Gli antichi Caroselli

Gli antichi Caroselli Gli antichi Caroselli Il meraviglioso gruppo di dame e cavalieri che parteciperanno alla festa nello Stadium a a a l i e a l n o l o ù ee melea e mroo o o eima ato oituanà è a el e e n à pi à. di e lo. a pen I caroselli sono cosa tutt'altro che nuova nella storia d'Italia ed hanno strettissimi rapporti con la più pura tradizione guerriera della Monarchia sabauda. « 1 Principi di Savoia — scriveva il Cibrario — custodi dei passi d'Italia e costretti perciò a stare continuamente in sulle armi ed a prevedere da lontano le tempeste politiche, tanto si piacquero, ne' brevi intervalli di pace, di quei militari esercizi, che n'andò gran fama pel mondo ». Un cronista francese — Padre Menestrier — scriveva, nel 1669, che * già da cinquant'amiià i.Caroselli della Corte di Savoia rappresentavano tutto ciò che di più ingegnoso e piacevole si potesse Inventare ». Ed un altro cronista, pure di Francia, asseverava che « i Duchi di Savoia si distinsero nella moda dei Caroselli. Ne davano spesso a Torino, e una volta se ne vide uno fin sul lago dominato dalla vetta del Monceni9io ». Nella storia degli spettacoli d'arme rimasi; celebre quello offerto dal Conte Amedeo VI — il Conte Verde — per festeggiare la vittoria sui Vallesiani insorti contro il Vescovo. Il Principe, non ancora quindicenne, aveva stabilito che il vincitore della giostra dovesse ricevere un casto bacio da quattro dame ed un anello d'oro. Accorsero i cavalieri da ogni paese accompagnali da fastosi seguiti di scudieri e di araldi. Nel giorno e nell'ora designata entrarono in lizza dodici cavalieri vestiti di zendado verde, con i cavalli coperti del medesimo drappo e colore, condotti, per mezzo di cordoni in seta verde, da dodici dame, abbigliate dello stesso colore. Il primo di quei cavalieri era il Conte Amedeo VI. La giostra durò tre giorni; dopo il banchetto, al terzo giorno, le dodici dame andarono da lui e gli dissero: • — Monsignore, senza adulazione, voi siete stato il primo, fra i migliori che tenner campo, epperò vi giudichiamo il premio... « — Signore, vi ringrazio — rispose il Principe, accecando il bacio. Ma, in quanto all'anello, volle che ne fossero rimeritati i signori di Villars, d'Entremont e di Courgeron, affermando che n'erano più degni. Non aveva che quindici anni, ma già dimostrava senno e cortesia. Amedeo VI volle che a tutta la gente accorsa si rifondessero le spese e vesti di panni verdi sè e la Carte, dispensando alla .moltitudine una grande quantità di drappi verdi e di seta e di lana. Il verde divenne il suo colore prediletto: epperò gli rimase il nome di Conte Verde. Il cavaliere senza macchia Altro famosissimo torneo fu quello nel quale si distinse il Bajardo — il cavaliere senza macchia e senza patirà — ammesso nel 1487 alla Corte ui Savoia, tp qualità di paggio. Dopo la conquista del Ducato di Milano, fatta da Ludovico XII nel 1494, il Bajardo, che lo aveva accompagnato, rimase in Italia e volle fare riverenza alla sua antica signora Bianca di Monferrato, vedova di Carlo il Guerriero, la quale risiedeva nel Castello di Carignano, Bianca, fior di cortesia, lo accolse con lieto viso, volle fosse trattato come un parente, e stabilì con lui di bandire un torneo. La mattina appresso, il Bajardo, levatosi per tempo, spedi uno scudiero a spron battuto a tutte le terre che tenevano guarnigione, invitando chi volesse partecipare al torneo, a trovarsi, nel termine di quattro giorni, armato a Carignano. Un premio veniva promesso « a chi farebbe meglio a tre corse di lancia, senza lizza e a dodici colpi di spada»: premio consistente in un manicotto della sua dama dal quale pendeva un rubino. Lo scudiero tornò con i nomi di quindici gentiluomini. 