800 torinesi... in mare

800 torinesi... in mare 800 torinesi... in mare La crociera del « Dopolavoro Fiat » - fi magnifico successo dell'iniziativa - Giornata gioconda e allegro ritorno n Dopolavoro della Fiat con la sua prima gita sul mar" ha offerto iori una giornata di refrigerio e di giocondità a 800 persone. Dalle gite domani caìi si ritorna quasi sempre — « lo 6appiamo per lunga osservazione — con una punta di delusione e col peso di una grande stancherà: sui volti dei gitanti della Fiat abbiamo scorto invece, anche durante i) viaggio di ritorno a tarda sera, una palese soddisfazione ed una serpnità vivace e generale. Abituati al caldo denso e tormentoso della città, siamo tornati dalla breve crociera sul Mare Ligure con una grande freschezza nei polmo ni e con un lieve pizzicore di canzoni in gola. 8 La lieta comitiva La cronaca della giornata è la più varia e multicolore che si possa immaginare per una gita di comitiva: es sa è costituita infatti da 800 piccole vicende-personali, poiché ognuno d!>i gitanti, pure essendo costretto da uri treno speciale e da un piroscafo, ha potuto comportarsi a suo completo piacimento dando alla gita tutto il color-1 che gli suggeriva la fantasia ed anche tutti i conforti che gli aveva consiglia to la sua previdenza. Bastava osservare, poco prima delle ore 6, la pittoresca adunata a Porta Nuova per comprendere subito la diversità di gusti, di intendimenti e anche di capricci che vanivano a confondersi nella mèta comune di una buona boccata d'aria. Alcuni giungevano all'inglese, in maniche di camicia o in calzettoni, col semplicissimo bagaglio di una pipa, di un bastoncino o di una macchina fotografica: i padri di famiglia arrivavano invece col respiro pesante portando pacchi, pacchetti o addirittura la valigia: 1* donne, con l'assillante preoccupazione di fare tardi portavano sgabelli niagiievoli, cuscini, parasoli ed aMri"arnesi da grande turismo; 1 canottieri, naturalmante, avendo sentito odore d'acqua, e tanto più d'acqua salata, ostentavano già a Torino qualche indumento quasi marinaresco; e tra la folla si vedevano portali con eguale disinvoltura eleganti binoccoli da marina e fiaschi di Chianti e di barbera. Una cosa, però, era eguale e comune in tutti: la speranza e la fiducia di non andare incontro ad una giornata noiosa. La partenza La Direzione della Fiat ha attuato questa iniziativa voluta e incoraggiata dal sen. Agnelli, con perfetta organizzazione ed anche con generosa signorilità. Alla partenza del tr<aio speciale si è trovato il direttore generale della Fiat, prof. Valletta, che si e reso conto doll'ordin* dei gruppi, della regolarità dei servizi ed ha augurato ai gitanti un festoso « buon viaggio • ricevendone in ricambio un cordialissimo applauso. Coi dopolavoristi poi è partito lmg. Gobbato, Che durante tutta la crociera è stato, più che il dirigente, il padre oculato e previdente di tutti i gitanti: un padre, molto giovane in verità, eh? nella nuovissime e certo insospettate mansioni di guida, di organizzatore e di... vivandiere, ha dimostrato quale spirito di cordiale familiarità possa svilupparsi dalle proficue manifestazioni dei Dopolavoro. L'ini?. Gabbato ha cominciato col rloever* gli invitati e le rappresentanze, ha controllato tutte le vetture, ha tatto trovar posto per tutti, ha dato e disposizioni alla Banda, ha fidato le ore e i punti di adunata per 1 micarco e per lo sbarco e in treno ha saputo perfino far trovare lo sigareiv agli smemorati che avevano dimenticato di cassare dal tabaccaio. Egli ha potuto trarre un primo respiro soltanto, ouando gli ottocento gitanti, dopo li breve tragitto in corteo dalla stazione Princiipe al Ponte dei Mille, si sono trovati tutti a bordo in (perfetto ordine, non avendo lasciato 8 terra neppure un gattino grigio e un cagnolino nero che facevano parte della comitiva al seguito dei legittimi proprietari. E' curioso 11 fatto che tutti o quasi hanno affrontato la breve crociera con la ferma convinzione che avrebbero sofferto il mal di mare. Appena a bordo quindi si sono viste le donne cavar fuori dei limoni per averli a portata di mano e molti uomini recarsi, preoccupati, a comprare acqua minerale al buffet, con la ferma intenzione di non