Le dichiarazioni di Poincaré alla Camera

Le dichiarazioni di Poincaré alla Camera Le dichiarazioni di Poincaré alla Camera "La Francia vitolc assicurarsi dei pegni là <?ovc la ricchezza tedesca esiste,, . - "Noi saremmo desolati di agire isolatamente, ma agiremmo sèmpre nell'interesse comimc degli Alleati,, - Una sintomatica votazione: 280 cóntro 280 ^Servizio speciale della « Stampa •) Parigi, 13, notte. Poincaré ha fallo oggi alla Camera ]e ianto attese dichiarazioni sulle conversazioni interalleate di Londra, L'opposizione non Ila nato battaglia. L'accoglienza che la Camera ha fatto al discorso del Presidènte del Consiglio lasciava infatti prevedere l'insuccesso di una manovra che la grande maggioranza delia Assemblea ha dimostrato .di riprovare, e la battaglia è stata rimandata a miglior tempo, cioè al mese di gennaio. Decidendo poi sui proprio ordine del giorno, la Camera decise di rinviare le interpellanze presentate di recente, e per le quali era stato chiesto di fissare la data della dismissione, al seguilo delle altro già presentate! ciò che significa per il Gabinetto una. tregua sino alla fine dell'attuale sessione. Nella seconda quindicina di gennaio, quando vorrà aperta la sessione ordinaria del 1923, si vedrà, Situazione migliorata piuttosto che peggiorata L'aula di Parazzo Borbone presentava oggi l'aspetto e l'animazione delle grandi occasioni, come accade ogni volta che si sa che Poincaré devo parlare. Vi era folla dappertutto. Le tribune erano gremite. In quella diplomatica, si notavano in prima fila il nostro ambasciatore, barone Avezzaiia, ed il nunzio apostolico, mpns. Ceretti: Quasi tutti i ministri e sottosegretari di Stato erano m'esenti. La seduta venne aperta stile ore 15,10, ed il signor Poincaré 6 salito alla tribuna, tra un'intensa attenzione. 11 Presidente del.Consiglio ha esordito met> tendo in rilievo che da quattro settimane a questa parte, cioè da quando venne rinviata la discussione sulle interpellanze, la situazione, anziché peggiorare, è piuttosto migliorata. Egli dice: «Ho voluto lasciare al signor Ronar Law, dopo la riunione di Londra, il tempo di spiegarsi innanzi al suo Parlamento. Dopò che la discussione sulla politica generale ò stata interrotta, alcuni fatti si sono verificati relativamente agli affari d'Oriente ed alle #i?arazioni; ma non sono di n-tura tale da giustificare in alcun modo l'emozione che ho trovato" qui ritornando da Londra. Questa emoziono ò iittizia. Bisogna che conserviamo concordemente la nostra calma e non compiamo alcun gesto irriflessivo. « Il Governo, nei negoziati che ha condotto, nor. si è par nulla- allontanato dallo dichiarazioni che aveva fatto innanzi a voi. A Losanna l'accordo tra gli Alleati è stato assicurato sullo rjuesliani che interessano la Turchia, rispettando lq sue aspirazioni nazionali. La Conferenza ha studiato le vario rruestioui che interessano le nostre tradizioni ed i nostri interessi.in Oriente, e che toccano un patrimonio morale che non vogliamo lasciar dislruggere. (Applausi). Ismet Pascià ed i suol Golleghi si mostrano concilianti; ma l'Assemblea.di Angora ha loro date istruzioni imperative: la Turchia non vuole lasciar per nulla menomare la sua sovranità; se ciò sarà ottenuto, le suo suscettibilità scompariranno. Essa lo ha già dimostrato chiedendo di entrare- nella Lega delle Nazioni. Essa non vorrà certamente far naufragare la Conferenza. La Francia continuerà il suo compito di mediatrice,' in pieno accordo col suol Alleati. " - • / Nessuna modificazione dell'atteggiamento assunto «Ed è per .mantenere tale accordo che ni -sono recato a Londra, -per -conferire col no■ -i Alleali, prima dell'Assemblea plenaria, che deve trattare delle riparazioni e dei debiti interalleati. Bisognava spiegarsi preventivamente tra Alleati, affinchè i rispettivi punti di vista fossero conosciuti. I colloqui di Londra sono, stati fldueiosLcd amichevoli. Noi abbiamo parlato in' piena libertà, colla, sola preoccupazione di mantenere, prima di ogni altra cosa, la nostra alleanza al-fll sopra di ogni passeggera divergenza. Io non voglio paragonare il" presento al passato (vivi applausi); ma sonclieto di constatare che ormai le accifso di militarismo non saranno p?