Piemontesi vittorioso nella Milano-Trento

Piemontesi vittorioso nella Milano-Trento Il Giro d'Itali la Piemontesi vittorioso nella Milano-Trento Binda, Aymo, Bianchi e Picchiottino ai posti d'onore 298 concorrenti hanno preso il «via» da Milano Il ritiro di Belloni L'ordine di arrivo 1.6 PIEMONTESI alle W.IST'; 8.o Binda alle 14,1515"; S.o Aymo alle li,15'05"; 4.0 Bianchi Mario, alile 14,17'14"; 5.o Picchiottino «Me H,17'16"; 6.0 Zanaga alle 14,18'W; 7.o Dinala alle 14,18'11"; 8.0 Pancera «He 14,1815"; 9.o Giunteli! Marco alle 14,18'32"; lO.o Fontana (idem); U.o CHun-teOili Battista alle 14,18'34"; 12.o Viarengo alle 14,20'35"; 13.0 Linari alle 14,21'29"; H.o Ricchi alle li,24'54"; 15.o Binda Albino (Idem); 16.0 Zanetti (1d.); 17.0 Menegazzi aMe 14,25'S7"; 18.o Bresciani alle 14,23'15"; 19.o Dossche (id.); 20.O Lorenzetti alile 14,28'16"; 21.o Ciaccheri (idem); 22.0 Brunero alle 14,28'18"; 23.o Bernl alle 14,£8'47"; 24.0 Grassi aHe 14,29'1"; 25.0 Cavatoli alle 14,30'25"; 86.o Catalani (idem); 27.o Simoni alle tt^tm"; 28.o Bianchi Luigi alle ore 14^5"21"; 29.o Visconti; 30.o Arduino. Seguono altri. 247 corridori in tempo massimo. La prima fatica Trento, 12 notte. Non sono stati molti quelli che stamane hanno anticipato la sveglia per assistere all'inizio delle operazioni preiminari di partenza di questa prima appa che si svolgono come al solito al Bar Vittorio Emanuele. Ma mentre 'alba serenissima si fa più luminosa e più calda, i curiosi vengono ammassandosi agli ingressi del ritrovo, uno dei quali viene man mano ingoiando 'interminabile fila del concorrenti e 'altro li restituisce all'aria libera muniti degli ufficiali riconoscimenti. Olre un'ora dura la verifica della punzonatura ed è per noi buona occasione per salutare le grandi autorità, le tete, incoronate del ciclismo, per rivedere i buoni e bravi amici, i compagni di precedenti giri, par ouriosare fra tipi e macchiette originali, reclute del giro, debuttanti in una grande corsa. E' questa una grande parata delle forze del ciclismo nazionale professionitico, alla quale non mancano, si può dire, che Girardengo e compagni. Finalmente alle 6,10 il controllo è chiuo. I concorrenti nel frattempo si sono diretti alla spicciolata al rondò di Loreto. Qui Lattaada fa l'appello e inqua-. dra la formidabile formazione di parenza. Rispondono presente 298 uomini, cioè tutti quelli che ieri sera avevano punzonato le macchine. Il grande vialone di Monza, già inondato di so-i e, è tutto un nastro nereggiante di: olla costituita in massima parte dalle maestranze avviate al lavoro, che sotano per porgere il loro saluto ai parenti. A stento questi riescono a metr ersi — premuti come sono da ogni parte da ondate umane -4 nei ranghi dello « starter «. Alle 6,45 la fatica del'incolonnamento è terminata e tre minuti dopo l'on. Torrusio dà il segnale d'inizio del XVI giro d'Italia. Il gruppo sfila lentamente nello stretto corridolo che taglia in due la folla: le machine del corteo cominciano a far canare ì loro motori e a squillare le loro rombe. Siamo in marcia: il grido di aluto e di augurio di chi rimane eheggia già alle nostre spalle. T Veloce inizio Una volta che jl violento e rsp mino trappo di chi apre la via ha-tirato la massa in interminabile fila, si procede ul magnifico invitante spazio a 35 al'ora. La strada ideale, la frescura delora rendono piacevole questa galopata iniziale. Ma non tardano a soraggiungere i guai: all'inizio della trada comune, per quanto buona, il ruppo affonda in una nuvola fpessa