L'arresto di un maestro per mancato omicidi

L'arresto di un maestro per mancato omicidi L'arresto di un maestro per mancato omicidi 'altranotte, alle ore0,2.venva ricoverato all'ospedale Martini, con prognosi riservata, l'operaio Pietro Audino, d'anni 43, il quale era stato feito alla gola da un colpo di rivoltella, il ferimento era avvenuto alle 3,30 in Borgata di Lucente, in seguio ad una disputa, sembra per futili molivi, fra l'Audino e il maestro comunale del luogo: Angelo Ottaviano. 1i anni 53, siciliano, da quattro anni nsegna.nte alle scuole di Lucente l due fino ad un anno addietro aveano abitato nella stessa casa, ed anche dopo stavano, si può dire, uscio ad uscio, in via Muzza.no: il maestro al n. 0, l'operaio al n. 10. L'Ottaviano per il suo fare franco, affabile, per le sue iniziative, era riuscito a guadagnarsi molte simpatie nella borgata, ma non quella dell'Andino. Fino dai primi tempi era sorta fra i due una inconcepibile barriera di reciproca repulsione. In quell'atmosfera sbocciarono ben presto, specialmente quando "n anno addietro si ritrovavano sulla 'essa strada, i primi dissapori. Anche opo, essendo le loro abitazioni si può ire vis-à-vis, nella deserta strada campestre dove le più vicine case sono quelle del grappo operaio di Lucento, avevano bene spesso occasione di incontrarsi e di rinfocolare la loro ira. Fino a martedì però i due non erano mai trascesi a vie di fatto. Volle il caso che alle 33,30 dell'altra 'ra. l'Audino, lasciata l'osteria, percorrendo la via Muzzano, incontrasse il maestro. Come si sia venuta preparando la scena che doveva condurre Andino all'ospedale e il maestro in carcere fu possibile apprenderla da attesi, ultomo, non volendo o non potendo il ferito parlare. L'Andino passando in vicinanza del Ottaviano avrebbe pronunciata una parola di dileggio che fece scattare il maestro. Fra i due — sempre a! dire di quest'ultimo — vi fu uno scambio di sputi poi l'Andino percosse il maestro con un pugno in un occhio. A questo punto, temendo di essere sopraffatto. l'Ottaviano trasse la rivoltella con l'intenzione di sparare un colpo in aria sia per impaurire l'avversario, sia per attrarre l'attenzione degli abitanti dele case vicine o di qualche pattuglia li carabinieri. Ma il maestro, vivamene emozionato, non alzò bastantemente la mira, ed il proiettile esploso andò a colpire al collo il disgraziato Andino. Non appena l'Ottaviano lo vide barollare e cadere, gridando: «Aiuto! Mi ammazzano! », si diede a precipito¬ o n a a l e o o . a r a e a . ! ¬ sa fuga pei campi, buttando lontano la rivoltella. Il carabiniere Menotti Peracchione che in quell'ora si trovava in un caffè vicino, venne avvertito da un giovanotto che era stato commesso un de litto in via Muzzano. Subito accorse, ma ormai l'Audino non si trovava più nella strada. Alla detonazione ed alle sue grida erano accorsi gli inquilini della casa di fronte, la moglie di lui e le sue figliole ed avevano provveduto, non conoscendo ancora la gravttà della ferita, a portarlo nel suo letto e a mandare a chiamare un medico. 11 fatto si presentava in modo misterioso perchè il ferito benché interrogato dal carabiniere e subito dal maresciallo Salvatore Maras, non volle palesare 11 nome del feritore. Con autoambulanza fu provvisto al trasporto dell'Andino all'Ospedale Mar tini. Solamente qui, mentre veniva medicato egli si lasciò sfuggire il nome del Maestro. E' stato lui a ferirvi? — chiese 11 maresciallo. — Io non ho parlato, non ho detto nulla. Non so chi mi ha ferito — con Irobattè l'Audino quasi volesse canee! I/ire quel nome che in un momento di debolezza, aveva pronunciato. Mn il maresciallo Maras ormai si era convinto che il maestro Ottaviano non doveva essere estraneo al fatto e ritornato ieri mattina a Lucento, lo cer cò e lo invitò a seguirlo In caserma Il maestro, che era sempre, stato In buoni rapporti col maresciallo lo seguì tranquillampnte, ma quando il comandante la Stazione gli fece presente 1 gravi dubbi che pendevano a suo carico, l'Ottaviano si adottò. Giungevano più tardi in caserma, do ve il maestro era stato trattenuto, il tenente Fantone comandante la tenenza di Dora a Torino e il commissario cav. Adorni comandante la sezione di P. S. della Madonna di Campagna. Coi due nuovi interrogatori l'Ottaviano tentò di rinnovare ancora le sue proteste di innocenza, ma poi alla nne. davanti alle contestazioni rivoltegli fu costretto a confessare di avere involontariamente capito l'Audino. Verso l'una*il maestro, accompagna to da due carabinieri, saliva nel carrozzone cellulare che lo trasportava al Carcere di Torino dove rimane a disposizione dell'Autorità Giudiziàri ì essendo imptttato di mancato omicidio Ad attendere nella strada per vederlo mentre saliva nell'auto, si trovavano molte persone. L'Ottaviano comparve sulla soglia della caserma, fra i cara binieri. Egli non era eccessivamente turbalo. Rimase qualche istante guardare quel gruppo di persone die voleva salutarlo prima che egli si al lontanasse, noi sali sul carrozzone

Luoghi citati: Ottaviano, Torino