La fervida giornata torinese di Augusto Turati di Augusto Turati

La fervida giornata torinese di Augusto Turati La fervida giornata torinese di Augusto Turati Calorosa accoglienza -- L'omaggio del Segretario del Partito al Principe di Piemonte - La visita all'Unione Ufficiali in congedo A mensa cogli universitari - Le manifestazioni sportive H primo, festoso, cordiale saluto offerto al Segretario del Partito, S. E. Augusto Turati, giunto alle 8,55 di ieri da Roma, è stato quello dei goliardi fascisti, schieratisi in numerose squadre sulla banchina di Porta Nuova, insieme con una larga rappresentanza di ferrovieri fascisti, in camicia neraGli studenti, in berretto goliardicoportavano i gagliardetti e l segni delle Facoltà, dei gruppi o anche della anzianità goliardica. Erano presenti le rappresentanze di Torino, GenovaAlessandria e Asti; gli altri intanto andavano concentrandosi nei luoghi indicati dagli organizzatori della manifestazione. Le Autorità A ricevere l'on. Turati erano, attorno al segretario federale, colonnello Di Bobilant, i capi dell' organizzazione studentesca, il cap. Mittica, segretario politico, e 11 sig. Recchi, reggente del Gruppo sportivo, e con loro il comm. Bossi, presidente dell'Ente sportivo provinciale, il dott. Puppo, segretario generale, il cav. Gasparri, segretario provinciale del Dopolavoro e delegato regionale della Federazione escursionistica, che è presieduta dal Gerarca del Partito. Il Fascio e la Milizia di Torino erano largamente rappresentati ; tra gli altri, il maestro Blanc, il marchese Scarampi, il gen. Tiby, il console Argentino, il gen. Perol, il console Saltante, il gen. Di San Marcano. Tutte le maggiori autorità torinesicivili e militari, erano presenti: il prefetto De Vita, il Podestà, ammiraglio Di Sambuy, coi vice-podestà ing. Orsi e conte Buffa di Perrero, il gr. un". Anselmi. Commissario della Provincia, il questore De Roma, gli onorevoli Olivetti, Bagnasco, Cian e Ponti, di prof. Colllno, vice-direttore della Stampa, ring. Giovanni De Vecchi, il comm. Ehrenfreund, il conte FossatlReyneri, il comm. Coniglione Stella spettore dell'Associazione del Pubbli co Impiego. E c'era un folto gruppo di ufficiali generali dell'Esercito, tra cui 11 generale Petitti di Roreto, il gen. TiscorDia, il gen. Monteflnale, il gen. Sasso, comandante dell'Accademia Militare11 gen. Barattieri, e con essi i più alti magistrati torinesi : S. E. Casoll. S. E. Trabucchi, il comm. Crosta-Curti, il comm. Danza, 11 comm. Maiola, il comm. De Maio, ecc. L'on. Turati, che vestiva la divisa della Milizia, ha risposto dal treno, col saluto romano, all'omaggio della imponente adunata di autorità e di rappresentanze; e scendendo dalla vettura, si è trattenuto subito a salu tare 1 generali dell'Esercito e della Milizia; quindi si è compiaciuto col colonnello Di Robilant per l'inquadramento degli universitari e degli sportivi. Seguito dalle magsriori personalità, l'on. Turati è uscito dalla stazione. La banda dei ferrovieri fascisti ha salutato il suo passaggio suonando Giovinezza. Con l'on. Turati era giunto pure 'on. Bis), sottosegretario all'Economia Nazionale, ossequiato In modo particolare dai deputati, tra i auall era pure l'on. Giunto Salvi, di Napoli. Fatto segno ad una calorosissima e cordialissima dimostrazione, l'on. Turati ha traversato la saletta ed è stato accompagnato dai capi fascisti all'ai tergo, dove si è trattenuto pochi mi miti. La visita ai Principe ili Piemonte ed agli Ufficiali in congedo Alle 10,30 l'on. Turati si è recato a Palazzo Reale ed è stato ricevuto subito da S. A. R. il Principe di Piemonte. Il colloquio è sfato di una grande cordialità ed è durato circa venti minuti. Uscendo da Palazzo Reale il Segretario del Partito ha visitata la Sezione torinese dell'Unione UffUiali in congedo, In via Lagrange 7. Lo accompagnava 11 segretario federalo colonnello Di Robilant e lo seguivano alcune automobili con a bordo" rappre sentanti di Fasci e ufficiali della Mi lizia. Alla sede dell'Unione lo atten devano il presidente gen. Ubo con tutto il Consiglio direttivo della Sezionetra gli altri il vice-podestà ing. Orsi anche in rappresentanza del Mimici pio e il