Il volo d'Icaro del miliardario balzacchiano

Il volo d'Icaro del miliardario balzacchiano Il volo d'Icaro del miliardario balzacchiano romando ooiatiinLua. La storia del banchiere Loewenstein, la sua fortuna, le sue eccentricità Sonnambulo? » yen detta? - La cronaca del crollo borsistico q I Spiati . «M'Iti ti r. iti ' .ini ■-•ìtis'.i m pio i on i Parigi, 6 notte. ! l)i itale e misteriosa scomparsa di ..fin ■ Loewenstein è stata come 11 E- .- -ovocato dall'in abissarsi di un .ntico, che attrae a sè tutto galleggia intorno alla chiglia i l ribasso borsistico non si è •■ sui soli valori dirottamente ■ ti dal grande capitano d'ininali l'Hydro-Electritrue, le Sel'International Holding, caduStbck Exchange rispettivamente .5 sterline e da 215 a 105 stera anche su titoli per nulla colati a sua sfera di gravitazione stria, còme le azioni della Banruj lo Paris, falcidiate di 300 franchi, mi-fi'- ri ritsmo di Suez, falcidiate di il, quelle di imprese anche triche, La Glanzstoff, l'Enka, la Mexico Trams, ecc. Non 6 tfeio, ma un maremoto. panico del pubblico legare questo panico ? Ce lo carattere stesso dell'attività di Loewenstein. Dire di un a, lui che è dieci, quindici, ('miliardario, non significa ià o nell'altra Banca esista jorrente a suo nome di 10, iVdi, ma che intorno a que. / di prima grandezza gravltellazione di imprese di va:•: sottoposte — direttamente o , .;. -nte — al suo governo, le ■ nate insieme, dato che Sia ;)r,. | ommarle, rappresenterebbero nìJ) valere nominale ipotetico di 10, m irj intl ardi. Nei calcoli relaUvi a meati) ■ - "ssali ricchezze (che nulla ttìin i te vedere con un patnmo sempre una larga parte di 0 colossali, ma a-patto di sogno di realizzarle. Il propinante la loro formazione >focesso inflazionistico: è fcazione miracolosa fondaco sulla fiducia. Finche nes*uardare con la lente di in> a che punto è la coper- ii(ca, l'edifìcio mirifico può 1 crescere liberamente. An { sembra solido quanto più >asta un accidente qualsia- . li miliardi così creati non 0 più se non le parti ef garantite dall'oro. provocato dalla repentina tei banchiere Loewenstein ite da qualsiasi inventario Iella situazione da lui laja buona ragione che nes■ • di vari mesi, potrà dire 1 in che cosa consista quele; e corrisponde all'afflo àturale di un pallone 'n andò inalterati il peso e la . dell'involucro, della navi I attrezzi, venga meno di gas che lo. tene va. In. aria. «, I portatori, gli ,innùmefe*.-!*!'•'*cc-^t! che marciavano dietro le , ! t.oewénstein hanno lmme?Mi e mentito che il nesso logico „ te nsleme la grande macchtt, . , che d'ora innanzi il conWfitM s»*11' 1 11 deprezzamento insepasibtet ri-s ^nl diminuzione di portata in". kìw»'--:''"- -a tattica adottata dai col; u ..;,;ti • nniedlati, dalla famiglia, jx soci iì«- » scomparso per gdustiflflno presentandola come fortuito, non va Interpre■> come una precauzione •>rsi protestata la relativa sicurazione sulla vita, ma come il tentativo più loiurre al minimo i danni nento presuntivo. ■;\'i< ■■ : rwn ■ ■ coati' •! '•■'PI' fi -.a ve. .feiTlìliV.'-ì' fj.'-ìlflu''--' ■ Stìj ; • :• ' ■fèmwi - n »•■ booia;■ >■ ita'' cofani. • ' soia' 3 : ,'.fcr-ii >■".■•■ ■ ■ • Iclerrsaii • i.... :<■-,. '■ifrM'.a- -a < II PI& i.Str uit'ar latipar J SS», i ,. ri .i la ' sivo che non attacca Ko.-tt.v •'•%BU tv:; suicida, Loewenstein subisce citazione incalcolabilmente suv.fior* eli-' non morto per accidente. SjV^'M e eli aro, ma appunto perchè % Mutò nta legittima la increduli', itti giornale parigino di mezzo..rt'vun . =.-e sino a pubblicare una IrierVlsia ■ 1 un anonimo familiare i'tìi, secondo la quale que«bbe aperto la porUcina > di sonnambulismo. Loelice 1' anonimo — cedeva jnente ad eccessi di son• :ante il giorno e mentre I: accadeva di alzarsi dalla ire macchinalmente qual] la xamera, di pronunita delle cifre e cosi via. i prestare fede al teste; il be prodotto già più di le leroplano, ed in sua prea incutergli il timore che ■ altra avesse a succedere . Dobbiamo dunque amile circostanza — gravisignorata dal segretario lai cameriere di Loewenn si fosse presa la minile per evitarla ? Chi ci he il personale di servivano sul quale viaggia vale miliardi e che ha passeggiare sui tetti non ■-liudere la porta ancora i lica cominci a girare ? dere che segretari e datate a vivere dalla mat.; con un principale non le espressioni della sua flstanza per saper distinto parla da sveglio e quannno ? La versione è più > • i della distrazione, ma «Ji ■ *;.uì e a-: pr*c ' ijodl Mv Ofiftii;' i>:^itu« •'1<VV' • .