Stormi nel sole

Stormi nel soleStormi nel sole crociera mirabilmente compiuta: da Orbetelio a Elmas - Triangoli volanti - Manovra esemplare - Entusiasmo (Dal nostro inviato) CAGLIARI, 26, ore 16. La prima tappa della crociera del Mediterraneo occidentale è felicemente compiuta. ". Questa mattina alle ore 10 i sessanta idrovolanti sono discesi a scaglioni nello stagno di Elmas, a pochi chilometri da Cagliari, e vi hanno ammarato. Il tragitto non era lungo — 435.chilometri.in tutto — ma la difficoltà della'traversata',' come abbiamo già detto, non consisteva nella distanza chilometrica da superare, bensì nel numero-straordinario degli apparecchi che hanno volato disciplinatamente, a poca disianza uno dall'altro, sulla medesima strada azzurra. La veglia Avevamo ancora negli occhi lo spettacolo offertoci ieri sera dalla folla festante di Orbetelio; conservavamo ancora negli occhi la gentile visione delle fanciulle che percorrevano le strade della città recando augurali mazzi di fiori, e dei gruppi di gagliardi giovanotti che cantando agitavan le torcie in segno di saluto, quando, come destandoci da quel sogno notturno, tutto pervaso di fiamme e di musiche, siamo dolcemente discesi nella quieta distesa d'acqua dolce dalla quale il sole cominciava appena a ritrarre riflessi d'acciaio. Al pittoresco ricordo di ieri sera un altro quadro non meno bello e suggestivo si è sovrapposto come per incanto. Le ore di riposo eran siale pochine, due in tutto, e ce l'eravamo guadagnate raggiungendo un albergo situato a mezza costa d'un colle, tutto vivo di venti e di stormir di fronde. Ufficiali aviatori e avieri avevan già rotto il silenzio delle camere deserte, destando fin anche nei cortili e nei giardini un impeto di operosità cosi fervente e pulsante da far pensare a certe ore di guerra vissuta, allorquando un ordine od un colpo di tromba scatenavano impensatamente una giovanile frenesia di vita e di entusiasmò, da un punto qualunque romito della campagna, ove un istante prima, nella pace notturna, avresti si e no sentito ronzare gli insetti e stillare l'acqua della fonlanina. Il mare sotto la collinetta era punteggiato dì lumi e scrutato a tratti dai fari irrequieti delle due cacciatorpediniere. Gli apparecchi, chinati lontano sui loro cinque chilometri di fronte, non si scorgevano; ma se ne sentiva come a fior d'acqua la loro immobile, presenza. In volo Una parentesi di due ore, poi le automobili avevano ripreso a rombare sulla strada costiera, e assai prima che spuntasse l'alba eravamo nuovamente ai margini dello stagno di Orbetelio. Il Sottosegretario all'Aeronautica S. E. Balbo, il Capo di S. M. dell'Aviazione, generale Armani, e il generale De Pine.do, comandante della brigata aerea, erano già sul posto. Il sogno sembrava continuare davanti a quel fluttuar di nebbie mattutine, dentro le quali, poco- a poco, nascevan le belle ali degli apparecchi. Ci troviamo nell'interno dell'idrovolante « S. ój » senza quasi accorgercene, tanto le operazioni si svolgono silenziosamente. Una miriade di barche, che scivolano senza quasi sciamar di remi sull'acqua ferma, trasportano i piloti e i meccanici ai loro apparecchi. Una barca a motore ci scivola accanto e si ferma un po' più lontano dove è ancorata un superbo e comodo « Cant », adibito agli addetti degli eserciti stranieri. Su di esso prendono posto i rappresentanti della Francia, dell'Inghilterra, della Spagna c dell'America. Questo apparecchio è il primo che si alzerà in volo al centro del superbo schieramento. Vengono quindi i cinque « S. 55 », su uno dei quali salgono S. E. l'on. P.ulbo, il generale Armani e l'ammiraglio Striarmi; e quello adibito cl servizio della Croce Rossa, dove è anche impiantato un potente e perfetto apparecchio radio. Più presso alla terra sono distesi in linea i cinquantasei « S. 59 ». Alle sette precise, ora stabilita dal comando per la partenza, il generale De Pìnedo decolla rapidamente, seguilo subito da altri cinque apparecchi, sui quali sono i comandanti di stormo. Le eliche di questi primi idrovolanti suonano la diana a tutti i motori, e un minuto dopo ciuffi e baffi di spuma tagliano in ogni senso lo specchio d'acqua, che va cosi in argentei frantumi. Magnifica visione Il nostro sogno finisce. Usciamo dal misterioso manto della notte orbetelliana, quando siamo già in alto ad osservare, l'imponente spettacolo. Tutti gli apparecchi, come se fossero condotti da un'unica tenacissima volontà, si dispongono come sui lati di una diecina di triangoli messi a fianco uno dell'altro, e. puntano verso occidente. Questo primo schieramento è chiuso dall'apparecchio della Croce Rossa e seguito a breve distanza da altri cinque apparecchi che volano in linea. Il cielo, perfettamente chiaro, permeile di osservare la mirabile trasvolata. Le ali italiane volano, a pili, di duecento chilometri all'ora, verso la Sardegna. La massa grandiosa non ha un momento di sbandamento nella sua ferrea formazione geomelrica. Gli apparecchi si alzano oltre ai 1000 metri o discendono a più bassa quota lutti assieme, come fanno gli