La rappresentanza politica

La rappresentanza politica La rappresentanza politica Il discorso del Sottosegretario Bianchi alla Commissione interministeriale «toma, 16, notte. Stamane alle ore 10, al palazzo Viminale, sotto la presidenza del Sottosegretario di Stato per l'Interno on. Michele Bianchi, si è riunita la Commissione interministeriale incaricata di predisporre il testo delle nonne di coordinamento e di esecuzione della legge 17 maggio 1928, n. 1019, sulla riforma della rappresentanza politica. Come è noto, tale testo dovrà essere sottoposto al parere di una Commissione composta di 9 senatori e di 9 deputati, già designati dai presidenti delle rispettive assemblee, per essere poi regolarmente emanato. La Commisione è composta di due rappresentanti per ciascuno dei Ministeri dell'Interno, della Giustizia e Culto e delle Corporazioni. Per l'Interno, il gr. uff. dott. Stefano De Ruggiero, direttore generale dell'amministrazione civile, ed il comm. dott Luigi Miranda, capo dell'ufficio legislativo; per la Giustizia il comm. dott. Gaetano Azzariti, capo dell'ufficio legislativo di detto Ministero, e il giudice comm. dott. Giuseppe Lampis; per le Corporazioni il consigliere di Cas sazione comm. dott. Giovanni Dal lari ed il comm. dott. Mariano, di rettore generale delle Associazioni professionali. n Sottosegretario on. Bianchi ha aperto l'adunanza cosi tracciando il compito della Commissione: * Signori, mi è gradito adempiere all'onorifico Incarico di porgervi 11 saluto di S. E. il Capo del Governo, bene augurando al vostri lavori. Voi ne conoscete 11 tema: occorre predisporre le norme di esecuzione e di coordinamento per l'attuazione della legge di riforma della rappresentanza politica. Sono sicuro che al compito corrisponderete con sollecitudine e con armonica solidarietà di intenti e di spiriti. L'originalità della legge, della traale voi slete ani chiamati a predisporre le norme di esecuzione e di coordinamento, sta nell'avere Saputo evitare, con sicuro istinto rinnovatore, le soluzioni fatte e conchlu se nelle vecchie formule della comune discussione politica per adottare una formula di rappresentanza che, partendo dalla realtà fascista del Sindacato come organo di diritto, pubblico, realizzasse quella sintesi unitaria, etico-poliitioa dove le differenze di Interessi tra Iff'fflvèrse " classi e le categorie di produttori e di cittadini in generale sono non già soppresse — che sarebbe assurdo asi Tattismo — ma conciliate e superate. L'organo di Questa sintesi eticopolitica è 11 Gran Consiglio, che assu me nettamente 11 carattere di organo costituzionale del nuovo Stato. Il collegio nazionale è la naturale circoscrizione per l'elezione di una rappresentanza che, trascendendo ogni localismo partlcolarlsta, si presenta agli elettori come espressione delle unitarle coscienze e volontà della rivoluzione diventata regime. La legge proposta abolisce tutte le disposizioni sulle incompatibilità parlamentari. L'ordinamento fascista, appunto perchè si fonda su un diritto dello Stato e non su quello dei singoli e dei partiti, può spingere la sua imparzialità assoluta Ano a rinunciare a tutte quelle norme, che, sostanzialmente, costituivano delle garanzie fondate sul sospetto. Vi rinnovo, Signori, il mio augurio di utile e proficuo lavoro ». Ritiratosi il sottosegretario, la commissione ha iniziato 1 suoi lavori che continuò sin verso le 13. La Commissione si è cominciata ad occupare della formazione delle nuove liste elettorali in base ai criteri stabiliti dalia jiegge di riforma della rappresentanza politica. La Commissione ha affermato fi criterio di massima che dovrà essere posta ogni cura per eliminare la eccessiva burocratizrazione del conge gni elettorali e perchè le spese inerenti alle varie operazioni siano ridotte al minimo. Si è anche deciso in via di massima che sia ridotto il numero del le sezioni, stabilendosi che si debba costituire una sezione per ogni 1200, e non più per ogni 800 elettori. Infine polche la legge prevede un unico collegio si è deciso di consentire agli elettori di poter indifferentemente votare cosi nel comune di nascita come nel connine di residenza. S. E. Bianchi ha riaffermato principii che debbono dare all'Italia la sua nuova rappresentanza politica. Egli ha voluto mettere in evi denza la fatalità storica della rifor |roa che logicamente nasce dalla rivoluzione diventata Regime; e ne ha posto in luce il carattere unitario, nazionale, che trascende da tutte le vecchie superate circoscrizioni, per diventare l'espressione piena di una coscienza sola: quella dell'Italia d'oggi che ha trovato nel Fascismo la serenità di un equilibrio sociale nuovo, basato sulla conciliazione degli interessi di classe. ...AJla. Commissione in te muniste rlale resta ora il compito di predisporre le norme di esecuzione e di coordinamento con quel celere ritmo di realizzazione che sarebbe stato follia pretendere dalle Commissioni d'un tempo, ma che è ormai disciplina quotidiana di chi opera nel campo della nuova politica del ReI girne.

Persone citate: Gaetano Azzariti, Giuseppe Lampis, Luigi Miranda, Michele Bianchi, Stefano De Ruggiero

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