-.Jm» '.-ti •i fa ' i?raf,i • ■ a filV. ..v .-.;.««i t .e cu non merita muggior fede. Tesi che svaniscono L'esperimento fatto oggi al Bourget, I per iniziativa della Compagnia olandesì ie della linea aerea Rotterdam-Parigi, |>sclude In ogni caso la possibilità delI 1' apertura involontaria della porta eI sterna della carlinga di un apparecchio Vii volo. Due meccanici, saliti a bordo ~|i un aeroplano la cui elica girava Ha velocità normale, hanno potuto a Itimto scostare i battenti dallo stipite ^|i quanto basta per lasciar posto al t torpo di un uomo, e ciò ad onta che l'apparecchio fosse fermo. In volo — ha concluso il rappresentante della Compagnia, che assisteva all' esperi' mento — un uomo solo avrebbe bisogno di tutta la sua forza per riuscire a passare attraverso lo spiraglio e sarebbe quindi azzardato pretendere che ciò possa accadergli per accidente. Ma 1 rilievi effettuati sull'apparecchio dopo il suo ritorno a Oroydon hanno rivelato che lo stipite della porta era incrinato da una fessura verticalenoh sarebbe questa una prova della BOlenza subita V sa1ppSvmpmsMacrfaasllcsgcctqsas1lqdstnqdtpbvspnnstdU a e a e è a e a a e a . l i e e o i a a n a ? n ù a , , o o a a e l e — a ioe ae a oo a a Del resto, a poco a poco altre deposizioni cominciano a scuotere la tesi ardentemente sostenuta dai familiari. 11 banchiere appariva da un certo tempo preoccupato ed inquieto. Subito dopo la vittoria della sua scuderia allo Steeple-Chase di Parigi aveva fatto vendere tre o quattro dei suoi cavalli migliori, cosa che aveva destato non piccola sorpresa nel mondo ippico. Domenica scorsa, alla messa nella chiesa cattolica di San Giovanni a Melton Mowbray, nel LeicestprshLre. i fedeli avevano notato l'atteggiamento concentrato e preoccupato del suo viso durante la funzione divina, e colui die faceva la questua si era visto costretto a toccargli la spalla per richiamarlo ai doveri della beneficenza. Loewenstein, riscuotendosi, aveva gettato nella ciottola una sterlina, ripigliando poi le sue meditazioni per non uscire di chiesa se non quando non c'era più nessuno. Nulla di straordinario, ma se la gente che lo vedeva spesso era rimasta colpita dal contegno insolito del banchiere, è lecito concluderne che effettivamente nella sua vita accadeva qualcne cosa di insolito. Non sarebbe stato, peraltro, la prima volta che egli attraversava una crisi. E' di Ieri 11 suo soggiorno in hna casa di salute, dove 1 medici lo avevano obbligato ad una lunga cura di riposo per ristabilire l'equilibrio di un sistema nervoso scosso dell'abuso di lavoro. La cura era riuscita, e Loewenstein aveva ricominciato a maneggiare milioni con non minor slancio di prima: ma sappiamo quanto durano le riserve accumulate da queste nature eccessive, in due o tre mesi di sanatorio. La smania di pigliarsi una rivincita le spinge a combinazioni sempre più audaci, il groviglio delie loro responsabilità si fa schiacciante, e un brutto giorno l'imprudente scopre che il capitale dell'energia è dilapidato e che il cervello non risponde più alle necessità della situazione. Un cervello in isfacelo di affari che dirigeva Loewenstein non avrebbero giustificato, è vero, nessun scioglimento tragico; ma il loro andamento non era comunque neppure tanto propizio da comportare senza inconvenienti una diminuzione di energia e di iniziativa. I titoli del gruppo Tubize attraversavano una- crisi seria; l'emissione di un prestito di 25 milioni di dollari sulla piazza di New York era andata a vuoto; alla Borsa di Parigi correva voce che nella posizione di Loewenstein si fosse aperta nelle ultime settimane una falla di varie centinaia di milioni, per tentare di chiudere la quale egli aveva appunto fatto il suo viaggio a Londra; alla Borsa di Londra i pareri sullo stato degli UffarL4e4 banchiere risultavano incerti e controversi : era dunque questo, sedendo ogni verosimiglianza, uno di quel momenti che il banchiere in passato aveva superato con un raddoppi amento di genialità e di temerità, facendo appello ad una specie