Vivaci proteste in Francia per un articolo di Lloyd George di Lloyd George

Vivaci proteste in Francia per un articolo di Lloyd George Vivaci proteste in Francia per un articolo di Lloyd George Poincaré risponde - Il " Temps „ chiama l'ex-Premler "nemico della pace,,. (Sor.izlo speciale della «Stampa») Parigi, 9. notte. Nel primo articolo che Lloyd George ha pubblicato stamane sid naily Chronicle ha attribuito-alla Francia l'intenzione di annettere la riva sinistra del Reno allo spirare del 15 anni di occupazione di quei territori da parte delle truppe alleate, col pretesto che la Germania non avrebbe adempiuto àgli impegni per le riparazioni assunti in baso al trattato di pace di Versailles; e chiede in certo qua! modo agli Stati Uniti di prendere parte contro il Governo francese. Poincaré ha voluto far udire una energica protesta contro questa interpretazione della politica francese da parte dell'ex-primo ministro britannico ; e nello stesso tempo ha voluto ristabilire la realtà dei fatti per cpicllo che concerne il patto di garanzia franco-britannico offerto a Cannes da Uoyd George, al quale Poincaré, succeduto al sig. Briand, rifiutò di sottoscrivere nella sua forma primitiva, poiché riteneva che le disposizioni in esso contenute fossero insufficiènti. Ecco le dichiarazioni fatte dal Presidente del Consiglio francese. « Le argomentazioni di Lloyd George saranno grande oggetto di sorpresa per tutti i Francesi. Forse egli avrebbe ragione nella sua conclusione, se avesse ragione al suo punto eli partenza. Ma il suo punto di partenza è talmente inesatto che è da chiedersi come un uomo "politico cosi esperimentato possa commettere un errore cosi strano. Egli pretenda che vi sia in Francia un partito .importante, che ha l'intenzione di annettere la riva sinistra del Reno. Orbene, questo partito non è mai esistito se non nella immaginazione di Lloyd George. E se veramente questi crede che vi sia in Francia un partito il cui programma sia l'annessione della riva sinistra del Reno, egli eifti-a in battagliti contro i mulini a vento. L'ex-priino ministro inglese ci racconta che, se egli ha offerto noi '19 al signor Clemenceau il patto di garanzia britannico, era per aiutare il Presi-, dente del Consiglio francese a lottare contro/lo sciovinismo dei suoi compatriotti. Questa spiegazione del patto di garanzia, come là concepiva Lloyd George, non manca eli un certo lato piccante; ma io òono ben sicuro che non risponde affatto al pensiero del signor Clemenceau. Lloyd George ha presentalo di nuovo a Ctuuics un progetto di patto di garanzia; ma il testo che egli aveva elaborato era del tutto illusorio. Lloyd George pretende che noi in quel momento abbiamo chiesto mia convenzione militare propriamente delta; ed è vero che noi' avremmo trovato naturalissimo di avere, sotto gli auspici e il controllo della Lega delle Nazioni, una convenzione analoga a quella che esisteva prima della guerra fra Inghilterra e Francia, in modo da avere, in caso di attacco tedesco, l'assicurazione di un concorso britannico determinato, in un tempo fisso. Ma Lloyd George ha rifiutalo quésta garanzia elementare. Noi abbiamo accettato di continuare le conversazioni; ed il primo febbraio scorso abbiamo inviato a Londra un memorandum nel quale noi precisavamo le nostre idee, in modo da .impedire che il patto, anziché esser* una garanzia, non fosse una mistiticazione pericolosa. Lloyd George ci ha allora lasciato capire che la firma del patto doveva essere ritardata tino a che l'accordo non fosse stato stabilito fra eli noi sulla Conferenza di Genova, sulla questione d'Oriente e su quella di Tarigèri. La questione' di Tailgeri è rimasta in sospeso. La conferenza di Genova non ha soddisfatto ai voti di Lloyd George; e checché egli dica, questo non è stato colpa del Governo francese né dei telegrammi ricevuti da Barthou. la verità è piuttosto che le vedute di Lloyd George si sono trovate poco compatibili colla realtà. Gli affari di Oriente poi non hanno volto come speravano re Costantino, Gunàrls e Uoyd George; e nulla è stato più felice per la face <tel mondo di questo fatto. Infatti la Conferenza di Losanna l'.imostra.oggi che l'accordo completo è ormai possibile tra l'Inghilterra, e la Francia per la ;>olltica orientale"; ma quest'accordo non esisteva disgraziatamente qualche mese fa. «In breve. !