Splendore regale alle nozze Savoia Genova-D'Arenberg

Splendore regale alle nozze Savoia Genova-D'Arenberg Splendore regale alle nozze Savoia Genova-D'Arenberg La fastosa pittoresca cerimonia nella sala del Trono e nel Duomo Il dolce nodo d'amore che unisce per sempre Sua Altezza Serenissima la Principessa Lydia di Arenberg a Sua Altezza Reale Emanuele Filiberto di Savoia-Genova, Duca di Pistoia, è stato consacrato ieri mattina dal duplice rito civile e religioso, ed alla coppia augusta va. oggi, con immutabile cuore, l'augurio- fervidissimo della città fedele. Alla cerimonia ha dato il suggello della regalila la presenza dei Sovrani e di tutta la Famiglia Reale, raccolta per la festosa circostanza a Torino, e li tutti i Principi della Casa di Savoia, ma idealmente anche la cittadinanza intera vi ha partecipato, improvvisando r.ubito dopo agli augusti sposi una imuonentissima dimostrazione, che aveva qualcosa di affettuoso e di- commovente insieme. In Piazza S. Giovanili /Mentre si svolgeva il matrimonio civile la folla si ò raccolta nelle adiacenze della Chiesa metropolitana, la cui piazzetta fu tenuta perfettamente sgombra. Le automobili che arrivano da via XX Settembre sostano un attimo davanti alla scalinata e da esse ne discendono le dame e i cavalieri. Sul pronao alcuni gentiluomi e valletti dirigono, per le tre porte d'ingresso la interminabile e smagliante teoria degli invitati, cosicché senza il minimo ristagno la triplice fila di signore e signori entra nell'interno della chiesa. Le autorità e gli ufficiali hanno invece il loro ingresso dalla porticina che fronteggia palazzo Chiablese. Prima ancora delle 10 tutti hanno già raggiunto il posto assegnalo. 11 sole, vinte le ultime nuvolaglie che di buon mattino ingombravano il cielo, sfolgora trionfante sulla vetusta facciata (iella Metropolitana. Sul pronao alcuni cespi di ilori riflettono la dolce gra-zia dei loro colori sulla levigata lucentezza del pavimento marmoreo. L'aria purissima accoglie e rimanda come in un grazioso giuoco di giardino primaverile, 1 bagliori delle gemme elte ornano il capo delle dame e g'tioca nei lunghi e leggeri veli delle quali esse sono leggiadra mente ricoperte, dal sommo dell'acconciatura fino ai lembi dei serici vestiti. Dalla folla non parte che un indistinto brusio che ad ondate, arriva e subito si frange sulla severa gradinata dov'è già stabilito un assoluto silenzio, simbolico preludio al raccoglimento de'ìa funzione religiosa. Si ha l'impressione di muoversi in una vastissima sala e di respirare la atmosfera di una serra tant'e gentile il rapido movimento delle dame che passano tra i cavalieri schierati e tanti sono i fiori che esse recano in leggiadre corone attorno alle fronti sulle quali giuncano le ombre del pizzi e dei merletti. L'arrivo delle automobili non è clamoroso ne di trombe nè di motori, appena si odi' il frusciare delle gomme sull'acciottolato e il passo svelto dì coloro clic ne dirigono rigorosamente il movimento. Lo stormo dei colombi che nel campanile hanno il loro nido, passa e rinassa in lunghi e altissimi giri mettendo nell'aria cristallina un fremito di penne e un giocondo desiderio di azzurro. Tutto ^ festivo; la fisionomia delle cose e delle persone si ritaglia nella vivida luce solare con una armoniosa precisione di particolari e vien fatto di pensare alla soavità di certi antichi quadri o alla onesta dolcezza di vecchi madrigali dipinti o scritti in occasione di altre n.ozze Principesche. Il vecchio quartiere torinese ben si adatta ad incorniciare lo spettacolo che fc di una dolce signorilità e di una grazia squisita. Nella sala de! Beato Amedeo E' nella sala detta del Beato Amedeo, la stessa sala che vide le nozze di Umberto I con Margherita di Savoia, che si compie la cerimonia auserà del matrimonio civile. In