11 giorno fissato, all'una del pomeriggio, la duchessa Bianca di Monferrato sali al suo palco ed il Bajardo, con quattro compagni, si trovò armato di tutto punto. « pronto a portare ed a schermire attacco ». Primo si mosse il sire di Rovastre, poi altri. Si fecero, d'ambo le parti, colpi stupendi, ma il Bajardo diede le prove più mirabili, poicli?-, al secondo colpo di spada la rompeva e faceva saltare in aria quella dell'avversario. Bianca di Monferrato invitò tutti quei gentiluomini a cena in castello, ove. tolte? le mense, i giudici recarono il premio a Bajardo, ma il cavaliere francese lo rifiutò, dicendo che l'onore spettava alla dama di I-'luxas, alla quale apparteneva il manicotto. La gentile signora accettò, ma a patto che il rubino fosse assegnato a monsignor di Mondi-agone, che, dopo il Bajardo, era il più segnalato. li torneo di Carignano Un altro torneo — un po' più pe.santino! — ebbe luogo nella stessa Cariguano, nel 1504, per festeggiare le nozze del grande scudiero di Savoia Lorenzo di Gorewood. La duchessa Bianca aveva al suo fianco Margherita di Austria. Il combattimento cominciò, secondo le regole, con le lancie di punta, ma. nell'ardore deUa zuffa, i cavalieri cominciai ono a « giuocare duro » e. rivoltate le lancie, • si mazzicavano col calcio ». Quella raccenda pare sia durata due giorni. Tralasciamo i caroselli del Seicento, fastosi oltre misura, costosissimi e ba- flnlove canfrtecdpe bdmptomnrtaadMAtfcudcassCpvnct—rmrsidlldsrTsnvrvcpcsCgsdnddgdVlAli cronista della « Garzeria Piemonte- Ise» — la manmiii de » i.a Stampa» — iscriveva, nel rendere comò della festa, ialla quale assistettero ventimila spet-lajtatori: di- « E forse il sole istesso non aveva da ca molto tempo rischiarato ne pio gaio, nè re più pomposo spettacolo: la piazza ili la,San Carlo mutata in lizza quasi per luicamo; Sovrani spettatori da magni-'.i rocchi e passiamo a quelli più recenti in Torino. aonnuta svolti La cavalleresca costumanza fu ripre sa nella nostra città, dopo oltre un secolo di guerre, da Re Carlo Alberto: al teatro Regio la sera del 21 febbraio 1R3H. in onore del granduca Alessandro di Bnssia. che fu poi Czar; in piazza le san Carlo, il 22 aprile 1842, per le noz si.ze di Vittorio Emanuele II, allora duca e](]j Savoia, con Maria Adelaide, ozo a n , a . , , e a . i . l e l r , zi » o a o, - flche logge; la più bella gioventù torinese concorsa alle nobili prove del valore e della destrezza; Principi e Cavalieri rifulgenti di seriche armature e di brillanti colori, volteggianti nel campo su fervidi destrieri, superbi dei nochi arredi e più della mano che li frenava; corona di belle dame, come ai tempi cantati dall'Ariosto, plaudenti con gli occhi e con la voce alle gare dei prodi; la moltitudine attorno stipata meravigliando all'insolita vista; e raggirar di drappelli, e sventolar di bandiere, e scalpitar di cavalli e rumor di tamburi, e clamori di oricalchi e miste mille voci in una voce ». Altro carosello ebbe luogo nel 1868, in piazza Carlina, per le nozze di Umberto con Margherita di Savoia. Trentamila spettatori assistettero e l'incasso netto raggiunse le 70.000 lite, che furono distribuite per beneficenza cittadina. La sera del 14 marzo 1882 si giostrò al teatro t