di esaltazione momentanea delle proprie forze di atleta della finanza mondiale. Senti egli forse questa volta che l'appello rimaneva senza risposta 7 In ogni caso, la fine di Alfredo Loewenstein è all' altezza della sua vita Quest'uomo straordinario che, fanciullo, giuncava in Borsa lasciando attoniti i veterani della finanza, aveva un intelletto prepotente, fulmineo, matematico, dotato della sottigliezza speculativa e dell'universalità un po' farraginosa del genio ebraico; abituato a non incontrare resistenze o a vincere quelle elle incontrava, viveva in uno stato di perpetua battaglia, ma non di rado la necessità morale di trionfare di un ostacolo lo gettava in imprese che un uomo più freddo, o meno infatuato di lui, avrebbe scartalo senz'altro. Come sempre negli uomini della sua razza, la vita più metodica e razionale, c'era in lui qualche cosa di cliimerico e di sproporzionato. C'era, in mezzo al metallo del suo Ingegno, una buona dose di scorie. La grande sconcordanza fra questi capitani d'industria e i soldati che li seguono ad occhi chiusi, è che questi ultimi non vedono negli affari se non una materia solida e definita da fissare in termini assoluti, mentre per i primi gli affari non sono se non cifre relative e permutabili, danzanti vorticosamente su un'immensa lavagna di allucinazioni. La vita pittoresca e mondana A vedere Loewenstein dettare lettere e telegrammi scendendo le scale dell'albergo, inseguito dalla stenografa con il taccuino in mano, uno spirito spregiudicato non avrebbe potuto non avvertire quel che c'era di forzato, di problematico, di aleatorio e di teatrale nell'esistenza di un uomo simile. Ma questa ed altre prodezze simili formavano .invece parto della sua leggenda, ed erano un corollario della sua forza. La gente, avrebbe avuto minore fiducia in lui se non avesse saputo che lavorava camminando e che si portava le dattilografe in aeropiano. Non si trattava del resto soltanto di leggende: Loewenstein aveva la facilità di calcolo di un Einaudi e sapeva a memoria i bilanci completi delle Società che sindacava. Vedeva più lontano di tutti gli altri, ed ignorava le esitazioni: qualità essenziale dei grandi generali e dei giuocatori d'azzardo. Senza qualità di eccezione, si creano forse miliardi di credito? Senonehe, il suo carattere aveva anche dei lati piccoli e delie ambiguità che sconcertavano. Contrariamente a Sir Bazil Zaharolf, Loewenstein amava mettersi In mostra, colpiva la fantasia della gente, occupava di sè le platee intemazionali. Viveva in una scia rutilante e rumorosa di feste mondane, di cimenti sportivi, di colpi di scena. Era vistoso ed invadente. La sua passione favorita stava nel piombare con l'aeroplano in una capitale e nel presentarsi ad un consiglio d'amministrazione dove nessuno lo aspettava. Sensibile alla dignità, gli era parso di toccare il cielo col dito il giorno che aveva potuto prendersi come segretario a tanto al mese, una Altezza Reale, membro della famiglia del pretendente al trono di Francia. Trattava familiarmente Sovrani e Capi di Staio, tramava male I banchieri ; offriva 2 miliardi al Governo belga per restaurare le finanze nazionali. Si faceva costruire, aerodromi apposta per. se. e mgrl'estvequtei chgaaslireBa ti nenucipelucaLNL1' colotusciepdtetostonpsmoawsAstemecinpendgesadAaatipidrvsrd:irpftcapdscddmmmutepddtsgqLQnstsNssucohctgnpcdtrc. e possedeva aeropiani a squadriglie; ma, in mezzo a questa farragine di grandioso, qua e là faceva capolino l'equivoco, l'artiglio rapace del filibustiere d'alta scuola. Il prestito al Governo belga doveva fruttargli sott'acqua 500 milioni ed il controllo dell'intero commercio del Paese. Alla Borsa, i suoi colpi di mano erano spesso tali che ad un altro avrebbero costato l'ergastolo. Una volta, una Compagnia di assicurazioni dovette pagargli 1-4 milioni di gioielli che, secondo lui, sarebbero stati rubati dalla sua villa di Biarritz in un momento in cui, manco a farlo apposta, essa era piena di ospiti del banchiere. Aveva innumerevoli nemici, innumerevoli luogotenenti, innumerevoli soci, innumerevoli capricci, e innumerevoli cravatte. Era un personaggio di Balzac. Uomini come lui non conoscono altro che i voli d'Icaro. concetto pettinato.

Luoghi citati: Francia, Londra, New York, Parigi, Suez