i polvere che lascia intravedere solo e ultime figure. Gli episodi di oltre due ore di marcia vengono quindi alla uce, quando i loro attori escono dalla ortina polverosa che ce li nasconde. Cosi rileviamo una caduta di Olivieri, he si ferisce alla mano sinistra, poi orature di Petiva Emilio, Capra, Viconti, Garasini, Semprini. Siamo a Bergamo (Km. 46), procedendo a strattoni, ma sempre in tono maggiore, alle 8,18. La velocità ha una media di 32 all'ora. Un tratto abbondantemente inghiaiato, fa numerose vittime. Bucano, fra gli altri, Porzio e Negri L'andatura accenna a svilupparsi ancora, si fa sempre più nervosa: l gruppo si allunga e si ammassa alernativamente, si scompone e si rifa, ma agitandosi convulsamente e non iuscendo ad assumere una formazione, se non definitiva, almeno un poco stabile. Attraversiamo in questa fase1 Palazzolo sull'Oglio: chilometri 69,8, ale 9,3. Prima di Coccaglio, Del Mastro eve cambiare una gomma,,Piemontei, ohe si era dovuto fermare più di n minuto per chiudere un galletto, ientra come un bolide. Poi ritorna un poco di calma: buona per Petiva Edoardo, che ha forato e non fatica a iprendere ed anche per quelli che erano stati persi in velocità e che ora affluiscono dalle retrovie. In vista di Brescia si torna ad acceerare, ma tutti tengono l'andatura eci al controllo-rifornimento si presentano ompatti. E' impossibile prendere il numero esalto, ma pochi ne devono mancare d1 quelli che hanno preso il via». Sono le 9,55. L'organizzazione di questo primo controlln-rifornimento, urato dalla Legione XV « Leonessa » della Milizia e diretto dal delegato dela « Gazzetta deUo Sport », è perfetta. Tutti i servizi funzionano in piena e apida efficienza, non turbati punto dalla folla enorme che si pigia ai lati della bella strada di Borgo Trenlu, Sono concessi cinque minuti di neutralizzazione per il rifornimento. Tutti ripartono insieme, meno Monteveccht, che deve fermarsi per riparare un gua-l Mo di macchina. Dopo una caduta di1 «'ovari ed una caduta di Petiva, a Na-I ve comincia il dislivello non severo ma progressivo. Belloni abbandona La strada si svolge tortuosa e ci nasconde la vista degli uomini che sono al comando. Più su la selezione si fa abbondante. Vediamo che è una magna tricolore, e precisamente Pancera Giuseppe clie si mette al comando coli evidente disegno di assottigliare il gruppo che infatti man mano viene perdendo unità. Agli ultimi lorniquets i ancora dà uno strappo energico e riduce il gruppo a poco più di 30 uomini. Raggiunta la vetta di Sant'Eusebio, il gruppo di testa si precipita per la discesa. Forano in questo tratto Cìaccherl e Martinetto. Belloni si ferma per un guasto leggerissimo di manchina ma poi apprendiamo il suo ritiro dovuto alle non buone condizioni di salute. Giungiamo ad .isolo alle 10,50. Mestano presto staccate numerose unita, tra le quali notiamo Hofer, Mortelmans, Del Fiume e Pipoz. Poi sono staccati Enricl, Antenel, Dossche, Saccomanni, Giuntela Marco. Costituiscono il secondo gruppo una quindicina di uomini, tra i quali sono Binda, Brunero, Aymo, Gay, Binda Albino, Fontan, Piccin, Bianchi Mario Mainetti, Giacobbe, Giuntelli Battista' Bonvicini, Piemontesi. Sono cosi rimasti soli Pancera Giuseppe, Linari, Menegazzi, Zanaga, Arduino e Dinaie. I tre bleu-aranctnni una volta iniziata la discesa concepiscono il loro piano di fuga, n vantaggio, che dapprima è di 300 metri, raggiunge e sorpassa a Barghe iY mezzo chilometro. Scompare dal secondo gruppo Giacobbe per una paurosa caduta, nella