Un brigante... Cinque anni di vita avventurosa

Un brigante... Cinque anni di vita avventurosa Un brigante... Cinque anni di vita avventurosa Se Alessandro Baudissard fosse vissinn settantanni fa, al tempo rielle vecchie ililinen,ze,; sarebbe staio lln oias.-i-'o ìn-innine da strada. Ha vissuto negli anni della ferrovia, (lei telegrafo e del telefono, cioè in uuYpoea in cui un povero brigante da strada non può più decentemente muoversi con qualche sicurezza l'T la siià pelle, se non per quella desìi altri. Si dislocava, da un punto all'al tre. c non era nepnnre partito, neppure avvistato, che la notizia delle sue mosSf. era segnalata a cento caserme, ci eia queste muovevano militi in automobile, | m treno, in bicicletta, in camion. Bei tempi i quelli di 70 anni fa, ripeto, per un brigante! Adesso il brigante o sì trasforma e assume laria di gentiluomo, ciljndro e redingote; frequenta i granili alberghi e vive nelle grandi città, fra i prandi affari, o vive una vita da cani, tirando dritto per quattro o cinque anni appena, seminando è vero, la sua parte di terrore, ma vivendo penosamente lui stesso, nascosto o inseguito come un cane rabbioso, senza neppure una di quelle soddisfazioni elio godevano ■ classici banditi d'uii tempo. E finisce in Corte d'Assise'nella giovane età di 30 anni... Alessandro Baudissard è ili una famiglia doglia di lui. Tre suoi fratelli furono coiii volli nelle sue delittuose gesta. Luigi Baudissard fu ucciso' a Là Besset (Briancon) mentre, col fratello Alessandro, compieva un furto nei locali di una iantina.11 proprietario di onesta sparò contro di lui una fucilata in risposta ai colpi di rivoltella de) malfattore, in altro fratello. Pietro uni seppe, venne espuUo dalla Francia perchè in sospetto di aver partecinafo con i fratelli ai l'assassinio del curato Rossignol, di cui iliremo in seguilo. L'ultimo, Ernesto Baudissard, arrestalo in Francia sotto l'accusa di mancato omicidio del maresciallo Dedjeu, prosciolto per insuf Scienza di prove, venne sfrattalo. Alessandro Baudissard fu chiomato sotto le anni nel settembre ird:> ed assegnato al 3.o reggimento alpini. Rimase un anno e mezzo iti Libia ove consegui il grado di caporale. Rimpatriato nel 1 r»in e destinato in zona di guerra, fu, per inalatiia, inviato al Deposito di Torino e di qui passò all'Ospedale .Militare Principale, (di fu accordata una licenza di convalescenza, della quale si valse per compiere il suo primo reato: l'appropriazione indebita* di una bicicletta. Tratto in arresto, fu condannalo a cinque mesi di reclusione e 500 lire di multa dal pretore di Fencstrelle: TCilornò all'ospedale, ma per allontanarsi arbitrariamente nel maggio 1017, rendendosi di seriore. 11 ?r. ottobre di ouelt'nnno, dallo stesso ospedale disertò Luigi Baudissard, soldato ai I milizia territoriale, od i due fra<c!-!i. riunitisi, si diedero ad una vita da banditi nelle valli di Pinerolo, di Susa e finitime, att-a"ersando spesso il confine per portarsi ini Francia. Denunciati alla eiustizia militare, furono dal Tribunale di Guerra di Torino condari: ! nati, in contumacia, alla pena di morte. 11 j .'rateilo Ernesto, incolpato di pàrtecivhzìone od un furto, fu condannato ad S anni di reclusione. • » Anche i genitori, conhiRi Baudissard. fu/nno condannati per favoregsriamento a due rimi di reclusione, ma fu sospesa l'esecuzione della condanna, mentre il fratello non scontò la pena perchè beneficiato di amnistia. Fu in seguito condannato per altri funi a due anni di reclusione. Alessandro Baudissard nrose.univa le sue imprese brigantesche, unendosi ad un tal Paolo Lorenzatti. diciottenne, nato a Rivara, fabbro. Dimoiò qualche mese a Cantagli», scorraz'ò le campagne di Pont Ca'navese, Ingria e finitimi paesi, flnctiè venne arrestato nel maegio 1920, a Rivafa; in un conflitto coi carabinieri, nel quale rimaneva ferito il brigadiere Poncet e fu egli stesso gravemente leso. 1,'arrosto del BaudJssard annulla la sentenza contumaciale del Tribunale Militare, ed essendo cessato lo staio di