fondo dia vasta sala è disposto il gran tavolo ricoperto d'un ricco tappeto rosso, destinato all'aito di Stato Civile, che dovrà essere compiuto da S. E. Tittoni, presidente de! Senato, assistito da S. E. il ministro delie Colonie, on. Federzoni, in funzioni di notaio della Corona, e presente il Podestà di Torino. ammiraglio Di Sambuy. I Princ!pi Reali od i Principi delle Case di Arenberg, di Ligne e di Croy giungono poco prima delle ore 10 a Palazzo R"a!e. e sì riuniscon.' nella|t ncmcMddGPcAspPPcrlcrciPcAdrCCrcFIGmdgivtstsnlnDcSala del Trono, Attigua alla Sala del la Coppa Nella Sala dei Beati si raci olgono le alle cariche di Corte, 'le dame di Corte e di Palazzo della Regina e la Corte del Duca di Genova; nella sala dei Paggi si dispongono invece i gentiluomini, j cerimonieri e l'U aiutanti di campo del Re e 1 gentiluomini e gli ufficiali della Corte del Duca di Genova. Alle 10,20 precise si forma il corteo reale, che. preceduto da! Gran Ceri¬ nIbtp-cgdRfTssm! iraversajnmouiero, cnv.w di S. Elia, la sala detta degli Arazzi, il gran sà-JMbine da ballo ed entra nella saia del sBeatr, A-liedeo, La Epc^a, sorridente eIC commossa, è al braccio del padre. S. M. il Re dà il braccio alla Regina. Seguono tutti gli altri Principi Reali e di Casa d'Arenberg. La funzione civile e breve, nella sua'grande asuterità. Di fronte al senatore Tittoni si dispongono gli Sposi di fianco i testimoni. Più indietro sono le poltrone per i Sovrani, cui i Principi fanno corona.. Il senatore Tittoni, previa autorizzazione del Sovrano,, legge gli articoli del Codice Civile e quindi rivolto alla Sposa pronuncia la rituale domanda: — Vostra Altezza Serenissima, Principessa Lydia di Arenberg, è conferita di prendere per suo legittimo consorte S. A. R. il Principe Emanuele Filiberto di Savoia-Genova, nuca di Pistoia? La Principessa china leggermente il capo e pronuncia chiaramente il sì rituale. L'ufficiale di Stato Civile ripete la domanda al Duca, di Pistoia. Il Principe si volge verso S. M. il Re, rimanendo in rigida posiziona militare e attende il consenso. 11 Sovrano fa un cenno del capo e allora il Duca di Pistoia, rivolto a S. E. Tittoni, pronuncia ad alta voce il si sacramentale. Subito dopo l'ufficiale di Stato Civile porge la penna d'oro alla Principessa Lydia di Arenberg, la quale firma la duplice copia dell'atto matrimoniale, redatto sui registri, uno dei quali è destinato all'archivio dello Stalo Civile della Corona e l'altro all'archivio del Senato. A sua volta firma il Duca di Pistoia, poi il Conte di Torino e il Duca di Bergamo come testimoni dallo sposo; il Principe Karl d'Arenberg e il Duca Everard d'Arenberg per la sposa. Firmano quindi S. E. Federzoni, quale notaio della Corona, S. M. il Re ed i Principi e, per ultimo S. E. Tittoni, che dà lettura dell'atto. Il corteo regale t Ad un cenno del Re si forma nuovamente il corteo per recarsi alla cerimonia religiosa in S. Giovanni. Esso, ri attraversa ti il salone da ballo e la sala degli Arazzi, scende par lo scalone dello della Santa Sindone e raggiunge la chiesa dalla parte della tribuna reale. Precedono il corteo il Gran cerimoniere di Corte ed il Prefetto di Palazzo. S. M. il Re dà il braccio alla Regina, il Principe d'Arenberg che dà il braccio a S. A. R. la Principessa Lydia di Arenberg, il Duca di Pistoia con la Principessa Emma d'Arenberg madre della sposa. Seguono il Principe di Piemonte con la Principessa Maria de. La Paz, il Principe [Conrad di Baviera con la Principessa Mafalda, il Duca d'Aosta con la Principessa Giovanna-, il Duca delle Puglie con la Principessa Maria, il Conte di Torino con la Principessa Bona, il Duca degli Abruzzi con la Principessa Elena d'Aosta, il Duca di Genova con la Principessa Anna di Francia Duchessa delle Puglie, il Principe d'Assia con !a Principessa