Giovanni Giolitti gravemente infermo
Giovanni Giolitti gravemente infermo Giovanni Giolitti gravemente infermo i,i1tj non ft ' Pinorolo, 9 notte. Nella nostra città e in tutta la repione si è diffusa oggi la notizia di una grave infermità dell'on. Giolitti. Più tardi la notizia è stata confermata, anzi Informazioni particolari hanno prospettato come preoccupanti le condizioni del vecchio parlamentare. I/infermità che ha colpito l'-n. Gio 1"^' non 6 slata improvvisa, ma molto repentina. In poco più di otto giorni essa si è manifestata e si è aggravata al punto da giustificare l'allarme del familiari e degli amici. E' la prima volta che l'on. Giolitti si mette a letto, per malattia: questo fatto, unito agli 86 anni di età concorre senza dubbio a distruggere le impressioni ottimistiche che si mantenevano nei primi giorni di malessere, quando la forte fibra dell'infermo gli consentiva di stare in piedi per gran pari? della S,0.rnfttìl; A rigor di termini non a può parlare di una malattia specifica o localizzata: tutto l'organismo è ammalato ed anche per questo i medici vanno molto cautj nel pronunziare il !'.?ro_giudizio o quanto meno nel fare a e a a e a a e l o o a i e i l l a e e . , e r à i l o i l dichiarazioni pubbliche. li ritorno da Roma L'on. Giolitti è venuto da Poma a Cavour otto giorni or sono. Durante il suo consueto soggiorno invernale nella capitale egli aveva già avvertito qualche lieve indisposizione generale: poi una gamba gli era gonfiata e gli dava forti dolori. Là causa del male alla gamba si attribuiva — non sappiamo con quale fondamento medico — ad un callo tormentato e male estirpato. Ma l'infermità della gamba non e stata, a quanto pare, la causa dell'attuale caduta; tanto b vero che l'onorevole Giolitti ha potuto mantenere quasi ininterrottamente le sue abitudini di passeggiatore. Verso la fine dell'altra settimana, cioè circa 10 giorni fa, egli avverti un malessere generale e allora decise di recarsi a Cavour fermandosi ' lievemente a Torino, e rinunziando anche al suo'viaggio annuale a Vichy. A Torino si consiglia col prof. Massa, poi prosegui verso la casa famigliare di Cavour. In questo grosso paese, disteso a piede della collina boscosa, l'on. Giolitti possiede due case lasciategli in eredità dallo zio materno generale Plochiù. Sono due case patriarcali, più eleganti delle abitazioni paesane e non ancora decorate e raffinate come le ville. L'on. Giolitti ha sempre preferito quella un po' appartata, più prossima al monte e circondata da orto e frutteto dov'eglt si tratteneva sovente a disporre ed a dirigere i lavori dei contadini. Stavolta però, ritornando a Cavour, egli ha preso alloggio nella casa in centro, sita in una piccola via che porta il nome del gen. Plochiù. Giunto in automobile e ritiratosi in casa egli non e più uscito, contrariamente alle sue antiche abitudini che 10 spingevano a passeggiare lungamente per le vie del paese. Condizioni preoccupanti Dopo il suo arrivo a Cavour egli ha trascorsi alcuni giorni di incertezza, tra la speranza del miglioramento ed una grande depressione che lo abbatteva durante alcune ore del giorno. Intanto furono chiamati i medici, cioè 11 prof. Gruner e il prof. Massa di Torino e il dott. Aluffl di Cavour, i quali si sono alternati nelle visite, intensificandole pero di giorno in giorno. Da sabato le condizioni dell'infermo sono apparse peggiorate. I due profes sori di Torino vengono a Cavour tutte le sere in automobile e tornano via verso le 23 o le 24. Qualche volta viene uno solo dei due illustri sanitari ma non tralasciano alcun giorno per la visita. Essi non si sono ancora pronunziati con gli estranei; ma se si debbono raccogliere le impressioni dell'ambiente si deve anche ritenere preoccupante lo stato dell'infermo. Il dott. AlnfTi visita l'on. Giolitti tre o quattro volte al giorno. Oltre ad accertarsi del suo stato generale egli deve anche provvedere, in modo specifico, ad attenuare le dolorose e gravi conseguenze di una scarsa funzionalità dei reni; inoltre deve anche curare il sostentamento dell'infermo, ostacolato da una condizione di repulsione dello stomaco. Le notti dell'on. Giolitti non sono uniformi: talvolta sono discretamente calme, tal'altra Inveco appaiono molto agitate. La febbre non si palesa violenta: in alcune ore d'oggi, per esempio, l'ammalato non presentava segni di febbre. Il cuore è resistente e la mente permane lucidissima. A tutti i visitatori l'on. Giolitti appare sereno, di morale Mtu e dotato di resistenza. Attorno alla casa di via Plochiù, riparata da un alto muro, c'è silenzio e tranquillità. L'unico segno di anormalità che si possa osservare dall'esterno è un cartellino messo a coprire il pomo del campanello. Sul cartello è scritto: • La porta è aperta: si prega di non suonare t. Un domestico indugiando nelle vicinanze, senza avere l'aria di fare la guardia, vigila l'arrivo degli eventuali visitatori. 86 anni Oggi l'on. (ilolitti è stato visitato da due amici, l'on. Solcri giunto da Cuneo, e il sen. Facta, giunto da Pinerolo. I due onorevoli sono stati ricevuti dai congiunti che sono accorsi al capezzale dell'infermo. Dei famigliari sono giunti a Cavour nei giorni scorsi le figlie Enrichetta e Maria, il genero ing. Dino Chiaraviglio, il nipote ing. Curio Chiaraviglio. e la terza figlia, sposata Venzi, che ha dovuto poi allontanarsi per breve tempo dalla casa paterna. Il figlio avvocato Giti seppe è giunto stamane ed appariva molto preoccupato; l'altro figlio ing. Federico ha annunciato il suo arrivo per domattina. L'on. Soleri. venuto stamane. è stato accompagnato da! congiunti nella stanza dell'on. Giolitti e si è trattenuto lungamente a conversare con lui. 11 sen. Facta, invece, recatosi stasera a visitare il vecchio amico non è entrato nella sua stanza per non affaticarlo con la conversazione. Egli si è trattenuto mezz'ora coi famigliari, formulando 1 .voti o gli auguri per il miglioramento. In serata poi sono tornati i medici. Come si comprende facilmente 1 famigliari e tutte le persone vicine all'on. Giolitti sono allarmate dallo stato dell'infermo: e il loro allarme è motivato essenzialmente dalla com;! flessui della malattia, di cui. in paei se, non si conosce ancora il nome — a- e che forse non ne ha — e dalla tarda u-|età dell'infermo, la quale è senza dubl-jbj0 una delle malattie più gravi, ). A cni i0 confortava, l'on. Giolitti dii i a , l n l , i i i a i e oo e, i i ia eoni . o o a cpva ieri: .Non tutti hanno la fortuna di arrivare come me a S6 anni. Del resto sono contento di morire, perchè a-1 vado a raggiungere la mia diletta si Rosa », ' E. h. snNngpcpETnsda
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