comm. Goretta della Federa zlone commercianti. Le sale erano quasi gremite di ufficiali in congedo che hanno atteso l'illustro visitatore all'ingresso facendo ala al suo passaggio. L'on. Turati è stato guidato dal presidente e dai consiglieri in una vi sita alle eleganti sale della sede e ri cevuto ufficialmente dal folto gruppo di iscritti nella sala di lettura. Qui il presidente gli ha rivolto un saluto con pochissime parole, con stile vera mente militare. Il gen. litio ha detto che tutti gli ufficiali dell'Unione erano fieri e orgogliosi che il Segretario del Partito fascista avesse visitato la sede della loro organizzazione ed ha riaffermato a nome di tutti i piti profondi e tenaci sentimenti di devozione al Re, alla Patria, al Duce. La piccola folla degli ufficiali presenti si è associata alle parole dell'oratore salutando romanamente. L'on. Turati allora ha ricambiato il saluto rivoltogli, pronunziando parole molto cordiali di simpatia e dj cameratismo; ed Ita parlato come iscritto all'Unione, essendo stato egli pure uflì ciale e combattente. Ha soggiunto ci egli segue con vivo compiacimento l'opera di riorganizzazione dell'Untone, poichi? ne apprezza gli scopi ed i risultati ottenuti specialmente in uue sti ultimi tempi. . La vostra sede è magnifica — h soggiunto l'ori. Turati — ma l'impoi tanza dell Unione non deve consiste."! soltanto nella casa bella: ogni sede non ha valore se non rappresenta anche un'anima e una sirena comunione di Intenti e di volontà, che debbono convergere ad un'opera di bene e di miglioramento nazionale •. Il Segretario del Partilo ha continuato afferma rido la necessità che gli ufficiali si raccolgano attorno alle forbii del Regime. 11 noverilo e il Partito vogliono ancóra elevare la classe degli ufficiali in congedo poiché essi rappresentano -e debbono rappresentare !„.r ogni evenienza II presidio sicuro la riserva fidata dei destini e della potenza della Nazione. Quella degli •linciali è ima grande funzione e ad 8S3t è riservato un altissimo compitofi Governo guarda gli ufficiali concarattere pratico, gli ufficiali debbono pensare che il Governo li segue conSòda simpatia e con la più altacSnBider^ione. li Governo e il Partitoritengono infatti gli ufficiali In consedo militi devoti alla causa e fattornrezlns di quella elevazione naziona-le che è scopo preminente del RegimefL2F.Sn. ■ve discorso . l'accoglienza fattagli e rinnovando il suo saluto fraterno a tutti gli limolaliUn calorosissimo applauso ha coronato le sue ultime parole. Il Gerarca del Partito si trattenuto alquanto a conversare coi maggio» esponenti della Sezione e con gli uni! ciali mutilati, ha completato la visita alle altre sale e fatto segno ancora a Vivaci dimostrazioni di simpatia, è uscito dalla sede per recarsi all'Esposizione. All'Esposizione All'ingresso principale dell'Esposlione, al Valentino, orano ad attenerlo Il rt. uff. Bona e il comm. Gobbi, del Comitato esecutivo, e tutti I membri dello Commissioni organizzatrici delle varie mostre. L'on. Turati giunto al Valentino circa le 11,1», iniome col colonnello DI Robilant. Lo seguivano in un rapido corteo di macchine tutte le principali autorità tori~esi. Dopo l'omaggio dei dirigenti delEstposizione, il Gerarca del Partito è stato guidato a visitare alcuni padiglioni, cominciando da quello della Moda e dal Salone delle Feste. L'on. Turati si è trattenuto — compatibilmente col breve tempo riservato a questa visita — nel padiglione della Seta, che era tutto sonante di macchine in azione, nel padiglione dei Sindacati e In quello della Caccia e Pesca; quindi, traversando il nuovo ponte sul Po. si è recato olla Mostra dele Colonie. Un plotone di truppe cooniali, gli ha reso, all'ingresso, l'onore delle armi, e il gen. Rho lo ha accolto nel padiglione. L'incaricato del Ministero delle Colonie, comm. Giglio, gli ha fatto da guida nella rapida viltà agli Interessanti reparti della Moira. La ristrettezza del tempo non ha concesso all'on. Turati di trattenersi»! in altri padiglioni. Uscendo dall'Esposizione, il Segretario del Partito si è felicitato con gli organizzatori della Mostra delle Colonie e delle altre Mostre, esprimendo un vivo elogio