Maria del Ptlar, il Principe di Udine con la Principessa Maria Adelaide, il Duca di Bergamo con la Principessa Jolanda, il Duca d'Ancona con la Principessa Edvige d'Arenberg, il conte Calvi di Bergolo con la Principessa Charles de Ligne, il Duca Engelbert d'Arenberg con la Principessa Charlotte de I.igne, il Principe Karl d'Aienberg con la Duchessa Anna d'Arenberg, il Principe Herick d'Arenberg con la Principessa Emma l'Arenberg. il Principe Everard d'Arenberg con la Principessa Etienne Croy de Solze, il Duca Engelbert de Croy con la Principessa Charles d'Arenberg. Vengono quindi S. E. 1 ittoni con la Duchessa Thaon di Reval; s. E. Federzoni. il senatore Mattioli-PasquaIini Ministro della Beai casa, S. E. Giunta, il conte Borea d'Olmo, le Dame della Regina, delle Principesse e della Casa di Arenberg. Il corteo regale entra nella chiesa, già gremita di una magnifica folla di invitati, percorre un tratto della navata di sinistra, sbocca in quella centrale e si avvia al Presbiterio. Gli sposi prendono posto di fronte all'altare al ricco inginocchiatoio clic posa su un ricchissimo tappeto antico donato per le nozze di Umberto I dall'Arcivescovo Ricardi di Nel.ro. A sinistra degli sposi sono gli inglnocchiato! per i Sovrani. A fianco del Duca di Pistoia si collocano il Principe di Piemonte ed il principe di Udì ne, a fianco della sposa il Principe di I.igne ed il Principe Engelbert d'Arenberg. Dietro I Sovrani si raccolgono tutti i Principi di Casa Savoia e, un po' più discosto, tutti gli ufficiali del - Nizza Cavalleria ». \ destra dell'aitar maggiore, di fron•ti Sovrani, si pongono tinti | Prin- .ci]ii dello fase d'Aienberg. Croy e Ligne. N'.-i coro basso sono tutte le flt-lie delle dain ■ di Coite e di Palazzo della Regina. In un altro banco, pili indietro, di fronte all'aliare, prendono posto S. E. Tittoni. S. E. Federzoni e le rappresentanze del Senato e della Camera, senatori Giovanni Rossi, Rebaudengo, cnsssldfrvrgtritCqflEtèdtratliBslohpSgcmedSSiPom,Cl^„: ^Z^& ! volt1 Renda «e onorevole Tosti ili Val- 5niitr.ua. In un secondo banco a siii- Mra sono je dinne della Regina: ad»- r stia le dame ed i gentiluomini dell» inConi Principesche. Fuori del fresiti-1t . i terdo, tri altri banchi ancora, son le maggiori personalità: S. E. Bolzon, il maresciallo Caviglia, il maresciallo Pecorl-Giraldi, S. t,. ('.avallerò, il a'generale Petitti di Roreto, il Pre- e e i i a a ì a e i . i l fetto, De Vita, il Podestà, ammiraglio Di Sambuy, il colonnello Di Bobilant, i senatori Agnelli, Bistolfi, Facta. Bouvier. Fracassi, Beria di Argentina, Grondi, Ferrerò di Cambiano, lUifflni e Orsi; gli onorevoli Bagnasco, Quilico, Ponti, Mazzini, Olivetti e Gianotti, il comandante il Corpo d'armata, gen. Tiscornia, il gen. Montetlnale, il gen. Cazzerà, della Scuola di guerra, il gen. Sasso, dell'Accademia Militare, il gen. Da Pozzo.dei carabinieri, il generale Tiby, della Milizia, coi generali Perol, Monesi e Franchino, S. E. Gasoli. S. E. Trabucchi, il comm. Crosla-Curti, il gr. uff. Martinengo, il comm. Maio'a, Procuratore del Re, il vice-direttore della Stampa, prof. Luiigi Collino, il gr. uff. Anselmi. della Provincia, il questore comm. De Roma, il prof. P"chettinó, rettore dell'Universilà, le luppresentanze di tutti i.Consolati esteri, ecc. Notiamo anw^,- cavalieri dell'Ordine di Malta, duco di Camastra. Cavalchini, Garofoli, Ferretti, conte Brozolo. marchese coinpans, marchese Scafi, conte Boninartini, conte Cicogna, marchese Drusmet, conte Balbo, conto Gailèahi d'Agli ano ed i cavalieri dell'Ordine Gerosolomitano del Santo Sepolcro, principe Gonzasa^di Mantova, conte Audisio di Feiume, conto Lóvera di Castiglione. In Chiesa: smagliante visione L'ampia chiesa di San Giovanni, così gremita di folla, sembra anche più imponente ed austera. Le pareti