Binda vince con brillante finale la monotona seconda tappa

Binda vince con brillante finale la monotona seconda tappa II* OIRO D'ITALIA Binda vince con brillante finale la monotona seconda tappa Piemontesi secondo a ruota -- Il ritiro di Zanaga - Linari sofferente a Forlì? L'ordine di arrivo l.o BINDA ALFREDO alle ore 15,4809" impiegando a compiere i chilometri 312.G0O del percorso, ore 11,23'9", alla media oraria di chilometri 27.455;. 2.o Piemontesi, ad una macchina; 3.0 TAnari a una macchina; 4.0 Gay; 5.o l'ancora; G.o Aimo Bartolomeo; 7.o Catalani ; S.o Mainetti ; P.o Pizzagalli; lO.o Cignoli; (primo della legione ciclista) ; H.o Ciaccheri ; 12.o Visconti; 13.o Perego, tutti alla stessa ora. Seguono a pari merito qualificati con la stessa ora del vincitore elencati in ordine alfabetico: Antesan. Arduino, Bresciani. Binda Albino, Brunero. Bonvicini. Cavallini, Cesini, Cesaroni, De Beràrdi, Dossche, Del Marto, De Filippi, Cullani, Giuntelli B„ Giuntelli M.. Giacobbe, Innocenti, Hofrer, Maver, Mortelmans. Merlin, Medolago, Menegazzi, Montevecchi, Piccin, Pomposi, Pipoz Porzio, Poloni, Picchiottino, Pativa E., Pancera A., Saccomanni, Stoloni. Tubini, Vallazza, Viarengo, Zanetti, Zanzl. Da Trento a Forlì Forlì, 14 notte. Dodo una giornata di sole e di azzurro, all'imbrunire ha cominciato a scorrere per il cielo una massa di nuvole leggere, ma poco promettenti. Infatti, verso mezzanotte sono cadute timide e rare goccie di pioggia Ma l'allarme non ha avuto seguito. Quando, stamane, le prime luci sono scese, all'orizzonte rimaneva la sola minaccia, che poteva anche essere la buona promessa, di un po' di nebbia; nebbia assai desiderata, del resto, non fosse altro che peT smorzare la polvere ohe si sospetta abbondante. Poi il sereno si è fatto largo nell'ingombro nuvoloso ed ha dominato indisturbato. n ritrovo di partenza a Trento è in Diazza Venezia. Le operazioni di partenza si svolgono in un raccolto recinto dietro il teatro, e richiedono una buon'ora di lavoro, poiché 269 sono 1 concorrenti che si presentano al controllo. Tra i ritirati è Mario Bianchi, ohe, come ha detto ieri, è già a Milano da 24 ore. All'ombra di Dante... L'ammassamento è fatto sulla piazza e di li è data la partenza olle 4,80. La strada comincia quasi subito a salire: ma il dislivello non è severo. Lo diventa pero dopo pochi chilometri e proprio quando lo sfondo stradale si fa pesante e pericoloso per l'abbondantissima copertura di ghiaia. La strada si svolge tortuosa sui fianchi del Monte Marsola, il cui estremo caoDuccio settentrionale riproduce il nrofllo di un volto umano rovesciato, ove con un po' di buona volontà si duo riconoscere, come vuole la leggenda, quello di Dante. Di fronte si erge la massiccia mole delle Bocche di Filadonna, ammantate di neve. II primo comando è assunto da Vallazza alla cui ruota è Piemontesi con Linari: Binda fila dietro di essi ed ha al suo fianco tutti gli altri bianco-celesti insieme a Porzio, Mainetti e Pancera. Ad un certo punto la strada al trasforma letteralmente in un letto di torrente, tanta è la ghiaia di cui è coperta, senza 10 centimetri in cui polare avanzare senza pericolo di slittare e senza obbligare i corridori ad alzarsi sui pedali per avanzare. Ad una svolta avviene una caduta quasi generale nelle prime posizioni: anche Binda è obbligato a mettere piede a terra, mentre Zanaga fa un vero e proprio ruzzolone. Approfitta della confusione Porzio che picchia forte e avanza, guadagnando terreno insieme a Vallazza; segue a venti metri Giuntelli B. Una breve serie di ondulazioni rende ancora più nervosa e movimentata questa fase. Poi la prudenza ed un calcolo di economia consiglia a parecchi di procedere a piedi. Cosi fanno tra gli altri Binda, Vallazza e Linari. Le velleità di Porzio rintuzzate Invece Porzio sembra pr-ndere gusto alla pericolosa danza e forza a» cora di più. In breve egli guadagna un centinaio di metri su Vallazza. Allora Vallazza pensa di andarlo a prendere, seguito da Cignoli, Giuntelli B., Binda, Piemontesi, Viarengo e Linari. Seguono a cento metri Pancera. Picchiottino e Zanaga. Ma Vallazza è raggiunto a sua volta dagli altri prima di avere agguantato Porzio, e ciò per merito di Binda che ha tirato energicamente, tanto da lasciare in difficolta l'Insofferente Linari. Quando Porzio è ripreso, Vallazza si porta nuovamente in testa, permettendo a Panoera, Picchiottino, Ante-nredAgcsdntGZstsctmsBgseilIWQrtrGnntnanmmaqDtrczdsL