glierra, il Bau-j d'ssard, incornato oltreché di reati militari, altresì di re."ti«comuni; «leve essere giudicato dalla Corte d'Assise di Torino. Ecco, perchè comparirà, insieme al Lorenzatti, davanti ai giurati. Il primo /conflitto coi carabinieri Un primo clamoroso confitto Alessandro c Luigi l'ebbero nel maTzo del 1018. L'appuntato dei carabinieri Emilio Parca c il milite Eugenio Genre, travestili uà soldati alpini, saputo che i due banditi avevano (Issato un appuntamento coU'oste Gio'unni Perotto., in località Grange, di Inverso PinaSCa. allo scopo di trattare acquisto di legname, decisero — per quanto soli — di affrontarli. I due banditi si slanciarono sul Parca, che, ritrattosi di qualche paeso, sparò un oòlfio contro Ales- Sandro Baudissard che. ferito al dorso, stia- mazzo al suolo. Altri tre o nualtio colpi il i Parea'sparò contro Luigi Baudissard, che Jil- tanto, risalito in bicicletta, si diede alla fu- | ga Ma essendo scivolato suila carreggiala doila strada, ii carabiniere lo raggiunse, <oi- lutto con lui. riuscendo a dominarlo, mentre costui a gran voce Implorava aiuto dal fratello, il quale, rialzatosi da terra, e malgrado fosse ferito, impugnato, un bastone, accorse, vibrandone parecchi colpi al Parca, rw\ a sua volta feriio, cadde:, ma si rialzò subito per colluttare con ■ costui, che si pose a gridare al fratello: «Uccidilo, la laremo fj*3.tlGQ ' * Luigi Baudissard, estratto una rivoltella, ne sparò parecchi colpi a tergo dell'appuntalo, senza riuscire a ferirlo. Entrambi presero a percuotere a colpi di bastone il carabiniere, e solo desistettero quando l'oste Perotto, che era accorso, riti- j se' a strappare il bastone di mano ad Ales- j saudro Baudissard. I fratelli, inforcate -e biciclette, si dileguarono nella montagna. L'uccisione di un curato Nella notte del ifl agosto a 'La Bessée in Francia, il curato Alberto Rossignol venne sorpreso in canònica da uomini mascherati che gli esplosero contro-quattro colpi di rivoltella pei quali moriva dopo quattro pomi. Gli autori del delitto furono dalle autorità francesi identificati nei fratelli Alessandro e Luigi Baudissard, Loro accusatore fu -infatti il fratello Ernesto, il quale, trovandosi detenuto ad Embrun per mancato omicidio di un gendarme, riferì al giudice istruitole clic il Luigi gli aveva ;fatto il racconto del delitto. Accusandosi, il Luigi aggiunse che l'Alessandro «aveva montato questo colpo » e che questi sparò pel primo un colpo di rivoltella ; egli sua volta sparò. A questa uccisione seguì un conflitto anche coi gendarmi francesi. La sera del ti febbraio 1919 in Saviny (Francia) i gendarmi Pietro Dcdieu ed Armando Isnard. scorsero venire loro incontro tre ciclisti sprovvisti di lume. Vollero avvicinarli por dichiararli 'n contravvenzione, ma i ciclisti tentarono la fuga, raggiunti però dai gendarmi. Mentre colluttavano, uno dei ciclisti fece fuoco sul gendarme Dedieu, che cadde a terra, colpito poi da altri due proiettili. Anche il gendarme Isnard fu fatto bersaglio ad un colpo» che potè schivare. 1 ire malfattori, approfittando del terrore suscitato e della oscurità della notte, riuscirono a dileguarsi. Il giorno seguente, arrestato Ernesto Baudissard. fu riconosciuto dal gendarme Isnard come uno dei tie ciclisti : non però colui che aveva sinuato. Stretto dalle domande, finì per fmmetfero che si trovava in compagnia dei [rateili I.-nife'l ed Alessandro quando furono fermati ''ai gendarmi. Disse di non saper.: chi avesse snarato, ina che entrambi i suoi fralcili erano armati di rivoltella, il gendarme rimase lungamente in pericolo di vita. La lotta con un brigadiere Rientrato in Italia, Alessandro Baudissard (ti rifui io nelle valli di l.an/o Torinése.-Ivi Sll'ini.'.io dell'ottobre l'Ji'J prese dimora a Canto!ra. presso la famiglia di Vincenzo Pofimi sp.-ur*niHio;i per medico, ed Ara conosciuto più .comutiemente coi soprannome: « Americano ». Il brigadiere dei carabinieri Giovanni Zunino sospettò che l'ospite dei follia 'osse il disertore Alessandro Baudissard e <iis*--e un r apposl.unento intorno aita . i a-i di costoro. Versò, 'e ore G del mattino de! Un novanilire, mentre qna'iro carabinieri t-nv.