Terra di Romagna

Terra di Romagna Terra di Romagna La feconda terra romagnola ha trovato in Vittorio Cian (L'ora delia Romagna, Bologna, Zanichelli) il suo moderno illustratore: l'ora di questa gente veramente italica '.— dove l'uomo sembra — ed è un giudizio di Massimo D'Azeglio — nascere più completo nel fisico e nel mo* rale, l'ora di questa gente che biso>» gna pur riguardare con un senti* mento misto d'ammirazione e di in*, vidia, quest'ora è realmente scoe* cata ed è bene che un letterato, unostorico, un fascista di pura fede racchiusi in una persona sola abbiane» analizzato ili un'opera vibrante e molteplice la fatai forza della stirpe; romagnola, magnificamente cor* temporanea a tutte le grandi yiceru . de della storia. Indagare nella vita della regio* ne, della piccola Patria, le ragioni ideali che si assommano in quella!, più alta di Nazione, e della stessaf sono ad un tempo elemento vitale-, e colore poetico, è opera che s'io* quadra mirabilmente con le nece&* sita della vita politica odierna e con i nuovi indirizzi di studio che la Riforma scolastica fascista ha messo oggi in onore: ma altro è ricercare! in elementi dialettali e folkloristiei ragioni di comparazione e caratte-", ristiche locali, altro è trarre dalla) conoscenza del paese e della sua) storia tutte quelle vibrazioni chel'a* nima della gente vi ha espresso jnef& | secoli per la gloria propria, e* pexj^-: ' quella della più grande madie* Singolare e fortunato paese qae*.^1 sto di Romagna di cui ogni nome»'' 1 di/fcittà, di terra o di borgo ha cosi pvfonda risonanza nel nostro cuore dTtaliani! Vera anima viva e irai-» sante nei secoli della Patria, della! sua arte, delle sUe tradizioni più' intime; dalla quale sono mossi eroi* ci ardimenti, alte concezioni arti» stiche e letterarie, forze viveeope*. ranti in larghissimi, profondi campi.-,1 della vita politica d'ogni età. Vittorio Gian sente come al mira*» bile cammino ascensionale del po-> polo italiano abbiano giovato e giovino con varia originalità le schiette differenziazioni regionali del popolo nostro, uno e multanime, ect analizzando con acutezza i concetti, di Nazione e regione, prospetta Puf■<• ! ficio peculiare delle singole parti'. d'Italia ai fini nazionali, ed espone al riguardo i pareri di C. Matteucci,di L. C. Farini, di M. Minghetti, di E. Cenni; e mostra come ciascuna delle famiglie regionali italiane abbia effettivamente favorito per proprio conto il raggiungimento dell'unità nazionale. Toscana e Piemonte definisce Vittorio Cian esempi tipici di regioni italiane; e da queste passa alla Romagna, di cui indaga i confini, di cui esalta, anche attraverso l'opera di Massimo D'Azeglio (« Gli ultimi casi di Romagna ») la missione storica nazionale; e presenta i figli di questa terra « tremendamente malata di politica » portati sovente ai' più eroici eccessi che infiammano poi in vampe di passione popolare tutta la penisola. Ecco intanto la rassegna delle forze eroiche di Romagna che rifulsero nel periodo del Risorgimento Nazionale: ecco, tra calde pennellate incisive ritratti di cospiratori, di esuli, di combattenti appartenenti ad ogni classe sociale; e dinastie famigliari di patrioti, figure di soldati e di statisti, mazziniani, garibaldini, aristocratici ed ecclesiaslici, tutti romagnoli accesi da una fiamma ardente che li consumò per la Patria santa. In questa accesa rassegna, Vittorio Gian pone in luce ed esalta la gloriosa ininterrotta affermazione nazionale data dalla Romagna: e ricorda dapprima i depoi-tati in Dalmazia ed in Ungheria del 1799, fra i quali i figli della Romagna furono ampiamente e degnamente rappresentati: presenta poi le figure più nobili della folla schiera romagnola del Risorgimento, da Luigi Zamboni, l'eroico ostinato che previene il capestro uccidendosi in carcere, a Felice Orsini, impulsivo, violento negli impeti d'odio e d'amore che lo spinsero fino al gesto forsennato. E poi ecco la chiara dinastia dei Farini, che proietta la sua luce lungo tutto un secolo; e fra i nobili, quel conte Francesco Maria Canestri di Forlì caduto combattendo per la santa causa a fianco del figlio quindicenne. E ancora il conte Raffaele Pasi di Faenza, e Piero Mnroncelli,compagno di martirio di Silvio Pellico; e Don Giovanni Verità, salvatore di Garibaldi: vibranti figure romagnole ed itnlianissimc. Ad onore e gloria della gente di Romagna vengono ricordali ancora nelle pagine del libro riconoscente innumeri nomi illustri che paiono illuminare ogni ora della storia del nostro Risorgimento di calda ed ideale luce: ed appare così la figura di Marco Minghetti', uomo di pensiero e d'azione, precursore d'ogni più eletta idealità patria: e c-on lui il forlivese ^f^^^^ Sei patriottismo romagnolo. E ancora il conte f;iu-=onpe Pasolini. Gioachino Raspolli, Carlo Pepoli, l'amico del Leopardi; e Antonio Montanari, che fu ministro con Pellegrino Rossi; e Gaspare Finn li. ingegno poderoso e vario, finanziere e ad un tempo umanista squisito: e il conte Aurelio Saffi, profeta della futura indipendenza della patria unificata; ed .Alessandro Fortis, discepolo di lui 1;volontario del Trentino e di Meni i tana, uomo politico di alto valore e di prudenfp senno. Come indugia volentieri il nostro spirito n contatto di oneste indimenticabili personalità che riassumono di una n nella gloria di una regione tutta -M'accesa epopea della Patria! F. quad le gratitudine sentiamo di dovere a Chi ha saputo accendere attorno a onesti nomi -- dei quali alcuni ca- MM,i in intri"sr!l dimenticanza — la fiamma della rievocazione, Vittorio Cian. storico di nostra letteraturn e critico, passa poi a par-nnre di altri illustri che onorarono i In Roma irmi nel canino delle lettere: foltissima e non mediocre schiera da Eduardo Fnhri, da Teodolinda Francesca Pignotti, sino ajrli ultimi umanisti, poeti latini di Romagna; e intorno alle figure di Giosuè Carducci,-