della chiesa appaiono bianchissime, la luce che piove attraverso le alte vetrate le investe con tonalità delicate che man mano, dal fondo (iella navata, .crescono di colore fino a raggiungere il massimo delia s untuosità presso l'aliar maggiore. Dall'ingresso comincia l'onda diafana e spumeggiante dei veli che ornano le dame. Tutta la navata centrale è come una fioritura di cornilo bianche sulle quali le gemme, posano la loro lucemozza come altrettante goccie di rugiada: l'illusione di trovarsi in un giardino è perfetta. Su questa prodigiosa aiuola c'è un fluttuar vaporoso di luce che ha le sue origini dalla trama dei pizzi e dai riflessi delie sete; si ha la precisa sensazione di assistere al miracolo di un'alba entrata di sorpresa in un paesaggio irreale. T'onda fiorita si interrompe bruscamente contro l'allineamento dei primi banchi dove le alte uniformi degli ufficiali generali e i severi abiti delle autorità cambiano di colpo la delicata visione. Fiorì ed arazzi Due grandi vasi di azalee bianche posti ai Iati della balaustra che chiudo il presbiterio preludiano art un altro quadro di diversa e più intensa colorazione. Quivi le colonne delle navate 'sono ricoperto di damasco rosso e, ai fianchi del coro due ricchissimi arazzi costituiscono come uno sfondo nel quale si raccoglie l'opulenza delle tinte azzurre dei manti dei personaggi mitologici e il duro e ferrigno disegno degli elmi e delle corazze dei guerrieri. Ne! peristilio il velluto cremisi degli 'inginocchiatoi riservati alle LL. MM. il Re e la Regina e ni Principi costituiscono la nota più solenne di tutta la fantasmagorica colorazione. Noi coro basso, dietro la siepe degli ufficiali del Nizza Cavalleria, un'altra leggiadra accolta, quella delle figlie delle damo d'onore, fa rinascere nel pensiero la floreale illusione creata dalla navata centrali' E' come un cespuglio di fiori staccato dallo stesso giardino, ma la luce vi è più mite, una luce quasi di acquario dentro la quale le sculture del coro alto lasciano piovere le lame dei loro dorati riflessi. Nelle navate centrali, a destra sono adunali tutti gli ufficiali invitati, e a sinistra il corpo dei cavalieri di Malta nelle loro divise fiammeggianti. Dall'una e dall'altra parte si distendono in duplice fila le Piccole Italiane e i Ballila: gli allievi dei collegi San Giuseppe, Sociale e del reale Collegio Carlo Alberto; in un lunghissimo banco hanno preso posto notabilità torinesi e parecchi rappresentanti dell'Ordine de! Santo Sepolcro. Su tutto e su tutti, dietro l'altare, grandeggia la vetrata oltre la quale è conservata la Santissima Sindone. Il & 5i sprigiona e si allarga penetrando r;' transumano che aleggiando quasi incombendo sulle anime afferma nel 1tempio la presenza di Dio, I ' o , i , l l l a , e , o a Sul coro dorato che proprio nelL'iAggaminenza del rito viene colpito dai raggi del sole, gli strumenti ancora muti, rilucono come nell'ansia dell'armonia. La «toilette» della sposa Ed eccpjdal sommo della cupola erompere'w note della fanfara reale. Sul terrazzino che la percorre sono stati disposti alcuni trombettieri che danno flato alle loro trombe d'argento. Il cardinale Gamba è già nel presbiterio, con il seguito degli alti dignitari della Chiesa quando i valletti in livrea rossa con ricami d'argento entrano nel Duomo dalla porta di sinistra dell'aitar, maggiore. Contemporaneamente i cantori nella cappella della Santa Sindone intonano il motetto: " Domine salvimi fac regem nostrum». E' in questo momento che appare il corteo nuziale. La sposa, principessa di Pistoia è al braccio a S. M. H Re. Essa indossa una ricchissima toelette bianca. Dal capo, sormontato da uno sfolgorante diadema le discende un lungo manto sorretto da tre paggetti abbigliati in raso bianco tra cui e la Principessa Amalia figlia della Principessa Bona, li più piedino ha i riccioli chiusi in una rete di cordoncini di seta. La Principessa reca in mano un mazzo dal quale pendono quattro ghirlande di fiori d'arancio. I capelli di un biondo tizianesco le Incorniciano il viso soavemente bello e noi suoi grandi ocelli sii riflette luminosamente la felicità e la grande emozione.