a n n , e , , , a . e a a ; n l o o. n o oal na z0. ao e si na hi o il o, si ge te o esi n e a to è oaad ta i: ero la e me noviza ia si e re » na AlnB., ri. icag di mecalta za ette- nen, Saccomanni e Linari di ritorna-1 zre coi primi, ai quali si aggiungono;ddoco dono Zanetti, Mainetti, Fontan, Avmo, Giuntelli M., Pizzarelli, Perego. Hofer, Bonvicini, Zanaga, che era caduto una seconda volta, Ghesi, Bresciani. Superata Vnllcsorda, altra caduta in fascio. Ma niente di male per nessuno. Alcune imprecazioni, ed è tutto. Ora è Cignoli che guida, e Giuntelli B-, Saccomanni, Antenen, Zanetti perdono contatto. Si fila abbastanza veloci insieme a Linari e Martinetto sino a Vattaro. Cignoli Insiste ad aprire la marcia. Nel tratto di discesa del falsoplano che separa la prima dalla seconda tmrte della salita, i ricongiungimenti sono numerosi: Ferrato, Bianchi L., Brunero. Pipoz, Negri vengono a raggiunger la compagnia. Si torna a risalire, ma il treno della marcia non e eecessivamtntfe sostenuto. Lo regola il modesto Perego; riprendono Enrici, IWo. Piccin, Mortelmans, Ciaccheri Questi due ultimi poro si staccano per ricongiungersi nuovamente in un tratto di discesa. Altrettanto fanno Giacobbe, che lotta coraggiosamente nonostante un terribile male, di schiena, e Pancera A. Invece Linari, vittima della prima foratura, e lasciato nella scia quasi contemporaneamente a Ciaccheri, che è appiedato. Dn Inseguimento di Piemontesi Ci avviciniamo al termine dulia santa, segnata dall'Arido di Fricca cui m aita corona un meraviglioso sfondo montano che ai primi raggi di sole assume un aspetto di colore e calore quasi carnali. Passiamo all'Arido (Km. 23) alle 5,36. Tutti gh uomini della Bianchì e della Diamant si fermano per girare la ruota e la discesa si svolge serpentina e rapidissima. Lungo di essa Fontan cade ma senza conseguenze, e poi in una curva fora. Piemontesi, che nell'operazione di cambio aveva perduto un paio di minuti, si getta in un inseguimento spettacoloso raccogliendo nel suo cammino quanti lo hanno preceduto e si sono staccati dai primi Questa velocissima fase dura sino a Lastebasse. Quivi Piemontesi rientra come una freccia con Dinaie, Linari, Pipoz, zanaga. Reffo, Enrici. Pancera A., Bianchi L., Bonvicini, Zanetti Sono le 5,55. Seguono Giuntelli B., Strapazzon e Menegazzi. Tutti vengono a rinforzare il gruppo di lesta che era rimasto composto da Cignoli. Porzio, Viarengo, Binda, Pancera, Brunero, Saccomanni, Perego, Mainetti, Pichiottino ed Aymo e che era comandato da Mainetti. Una volta avvenuto il ricongiungimento dei due gruppi il passo rallenta di colpo. Siamo a Schio (Km. 68) alle 6,53. Nel tratto da questa città a Vicenza sopraggiungono altri minori in modo che 36 uomini marciano di conserva verso Vicenza, dove poi diven tano 52. Il controllo è alle 8,42 per questo primo gruppo, alle 8,47 per un altro numeroso plotone di 46 uomini, alle 8,49 per un terzo composto di 25 uomini, e alle ore 8,52 per un quarto di 21. v Una gomma in prestito a Linari Dopo pochi chilometri Linari fora a Meslrino; è sprovvisto di gomme di ricambio, ma riesce ad averne una in prestito; ripara ed insegue. Gli altri non approfittano della disgrazia del fiorentino che può riprendere prima di Padova. In questo stesso tratto il secondo gruppo raggiunge il primo, 1n modo che a Padova (Km. 126) alle ore 9, passavano insieme 92 uomini. . Prima di Polisella (Km. 180) alle ore 10,46 Borsotti si scapriccia per quattro minuti di danza animatissma. Bimane anzi solo, per un chilometro, con Menegazzi e Giacobbe, di una cinquantina di metri avanti gli altri. Ora il plotone si batte nella convulsione di una fulminea reazione; si spezza in parecchi punti, ma il gesto dell'Isolato ha breve durata e tutto ben presto torna nella calma, anzi in una calma accentuata. Risaliamo, costeggiandolo, il corsocedvngatnptcrndnmdel Po, che qui ha un ampio e calmorespiro e lo attraversiamo sul ponte diferro a Ponte Lagoscuro. Superiamo la lunga colonna che tranquilla mente procede in perfetto stile turistico. Precisiamo le forze: 107 unità, e filiamo per precederlo a Ferrara (chilometri 203). Quando l'enorme ondata con Dinaie in testa irrompe al rifornimento constatiamo che altri 11 uomini sono venuti ad ingrossarlo. L'orologio segna le 11,35 ed il calcolo ci dà una media oraria di 28 chilometri esatti. La mezza ora che segue, e si capisce, è destinata al