Un colloquio Re Alessandro-Pribicevic deciderà oggi le sorti del Ministero

Un colloquio Re Alessandro-Pribicevic deciderà oggi le sorti del Ministero ^4 LA CRISI JUGOSLAVA Un colloquio Re Alessandro-Pribicevic deciderà oggi le sorti del Ministero (Dal nostro inviato) Belgrado, 25 notte. .Belgrado è tranquilla, e.la Croaziai6i è per il momento calmata, ma nell'aria- tutti sentono, che queste, giornate sono per il giovane regno jugoslavo assurte a un'importanza stòrica..' Nella lotta fra i sèrbi ed i croati, il sanguinoso incidente del qùftlè fu teatro la' Scùpcina mercoledX6corso, avrà-Veramente segnato il punto culminante? Al quesito, che 6 sulle bocche di tutti, si risponde con. le più'svariate opinioni;* ''vi 'è' chi: crede al miracolo della immediata generale riconciliazione; vi è chi'pavJa di un avviamento decisivo verà.olà>-prevalenza serba; e vi è chi dubita della possibilità che i croati oramai riescano ad assicuratisi nel Paese i diritti e le posizioni alle quali da tempo aspiravano. La più attendibile ip'otesi è invece che, per il moménto almeno, poco o nulla muti. [ La genesi delle rivoltellate •Negli, avvenimenti del genere, col passare dei giorni la probabilità che bì.^verifichino dei- fatti eccezionali suole-attenuarsi. Anche.se domani Badie dovesse morire (staserà invece, le condizioni di salute del leader croato denotano un sensibile miglioramentq, tanto che entro domani o dopodomani- si spera di poterlo dichiarare fuori pericolo), non avremmo , nessun avvenimento. decisivo, perchè la preparazione dell'opinione pubblica e del Governo, è oramai completa. Bisogna del resto tener presente l'atmosfera che fini col generare la crisi mercoledì scorso, at mosf era : véramente tale da lasciar considerare probabile lo sconsigliato gesto'di Pianisela Racic, uomo al quale l'ambiente parlamentare non valse ' a togliere le abitudini di ribelle-per anni contratte ed osservate. Qhe contro' Radic o Pribicevic 'si sarebbe un giorno o l'altro tentato qualche cosa lo si sapeva da lunghi mési; soltanto, . nessuno avrebbe tnai più supposto che l'aula del Parlamento potesse essere scelta come ìl teatro dell'azione sanguinosa. Quel Parlamento, poco alla volta fera diventato un areopago riservato lai duelli oratorii nei quali i croati portavano una- nota violentissima; "aggressiva ed ironica, bi non facevano che resistere, hiosi e muti, w la «ituaiiasM * a » pugnando la pistola, ictaa' egli maneggia con notoria abilità. Purtrop' pò la via di uscita non" è- affatto aperta. Anzitutto, gli. animi sono più • avvelenati di prima, e questo valga a far comprendere quanto possano essere infondate le vóci di un Gabinetto di coalizióne. nel. quale l croati siederebbero a fianco dei serbi. In secondo luogo, Prihiceyic da tre giorni ha assunto un'attitudine tale di intransigenza che il Gabinetto Vukieevic, i cui giorni, a rigore di logica, potrebbero essere contati. Ira-quasi finito cbH"avvantaggiarsene.Afl;-ogni modo, della sua non lontana caduta non si dovrebbe, dubitare. | II dissidio serbo-croato II. nuovo Gabinetto avrà evidentemente-il compito di convocare i cornili . elettorali, nella speranza che il V loro voto chiami in vita una Scupoina .più pacifica e , capace di più feconda, attività; ma nemmeno con quésto si sarà risolto il-problema fondamentale dei rapporti fra i serbi ed i croati, che provoca crisi 'di-regime e non crisi parlamentari. I serbi sostengono che i croati in fondo non hanno mai esattamente détto /còsa vogliono: se croati sul serio desiderano una riforma costituzionale .che riorganizzi lo Stato in forma federalista - e staccando le provìncia, di oltre . Sava, questo è nettamente da escludere. Comunque, anefre se. i. croati, vogliono una ri forma;ideila Costituzione, debbono, a norma della Costituzione stessa, presentare il tèsto scritto dei nuovi articoli, mentre non lo hanno ancora-fatto. Di Diete però non sarà mai possibile, parlare, e quanto alla autonomia amministrativa, di cui si discute continuamente, è difficile realizzarla — dicono i serbi a mótjivo degli ostacoli che si incon trano accingendosi alla delimitazione 'geografica delle regioni. Se si dà .ascolto ai croati