Vittorio » e, nel settembre dell'88, per le nozze della principessa Maria Laetitia Napoleone col principe Amedeo duca d'Aosta, in piazza Vittorio, ebbe luogo la più cavalleresca festa dei fiori che i vecchi torinesi ricordino: in mezzo alla piazza si levava una immensa fiorita, sino all'altezza del secondo piano dei palazzi, a mo' dì cestello, tra aiuole e fontane, attorno alla quale giostrarono schiere di balestrieri e quattro quadriglie principesche, con gli attuali Duca d'Aosta e Conte di Torino, e con le più cospicue personalità dell'aristocrazia torinese. Le dame delle tre quadriglie Abbiamo cercato di riunire — giovandoci del materiale raccolto da Gino Pestelli, per il « Numero Unico » compilato in occasione del più recente Carosello, di cui diremo appresso — in un rapido quadro, quelli che fu rono gli eroici e fastosi. raduni d'ar me d'altri tempi e chiudiamo la seri» ricordando il Carosello storico-imilitare svoltosi in piazza Vittorio Veneto, per iniziativa del Fascio, in onore del Re d'Italia, nel maggio del 1923. Anche allora collaborarono alla riuscita della celebrazione i migliori ingegni della città, come oggi, ma non è asso'.utonvente possibile stabilire un parallelo tra quello e l'avvenimento che Torino prepara per il giorno 26 di questo mese. Mancano oramai pochi giorni alla data fissata ed i preparativi volgono al termine. I Principi hanno ricevuto, in udienza particolare, i cavalieri dea tre cortei che ancora non conoscevano. Poiché le liste sono complete e non più suscettibili di modificazione. Emanuele Filiberto avrà al suo seguito la principessa Gonzaga Camerini e le signorine Raffaella degli Alberti di Mas'serano, Ferrari d'Orsara. Provana di Collegno, Vittoria di Viry. Faranno parte del corteo di Vittorio Amedeo II le signorine Maria Asinari di Bernezzo, Lydia di Rovasenda, Franca di San Germano, Caisotti di Chiusano. Vedremo, infine, al seguito di Carlo Alberto le signorine Pes di Villamarina del Campo, Gromis di Trana, Asinari di San Marzano di Villalrermosa. Le quadriglie delle tre età (Emanuele Filiberto, Vittorio Amedeo II, Carlo Alberto), saranno contrassegnate ciascuna da un motto, che e precisamente il grido di guerra in uso nella rispettiva epoca: « Saint Maurice », « Bonne Nouvelie » e « Savoye ». La quadriglia « Saint Maurice » è composta delle seguenti signore: Marchesa. Viole! Godi di Godtio, contessa Pia Barbò di Casalmorano Fracassi di Torre Rossana, contessa Luisa Branca Horia, contessa Ignazia Cavalli di Pettinengo, contessa Clementina di S. Marzano di Salaseo, contessa Luisa Orisi della Piò Chigi, contessa Cristina Guarienti di Castelnuovo, confessa Sannnzzaro di Viry, contessa Fanny Vialardi di Sandiglinno Tornitili, baronessa Jolanda Andreis Corlnaldi, baronessa Carla d'Emarese Pinelli. donna Bona Borgogna-Morozzo, signorina Franca dei conti Claretto Assandri, signorina Maria Cavaliere, signorina Luciana Honorati, signorina Emilia Morelli di Popolo, signorina Fanny Dusmet. Della quadriglia • Borane NouveKe » fanno parte le seguenti signore: contessa Bianca Cavazza Colacchioni, baronessa Chiodo, donna Vittoria Simonotti-Manacorda, donna Clorinda Tbaon di Revel, signorina Jetta di Collobiano, signorina Bianca BadiniConfalonieri, signorina Tina Cavalli d'Olivola, signorina Carla di Selve, signorina Costanza Incida di S. Stefano, signorina Paola Marchetti di Muriaglio. signorine Angelica e Delfina Salvi del Pero, signorina Luisa Bodo. signorina Gallina-Buggeri e signorine Luisa