ù fatte circolare contro di noi e non troveranno più eco nei circoli governativi britannici. (Applausi)/ I colloqui sono attualmente in corso: essi non sono — per parlare esattamente — nemmeno intarrotli. Essi devono continuare il 2 gennaio. Non posso informare la Camera che sulla posizione assunta dal C nerno francese. Su nessun punto io ho dovuto modificare l'atteggiamento che avevo assunto ». L'oratore, a questo (punto, rammenta !l viaggio a Berlino della Commissione dellp riparazioni e la risposta data dal Governò d»i Reirh, «risposta che equivaleva ad un rifiuto a pagare», e distruggeva lo stato di pagamento, chiedendo una moratoria. « La Cormania — con(in\.i il Presidente del Consiglio — voleva ottenere la riduzione dei debiti. La Francia, che Ita anticipato cento miliardi senza riscuotere quasi nulla, non può continuare i suoi anticipi' per le riparazioni senza ricevere dei pagamenti. ^Applausi). La Francia ha inoltre contratto' dei debiti verso pli Alleati: 13 miliardi màrchi c.-o verso l'Inghilerra, e 10 miliardi marchi oro verso gli Stati Uniti. Alcune Nazioni poi ci devono 5 miliardi marchi oro. Debiti interalleati • e riparazioni «Si può stabilire il menomo confronto ira 'questi crediti e debiti e le riparazioni dovuteci dalla Germania? Certo, no. I debili inter alleati corrispondono ad acquisti falli per la lotta comune, sono in sostanza spese fatte a scopo collettivo (Applausi). Gli Alleati con queste spese facevano fronte alle cose più urgenti, e dovevano pensare che la Germania avrebbe dovuto rimborsarle, come dei resto lo prevedeva anche il Trattato di Versailles. Questo trattato accorda ai darmi delle persone e dei beni privati la priorità sulle spese di guerra. Gli Alleati si reclameranno reciprocamente lo spese di guerra prima che le riparazioni alle persona ed ai beni privali siano state soddisfatte? (Applausi}. Sarebbe, la più strana delle iniquità. «Noi non abbiamo alcuna intenzione ni rinnegare i '..ostri debiti, ma non possiamo assolverli prima di avere ricevuto quanto ci è dovuto. Ho detto in agosto a Londra che noi saremmo pronti a dare all'America ed all'Inghilterra le obbligazioni C, emesse dalla Germania : ma l'America e l'Inghilterra non hanno accettalo un regolamento su que sta base. Nel mio ultimo viaggio a Londra abbiamo fatto un grande ptisso, abbordando la questione dei debili interalleati. Noi non abbiamo studiata tutta la questione: come avremmo voluto, a Londra,'poiché siamo siati obbligati, io ed il signor Lasteyrie. di tornare a Parici per la discussione del bilancio, elle non deve, essere ritardila. A causa del poco tempo che avevamo a disposizione nostra non abbiamo potuto regolare la questione del debiti interalleati; ma non ci siamo ancora urtati contro un rifiuto. A tal riguardo vi sono ragioni per conservare buone speranze. In ogni caso noi non possiamo accettare di ridurre il de., ifb delle riparazioni senza che. ci siano consentiti in c.mbio compensi. sui nostri debiti verso gli Alleati. '■ "... li creditore ha dei difitti sui beni deh,debitore «Bisogna, ppr accordare dilazioni di pa gamento alla Germania, avere garanzie sulla riorganizzazione economica e finanziaria del Reieh. Gli esperti sono oltrernodo espliciti sulle misure da prendersi per rimettwe l'ordino in Germania, stabilendovi un controllo severissimo. La Commissióne dello riparazióni e il Comitato delle garanzie debbono disporre dei mezzi per esercitare questo controllo. Noi abbiamo dovuto coiiéertarpi a Londra sulla risposta da riarsi alla nuova domanda tli moratoria del Rei eh ». Poincaré ri.orda poi a quali obblighi la Germania deve far fronte alla line dell'anno. Per tutto quello clic non é l'esecuzione dello stnlo dei pagai ènti di Londra vi è moratoria; ma per contro man' a l'est-'uzlnno fucilo stato dei pagamenti. In lai caso il i rallino di Versailles prevede regni da . prendersi. « lo so. perfettamente che il testo inglese non i 'icsts1 assolutamente identico al te.