-i> all'ai •_">lo dell'edUìcii» il brigadiere, scguuu «lai ca¬ ramsecoChsul'«il il MdiglsolasufufatadacoprdodvqploiodteafundnnPtorSpbindgnSfudpnchceBsuCinnufae clafeptopmrspctocncompmrcccbcltcbpsndmntdtdMtlfslafrBfrddntspegncn1l■.j I • ' | I! abiniere Paola Roncliini. entrò improvvisamente in un locale adibito a fienile. Score coricato un membro della famiglia: Giaomo Poma, ed a lui vicino altra persona. hiesto chi fosse, il Poma rispose che era uo fratello e, a domanda, aggiunse che « Americano » dormiva nella stalla. Persuaso brigadiere che il compagno del Poma fosse Baudissard, lo invitò ad al/arsi ed uscire. Ma mentre, nello stretto ambiente, il brigaiere si volgeva di fianco, improvvisamente li. fu sparato un colpo di rivoltella al doro. Sebbene ferito, il maresciallo afferrò per a gola il malfattore, cadendo però quasi ubito stremato di forze. In questo momento u sparato un altro colpo. Il carabiniere Rohchini si slanciò sul malattore, iniper-nando con lui una collutazione, ma anch'egli fu sopraffatto, perche, a ripètuti colpi contundenti Infertiglì al capo ol calcio della rivoltella rimase stordito' c rivo di t'or/.e. Il malfattore ebbe in tal moo agio di daisi alla fuga, per un vano, preisposto in procedenza, nel tetto del fienile.' Il bravo brigadiere fu lungo tempo fra la ita e la mone, mentre il milite guarì in una uindicina di giorni. Wlarcheoe e tenente-medico Lasciate le Valli di Lanzo. il Baudissard si portò nelle regioni di Forno Rivara e finitime ocalità. Prese dimora presso Antonio Rodo, che lo spacciava per suo nipote, il Bauissard si faceva anche chiamare marchese e enerne medico. .Nel maggio 1020 il Raudissard si associò l diciottenne Paolo Lorenzatti, incolpalo di urto di galline. Così fu iniziato e perfezionato nelle imprese brigantesche, che il Bauissard prosegui per tuito ouel mese. In questo modo sorpresero, mascherati ella propria camera da letto, Caterina !)<>natto, la notte del ti maggio, in territorio di Pont. Canàvese. Da questa impresa i malfatori passarono immediatamente ad altra, diigendosi all'attigua casa di Agostina Gallo. Stava essa a letto, quando udì una voce im- placfimil'sQgafnprdfifpcnpsLmdirPFcnf!1ddvrvqfporle di aprire la porta, con minaccia di ab- rbatterla. Infiliti la porta fu forzata ed ì duo:' ndividui dal volto bendato, intimarono alla • adonna di consegnare il denaro, accompa-| pgnando la richiesta con percosse al capo ed j zi collo del malcapitata. La Gallo consegnò ! sSnm— ?a°n»a1Kdi^; %S!&£3 uori le cedole! ». Protestò essa di non posse- ■ pderne. I malfattori frugarono nei mobili, ini- I dpossessandosi di pgerotti preziosi. Tanto la Ro natto quanto la Gallo riconobbero in colui he, armato di rivoltella, le depredò, il sediente tenente medico, e cioè, Alessandro Baudissard. Piti grave rapina veniva perpetrata la sera uccessiva. La ragazza Maddalena Costa, del Comune di lncria^ verso le 21 era già a letto n una camera al piano superiore, mentre i onni vegliavano nella stalla sottostante. \rt un trailo un individuo, col fazzoletto sulla accia, si presentò, avendo in mano un'accetta nell'altra una candela accesa. Le intimò di onsegnare i denari, e poiché la ragazza urava, per lo spavento, la colpi con la seure. erendola alla mano, chr? essa aveva alzato per istintiva difesa. La buttò poi giù ila! leto; poscia, uscito sul ballatoio, gridò al compagno, che stava nel cortile: «Spara! Ammazza! ». Costui, bestemmiando, puntava, la rivoltella contro la porla della stalla e ne sparava tre colni, ti..ondo no! fermo l'usalo per impedire ai vecchi d! accorrere in soccorso della ninote. L'altro malfattore intano percosse aspramente la ragazza Costa finché rimase stordita, poi si diede a rovistare nei mobili, spaccò a mezzo della scure un cassone, asportando il magro bottino di due orologi d'argento. Entrambi si dileguarono, ma vennero riconosciuti. In nuel tempo commisero una serie di rapine e di atrij-essioni impressionanti, inutilmente ricercati e insegditi dall'Arma dei carabinieri. Non ebbero nifi alcun ritegno al compimento di atti di prepotenza e violenze, come quelli di far alz. . .