Il gonfalone di Milano al Polo

Il gonfalone di Milano al Polo Il gonfalone di Milano al Polo L'aeronave di Nobile in volo dall'alba di ieri ■ 1300 Km., dei quali 1000 in zona inesplorata, percorsi in 17 ore e mezza = A venti minuti dalla mèta a r a e e a Da bordo della Regia nave a Città di Milano» 23, notte. Alle ore 4,30 l'aeronave «Italia» è partita per la seconda esplorazione polare. Ecco i messaggi giunti dall' aeronave Italia: Ore 5,15. — « Appena passata l'isola di Alsterdam, incontriamo un forte vento da nord-est, della intensità cinque della scala Banfort ». Ore 12. — « A bordo lutto bene. Procediamo nel nostro viaggio ». Ore 18,5. — « Tutto bene a bordo ». Ore 22. — « Abbiamo percorso 1300 chilometri, di cui circa 1000 in zona inesplorata. Dall'estremo nord della Groenlandia l'Italia avanza verso il Polo, lungo il 27° meridiano ovest da Grecnviich. Ritengo che giungeremo al Polo nella prima ora del 24 {tempo medio dell'Europa centrale). Abbiamo a bordo il gonfalone di Sant'Ambrogio ». Oie 24. — « Fra venti minuti la bandiera italiana sventolerà di nuovo al Polo ». L'entusiasmo alla Kings'bay Da bordo della Regia nave «Città di Milano» 23, notte. Dopo la partenza rfeff'Italia per il suo secondo viaggio di esplorazione artica agli uomini della base è stato concesso un poco di riposo. La sveglia per la squadra fuori turno è stala suonata verso le 23 di ieri sera e dopo pochi minuti tutti erano pronti alle manovre sulla breve spianata dell'hangar. Il momento della partenza è giunto però soltanto dopo le quattro del mattino, ora in cui il generale Nobile è stalo completamente rassicuralo, dai rapporti meteorologici pervenutigli, sulle buone condizioni del tempo almeno durante la prima parte del viaggio. Il resto della giornata è tra scorso nei lavori di scarico e di rifornimento che ormai sono considerali dagli uomini della Città di Milano e dagli alpini come una consueta corvée. Unica novità da segnalare a bordo della nave-appoggio è il successo conseguito dagli uomini di manovra che sono riusciti dare finalmente fondo ad un'ancora in uno specchio d'acqua libera da ghiaccio. La radio di bordo ha confortato il lavoro della spedizione con le buone notizie che l'Italia trasmetteva di tempo in tempo sulla sua marcia; e ha acuito la febbrile attesa, quando, poco prima delle 23,30, ha annunzialo che il dirigibile dislava dal Polo soltanto un'ora. Finalmente alle 21 un iiuolo messaggio del generale Nobile ha lanciato attraverso lo spazio l'annunzio che, entro venti minuti il tricolore d'Italia avrebbe nuovamente sventolato sul tetto del mondo. La notizia diffusasi in un baleno fra gli uomini della liingsbay ha suscitalo una esplosione di entusiasmo indescrivibile. ifditpuiigdgnriUmberto Nobile è partito per la sua seconda impresa glaciale. Ha di mira il Polo; raggiungere cioè il culmine ideale della sfera terrestre ed ivi produrre quelle esperienze tìsiche e matematiche che le precedenti conquiste di Peary c del ^orae, non hanno potuto completare, o realizzare. La febbre umana, vissuta per secoli, sta per calmarsi in una visione completa e chiara del mistero polare. Quei motivi, che nei primi secoli della esplorazione conducevano i pionieri in quelle regioni, alla ricerca di un cammino diretto e breve dall'Atlantico settentrionale, al confine orientale dell'Asia, o allo sfruttamento delle ricche pescagioni, sono modernamente sostituiti dal bisogno scientifico di determinare la estensione della superficie acquea e di quella asciutta, e quindi possedere esatte nozioni in materia di equilibrio terrestre. Sotto questo aspetto, quindi, la odierna impresa di Nobile si riveste di una missione ideale, e insieme della massima importanza concreta, per i risultati fisici che saprà acquisire alla scienza. L'itinerario della impresa odierna dell'Italia non è perfettamente segnaito. Sarebbe stato fuori dalla realtà, il poter stabilire una rotta certa, per una navigazione aerea, che si spinge in un ambiente atmosferico tra i più insidiosi e tra i più incerti. Nel viaggio alla Terra di Nicola II, Nobile ha dovuto affrettare il ritorno e poi seguire una rotta, quale il vento e la neve gli hanno consigliato. Oggi, Egli è partito per il Polo, e quel punto matematico noi siamo certi che egli raggiungerà; forse poi sorvolerà le più lontane terre del Continente americano, quelle di Heiberg, o quella di Grant, o quella di Peary, e certamente individuerà, se non le orme, almeno il luogo ove l'ardito americano marciò per il Polo, superando il massimo punto sino allora raggiunto dal nostro Canni. Un solo comunicato ci dice che l'Italia ha doppiato l'isola di Alsterdam. Questa isola è l'ultima terra del gruppo dello Spitzberg e costituisce, con quella dei Danesi, il seno di Smeremburg, che fu in altri tempi uno dei luoghi più frequentati dalle flottiglie di baleniere, e frequente teatro di lotta tra i pescatori di varie nazionalità. Nel 1878 fu visitata da uno schooner olandese, che portava il nome glorioso di Guglielmo Barents, e i marinai vi costruirono un monumento a ricordo della gloriosa spedizione dell'esploratore e dei marinai, che in quella occasione vi perirono. Or dove ritroverà Nobile la terra, ove erigere l'imperituro ricordo della nostra triplice impresa polare, quella di CagniDuca degli Abruzzi, quella del Norge e quella dell'/taiia?

Persone citate: Guglielmo Barents, Heiberg, Nobile, Peary