Scialbo "galoppo,, degli azzurri a Brescia

Scialbo "galoppo,, degli azzurri a BresciaPer le Olimpiadi calcistiche Scialbo "galoppo,, degli azzurri a Brescia Il g#ave problema dell'attacco (Dal nostro inviato) dszdrcrdavslBrescia, 21 mattina. I giuocatori prescelti per rappresentare l'Italia alle Olimpiadi di Aiusteriare l'Italia alte Olimpiadi calcistiche di Amsterdam sono convenuti ieri a Brescia per un incontro di allena-' mento. Per meglio dire, la maggior parte ilei giuocatori prescelti convennero a Brescia. Al momento di iniziare la gara erano infatti disponibili sul campo i seguenti uomini : Deprà. Bellini e Levratto del Genoa; Bernardini. Rivolta, Pietroboni e Degani dell'Internazionale; Combi e Rosetta della Juventus: Banchero e Vivianl dell'Alessandria; Gasperi, Pitto. Genovesi e Schifiyio del Bologna; Magnozzi del Livorno: Oalliiraris del Casale; Ferraris IV del Roma; Pastore del Milan. Mancavano i tre giuocatori del Torino, Baloncieri, Rossetti II e Janni, Invece dei quali arrivava un telegramma annunciante che, mancato il treno a Milano, veniva a rendersi impossibile la loro partecipazione alla prova. H progetto di opporre l'una all'altra Bae formazioni di futuri olimpionici •— progetto la cui realizzazione pratiba già era ostacolata da! fatto che erano stati prescolti tre portieri involse dt due, cinque terzini invece di quattro ed otto attaccanti invece di dieci — non poteva quindi esser posto In esecuzione. A seguito di che, alcuni iglnocatori del Brescin presenti sul campo dovevano venir chiamati a tompletare 1 quadri. SI allineavano così per. il primo tempo le seguenti formazioni: Squadra A: Deprà; Rosetta e Caligarts; Pietroboni, Bernardini e Pitto; Rivolta, Pastore, Schiavio, Magnozzi e Levratto. Squadra lì; Degani; Bellini c Vivinnl; Genovesi. Gasperi e Ferraris* IV; j Blssolotti (Broscia), Frisoni I (Brescia), jfBanchero. Prosperi (Brescia) e Barbie-j(rai (Brescia). • dAlla ripresa, Combi prendeva il po-icsto di Deprà, Bauchero veniva trasfe- drito dal centro dell'attacco della Sona- draB. al centro dell'attacco della scnia- vdra A e Scniavio passava ad occupa- .pre la posizione di mezz'ala destra. Pa-jofetore prendeva il posto di Bauchero ; cili comando dell'attacco della Squadra -sB, mentre Frisoni II, pure del Bre-je- sdpcre<.SdmfqiscposCatl«rjlpsAdclefivuLsscia, entrava saltuariamente in campo a éostituiie qualche giuocatore contuso, come già aveva fatto per qualche minuto del primo tempo quando Calligaris aveva dovuto allontanarsi per una ferita di poca gravità. Da arbitro funzionò il sig. Dall'Era di Brescia. **♦ La partita non merita affatto una descrizione minuta e particolaregglata. Essa fu la cosa più scialba ed incolore che si possa immaginare. Scarso impegno da parte dei giuocatori, formazioni di squadra rabberciate, poca coesione fra uomo e uo¬ mo é fra, linea e linea, azioni prive di sostanza tecnica ed essenzialmente sprovviste di volontà e di calore. I quattro giuocatori del Brescia soltanto, stimolati dall'onore di essere stati portati di colpo in cosi eletta compagnia, si impegnarono a fondo: e come conseguenza, tre dei sette punti segnati nella giornata furono dovuti alla loro' iniziativa. In realtà, se la Squadra A, la presunta squadra nazionale - italiana, usci sconfitta dalla prova, la cosa va attribuita quasi esclusivamente alla combattività dei soli uomini die lavorarono con lena e eontfouità per tutta la durata del4'(Incontro, i quattro bresciani. .Un'impronta di impegno diede pure al proprio lavoro il livornese Ma-gnozz.1. e par qualche istante l'alessandrino Banchero ed il bolognese Schiavio. U rimanente degli uomini I presenti nonio al termine ! novanta* minuti o; giuoco senza infamia » senza lode. Nel primo tempo segnò per prima la Squadra B per il tramite dì Banchero dopo circa un quarto d'ora di giuoco. Magnozzi pareggiò segnando per la Squadra A a pochi minuti di distanza. Questo punto di Magnozzi fu nno dei più belli della giornata e fu ottenuto con bel tiro basso, effettuato In piena borsa che battè nettamente Degani. Prima del riposo di metà tempo, gli avversari della ipotetica squadra nazionale segnavano ancora per merito di Frisoni I a seguito di una piccola mischia e di parecchi e svariati errori nell'area di rigore di De Pra. Così a metà del!la partita, l'unità B si trovava in vantaggio per due punti a uno. Lungi dal reagire, almeno con quel tanto di energia che si rendeva necessario per salvare il risultato della partita, la squaqdra A si lasciò tranquillamente dominare all'inizio della ripresa. Ne seguì che, gii avversari si trattennero a lungo nella metà campo del nazionali, dando lavoro a Combi forse più di quanto egli desiderasse. Anche Prosueri del Brescia segnò al•tre due volte, portando il risultato a ouattro a due. Non fu che verso la fine ohe la squadra A ebbe un risveglio tornando insistentemente all'attacco, ed in questo periodo Banchero segnò con Un tino basso che sorprese Degani, e ridusse cosi di un punto lo svantaggio. La partita, pur disputata con spirito cavalleresco e senza ardore, fu interrotta qua e là da ferite