consumo della ra zione, ma la calma continua anche dopo, per la digestione... Vi sono an- e a e n o e o a n i l i n e e o e l i n oelo cora oltre cento chilometri dall'arrivo e si ritiene intempestivo l'attacco che dovrà senza dubbio sfollare per l'arrivo. D'altra parte i cento chilometri sono tutti perfettamente piani o obbligherebbero, a voler decidere ora ed aprire le ostilità, ad un lavoro di circa tre ore sul passo, il che sappiamo che non sarebbe del gusto di nessuno. Ma, se non si notano cenni di un'aperta e decisiva offensiva, non si può tuttavia dire che si vada piano, perche la mediti si aggira sui trenta all'ora, tanto è che, quando il passo accenna ad aumentare, il plotone accusa delle perdite, tosto però neutralizzate nei momenti di pausa. Mortelmans irrequieto All'infuori di poche forature e di traguardi, vinti rispettivamente da Menegazzi, Dossche e Mortelmans, la marcia continua abbastanza sostenuta ma regolare, fino a meno di cinque chilometri da Lugo, quando essa fa un balzo improvviso. Sono i biancocelesti che hanno iniziato una bello azione sconvolgente. Moltelmans e Bresciani sono i più attivi in questa fase. Quest'ultimo vince anche il traguardo di Lugo; il belga, invece, si dedica ad una scappata che sta assumendo discrete proporzioni, quando Mene gozzi si incarica di mettere freno al vivace straniero, che forse obbedisce od un ordine di scuderia. Ma dopo che Bresciani ha vinto anche il traguardo di Bagnacavallo, l'andatura torna a moderarsi con numerose, inevitabili riprese. Segue un periodo di stasi, che comincia a far dubitare che la corsa ab bla un finale bruciante. Un vento che contrasta la marcia sembra ora mette re il freno alle iniziative. Fontan buca prima di Chibullo e così Pancera An tonio; il francese però è mollo sollecito nel riprendere. Ad un certo punto chi conduce la marcia a briglia sciolta sono due militi di Carpi: Chesi e Mainetto. Essi producono alcuni vuoti nel numeroso plotone; fra questi, notevoli quelli di Saccomani e Balestrieri. Poi l'andatura si migliora ancora per riprendere più violenta e decisiva dopo il bivio di Carpinello, dopo iì quale imbocchiamo la via Emilia. La volata finale Numerose sono le selezioni e il gruppo viene man mano assottigliandoci a circa trentacinque uomini, che infilano una strada di campagna per portarsi poi all'ingresso del campo sportivo I bianco-celesti sono in testa in questo tratto. All'ingresso del campo, pero, assume la prima posizione Brunero seguito da Linari, Binda e Piemontesi. , . . Alla campana Binda prende decisamente il comando, seguito da Linari e Piemontesi. 11 fiorentino entra decisa mente in azione nella meta dell ultimo rettilineo e rimonta Binda. Pare che Piemontesi, tenendo la ruota ded fiorettino debba fare altrettanto, ma Linar. ne' centro dell'ultima curva rallents improvvisamente e lascia che Binda passi all'interno e passi anche Piemontesi. La lotta tra i due avversari si ingaggia sul rettilineo finale, ma si decide a vantaggio del campione de. mondo, il quale riesce a piazzare ìa sua macchina un metro prima di quella di Piemontesi ohe è seguito ad una ruota da quella di Linari. Un folto gruppo si addossa al tre primi. Va classifica di questi avverrà ex-aoquo, essendo impossibile stabilire il preciso posto di arrivo. Tappa monotona La Trento-Forli a differenza della prima fatica di questo 16.o giro, è stata piuttosto monotona. Se si eccettuano infatti i primi 50 km. di gara e l'epilogo brillante sulla pista di Forai il restante della corsa non e stato .per nulla interessante. L'arrivo è stato emozionantissimo, la vittoria di Binda una delle più convincenti. Questa 6 stata una delle più nette risultanze deUa giornata. 3inda sempre composto anche nello vepecincogiimarmanroredacoscAtizanLiBrvivarivePloil terapipevechdMsttulodeso sprint, ha coniermaio di essere vetodi c issi ni o all'arrivo, anzi, il più veioce. Linari e stato mirabile esempio di aa ie ie nea a ia- coraggio e di tenacia; poiché ancora febbricitante per il furuncolo che lo tormenta. Un incidente di macchina e le debilitate condizioni fisiche, hanno stroncato il nostro più veloce routier Pare che Linari voglia ritirarsi a Forlì, vittima più dello scoraggiamento che di altro. Anche Zanaga ha dovuto abbandonare per l'impossibilità di regolare il suo mozzo per la perdita della chiave adatta, e per le forature che sono state innumerevoli. BtobtaLccdlvabartppBvgdstfcsadbadMvm