toccare cibo se non in condizioni di assoluta bonaccia. E si è verificato il fatto anche più curioso di Kente che credeva di essere già in preda al curioso malessere quando appena l'equ'ipaggio della motonave Vttlar Perosa si accingeva a levare gli ormeggi Ma poi la nave è. scivolata via liscia e morbida come l'olio, le sirene hanno suonato il saluto, le macchine hanno cominciato a fare un discreto terremoto nelle stive, i vapori maestosi ancorati nel porto sono stati passati in lenta rivista; e il tutto ha distratto a tal punto i nuovi navigatori che essi hanno subito di monticato che in piroscafo si può anche soffrire 11 mal di mare. L'assalto al buffet Le conseguenze del nuovo stato d'animo sono state subito avvertite dal buffet, che ha visto sfumare ih podn minuti alcune ceste di sandwiches messi in vendila ad un onimo prezzo e tutta la riserva di birra fresca. Grande appetito, dunque, e assoluta serenità: la navigazione si Iniziava sotto 1 migliori auspici. Mentre la prua sormontata da una grande bandiera della Fiat, issata ad onorare i gitanti e nello stesso tempo a precisare la proprietà della nave, si dirigeva verso Sampierriarcna, mons. Corni1", cappellano deci! Avanguardisti della Fabbrica torinese, celebrava la Messa ad un altarino improvvisato tra le macchine di manovra ed i cumuli di salvagente. La Banda musicale ha suonato, prima e dono !a celebrazione religiosa, gli inni patriottici; poi si f> adagiata anch'wssa a fare colazione con un vero appotitn da suonaturl. Éntro mezz'ora t>l sono formati a bordo \ gruppi o le piccolo comitive di amici e di famiglie: le ragazze e 1 giovanotti al 60le contro la brezza crbmbvzpzdolifccuarenvuvnsemrisrdvtorAvdcddrentiutaizuinsiasBmtgrmtdtrvfttdprvgunvAsadlldctcvpnvlntgrsttRdtsgesdhrbMglfmLdsllmGamTstVmtlatntzsimvEcfndmtanto desiderata; la gente matura "ai-:,l'ombra del Brunii» lelono stexo sulla «coperta: i meccanici presso le maccll!-lcne ad «servarne il funzionamento ed za domandare spiegazioni al marinai; le rapuiv^titBnr.n hu! ponte dì comando ad Incrociare fotografie Istantaneo. C'erano nricin' Il capo ò'-i Sindacati Edoardo Malusarti!, accompagnato da dieci segretari di catei •'>! il prof, Silvio Rolandi, tn rnppresentanzo de! colonnello tjì (tnhìlant: Puw. Bottazz!, dell'Unione Industriale; e sei membri del Consiglio direttivo della Mutua in-|terna oprisi Fiat. iIl mare pareva forse 6talo lisciato e (lustrato apposta per la mlslore im-|pressione al drtmttonti di navigazlo. ne; copti'" la Rjviera grigia di Ponen- fumo nero 'fumato sull' orizzonte, aldparlare di' lontananza a tutti truellliS che preferivano il tipico panovauia marino alla colazione lenta di salame e birra. Di sotto il telone, però, gli uomini KiAviali meno toccati dalla superba visione mattutina, visto il gran pavere che garriva festoso contro l'azzurro d'osili parte raccontavano e ripetevano la storiella dell'austero funzionario commosso al sentire parlare di gran pav~e;e perchè anch'egli... era oriundo di Pavia. Tutti « lupi di mare » Entro mezz'ora tutti, che erano saliti a bordo con una diffidenza manifesta per quegli arnesi mai visti e mai conosciuti, e per le bocche e le scale che si aprono nel profondo come in un abisso, avevano cambiato parere, adattandosi subito con un "ivo interesse al nuovo ambiente. Ed allora eh; aveva qualche conoscenza o reminiscenza di cose marinare la sfoggiava con bel garbo e noncuranza. Gli uomini accendevano la pipa tenendola volta all'insiti, le donne passeggiavano con familiarità per le scalette, e si sedevano volentieri su mucchi di gomene. Si sentiva parlare di nodi orari, di miglia e di tonnellaggio, e tutti sapevano già ridire che la vaiar Perosa. tornata appena da pochi giorni dal Canada carica di grano, aproflttava della sua breve permanenza in porto per portare a passeggio i dopolavoristi torinesi affidatile dal eenatore Agnelli, accingendosi a traversare nuovamente l'Atlantico a brevissima scadenza 11 vento era di sud-ovest, 1 binoccoli frugavano le montagne, il cornan dante Pastorino era costretto ad affidare la rotta ai suoi ufficiali per essere cavaliere e cicerone con le signori ne; ed essendo su una nave transattalitica tutti parlavano il più possibile un linguaggio di