della Croazia, domani., dovrebbe ad esempio far pa.r» anche Semlinò, che si trova proprio di faccia a Belgrado; quindi i,serbi su proposte del genere non amméttono nemmeno, la discussione. Mavénche la Croazia segnata dai cadmi confini absburgicì non ha diritto'— secondo i serbi— ad.aspi ràrè^alla elevazione in provincia autònoma, giacché entro "quei confi ni vivono disseminati numerosi cen tri sèrbi, che finirebbero col trovarsi nella assurda condizione di'mi noranza. Per ultime, vengono con siderazioni di carattere economico, e ■ soltanto su questo punto i serbi sono .proriti a riconoscere che l'artieolo.della Costituzione secondo il quale le Provincie possono avere uri massimo di 400.000 abitanti, va mu tato- • ' "Ma tutte questo discussioni bisogna rinviarle a domani, o per meglio dire al giorno in cui sarà al meno possibile la loro disamina parlamentare. Per tornare alla ero naca, aggiungeremo che dall'udienza che Re Alessandro » ha concesso a Pribicevic per-domattina dipenderà gran' parte dello svolgimento futuro della situazione, e che quindi sebbene la crisi ministeriale sia virtualmente già aperta, formalmente non lo sarà che -fra ventiquattr'ore almeno., Intanto, è chiaro che per Jl momento la politica internazionale cs6n della Jugoslavia ristagna, e che anche la recente Conferenza di Bucarest della Piccola Intesa non ha più nessuna- risonanza. r~ I rapporti con l'Italia Quanto ai Rapporti coll'Italia, anche in ambienti serbi non ostili al Governo si è mosso rimprovero a Màrinkovic perchè, dopò la seduta di chiusura della Conferenza della Piccola Intesa egli ha dichiarato ai (giornalisti,-•' di considerare la ratifica delle Convenzioni di Nettuno parte integrante della sua politica, aggiungendo essere egli anche disposto a cadere per essa. Dicono i serbi che Màrinkovic - avrebbe oggi dovuto lasciare' agire l'Italia, giacché eventuali-pressioni da parte italiana potrebbero esercitare sulla situazione politica interna una influenza benefica, sia nel senso di disttarre la pubblica opinione che allo scopo di riavvicinare i croati ai serbi di fronte ad un comune pericolo. Anzi, a Zagabria, un oratore, parlando alla Casa dei Contadini, ha detto al numeroso uditorio che 'se col. Governo d\ Belgrado si può litigare quanto si voglia, è ovvio aggiungere che di fronte all'Italia tutti gli jugoslavi sarebbero uniti. I contadini croati, con applausi ed esclamazioni,; hanno mostrato di essere perfettamente d'accordo. Pribicevic, Intervistato dal Vreme sulla situazione, ha premesso che per il momento la questione più importante è quella delle dimissioni del Gabinetto Vukicevic. « Radic ed io — ha aggiunto — vogliamo il meglio, ma per assumere una attitudine della quale ci sia possibile rispondere, occorre darci il modo di applicare quel meglio a cui aspiriamo. Se questo non avverrà, le cose seguiranno il loro corso fatale e non ne avremo responsabilità alcuna ». Pribicevic si è poi vantato della calma osservata in Croazia nel giorno dèi funerali di Paolo Radio e di Giorgio Bassaricek, malgrado- l'intervento di centinaia di migliaia di persone. Quel funerale fa'; tuttavia — egli ha aggiunto — una grande protesta muta contro il sistema di 'Belgrado, e tutto il po—ilo lo sente, ma a Belgrado non si fatto nulla per dare $ soddisfazio, all'anima -nazionale ' Offésa. alito marnale, Pribicevic Seupcma e posto fine a tutaxioni col Governo e eoa i ', HI parteciperemo ài ri delle Commissioni parlamentari. Tutto ciò è-molto dannoso per il nostro Stato, ma staremo a vedére quale piega.prenderanno gli avvenimenti ». Come dicevamo in principio, l'intransigenza di< Pribicevic' è assoluta, e (sarà interessante seguirne le. ripercussioni. Stasera, all'ultima ora, la Pravda pubblica che subito dopo la ratifica da parte della Scupcina dèlie Convenzioni di Nettuno, attera per i primi di luglio, -Màrinkovic si recherebbe a Londra,' evidentemente per occuparsi dèi prestito, i cui accordi preliminari — secondo il rapporto trasmesso dal ministro delle Finanze, Markovic — sarebbero perfetti. ITALO ZINGARELLI.

Persone citate: Alessandro-pribicevic, Badie, Markovic, Pribicevic Seupcma, Radic, Re Alessandro, Vukicevic