stormi degli uccelli mi gratori. Ad un cerio punto, con un simultaneo abbrivio, superano un soffice banco dì nubi, lo percorrono in pochi mitiuli e, picchiando tutti assieme, dolcemente ridiscendono nell'azzurro. Due ore e mezzo di volo ed ecco la costa dell'isola. Il vento di terra investe con alcune raffiche di fianco il rombante convoglio e gli apparecchi si abbandonano docilmente, come ad una divagazione, al flusso e riflusso della, corrente aerea e la tagliano quindi con gioia impetuosa. Ed ecco scintillare, come zone di neve ghiacciata, le saline di Cagliari. Ancora un balzo e superiamo la punta sulla quale si erge il semaforo. La musica fragorosa di sessanta motori, dalle pulsazioni unissorte, passa,stilla città col suono di una falce metallica. Lo stagno di Elmans è sotto di noi, punteggiato di barche che attendono. Il superbo amarraggio Il momento più difficile è arrivalo. La formazione a cuneo si restringe ancora di più, diventa più precisa; i piloti di ogni squadriglia si serrano uno all'altro, pronti per piombare tutti insieme. Ad un tratto, come se fosse squillalo nel cielo un ordine chiaro e preciso, la brigala aerea si scinde nelle sue formazioni, ed una alla volta queste discendono sull'acqua. Come fanno gli sparvieri, allorché hanno definitivamente scelta la preda, gli apparecchi, uno dopo l'altro, disccmlono nel breve spazio eh?, ad essi è riservalo. Le ali friulano tutte vicine; alla voce più bassa dei motori si unisce lo sciaguattio delle onde, che spumeggiano ai fianchi delle carlinghe; e gli idrovolanti, con lunghe corse precise, vanno a schierarsi davanti alla lingua di terra sulla quale è già saltato il generale De Pinedo. S. E. l'on. Balbo, ritto fra le ali del suo apparecchio, osserva la difficile manovra. L'ultimo apparecchio si tuffa finalmente nello stagno, e dopo pochi minuti, come al cadere improvviso di una burrasca, un allo silenzio si stabilisce nel cielo e sul mare. Gli apparecchi ora dondolano tranquilli, prigionieri dell'ancora leggera, ed ognuno ha sotto il metallico muso la sua bandierina, che ondeggia al vento. La fiaccolata di ieri sera, le musiche, le canzoni son già lontane. In quest'angolo romito della forte terra di Sardegna, gli aquilotti della Patria, uno presso all'altro, sono appiattati, pronti a riprendere il volo al minimo cenno. Sulte carlinghe gli aviatori si riposano e prendono il sole dopo la fatica compiuta. A terra, una folla entusiastica e gentile li attende per salutarli. Questa notte si riprenderà la ero. ciera per le Isole Baleari, e la tappa sarà di 565 chilometri. Altre difficoltà; di diversa indole ma non meno importanti, si presentano alla mirabile brigata aerea. Lo stagno di Elmas è ristretto per spiccare il bal¬ zo nel cielo, via non importa. I ne* siri piloti ne conoscono tutte le slra* de, le più belle e le più ardite. Organizzazione superba ' Cosi la crociera aerea, organizzata con uno spirito di assoluta novità dal Ministero dell'Aeronautica, è in pieno sviluppo. Italo Balbo ha ita. presso all'ardilo esperimento un ritmo severamente militare, e da ventiquattro ore a questa parte uomini e motori sono sotto pressione. L'entusiasmo per la spinta iniziale non, è certamente mancato da parte di nessuno. Il personale di volo è quello artiere sono accorsi alVap* pello dai lontani approdi, reputandosi altamente onorati dalla chiamata del loro capo. Il generale Ar* mani, alla testa dei suoi animosi piloti, ha coadiuvato il sottosegretario nella vUauziosa preparazione, xee» nica dell'esperimento. L'organizzazione dalla base di Orbetelio si stende, come una rete dai delicati nodi, su tutto il Mediterraneo occidentale; e la marina spagnuola, che guarda come tutte le nazioni del mondo questo audace esperiroentp, ha messo cortesemente a disposizione dell'aeronautica italiana parecchi mezzi marini, fra i quali la nave portacarichi Dedalo, che si trova a Poilenzo, il cacciatorpediniere Jetuan, il cacciatorpediniere Codarso e là torpediniera Numero 4, che si trovano rispettivamente nelle acque di Ibiza, Alicante e Palma. Per le tappe di Los Alcoyares-Porto Alfaques saranno dislocate il cacciatorpediniere Tetuan ad Alicante, la torpediniera Numero -4 a Valencia, la torpediniera Numero 17 a Caslellon, il cacciatorpediniere Codarso ad Ibiza. Per la tappa Porto AlfaquesBerre, altre navi saranno dislocate Barcellona e a Sant Felin de a Guixol. Italo Balbo Come diremo più avanti, durante il volo il collegamento raMalelsfonico sarà tenuto con i cacciatorpediniere, che seguono la crociera, e con. le stazioni di terra dall'apparecclùo S. 55. Sono stati inoltre già inviati ad ogni base di tappa un ufficiale due sottufficiali, due motoristi, otto montatori, che prepareranno il servizio d'ormeggio, il/ rifornimento, ripar azioni ed alloggi. Su queste basi solidissime di studio e di esperienza, si appoggia, la riuscita della crociera, l'inizio della quale non avrebbe potuto essere- più promettente. Gli ordini deU'on. Balbo sono ognora precisi, e il suo esempio è tale da centuplicare l'energia di ognuno. ERNESTO QUADRONE.