- La Regina è completamente avvolta In una preziosa mantiglia di pizzo antico, le chiome nerissime, rialzate sulla bianchezza austera della fronte sono sol-montate dalla corona regale. I.a Duchessa d'Aosta veste una toelette argentea che le chiude l'alta nobilissima persona come in una corazza, un'aureola di fierezza si sprigiona dalla eletta dama, un'al; cunchè d.i indomabile energia e impresso nei suoi austeri lineamenti, addolciti dal glauco colore degli ocelli. Le soavi principesse Rona e Maria Adelaide procedono nel corteo sotto la leggerezza, dei veli e dei fiori che ne adornano le fronti purissime. Ed ecco Anna di Francia, duchessa delle Puglie ; essa tutti sovrasta con la sua alta statura e ogni movimento è segnato dai guizzi metallici del suo vestito rosa antico con riflessi d'argento. E viene quindi la Principessa Jolanda, magnifica, bellissima, regale nel portamento e nei tratti del volto ; la seta azzurra trapunte e ricamata di aurei fiorami del suo abbigliamento l'avvolgo in una vaporosità di tante che le creano attorno un'atmosfera come di sogno. La Principessa Maria, abbigliata in bianco è come un purissimo fiore che si muova nel giardino creato dai suo spirito freschissimo ancora aperto alla grazia dei sogni giovanili. Il rito Dalla sommità del campanile di S. Giovanni si leva alto e solenne nel cielo il clangore festoso delle campane. Il rito religioso si inizia. Il cardinale Gamba, arcivescovo di Torino, dopo essersi inchinato davanti al Santo Ta bernacolo fiancheggiato da mazzi di rose bianche, riverisce le LL. MM. il Re e la Regina e quindi gli Augusti Sposi. Il Duca di Pistoia ha deposto la sciabola sul gradino dell'inginocchiatoio. Una musica lieve si diffonde dall'orcliesi.ra dì archi diretta dal maestro Gallino e le note di Saint-Saèns si sperdono leggere nell'atmosfera di sogno. II Cardinale recita una breve preghiera propiziatoria e quindi si avvicina agli sposi formulando la domanda ri tuaie. 11 Duca di Pistoia scatta sull'attenti, si volta verso il Re per chiedere il suo alto consenso, e dopo che questi glielo concede graziosamente con un conno de', capo, pronunzia con ferma ed alta voce il « Sì » Quindi l'Arcivescovo si rivolge alla sposa, la quale dopo avere ricevuto il medesimo consenso dal Re elio le sorride paternamente, pronuncia a sua volta, con una voce dolce e tremante ili emozione il monosillabo che è promessa di amore e di fede. In questo momento la voce suadente e pastosa I de! violoncello, suonato dal maestro 'dì Napoli, scande le note dell'» andante religioso » di Bossi, mentre Sua Eminenza scambia gli anelli nuziali. Per un momento la mano della Sposa è trattenuta da quella del suo Consorte. Il Cardinale, quindi, sale all'altare e celebra la messa alla quale con le preghiere partecipano leligiosamente i So\ rimi ed i Principi. dnrvlrQbrbmqntldmelgvzslRaSdasdndrlpldclsLfsàacLRlndS§fbnePddnfllvvmFtr- Svb■eCitqbNegl'attimo dell'elevazione tutti aliaprostrano, mentre 1 Ostia santa si alza g gga benedire ed a proteggere le anime di tutti i presenti Dopo la funzione, 11 Cardinale pronuncia una breve allocuzione augurando alla nuova Principessa di Savoia ed al suo sposo il più lieto e felice avvenire. La cerimonia è finita ed il corteo si riforma per rientrare a Palazzo reale. Questa volta il Duca di Pistoia dà il braccio alla Principessa Lydia di Arénberg e segue S. M. il Re che dà il braccio alla Regina. La folla degl'i invitati, eccezionalmente