-fo francese; ma 10 mi tengo fedele a questo. Tanto in diritto pubblico come in diritto privato il creditore ha dei diritti sui beni del debitore (Applausi). La Francia non prepara una spedizione militare nò sanzioni punitive. Essa vuole sol- 'tanto essere pagala e assicurarsi dei pegni, là dove la ricchezza tedesca esisto (l'ivi tu,piansi). «Ecco quello che ho detto a Londra, e ho soggiunto ci.e noi desideravamo.sequestrare quesii pce,ni d'accordo coi nostri Alleati, e che noi saremmo desolati di agire isolatamente, ma agiremmo sempre nell'interesse comune degli Alleati. Accanto ai nostri ingegneri e ai nostri doganieri vi sarà sempre posto per gli ingegneri e i doganieri alleali. Ho respinto, in nome della Francia, qualsiasi idea di manomissióne! territoriale e di impresa militare (applausi), alla quale noi non abbiamo mài pensato, e che non è mai stala n'elle nostre intenzioni. Il signor Bonar Law mi ha chiesto di non agire in nessun modo fino al 15 gennaio. Io sono sicuro che, checché accada, l'intesa fra gli Alleati non soffrirà nessun attentato in seguito alle ■ >isure che noi potremmo prendere. Io mi n'Inorerò a ciò con tutte le mie forze e con tutto 11 mio patriottismo. •'. Il progetto tedesco dichiarato inaccettabile « Esaminiamo óra le formo che può assumere iJ pagamento tedesco ». Poincaré noia che il Beich, nella sua ultima risposta, riconosce^ che la ricchezza tedesca è emigrala. « Anziché ricorrere alla costrizione sui possessori di queste ricchezze, che cosa- vuole il Governo di Berlino? Vuole trattare con gli industriali e ottenere le Joro ricchezze con promesse pieno di aflettniucnti. lo troverei scandaloso prestarmi a una simile operazione, che consoliderebbe i benefici realizzati dai grandi industriali tedeschi. Questa risposta insufficiente è stala oggetto, in seguito a mia domanda, di un riiiuto pino e semplice, poiché era inaccettabile. I Governi Alleati sono stati unanimi nel pronunziare questo rifiuto. E' un risultato puramente negativo? No, poiché è già qualche cosa l'essersi trovati uniti nel respingere una risposta 'inammissibile. ■ < «Ecco quanto io posso comunicare alla Camera. Non vi è l'abitudine di rivelare pubblicamente i colloqui privati: sarebbe d'altronde imprudente informare il Roich un mese prima Sulle intenzioni dei suoi creditori. Non dove essere detto da quésta tribuna nulla elio possa .ostacolare un'eventuale azione. Bisogna tener conto che io sono costretto alla stessa misura di linguaggio di cui Bonar Law ha ieri dato l'esempio. La Camera sa quello che noi pensiamo. Se essa vuole che. un altro noverilo negozi il 2 gennaio, co lo dica: altrimenti noi continueremo la' nostra opera per sostenere gli interessi della Francia, che sono inseparabili da quelli dell'Europa e dell'umanità ». Lunghi npplauSi hanno accolto le dichiarazioni del Presidente del Consiglio. La votazione Dòpo un discorso di Leone Daudet, il quale deplora che da tre anni a questa pane non si sia fatto nulla, e che è rimbeccato da Briand, da lui tirato in questione, il (piale rivendica quanto è slato l'aito- nei riguardi della Germania dal Gabinetto che egli ha presieduto, viene propósta una mozione di rimio della discussione delle interpellanze. Quesla mozione è respirila con 280 voti contro 23G. Dopò di che la Camera decido che lo interpellanze presentate ultimamente, vengano discusse in seguito a quelle già presentate