quale guasta irrimediabilmente la macchina. Lungo la linea del lago di Idro si svolge l'inseguimento. L'azione di Piemontesi Ouaado esso sfa per essere compiuto, si staccano Piemontesi, Bianchi Mario ed Aymo, che raggiungono per primi i fuggitivi. Ma gli altri sopragUiungono ben presto. Sono Binda Alfredo. Picchiottino, Piccin, Catalani Brunero. Fontan, Giuntelli Marco, Binda Albino, Viarengo ed Arduino Ouest'ultimo è però in seguito staccato. A questo punto Binda Alfredo Dassa al comando degli inseguitori ed annulla la distanza ohe separava i due primi gruppi. La salita di Bondo è condotta quasi rutta da Fontan. Cedono Piccin e temporaneamente Pancera Giuseppe e Menegazzi. 11 gruppo di testa' si getta a precipizio nella discesa che conduce in fondo alla Valle del Sarche. Lungo il falso niano che segue, Linari fora. Allora Piemontesi, fresco e brillantissimo, accortosi dell'incidente al pericoloso avversario, accelera e raggiunto 11 plotone lo riduce ben presto a quattro uomini. Egli infatti rimane solo con Binda, Aymo e Bianchi Mario. Gli altri, chi più chi meno, hanno ceduto e sono tolti ormai dalla lotta per i Drimi posti. Nella salita di Vezzano, 1 ultima della giornata, Piemontesi riesce a staccare Bianchi Mario, il nuale ha adottato un rapporto troppo forte, ma Binda ed Aymo lo seguono come ombre. E' solo nella successiva discesa che avviene la soluzione della giornata. Piemontesi, giuocando di audacia, lascia prima Aymo e poi Binda. Ormai l'arrivo è prossimo. Ecco il telone dell'ultimo chilometro. Esso si trova sul viale Buonarroti, dove dovrebbe avvenire la volata. Ma Piemontesi ha ormai la vittoria assicurata perchè il suo vantaggio non è più colmabile. Infatti egli taglia il traguardo col vanaggio acquistato. La folla lo saluta con vivi applausi, per quanto un po' delusa, attendendosi la vittoria di Binda. A pochi istanti viene Binda, e poi Aymo. Bianchi è quarto, nonostante un guasto al freno all'ultima discesa. Una bella vittoria La vittoria di Piemontesi è bella e merita, anche se tecnicamente non capace di dirci una parola nuova sul cono dei due grandi antagonisti Binda e Piemontesi. In quanto alla prova fornia da uomini di equipe, riconosciuta normale e logica la condotta di Binda, del quale nessuno credo si attendeva oggi un atteggiamento aggressivo. Gli alcioni che apparivano senza eccessive pretese, seppero magnificamente ditìnguersi (parlo specialmente di Aimo e di Picchiottino) sino agli ultimi episodi, ed occupare ottime posizioni al'arrivo. Gli stranieri delie varie equipes non hanno risposto all'attesa, pur tenendo conto della buona prova di Fonan e della sfortuna di Mortelmans. L'immediato abbandono di Beliloni ha stupito, benché fosse giustificato dalle sue condizioni di saùute, come ha stupito la non felice prova di Brunero. La sorpresa più bella e più forte è stata 'ininterrotto, anzi, progressivo ardore del ritmo della lotta che ha pollato ad mia media c'ue non si riscontra nella storia del Giro d'Italia, altro che in empi remoti ed in tappe assai più facili : ardore non certo previsto nè prevedibile, che ha reso tirata la gara ed annullato quell'arrivo in gruppo che era nella maggioranza delle previsioni. Questo giro ha avuto un promettentissimo prologo e si avvia, se la foruna lo assisterà, ad appassionare sinceramente le folle. Il duello Binda-Piemontesi, appalesatosi subito chiaramente fin da questa prima tappa, sarà ndubhiamente uno dei grandi motivi d'interesse di questa lunga randonnée attraverso le vie d'Italia.