e contusioni ai jriuocatori, una delle quali fece temere per un istarte di conseguenze cravi per il bolognese Gasperi, che dovette lasciare il campo nel primo temDo. Fortunatamente non si trattò che di una dolorosa contusione al braccio, e l'irruente bolognese potè riprendere 11 suo posto alla ripresa per farsi ferire quasi subito una seconda volta alla faccia e senza gravità in questa occasione. AB'taconrro assistette un pubblico, per la città, numeroso. Al mattino i dirigenti federali presenti a Brescia, ed i giocatori furono ricevuti in Municipio. In rappresentanza dell'on. Lan- pmdal do Ferretti presenziava 11 cav. Corbari, segretario del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Per il Direttorio Federale si trovava sul posto il segretario sig. Zanetti, oltre al console Vacca ro di Roma. Alla sena, mentre alcuni degli interessati rientravano nelle rispettive sedi, il grosso dei giuocatori si recava a Gardòne Riviera, dove un banchetto venne offerto al Savoy Hotel, e dove si tratterrà lino a domani ospite dell'Ente Sportivo Fascista Bresciano. j od ammessa ufficialmente come un jfatto su cui oramai più non si pud j(ritornare. Essa è dovuta non a const derazioni di ordirne pratico, ma a ne icessità a cui il regolamento attuale delle Ol'imniadi costringe a piegarsi li sostituire un uomo, pur di grande valore, non ra<ppresenta di per sé un .problema di enorme difficoltà Ma le joose si complicano quando si pensi ; che la orosenxa o l'assenza di cruc -st'uomo, per 3e doti sue ca.ratteristiche je per la posizione che egli occupa in squadra, coinvolge tutta la questione della impostazione e del l'assestamento delia linea di attacco nostra. iTe altri-uomini, titolsti dell'ugual posto nelle loro squadre, vennero ieri convocati a Brescia e furono regolarmente iscritti per Amsterdam: Pastora del Milan, Schiavio de2 Bolognae .Bauchero dell' Alessandria. Nessuno <1ej tre dimostra di rappresentare la so .Suzione deB caso che preoccupa. Va detto subito che questa soluzione non SI poteva cercare ieri, dato che si tratta di comporre una linea e non di sostitujre un uomo, e che le due mezze-ailà Balc-noeri e Rossetti li, la cuiCome ho detto più sopra, l'incanirò fu una povera cosa, priva di cwn-i qualsiasi colore. Esso fu per dà più inconcludente. Fin qui, non foce che seguire le tradizioni. Quello che pio conia, quello che aggrava in questa particolare occasione, è che si tratta, ora, non di un preludio ad una qualsiasi pantita in tamia zionale che facCia stona a se, ma della preparazione ailCe Olimpiadi eateGistiche, a quella tenzone di vasta importanza e di largo significato, cioè, per cui gli «echi di tutto il mondo sportivo saranno fissi ad Amsterdam sul comjwrtamento della ruppresenitauiza italiana. Por la preparazione olimpionica ben poco, anzi nulla, a dire il vero, era stato fatto finora in campo pratico. Al momento di iniziare iil lavoro che deve daire unità ed affiatamento ai calciatomi presoeJti a rappresentarci, l'assenza forzata di uno dei migliori elementi clic abbiano militato nelle file nostre iiu questi ultimi tempi, viene a presentore il {problema sotto una luce inaspettatamente difficile. Libonavti non sarà presente ad A-mstardani. J>a sua essenza è cosa sicura Presenza era indispensabile peri con I * » r i o i . a fronti ed i rilievi del caso, brillavano per la loro 'assenza a Brescia, Pastore fece la prima metà del tempo come mezz'ala destra e la seconda nella squadra cosidetta allenutrice Schiavio giuoco la prima parte dell'in contro al centro, e la seconda come mezz' ala destra ; Banchero solo., fecei due tempi al comando di un attaccoNon ne risultò nulla di trascendentale La» questione preoccupa non tanto per la gravità che pur riveste, quanto per le conseguenze a cui può dare e dà luogo. Aspetto particolare del grande problema della organizzazione e della preparazione, esso giunge, a quanto pare, senza che una soluzione sia stala prevista nel caso del suo presentarsi. E l'attacco è Urito, nel caso attuale, dato che una rappresentanza nazionale come la nostra devo presentarsi ad Amsterdam con attitudini ed atteggiamenti, con capacità e con possibilità nettamente aggressive. Alle Olimpiadi si va per attaccare e non per difendersi, sé si aspira a vincere. nreoccupano meno, a giudicare da quanto fu dato di vedere ieri. Portiere, terzini e mediani, anche se a Brescia non brillarono di viva luce, risultano a disposizione in quantità, e qualità tali da permettere un saldo schieramento a difesa dei nostri colori. Le incertezze di ieri non devono impressionarci troppo, al proposilo: esse sono caratteristiche delle gare di allenamento, non dell'ai4<:ggiametito dei giuocatori nostri quando e in ballo il buon nome del calcio italiano. Il lavorio di preparazione e di assestamento per la rappresentanza calcistica nostra ad Amsterdam, entra quindi ora nel suo periodo decisivoLa questione è della massima importanza, ed essa meriterà un esame minuto, non appena saranno noti i provvedimenti che verranno presi a seguito della prova di ieri. VITTORIO POZZO. I rimanfjnti settori della srruadra