ai dirigenti generali per la bella riuscita e l'ottima organizzazione della maggior festa torinese del lavoro e della produzione. Tra i goliardi L'on. Turati è montato quindi In automobile, col colonnello Di Robilant, col Prefetto e col Podestà, e si è diretto alla Mensa del goliardo per la colazione con gli studenti. La vasta sala del Palazzo Carlgnano, che ospita la mensa degli studenti aveva l'aspetto normale di tutti i giorni : quello, invece, che presentava un colpo d'occhio straordinario, superbo e pittoresco era l'adunata dei goliardi. Circa 2000 giovani, pigiati fra i tavoli, irrequieti, clamorosi, impazienti di gridare il loro entusiasmo al Capo degli universitari d'Italia. Appena l'on. Turati è entrato nel salone e scoppiata un'ovazione cosi alta e fragorosa che pareva i muri ne dovessero tremare. 11 Gerarca ha salutato alla buona e con un largo sorriso di compiacimento questa magnifica dimostrazione di giovinezza; ha traversato la sala tra rinnovati e crescenti evviva ed ha raggiunto il tavolo di fondo che non era affatto un tavolo di lusso. Allora gli studenti, consigliati anche dall'appetlo, hanno dato un po' di tregua alle festose dimostrazioni e si sono seduti a tavola, senza confusione e senza incidenti, 1 torinesi da una parte, 1 gitanti di molte città d'Italia dall'altra e i campioni — i protagonisti della giornata — in uno spazio loro riservato. Indubbiamente 1 commensali erano pigiati e l'atmosfera, dato il loro numero, era un po' calda, ma ciò non Influiva affatto nè sull'appetito nè sulla giocondità degli studenti. Al tavolo d'onore, a fianco dell'on. Turati, hanno preso posto il colonnello Di Robilant, il cap. Mittica, il cap. Beretta (segretario del Gerarca), 11 maestro Blànc e il dott. Maltini, segre:arlo nazionale del Gruppi Universitari. Un grammofono, dotato di amplificatori, faceva echeggiare le ultime note di Giovinezza in attesa della prima portata. Il menu è stato veramente da goliardi: pasta asciutta, una bistecca con patate, ciliegie e un quarto di vino rosso. Naturalmente tale è stata anche la colazione servita all'on. Turati, che senza dubbio l'ha gustata di più d'un ricco banchetto. Pure col grande numero di coperti 11 servizio organizzato dagli studenti è stato come si dice Inappuntabile: ognuno ha avuto il suo e qualcuno ha ottenuto anche due razioni di ciliegie, il tutto allietato da frequenti esplosioni di entusiasmo e di letizia. Durata della colazione: 18 mimiti, al termine dei quali tutte le pagnottine erano consumate, tutto 11 vino bevuto e restavano appena scarse tracce del giocondo pasto. Nessuno sarebbe riuscito a tenere l'adunata a tavola per altri cinque minuti: dopo l'ultima ciliegia infatti tutti erano sorti in piedi, verso l'on. Turati e a indugiare un altro po' c'era forse da vedere qualcuno salire su una sedia, per esprimere meglio la sua esuberante contentezza. Non 6 necessario soggiungere che non c'é stato lo spumante In fin di ta vola e che non si sonn fatti discorsi Un grido, sodo, del cap. Mittica — Viva S. E. Turatil — è stata la più bella e la più fol'r.e espressione del sentimenti dei Goliardi. Gli hanno risposto con voce formidabile i 2000 studenti gridando alata e applaudendo poi freneticamente. Allora l'on. Turati ha ab biacciato il cap. MKtica e rivolgendo* ai piovani camerati ha detto: « Abbracciando il capitano Mittica abbraccio rutti gli studenti dell'Ateneo torinese e tutti 1 goliardi d'Italia ■. Un'altra immensa ovazione ha cotonato le paro!'! del Gerarca. La colazione era finita L'on. Turali ha accennato ad uscire e tutti gli studenti si sono precipitati sul suo passaegin, per essere p°r un momento più vicini a lui Tanta era la ressa festosa elio l'on. Tu rati ha dovuto quasi faticare per tra versare la sa'.n. All'ingresso la Centuria delila Miliz'a Universitaria gli ha reso gli onori delle armi; egli l'ha passata In rivista. Poi ha acconsentito n la. sciarsi fotografare tra eli «ttident Alle 13,30 rientrava in albergo, mentre i gruppi di golinwll. segnati dal loro vivaci berretti sfollavano la Mensa, sparpagliandosi per le vie centrali della città. All'Accademia Militare La cerimonia all'Accademia Militare, in ria