I «Times» deplora il contegno dei croati

I «Times» deplora il contegno dei croati I «Times» deplora il contegno dei croati gLondra, 29 notte. Certe gazzette che nei loro grossi titoli stanno descrivendo come un mi tmratum» la nota di protesta di Mussolini a Belgrado contro la sconcia gazgazza aiuti italiana, vengono stasera redarguite dal collaboratore diplomatico del « Daily Telegraph ». Della questione si occupa anche il « Times » che in un'editoriale sulle provocanti incontinenze jugoslave ne incolpa direttamente Radio ed 1 suoi seguaci. «Nessuna considerazione di pruder za o di patriottismo — osserva il giornale alludendo all'agitatore croato — na la probabilità di imporre trualche ritegno a questo volubile demagogo. 1 moventi della sua opposizione alla ra tinca delle convenzioni di Nettuno sono parecchi. L'ostilità all'Italia gli ha, sembra, provvisto il tema per discorsi provocanti. Inoltre, egli desidera senza dubbio mostrare al Gabinetto quanto sia pericoloso lasciare lui ed i suoi alleati nelle Aie dell'opposizione. Per giunta, Badie e ami inglese p un violento critico dei banchieri e dei finanzieri in genere. La circostanza che il Governo jugoslavo sta negoziando un prestito con alcuni banchieri britannici, è più che sufficiente per lui ». II «Times» teme che quest'esibizione di .malumore di parte croata possa tornare estremamente sconcertante al dottor Marinkovic. L'attitudine assunta dal ministro degli Esteri jugoslavo prima delle escandescenze degli oppositori raccoglie l'implicita approvazione del grande organo. Il primo brano dall'articolo, rifacendo la cronistoria delle Convenzioni di Nettuno, non può fare a meno di dare torto alla Jugoslavia per l'indugio da essa frapposto alia ratifica. L'Italia, di fronte a questo, dovette prendere le sue precauzioni in Albania e le cose si complicarono. Le giuste ragioni di lagnanza suscitate in Italia dal contegno di Belgrado, necessariamente dovevano essere considerate dai banchieri ai quali la Jugoslavia si rivolse per ottenere un prestito. E' probabilmente vero — prosegue ii « Times » — l'affermazione che i banchieri inglesi interessati al prestito colla Jugoslavia suggerirono la condiscendenza alla ratifica delle intese di Nettuno. I banchieri suddetti avrebbero mancato al loro dovere se non, avessero sollecitato il Governo di Belgrado a sistemare anzitutto le sue controversie economiche coll'ltalia. Quanto più sereno si fosse fatto l'orizzonte dell'Adriat3co, tanto più sicuri sarebbero divenuti gli investimenti inglesi ed americani in Jugoslavia. 11 dott. Marinkovic del canto suo certamente ha compreso questo punto di vista, e probabilmente intuisce che, ratificate lo convenzioni di Nettuno, la posizione diplomatica del suo governo emergerebbe risolta nei rapporti di eventuali nuove conversazioni sull'Albania. Il Times argomenta pure che un ter zo criterio può avere collaborato a promuovere la decisione di Marinko vie a favore della ratifica imminente: la firma di un patto di amicizia e di non aggressione tra l'Italia e la Tur chia. Questo testo, a quanto si crede, contempla la possibile redazione di altri patti simili con la Grecia e la Bulgaria, sebbene i negoziati tra la Grecia e la Turchia abbiano subito un rallentamento capace di accentuarsi per l'eventualità che ritorni al potere Venizelos. Il Times a quest'ultimo proposito sembra attribuire indirettamente a Marinkovic l'intenzione di associare anche la Jugoslavia al patto in parola, il quale altrimenti potrebbe essere interpretato come una mossa isolatrice ai danni di Belgrado. Il Times quindi arguisce che una disgrazia è sopravvenuta al governo jugoslavo con la rabbiosa e pericolosa opposizione di Radic e dei suoi compagni alla ratifica contemplata, e subito poi con lo scoppio dalle dimostrazioni anti-italiane alle quali in Italia si replica mediante contro-dimostrazioni di carattere però altrettanto circoscritto quanto civile, anche per le energiche misure precauzionali adot tate dal governo. La conclusione del Times è studiatamente moderata: « Francamente — scrive il giornale questo preludio ad ulteriori trattative italo-i ugoslave è delusorio, e si ap prende senza sorpresa il criterio diffuso a Roma che quando anche I? convenzioni di Nettuno fossero ratlfl cate, potrebbe risultare impossiW le ottenerne l'applicazione in quelle stesse località alle quali sono maggiormente applicabili ». M. P.

Persone citate: Badie, Marinko, Marinkovic, Mussolini, Radic