La fusione tra comunisti e massimalisti imposta da Mosca?

La fusione tra comunisti e massimalisti imposta da Mosca? La fusione tra comunisti e massimalisti imposta da Mosca? Stupore a Roma - Politica estera e pi ordimenti finanziari al Conskjlio dei Ministri Roma, 13. notte, U Presidente del Consiglio giungerà ve- nercu mattiua a Roma e presiederà nel pomeriggio U Consiglio elei Ministri, che già e stato convocato. La riunione .sarà dedicata essenzialmente ai due seguenti obbiettivi: relazione Mussolini sull'azione esercitata dall'Italia alla Conferenza di Londra, approvazione di provvedimenti ohe rientrando nel piano di riforme e di economie, che il Governo si propone di applicare in virtù dei pieni poteri ottenuti dai Parlamento. La relazione sul convegno di Londra consisterà particolarmente nella esposizione dei criteri posti dall'on. Mussolini a base della propria azione. Questi due criteri sono: abbinamento del problema dei debiti a quello delle riparazioni; atteggiamento verso la Gei-mania appoggiando cioè otrni proposta di sanzione economica e opponendosi invece a nuove sanzioni territoriali. Mussolini darà poi lettura ai colleghi del testo del memorandum presentato alla Conferenza ed il Consiglio deciderà «ulla convenienza di renderlo pubblico nel suo testo integrale. Non vi è dubbio che la linea di condotta dell'Italia a Londra, chiara e precisa, otterrà la piena unanime approvazione del Consiglio dei Ministri. Nelle sfere ministeriali non si dubita poi del contegno dell'opinione pubblica. Nelle sfe re stesse si dice che l'Italia è la soia Po- tenza che abbia tenuto a Londra una con- dotta esplicita e rettilinea. Quanto alla si-1 tuazione esistente dor.>o il rinvio della Conferenza, nelle sfere autorizzate si confida in una dolente che da alcuni sintomi sembrerebbe già iniziata dalla Francia circa la questione della Ruhr. Negli ambienti diplomatici italiani si nutre ferma fiducia che le trattative di già iniziate fra le Cancellerie di Roma, Parigi, Londra e Bruxelles per trovare un accordo preventivo prima della nuova Conferenza del due gennaio a Parigi condurranno a risultati positivi, sicché il convegno di Parigi possa ridursi alla ratifico dell'accordo. In ogni modo si tiene, nelle sfere di palazzo Chigi, a sottolineare un punto dell'atteggiamento di Mussolini a Londra: il punto è quello dell'ammissibilità o meno delie sanzioni territoriali verbo la Germania. Si dichiara, cioè, in fórma privata, che il pensiero manifestato dall'Italia a Londra consiste nell'opposizione recisa ad eventuali estensioni territoriali della Francia, ritenendo efficaci le sanzioni economiche. Soltanto nel caso in cui le sanzioni economiche risultassero inefficaci, l'Italia acconsentirebbe, come extrema ratio, a prendere in esame altre proposte come quelle che potrebbero partire dalla Francia. La parie del Consiglio riguardante la palifica estera avrà del resto, più che altro, carattere di doverosa formalità. La parte veramente importante consisterà nell'approvazione dei provvedimenti finanziari preparati durante il soggiorno dell'on. Mussolini a Londra dal Ministro delle Finanze on. De Stefani. 1 nuovi provvedimenti riguardano: modificazioni alla tassa ai bollo, rimaneggiamento .della tassa sulle specialità farmaceutiche', revisione delle tasse sulle automobili, motocicli e biciclette, riesame della questione del dazio sulla benzina, ecc. I provvedimenti per i deli e gli automobili sono ispirati — a quanto si dice — a criteri liberali, cosi da favorire lo sviluppo dell'industria automobilistica e ciclistica. Non sembra che nel Consiglio imminente si debba discutere del progetto per la regolarizzazione dei giochi d'azzardo, nc.il progetto per la riforma della Pubblica Sicurezza. Tali progetti sono in corso di studio e non ancora pronti per la discussione. Neppure si parlerà di questioni-parlamentari, né della riapertura della Camera poiché un mese di tempo ci separa dalla rinresa parlamentare: Isella riunione si tratterà invece inevttnbumente, ma più che altro come scambio di idee, della situazione politica in generale e in ispe eie delle due questioni del gioì;,»». C!L'.": l'atteggiamento dei popolari e 1 atteggiamento dei socialisti. Circa l'atteegiainento dei popolari. ct« sarà ancora 'meglio chiarificato nel vicino congresso di Torino, assume oggi importanza l'ordine del giorno votato ieri sera dalla direzione del partito. 