Giuseppe Verdi, hn avuto un carattere strettamente militale ed é riuscita della massima solennità per l'intervento ili S. A. R. il Principe ili Piemonte e di S. A. R. il Duca d'Ao gli ufficiali è ile dello stori elle cui aule e eroici coman truppe. Dinanzi a! portone erano schierati ™J™ p. di fonte, gli allievi uffl ci*}",de' Pri'»° <'°''f° P«J trSm\e'ù J I»-"?1 ™ori agli augusti ed Illustri vi- s"ator1 : Poi in quadrato erano dispo sV *U ufficiali del corso superiore tecn"r'° e de corso superiore balistico, rtel carso rti reolutamento, della mil-. Uanze di tutte le Armi a di tutte le \specialità. Il quadrato era chiuso in | fondo da un palco d'onore, costruito ai piedi del monumento ai Caduti. Verso le ore 15 gli ufficiali generali, tra cui erano 11 gen. san. Petitti di Roreto, 11 gen. Tlscornla, comandante il Corpo d'Armata, il gen. Monile, comandante la Divisione militare, il generale Gazzera, comandante la Scuola di Guerra, Il gen. Sasso, comandante l'Accademia militare e il gen. Tiby della Milizia si sono riuniti all'Ingresso ed hanno ricevuto per primo 11 Duca d'Aosta, che è stato salutato dalla Marcia Reale suonata dalla Banda dei Carabinieri. Pochi Istanti dopo, la fanfara reale e la Marcia del Principe Eugenio ha annunciato l'arrivo del Principe Umberto. Tutti gli ufficiali si sono irrigiditi sull'attenti: gli allievi hanno pesentato le armi. Il Principe di Piemonte è stato ossequiato dai generali e dalle massime autorità cittadine, che intanto erano convenute per fare corona alle Loro Altezze e all'on. Turati ; quindi è passato tra lo schieramento degli allievi, rispondendo al loro saluto, e seguito dalle personalità pili rappresentative ha traversato jl quadrato e si è recato al palco d'onore. Sua Altezza ha preso posto avendo ai lati il gen. Petitti, l'on. Turati, 11 Duca d'Aosta e 11 gen. Tlscornla. Nelle altre file di poltrone hanno preso posto li Prefetto, 11 Podestà, il Segretario federale colonnello Di Robilant e i generali comandanti di Brigate, di Scuole, di Specialità e di Reparti autonomi di stanza nella nostra città. Il gen. Sasso presi gli ordini dal Principe di Piemonte ha dato l'attenti! agli ufficiali, quindi si è rivolto al Principe di Piemonte e al Duca d'Aosta e con voce altissima ha pronunziato il seguente saluto: « In quesfAccaaemla, che V. A. R. oggi si è nuovamente degnata di onorare di Sua augusta presenza, S. E. Turati è venuto a portare a noi, come a Modena ed a Parma, la sua parola sulla grande e complessa ope ra legislativa del Governo Nazionale Egli è, indubbiamente, il più alto el sicuro interprete della volontà e depensiero del nostro grande Ministro che con mano ferma e sicura ci governa in un trionfo di ideale e di potenza. Egli 6 un animatore, un educatore, un artefice della gioventù nuova. Egli è un provato e valoroso combattente e quindi nessuno meglio di lui poteva parlare qui a questi giovani delle nuove leggi d'Italia. Ed10 sono sicuro che qui. in questi giovani educati con austerità e con coscienza nuova ai più alti ideali di grandezza in nome del Ile e della Patria, S. E. Turati troverà gli uditori pia pronti e preparati ad ascoltarlo, a comprenderlo, a seguirlo. « L'Esercito, che è anima e presidio incrollabile della Nazione, deve vivere attivamente la vita della Nazione e sentire da vicino lo spirito dei tempi, perchè porti nella educazione del popolo che si inquadra nello Stato e nella Nazione si esprime. Il più efficace contributo di perfezionamento. La venuta di S. E. Turati in questo più che secolare Istituto che ha 11 vanto di aver temprato ai più duri cimenti innumeri generazioni di giovani, non può che essere ausplcatrlce di maggiori realizzazioni a vantaggio della educazione e preparazione delie forze più sane, salde e vive della Nazione; giacché un unico scopo, una unica meta, un solo ideale ci guida e ci inspira: la gloria del Re e la grandezza della Patria. « L'augusto intervento di V. A. Rconferisce a questa riunione la più alta solennità, ed to sono orgoglioso di potar ringraziare l'A. V. per la benevolenza che ci ha largito e di dare11 benvenuto a S. E. Turati mentre gli porgo a nome dell'Accademia leplù vive e sentite grazici.