< di notte gli esercenti per imporre loro di servirli di vino e bevande, oppure por esercitare rappresaglie contro chi si fosse permesso di osi acolare io oro ribalderie. F, ciò valse a perderli definir tivnmènté; Prendersi in urto cogli esercenti, colle popolazioni, lag'iegrriare le piccole borse, commettere ribalderie sui piceni:, sui poveri ah. non er"> «i.= ;cma del brigante classico! Alessandro Raudissard degenero... L'ultimo conflitto Fu a suo tempo difesamente narralo sul nostro giornale; Rlcpllogliiaino le circostanze del fatto. .. ,, Armali di rivoltella, pugnale e coltedo, *d mattina del 30 maggio l'ozi si presentarono ; nell'osteria della Pace in Rivara seminando | terrore, il brigadiere Giuseppe Poncet comandante quella siuzione di carabinieri, avvertito di quanto accadeva, accorse con i dipendenti Bartolomeo Berta tot e Giorgio Pellissier. Mentre costoro si avvicinavano, furono scorti dal Lorenzatti che era appunto uscito dall'osteria per sorvegliare se fosse giunta la forza pubblica. Questi avverti tosto il Baudis sard che si porlo all'ingresso e, sporgendo la mano impugnante la rivoltella incomincio a far fuoco. 11 brigadière Poncet, malgrado , fosse colpito al fianco sinistro, entro, correndo, nell'esercizio, seguito dal carabiniere Bertalot, mentre l'altro milite :i fermava fuori. Il Baudissard continuò a sparare ferendo ancora il brigadiere al ginocchio destro ed al capo, ritraendosi poi a riparo delle persone dell'ostessa e della ^ua figlia, nuando il brigadiere gli puntava il moschetto \d un tratto il Baudissard si slancio verso la finestra per fuggire, ma non gli fu possibile essendo munita di inferriata. Fu in quel momento clic il brigadiere gli esplodeva un colpo di moschetto a mitraglia fratturandogli la mascella destra. Sebbene ferito, il Baudissard puntava la rivoltella contro il carabiniere Bertalot, ma il colpo j non parti, essendosi inceppata. Il carabiniere ; a sua volta rispose con due o Ire colpi ili moschetto che ferivano il Baudissard alla ; spalla', spezzandogli l'ornerò destro. Fuggi co- | stui nel cortile inseguito dal carabiniere che j 10 afferrò e riuscì, dopo colluttazione e coll'intervento dell'altro carabiniere, a metter- ' gli i ferri. 1 Durante questo conflitto il Lorenzatti, bran- | dendo il pugnale ed il coltello, incoraggiava 11 Baudissard, ina quando lo vide ferito andò a ricoverarsi in una latrina ove fu poi tratto in arresto. Degno ricovero di questo diciottenne fallito brigante I Violenze in carcere 1! bravo brigadiere fu lungamente in peri■colo 'li vita, ma guarì. Ed anche il brigante j guari miracolosamente da quel po' po' li , mitraglia. In carcere a Torino non diede certo le dimissioni da brigante... Ma diede rpesso sàggio dei suoi istillii violenti e sanguinari. Dna volta foggiò un'arma con un legno su cui j infisse un iinirro chiodo. Con questa specie di .lancia colpì la guardia carceraria Cao. Seguitando a commettere atti di violenza sulle ] suppellettili, gli fu messa la camicia di forza e passò gran lernpo in cella di rigore, j Singolare fu "il momento in cui il cancelliere (inveite notificargli in calla e in mani propr'e l'alto di rinv'.i alle Assise. V cancelUo- | re ebbe l'impressione di entrare nella gabbia | di una belva feroce. Ma sporse un braccio nell'interno, lasciò cadere il foglio e si ritirò lestamente. la procedura -.veva avuto il suo corso. Fu sottoposto a perizia del dottori Carrara e Rollini i -inali, però, lo hanno di i Inaiato coinnlrtaiiieuie resppm ' ile. Il 2 gennaio comparirà nella gabbia degli imputati, ma come si comporterà? Sarà tradotto con un scorta speciale quale si conviene al suo passato e al suo grado di brigante E negli ambienii giudiziari c'è mof. Ita aspettativa per la sua - rentrée-. M. ! rcpdprpcclpurincrctlmzPcL