elegante, esce dal tempio e per quasi un'ora sul pronao e sulla gradinata scintillano nel sole, in uno spettacolo indimenticabile, le vaporose toileties delle dame e le brillanti divise degli Ufficiali. * L'affettuosa dimostrazione La cittadinanza, dicemmo, ha voluto dare il suo cordiale saluto agli sposi ed una grande folla fri è trattenuta a lungo sulla piazzetta reale in paziente attesa. Poco dopo mezzogiorno, quando si ha !a sensazione che il rito nuziale è compiuto si acclama festosamente, sventolando cappelli e fazzoletti. La folla si e raccolta adesso sotto le finestre del Palazzo Reale ed evoca a gran voce, tra altissime evviva gli sposi ed i Sovrani. L'attesa non e delusa. Dopo qualche minuto la vetrata centrale si spalanca ed un valletto stende sul davanzale un tappeto di velluto rosso. Dalla folla si levano anclw più vibranti acclamazioni: Viva gli sposil Viva il Re! Viva Savoia! Ed ecco, d'un tratto, ap parisce la sorridente figura della Principessa Lydia d'Arenberg e, vicino a lei il Duca di Pistoia. E' un'onda di entusiasmo che s'alza ad avvolgere gli sposi. La nuova Principessa di SavoiaGenova, divenuta torinese, si inchina commossa nel gesto di saluto e di ringraziamento e poi si ritrae. Ma la folla vuole rivederla e rinnova la dimostrazione caldissima, fili sposi devono presentarsi un'altra volta, salutati da una lunga ovazione. Viva 11 Re! Viva la Regina! Si grida dalla folla. Ed ecco apparire accanto a! Duca di Pistoia S. M. la Regina e subilo dopo a fianco della Principessa S. M. il Re. E' una acclamazione frenetica che saluta gli sposi e I Sovrani, tra uno sventolìo di cappelli e di fazzoletti. La Regina, il Re, gli Sposi, guardano compiaciuti la piazzetta nereggiante d! folla entusiasta e chinano il capo, ringraziando, con cordiali sorrisi. I Sovrani e i Principi si ritirano, ma la folla continua ad acclamarli. Il tap. peto è tolto e la finestra si chiude. Allora la folla si volgo verso le finestre di Palazzo ChiaWeso e riprende ad acclamare lungamente. Ancora una volta la Principessa compare ad una finestra e presso di lei il Duca di Pistoia. La dimostrazione è cosi fervida e affettuosa, che anche i Sovrani, 1 quali sono entrari negli appartamenti ducali ài affacciano, suscitando un delirio di applausi. Solfano allora la folla si decide ad allontanarsi. La colazione a Palazzo »*ìea!e Alle ore 13 ha avuto luogo a Palazzo Reale, nel gran salone da bailo, la colazione in onore degli spo^i. Vi hanno partecipato tutti i Principi Reali e delle Case di Arenberg, Croy e Ligne, S. E. Tittoni. il Cardinal-'-Ar^ivescovo, §. E. Federzoni, S. E. Bolzon, il Prefetto, il Podestà, il colonnello Di Robilant e tutte le altre maggiori personalità intervenute alia crimonia. Alla destra di s. M. erano la Sposa ed il Duca di Pistoia; alla sinistra la Principessa Emma d'Arenberg; alla destra delia Regina erano il Principe d'Arenberg padre della sposa e alla sinistra il Principe Ertele d'Arenberg, fratello della Principessa Lydia. Nelle sai» adiacenti erano imbandite le tavole per le alte cariche di Corte, le dame e i gentiluomini ed altri invitati. La lista delle vivande alla tavola dei Sovrani era questa: Consommé frappé en tasse - Timballe de riz Fiìets de veau à l'andaluse - Galantina alla Montreuil - Salade à la russe - Giace Printanlers e pàtisserie - Dessert. — Vini : Chianti Risacoli, Sauierne, Moet et Chandon. Al Castello di Aglio Dopo il pranzo, che ebbe termine verso le. 14,45, la sposa e rientrata per breve tempo all'» Albergo d'Europa » ■ed ha fatto poi ritorno a Palazzo Chiablese. Poco dopo ie 1G, gli sposi, in auto-niobi!?, si sono recati a visi-, tare il Santuario della Consolata, ei quindi, ve'-.-o le 17, pure n automobile, la coppa principesca si è recata |iai Castello d'Agile, dove sembra sog giornerà qualche giorno.