• inesatto dire che in -qualche ■àomenfo la Francia ahbia respinto il patto ili garanzia. Essa ha soltanto chiesto che questo patto non fosse privò di efficacia e non avesse per contro-par! il a la dipendenza a Genova e nelle questioni d'Oriento della politica francese. Ma tutti gli errori di Llovd George derivano evidentemente dal singolare errore psicologico che domina tutto il suo ragiona- mento. Se egli credeva che In Francia vi fosse un partito imperialista ed annessionista, il suo atteggiamento avuto verso la Francia a Versailles e dopo è perfettamente spiegabile. « Bisogna in tale caso ringraziarlo di non avere spinto più lungi le sue conclusioni. Con un po' più di logica, avrebbe potuto invitarci ad aspettare Indefinitamente la buona voglia della Germania per il disarmo e per le riparazioni, e non lasciare un solo giorno un solo soldato sul stuolo tedesco. Siccome egli è un uomo di spirito, è un uomo tattico, non ha voluto spingersi più sin là. Ma egli non dormirà tranquillo sinché 11 suo scopo Anale non sarà raggiunto. Non sarebbe tuttavia più semplice non crearsi delle chimere e non attribuire alla Francia un protetto che essa non ha e non ha mai avuto ? Se Lloyd George si rendesse semplicemente conto di quesita verità, troverebbe subito la quiete del cuore, e si asterebbe dal calunniare un paese amico ». II. gesto compiuto da Lloyd George con la) pubblicazione del suo articolo, nel momento in cui stavano per iniziarsi le conversazioni fra i primi ministri alleati, ha prodotto a Parigi Ha più penosa Impressione, anche in quei circoli e fra quei giornali che non^sì erano mostrati «ostili all'ex-primo ministro britannico, che il Temps stasera qualifica semplicemente di «nemico della pace». Nel suo articolo di fondo questo liiomafte si studia di dimostrare quale sia la sincerità di colui che contesta la buona fede della Francia. Per 'fare questo il Temps rievoca l'atteggiamento di Lloyd George quale risulta dalll'intervista pubblicata il Lo gennaio 1914 dal Daìhi Chroniclc, quando, essendo Cancelliere dello Scacchiere, egli protestava con* tro qualsiasi aumento delle spese navali In Inghilterra, e lasciava scorgere che egli non vedeva e non voleva vedere ili pericolo degli armamenti della Germania; mentre d'altra parte egli pareva rassegnarsi volentieri ad una rivalità militare) fra le nazioni continentali, poiché in quella rlvallità egli credeva trovare una garanzia per l'Inghilterra. Sette mesi dopo, quando la Germania Dichiarava la guerra alla Russia e. si dispo-. neva a invadere il Belgio, Lloyd George persisteva a non voller scorgerle' il pericolo tedesco; e persino il 2 agosto — secondo attenua Harold Spencer, il suo Biografo ammiratore — egli era proclive a votare per la , /pace, e a dimettersi qualora fosse stato nea cessano. Soltanto quando capi io scarso-ap-, Poggio che avrebbe incontrato nel paese sé. si tosse, pronunciato contro la guerra, ne divenne dalll'oggi al domani uno dei più energici partigiani. Ma l'opposizione che egli aveva fatto ad Aìquith ed a Sir Grey nella settimana decisiva, durante la quale un gesto dell'Inghilterra avrebbe potuto fermare la Germania sullia china pericolosa per la qualo si era avviata; aveva impedito al Governo britannico di pronunciarsi in tempo; e l'irreparabile cosi si compì. Il Temps rammenta poi il linguacrgio tenuto da Lloyd George dopo là vittoria. Il 10 decembre 1918, quattro giorni prima delle elezioni britanniche, gli i.'ici del primo ministro pubblicavano una Nota, che riassumeva il suo programma elettorale, nel quale figuravano in prima li-ea la .punizione dei Kaiser e la necessità di far pagare la Germania. II giorno dopo, in un grande discorso a Bristol. Lloyd •fieorge, confutando le teorie secondo le quali la Germania non avrebbe potuto pagare so non inondando il mondo intero col suoi prodotti, esponeva ai suoi elettori lo conclusioni del Comitato interalleato che aveva studiato questo pioblemn, e di cui la prima diceva testualmente che «la fortuna della Germania prima della guèrra era stata valutata, a ìin valore, inferiore a quello renle. e che la Germania era abbastanza ricca- per pagare la totalità dc'.le spese». v « Cosi parlava — conclude il Temps — prima di accingersi alU redazione dei trattato eli Versailles, l'uomo che rimprovera oggi alla Francia eli es:m\.rare scientemente il suo credilo, e di valersene per annettere i territori renani. Ocgi Llovd George ha ripreso la pericolosa mentalità che aveva nel 1 Olì; Edi allora Impedì al Governo britannico di unirsi immediata moine alla Francia cor adottare la sola condotta clic avrebbe potuto evitare un conflitto olii o.:-u vorrebbe impedire al Goiyérno britannico di àssocinrsi alla Francia e di adottare nei riguardi della Gennai.: i la «ola li"ca di e. alotfp .-!-• possa risparjjriaro all'Euro: . una terribile i-rifi i -uno- tnica e forse sóp'ale. E cosi puO esfj^ chiamato « nem'"-o 'iella pare.", termina i! Temps. Il presidente della Repubblica. Milteran'd, ha risposto nei vanenti termini al telegramma deiróji. Mussolini: i Ringrazio cordialmente V. i-'. del telegramma che ini ta diretto al m-.m.'.-nt'i del suo passaggio sul territorio, francese. Sono stato molto sensibile ai sentimenti e- esso espressi da V. E., che corrispondono ai miei ». a i d s i a e o en ea e e a-