e Paola Coen-Rocca. La rniadr'-gHa » Savoye » si compone delle signore: donna Valeria Tornielli di Vergano, donna M. Barboglio Diatto, donna Maria Giuseppina Converso, donna Esterina Bozzi, signorina Anna Maria Capriolo, signorina Maria Vittoria Piatto, signorina Casimira di Gropello, signorina Maria Dusmet, signorina Margherita Faillace, signorina Vera Giorcelli, signorina Camilla Griceioli, signorina And rèe Mondani, signorina Paola Martinoni di Careppio. signorina Adele Marno!isitrnorinn ClemV Magci di Gradellasignorina Consolata di S. Marzanosignorina Amalia Trincherò. Ed i cavalieri Ed ecco la nota dei cavalieri: Quadriglia ■ S. Maurice » (Emanuele Filiberto, impersonato dal Principe di Piemonte): Comandante: TenCol. Degiovanni della R. Accademia Militare. La Sezione: Comandante cae- pitano Ugo Costamngna, Sottotenent— Antonio Altare, Tommaso Antoniolia, iMichele Appieno. Renato Aracri, Mat-|rio Argentun, Ildebrando Bagliooi Costantino Barrai. Mario Bonelli, Um-a ibei to Boria. Vincenzo Delmo, Egidio nè Cucia. Ferdinando Ciccolani, Nicola li Coiuguo. Sandro Filippucci. Pietro er Leoni. . ni-1 i.a Jaezjoue: comandante capitanoe n : o o a z a ABCclaMMcnSMlRBNLtcCLVUDFNtDpCtrnctlC a a ì o e e » o r » e r e li sae ervi o an mial a era o inti ees s di eo aaa », La meia di ca tS. sa insa roio, to re, rina » naSida di nilli ve, edi elsa sipoorio nrina siria larirèe ni o!i. la, no. uecien. mia canti oli, Maoi, m- dio ola tro no Angelo Ottone, Sottotenenti Bianco Bianconi, Felice Bartolini, Pasquale Cappabianca, Cesare Contadini, Marcello De Paolo, Luigi De Voto, Nicola Fede, Alfonso Mantia, Giuseppe Marchetti, Guido Maresca, Agostino Mentasti, Antonio Nuccio, Nunzio Nicotra, Vincenzo Perrone, Emilio Guici. 3. a Sezione: Comandante Capitano nob. Giovanni Scassinai i-Sforzolini, Sottotenenti Giorgio Busca, Armando Merini, Giuliano Pagani, Sergio Palombaritnii, Corrado Penna, Armando Rota, Angelo Tonon, Mairào Maurizi, Bruno Moz, Grisolito Mulas, Corrado Nardi, Ubaldo Paolozzi, Emanuele Leardi, Mario Zetta, Carlo De Maria. 4. a Sezione: Comandante tenente Arturo Simonetti. Sottotenenti Tito Lucidi, Dante Bettolini, Renato Bianchi, Carlo Buten, Cataldo Capodiferro, Luigi Cappelletti, Umberto Castellano, Vittorio Cmgolani, Alessandro Cugini, Umberto Fasan, Francesco Gazzillo, Domenico Giovanndni, Domenico Lo Faso, Emilio Miangiagli, Francesco Novefflfi. Quadriglia « Bonne Nouvelle » (Vittorio Amedeo II, impersonato dal Duca delle Puglie), Comandante Capitano Gaetano Presutri: La Sezione: Comandante Ten. Carlo Lofari, Sottotenenti Guglielmo Baula, Pietro Berardo, Stefano Bossi, Luigi Carmassino, nob. Francesco Del Pezzo, Marcello Emanuele, Giosuè Garavini, Matteo Giuliano, Alfonso Guillaume, Carlo Kinkela, Emanuele Maggio, Francesco Maàorano, Giovanni Rosa, Elio Creonti. ì.a Sezione: Comandante Tenente Giuseppe Salviati. Sottotenenti Aldo Beolchini, Giuseppe Bucci, Enrico Cordano, Luigi Cremasco, Vittorio Criscuolo, Gaetano De Grazia, Alfredo Fatiganti, Aristide Onorati, Alberto Orlando, Salvatore Posce, Carmelo Rtataniia, Francesco Putegnano, Michele Ricci, Enrico Martignano. 3. a Sezione: Comandante Capitano Mario Perrone, Sottotenenti Giorgio Pasqualini, Gastone Pianella, G. Battista Pontillo, Giovanni Tramello, Angelo Vitale, Renato Rinaldi, Aldo Rinaldini, Annibale Rosano, Carlo Lenes, Italo Voghera, Guido Vedovato, Riccardo Simone, Federico Marran Francesco Valente, Emanuele Pisani. 