Principe di Piemonte tra gli indigeni dei villaggi coloniali

Principe di Piemonte tra gli indigeni dei villaggi coloniali Principe di Piemonte tra gli indigeni dei villaggi coloniali a o l l , . 2 e o a e . I o e o i e a lo l S. A. R. il Principe di Piemonte si £> lungamente trattenuto ieri mattina alla Mostra delle Colonie, visitando minutamente i prodotti e le opere raccolte nel Padiglione d'onore, tutti t negozi indigeni che si aprono sotto l'ampio porticato che limita la piazza, i diversi villaggi e la Mostra di Rodi. Dalla monumentale porta orientale, a capo del ponte Vittorio Emanuele III, sboccava allo ore 9 precise l'automobile del Principe. Sulla piazza stavano schierati gli zaptià eritrei, libici e della Cirenaica, in una immobilita statua ria. La Banda dei piccoli somali intonò la marcia reale mentre la folla degli indigeni nei loro bianchi o sgargianti baraccani, con turbanti multicolori lanciava festose grida fra le qua li s'udiva l'acuto trillo delle donne bengasine e tripoline. « Tuch-me-nen » n gr. uff. Bona, il vice Podestà conte Orsi, il gen. Rho, il gr. uff. De Alberids, e il comm. Giglio ricevettero il Principe di Piemonte che. accompa gnato dal gen. Clerici e dai suoi ufficiali di ordinanza, iniziò la visita dal padiglione d'onore. Sua Altezza guidato dal comm. Giglio, s'interessò di tutto quanto riguarda le Colonie. Si soffermò davanti a dipinti che ritraggono qualche angolo tripolino, bengasino o della Somalia, trovando particolarmente suggestivi quelli dell'artista Aimone. L'n gigantesco montone imbalsamato della Cirenaica, dalla lunga lana e dalla corna a spirale portava al collo un cartello che il Principe lesse sor ridendo « Tuch-me-nen ». In schietto arabo di... Gitinduja è stata scritta quest'avvertenza, che i forestieri scambiano per il nome della razza a cui appartiene il bel campione della nostra giovane colonia. Di fronte al montone sta imbalsamato un bellissimo stambecco dell'Eritrea dalle corna così lunghe che gli toccano il dorso. Nel centro della sala due vetrine ostentano i preziosi doni offerti al Principe nella sua recente visita alle nostre Colonie durante il suo viaggio in Africa ; in altre vetrine sono raccolti i doni offerti a S. A. R. il Duca degli Abruzzi in Abissmia. Quale ricchezza e varietà di prodotti del suolo: manufatti, armi utensili, vestiti sono radunati in queste sale e rappresentano l'attività delle nostre diverse colonie. Il principe si è soffermato ovunque nelle sale della Somalia, in quelle della Tripolitania, della Cirenaica e dell'Eritrea; ha osservato le armi gli scudi intarsiati, le lancie, i fucili' dal calcio costellato di decorazioni, i ricchi abiti da sposa in velluto ricamato a filigrana d'oro, gli oegettl d'oro e d'argento, i sambuchi a vela che servono oltreché per la navigazione fluviale, anche per il cabotaggio lungo la costa, ecc. Nei tubi! Una tenda costruita dal tenente Rossi nella Mostra militare delle Colonie ha attirato l'attenzione del Principe. E' una piccola casa di tela greggia che ha un piccolo pronao ombroso, ed è internamente illuminata da una piccola finestra rettangolare. Essa contiene un letto, un tavolino da notte, un tavolo da lavoro, una cassapanca ed ima sedia. Questa casa che in pochi minuti può essere montata in un deserto od in un'oasi, è costruita con la massima economia, tanto che costa solamente 1800 lire. Chi non può permettersi il lusso di diventare padrone di casa? L'Augusto visitatore è entrato nella tènda e si è compiaciuto col tenente Rossi, l'inventore. Prima di scendere ai villaggi il Prin cipe ha voluto godere del panorama d'insieme che si ammira dal terrazzo del padiglione d'onore. Subito dopo, sempre accompagnato dal comm. Giglio e dalle autorità, egli ha intrapre so la visita del villaggio eritreo. Dal momento