bordo, come altrettanti lupi di mare. Nelle misteriose viscere della nave intanto si preparava la seconda cola zione, che per la verità è stata quasi una immediata e più robusta conti iniezione della prima. A dirigere quo sta fatica così preziosa, specialmente in alto mare, hanno atteso con grande attività i moggiori organizzatori della spedizione, ing. Alessio, ing. Melano Bosco, cav. Busso che hanno vendamene coadiuvato l'ing. Gobhato in tutte le esigenze. Il cuoco di bordo gettava la pasta in brodo, un cameriere preoccupatlssimo per tanti ospiti metteva il vino al fresco per gli invi tati e perfino mons. Condio, essendo di famiglia si prestava con una volontà ed una delicatezza perfino lmba razzanti ad aiutare 11 servizio di tavola. I discorsi Doppiato Cornlgliano e fatto dietrofront, allorché il cannone di Genova tuonava mezzogiorno la grande comitiva, al completo, dimostrava in mo do persuasivo quanto siano efficaci poche ore di aria nuova e buona a ridestare gli stimoli dello stomaco. Alllng. Gobbato, mentre si era a tavola è giunta una conwnicazlona segreta, definita « radio > e scritta su un biglietto da visita. Una commissio ne di uomini dal palato sano chiedeva un t urgente soccorso di benzina > Alcuni fiaschi di... soccorso sono stati subito mandati in giusta direzione; e allora il gruppo riconoscente, violando la consegna del comandante è sa' llto sul nomi più alti per » fare il loggione » all'ing. Gobbato, che ceden do alle insistenze ha pronunziato anche un breve discorso. Egli ha esaltato gli scopi del Dopolavoro, ha ricordato come questa salutare e prov vida istituzione sia appoggiata dal capo della grande industria torinese, se natore Ajrnelli; ed ha mandato un de voto saluto a Mussolini, iniziatore d*»-l la nuova opera nazionale di educazione e di elevazione del popolo lavora tore. Dopo hanno parlato anche moiul gnor Condio e Malusardi, che, ispi randosi al canto infinito che pareva suonasse intorno alla nave frequentata dai lavoratori in riposo, ha esaltato l'armonia cneata nella Nazione dal Regime fascista, ricordando con parole devote p commosse i pionieri e i martiri dell'Idea rinnovatrice della Patria Mentre procedeva la navigazione ver so Haoallo è stata fatta una strage di gelati, lasciali brevemente incustoditi ed una donna ha perduto in mare una scarpina. Sono stati i soli incidenti della giornata. Dinanzi a Chiavari la Villar Perosa ha suonato tre volte le sirene: e allora dalla costa si sono staccate delle barche cariche dei piccoli coloni della Mutua interna operai Fiat, 1 quali, col gagliardetto in testa, sono venuti a sa lutare i rappresentanti della grande famiglia industriale. La nave si è fer mata e tra l'inp. Gobbato e il signor Li ili, presidente della Mutua, che gu' dava i Niccoli coloni festanti, è stato scambiato un affettuoso saluto, al quale tutti i irita>nti hanno applaudito ca lordamente Il pomeriggio volgeva al declino ormai e la nave ha rivolto la prua verso Genova. A bordo sempre tutto bene e allegria crescente. Con ia radio della nave 6ono stati mandati messaggi a Mussolini, all'ori Turati, al colonnello Di Robilant e al senatore Agnelli. A Mussolini 6 sta to diretto questo telegramma: ■ Dopolavoristi Piai da motonave ViMar Porosa affascinati nrandioHtà mare nostro rievocante fasti storia, ri trovano nella sua bellezza grandezza l'atria dalla tena'-e volontà amato Duce al più eccelsi dentini ritornata. Sala tono romanamente devoti ». Prima dello sbarco a Genova, avve nuto allo are niciasette e trenta, è stato mandato un telegramma di ringra ziamento anche al prof. Valletta. AHe 19. il treno speciale attendeva sul binario della stazione Princioe ed ita raccolto ospitale le gioconde comitive in mimiche di camicia e prov viste di abbondante acqua minerale. Esso è stato rapido e ha risparmiato ci gitanti la sofferenza del caldo. Ali felle domenicali raccolte nelle stazio ni alla sente che abita lungo la linea dail" vallate dall'Appennino alla pia mira astigiana, dev'essere apparso un :,»'«'',:- eccezionale e fi»!ire, tutto so «ante, corner:' di cori, di cornette e di lclar.'u'' l''"> cantavano le vecchie can zoni Piemontesi,

Luoghi citati: Canada, Chiavari, Genova, Pavia, Perosa, Torino, Villar Perosa