4. a Sezione: Comandante Capitano Florindo Picciotti, Sottotenenti Omero Badiali, Giovanni Carfore, Plinio Castelli, Giuseppe Cavanna, Edmondo Cavanna, Ivano Celeghini, Roberto Chiappelli, Nicario Cordone, Francesco De Mario, Leonardo De Michele, Matteo Esposito, Antonio Africano, Osvaldo Gabrielli, Ettore Gorvalo. Mario Pasquali. Quadriglia « Savoye » : Comandante: Conte Murari dalla Corte-Bra, colonnello di « Nizza Cavalleria » : La Sezione (Nizza Cavalleria del 1849). Comandante : Maggiore conte Carlo Coivi di Bergolo, capitano Converso, eap. Marcane, cap. barone Accusarli di Retorto, cap. Darbesio, cap. marchese Ferreri di Cavallerleone, ca.p. Principe Gonzaga, ten. Sgarbi, ten. Goytre, ten. Gastaldi, ten. Vittorio Ca.lvi di Rergolo, sottoten. Di Colio blano. soitot»n. Magnaglio, sottoten Riccardi di Netro. sottoten. Rossi di Montelera. sottoten. Peyron. 2. a Sezione (Artiglieria a Cavallo 1849). Comadanttf: Ten. Col. marchese /li Sant'Elia, ten. col. Baioili, ten. Pe d-rotti. magg. Conino, magg. Richieri magg. Piacenza, cap. Peano, cap. Mei l^ni. cap. Inci=a di Camerana. cap Spinola, can. De Stasdo, cap. Vialardi di Sandigliano. cap. Amico, cap. Land], con. Guidi, cap. Bertazzoni. 3. a Sezione (Genova Cavalleria 1849). Comandante: Ten. Col. Luigsri, aw. Carlo Ponina, cap. Mario Demorde, conte Pios di Robignano, ine Riagini, «VI. B'ffinoh.i. ten. col. Zaccaria, sig. Romaneneo. intr. conte d'Albertis, cav. Solare di Monasterolo, eap. Rossi, cap. Peano, cap. Del Duce, cap. Di Samni. ten. S'arigi, sig. Della Casa. 4. a Pe'-jnne rCavaltoggeri di Sardegna. Comandante: Moire, conte Rinaldi, ten. col. Lenzo, cap. Guidi, cav. Campalegora. cav. uff. Vinciguerra, avy. Margotti, prie. Badiini. fan. conte Panzorza. conte Triodo Rossi di Mwv Mera, marchese G. F. Lttta Modiienarrò, cap. Onn^s. cap. Pezzanl, can Bronzini Zappo-Moni. sie. Gazzera nob. Ludovico Barattieri dei conti d S. P!e+ro. Rievocazione di nomi illustri La grande sorpresa della giornata però, quella che un avveduto tmpre sario chiamerebbe the big attraction. ^ costituita dal gruppo dei cavalieri delle Corti, formato, come già dicemmo, dai più diretti discendenti dei personaggi che si voei'ono rappresentare. In taluni casi, si ha persino la omonimia perfetta, poiché alcuni di co-loro che indow.inno il costume dell'antenato, hanno lo stesso nome di battesimo. Fedeli alla consegna non vrwlramo aieitingere a,ltro, su questo int"res*;anti=K;mo numero del prò crnimma. La ricchezza di mezzi messi n disposizione de^li organizzatori, la grandiosità dello Stadium. il numero cospicuo dei partecipanti, fanno si che per molli anni — p non solo a Torino — qupsta speciale celebrazione cosi prettamente sabnuda. e perdo cosi cara a noi. debba essere, ricordata e tolta a paragone. Avviene molto sppsso che — per un fenomeno di ottica, diremo così, spirituale — dell'importanza di un avvenimento abbiano più pronta pprcoz'on? i meno vicini, ed è così che del Carosello storico di quest'anno molto si f- parlato e si parla oltre i confini d'Italia p le prenotazioni fioccano sin dalle lontane AmpricliR. Ed è bene che sia cosi: è bene che gli stranieri vencano ad un carosello torinese, come vanno ad una cerimonia di Oberamniergau o ad ima Pasqua viennese. Conoscerci significa amarci: basta a dimostrarlo il diverso tono col quale, in un crocchio di stranieri all'estero, parla del nostro paese chi ha vissuto anche soltanto poche decaditFa MAX ESCARD McoghnditachalsicuBTmdrivgstaRddAggrmheCddbbgdèiSobntAdFQrefspprnssmdirt