kyber pass, che difende l'Afganistan e a due giorni da Bassorah, come spiegare questo mistero? Eppure il marajah ha realizzato il suo sogno: a Jullundue si erge un palazzo che potrebbe venir scambiato con quello di Chambord. Gineceo Tutte le estati, il marajah dà, nelle sue proprietà del Bosco di Boulogne dei garden-parties dove si affollano le donne più eleganti e mondane dei due continenti. Egli seduce tutte le donne per la sua grazia settecentesca e rattiene 1 cuori con un sorriso. Lo accompagna il figlio, che s'Incontra alle serate di gala e intorno ai tavoli da giuoco, dove la sua flemma e la sua noncuranza davanti ai guadagni e alle perdite sorprendono tutti. Quan ti cuori trascina egli dietro di sè? Nes suno può dirlo, ma non soltanto in India si trovano delle concubine adoranti. Del resto, appena si studiano marajah in Europa, si vede per lo più che essi 6ono spontaneamente venuti fra noi, ma che poi qui li trattiene una donna. Dopo l'Aga Khan, non ve diamo. Khapurthala dare il suo cuore a una spagnuola meravigliosamente bella e divorziarne? Gli è che in In dia essi trovano delle spose e delle danzatrici in abbondanza, ma tutte abituate all'obbedienza passiva perchè impregnate da tempo immemora bile del senso della inferiorità della donna, e prive della capacità di Ispi rare un amore nel quale la donna si senta eguale, e magari superiore al -l'uomo. Ecco in Europa, morto il ma rajah di Pudukota a Cannes, la spo sa — originaria dell'Australia — ca peggiare la vita mondana e dare dei balli mascherati che sono il grande avvenimento della stagione. Ecco i ma rajahs di Radjpipla, di Baroda (sen za parlare di quello di Indore, che testé ha sposato una giovane ameri cana), accorrere in Europa a ritrova re i.loro confratelli di razza e di ca sta. Tra questi, ci sono i rigoristi co me il marajah di Burvar, che requisì tutte le capre del paese perchè i suo servi indigeni gli potessero preparare i soli cibi degni di un credente cacciò dal palazzo preso in affitto an che le ombre degli impuri infedeli ma gli altri... Lo schiacciateste e il cobra E quanti racconti misteriosi comin ciano a circolare. Non fu forse trova to il cadavere di una giovane donn il cui capo sembrava esser scoppiat come fa la noce entro lo schiacciano ci? Delitto, castigo, mistero? Certo, sussurra che nell'India la moglie a dultera è punita con lo schiacciament del capo sotto la zanna di un elefan •te, e si giunge persino a far il nome della villa in cui l'operazione sarebbe stata compiuta. Ma come la Polizi può dar retta a simili 6trane storie Siamo in Francia e non in India, l'affare misterioso fu messo a dormi •re... E donde veniva il cobra ohe fu scoperto un giorno nei giardini di Montecarlo? Era lo stesso cobra che direttore di un albergo ebbe lo spa vento di veder collocare su una dell casseforti dell'albergo da un serv giallo, sotto pretesto che la tradizione voleva che i tesori del suo padrone fossero protetti da un animale sacro Questi marajahs « bien parisien ■ ri mangono — nonostante tutto — cir condati dal mistero. CH. DE RICHTER. Copyright della Stampa.