11 Panilo popolare è venuto a trovarsi, .con 1 a.vento al potere dell'on. Mussolini, in una situazione delicata e, per »r.nto, difucile. Deve cioè riaffermare il proprio programma anche in confronto del Ministero Mussolini nel quale conta i propri rappresentanti. Di crai le affermazioni,P™£™™o tiche che l'organo centrale del Partilo del gruppo fanno a regolari intervalli pure nella convinzione che rimarranno afferma i fiorii platoniche. Il Presidente del Consi glio ha infatti dimostrato, a proposito dell la riforma elettorale rti (onere mediocre I conto dei principi ai quali il Partito popò lare si ispira facendo cioè anche votate dai ministri popolari una deliberazione di mas. sima, che sacrifica notevolmente la proporzionale. Data una. .simile situazione, il Partito popolare vota delle deliberazioni che, agli effetti del Governo, assumono valore assolutamente relativo; sicché la Direzione del Partito popolare ha votato recentemente un ordine del giorno pei- il VM.blenia delle riparazioni non rivolgendolo al Governo ma unicamente come direttiva per l'opinione pubblica. Oggi la stessa direzione ha approvato uri altro ordine del giorno nel quale due punti sono notevoli, cioè la nuova affermazione a favore della proporzionale e l'invito al Governo a concentrare la sua azione sul programma finanziario, cioè sul risanamento del bilancio. Questa seconda osservazione appare lo , gira e sensata; quanto alla prima, si domanda negli ambienti politici quale portata essa possa avere. Non si prospetta nemmeno l'ipotesi che il Partito ponolare pos-a sostenere alla Camera, in difformità del l'atteggiamento del Governo, la proporzionale nella sua. formula integrale essendo noro die se il minimo imbarazzo derivasse al Governo dalla ventilata discussione di gennaio sulla riforma elettorale, ì'ori. Mus solini preferirebbe farla approvare per de ereto reale. Questo per il Partito popolare. Quanto ai socialisti, si manifesta un fe nomeno di sbaudameno degli unitari e si preannunciano grosse novità nel campo massimalista. Nel campo unitario è da notare che, mentre una. parte dei deputati manifesta velleità di espellere l'on. Baldesi, viceversa la Direziono del Partito ha votato oggi una deliberazione che riafferma in fondo l'unità sindacale caldeo-aiata da Raldesi. Nel canino massimalista hanno oggi prodotti vivo malumore le notizie giungenti da Mosca, secondo le quali il congresso dalla. Terza Internazionale avrebbe deliberato la fusione del Partilo socialistoHmassimalista-italiano col Partito commuta egualmente italiano, dando al Partito risultante il nome di « Partito comunista unificato >\ Ancora maggiore stupore destano le notizie giungenti pure da Mosca, secondo le quali il congresso della Terza Internazionale avrebbe perfino designato i componenti del Comitato Centrale del nuovo partito comunista unificato. Questo comitato sarebbe presieduto da Zinovieff. Dovrebbero farne parte tre comunisti Gramsci. Tasca di Torino e Scocciamurro, due terzi internazionalisti, cioè gli on. Maffi e Tonetti di Trieste, • un solo massimalista, Serrati. I deputati massimalisti oggi presenti a Montecitorio notavano che il congresso di Mosco, dove l'elemento italiano era uipnresentato da Romita, Maffi. Carniccio, e Tohetti, sarebbe andato assai più si alle deliberazioni accennate. Quei deputati dichiaravano di non essere disposti ad. accettare la denominazione di Partito co munista unificato non essendo essi comunisti. Inoltre, prevedevano che la grande maggioranza dei deputati massimalisti 1 manifesterà con essi contro la proposta di Mosca Si prevedono pertanto discussioni dissensi, polemiche. Giova notare che lo Direzione del Partito massimalista esórt'i in un comunicato odierno ad accogliere con riserva le notizie di Mosca nttov^wido invece la relazione dei reduci da Mosca Infine, bisogna tener conto che le deliberazioni o proposte che siano rti Mosca, devono, per entrare in esecuzione, essere approvate in.Italia dagli organi del Partito massimalista. oltre di quello che si credeva, associando Ecco come da Berlino si segnala il deliberato di Mosca: La Roti: l'aline ha da Mosca una larga relazione sul Congresso della 'terza internazionale, dalla quale si rileva che la questione dell'unione tra massimalisti e comunisti è stata posta in senso risolutivo. I due oralori che hanno parlato sull'argomento sono Zinovieff e Bordiga. 11 primo ha accennato al fascismo ed ha detto che, appunto per Vincere questo partito ora al Governo occorre' che le due n;nrtenze estremiste italiane, le quali non seno divise da profonde ragioni di diversificazione programmatica, si «fondano in un solo organismo politico e sindacale, per poter procedere alla riorganizzazione dèlie forze rivoluzionarie con relativo sbocco nella dittatura operaia.. L*Ing. Amedeo Bordiga non tacque lo stato di aspra polemica esisterne lino a qualche mese or sono tra comunisti e massimalisti, per cui questi ultimi soiobbero siati contro la fusione: però pur disciplina dichiarò anche a nome loro, che accettava i deliberali del Congresso, adoperandosi perchè la fusione avvenisse in forma leale e sincera.