in cui il Principe pose piede slocipnrgpvpdocIn(ccpgcmslrvvlaieddQvPbaPtdlecdggnrCntzansdsePic e e e e i l o o e . a d n d i a oti o en a o o, ie al e sul... territorio della nostra prima Colonia i grossi timpani che fungono da campane per la chiesa Copta, hanno iniziato il loro concerto, assordante per noi e... suggestivo per gli indigeni, pei quali esso indica le funzioni religose, l'arrivo di illustri personaggi o la chiamata alle armi. Il Principe è entrato in tutte le capanne (tukul), dove si tesse la tela, dove il fabbro forgia le scimitarre, ed il pittore dipinge i suoi quadri primitivi, dove l'orefice prepara i monili e altri operai cestelli di vimini, ed altri ancora lavorano il cuoio. Alla « buvette » Indigena egli ha assaggiato il lece (idromele) ed 6 entrato perfino nelle cucine dove le negre attendevano alla confezione del cibi e alla cottura del pane di dura. L'insistente tambureggiare cessò solamente quando il Principe lasciò il villaggio per visitare la minuscola e bella Tripoli col suo fre sco «suk» dai piccoli negozi addossali l'uno all'altro, la moschea e le rovine romane e la casa araba che offre al visitatore una suggestiva visione sulla vita misteriosa nell'harem. Se nel villaggio eritreo il Principe gustò il tecc, in quello tripolino assaggiò il bukha, estratto dal dattero. Subito dopo Egli si diresse alle tende della Croce Rossa dove fu ricevuto dal capitano medico dott. cav. ,uff. Quartara e dal suo assistente dott. bavero, dalla dama infermiera signora Parato e da allieve infermiere. Le bimbe delle scuole schierate intorno alle tende salutarono romanamente i! Principe il quale dopo essersi informato e compiaciuto dell'organizzazione del servizio sanitario, si avviò al Villaggio cirenaico sulla porta del quale erano schierati gli zapiiè e nella piccola piazzetta, di contro alla moschea dall'aite ed esile minareto, stavano inginocchiati i cammelli tenuti dai negri del Fezzan. Un piccolo quadro pieno di luce, di colore e molto folkloristico. L'incantatore di serpenti Accompagnato dai comm. Giuseppe Cara, delegato del Governo della Cirenaica, l'Augusto visitatore percorse tutto il villaggio, si interessò alla produzione ed alla lavorazione delle spugne, ai grandiosi impianti delle tonnare, nonché ai bellissimi prodotti che il suolo della più recente colonia, prò duce anche due volte all'anno. A que sto vanno aggiunti i manufatti, stuoie e tappeti originalissimi, dei quali il Principe molto si compiacque. Tanto nel villaggio tripolino quanto in quello cirenaico il Principe fu accolto dal giocondo garrire delle indigene, che si ripetè al suo giungere nella... Somalia II capitano Lanza, illustrò al Principe tutto quanto dalle sponde dell'Uebi Scebeli è stato tras portato su quelle del Po. Egli entrò nella chiesa dei Missionari della Con solata, nell'edificio delle scuole ed in quello del Residente, poi fece ritorno al piazzale d'onore dove un vecchio fakiro incantatore di serpenti diede un saggio della docilità con la quale i cobra e le vipere cornute obbediscono ai suoi ordini. Dopo l'originale spettacolo il gr. uff. De Albertis presentò al Principe di Piemonte i convittori dell'Istituto Bonafous la cui Banda lo accolse con la « Marcia Reale • e per ultimo si avviò al Castello di Rodi difeso dal bastione di S. Paolo a guardia del quale stava un carabiniere italiano in divisa di milite dell'isola. Guidò il Principe nell'interessante mostra sia edilizia ohe di prodotti il co lonnello commissario della Marina cav Preda. Accompagnarono l'illustre visitatore durante tutta la mattinata, insieme alle autorità a cui abbiamo accennato, l'architetto cav. Gallo, residente ad Adis-Abeba, e architetto del Governo abissino, il gen. Dompè, il col. Vacoaneo, ed il comm. Porazzi. snsnssgttddnptcg3egddovndbluctqocpavpl