La condanna di Picardina "chanteuse,, maschio e di alcuni suoi compagni d'arte

La condanna di Picardina "chanteuse,, maschio e di alcuni suoi compagni d'arte La condanna di Picardina "chanteuse,, maschio e di alcuni suoi compagni d'arte I furti nelle chiese [Tribunale Penale di Torino) Un singolare processo, singolare ma alquanto stomachevole per la. diciamo così, qualità dei protagonisti, si e svolto ieri e l'altrieri davanti al Tribunale Penale. Sedette sul banco degli accusati un grappo di individui, tra cui tré esemplari del più brutto pervertimeli io sessuale, i quali per far fronte alla loro esistenza di ozio e di mollezze si erano dedicati ai furti. E parti lese, vittime di questa nuova attività degli imputati ?le vittime intendiamo dei furti) otto o dieci rispettabili sacerdoti le cui chiese erano state prescelte a campo della nuova iniziativa malvagia dogli imputati. Sul banco sono seduti Perrone Giovanni di Giovanni, abitante in via Pont n. 7; Mosca Pietro di Antonio, abitante in via Vercelli 10ì: Cima Emilio di Giovanni, abitante alla Barriera S. Paolo: Rossi Urbano fu Eugenio, abitàìite in via Ospedale 35. Avrebbe dovuto pure sedere frullo stesso banco tale De Ambrosi Giovanni fu Carlo, abitante in corso Vicevano 53, latitante. Insieme coi suddetti individui furono chiamali a rispondere, pel reato di ricettazione, chisci Angelo fu Luigi antiquario di Genova e Sacerdote Clementina fu Giuseppe, antiquaria con negozio in via «Maria Vittoria, 35. Erano imputati i primi sei di essersi: a) in correità fra loro in epoca imprecisata dall'inverno 1920 impossessati di 42 pezzi di broccato del valore di L. i!0 mila togliendoli dalla chiesa provinciale della Natività della Madonna di Piobesi : b) di eguale reato di furto aggravato commesso in epoca imprccisata del marzo ad aprile 1922 di 50 metri di damasco rosso in danno della Chiesa Parrocchiale di Grugliasco; c) di eguale reato di furto aggravato, commesso il 30 Novembre 1921 di vari oggetti di Culto del valore di !.. 3fì00 in danno della Chiosa di S. Michele di Rivarolo Canavese: d) di eguale reato di furto aggravato commesso in epoca imprecisata, di pezzi di damasco c di una pianeta di broccato pel valore di L. 10.000 in danno della Chiesa di S. Giovanni di Montcu da Po: e) di eguale reato di furto aggravato, commesso in epoca imprccisata di un paramentale, pianeta damasco, ecc. per un valore complessivo di L. fi mila in danno delia Chiesa Parrocchiale di Balangero; fi dileguale reato di furto aggravato commesso in epoca impicisata fra il 23 maggio ed il l'I giugno 1922, di due paramentali e damasco per L- :ì000 in danno della Chiesa parrocchiale di Candiolo: g) di egnale furto aggravato commesso il 23 maggio 1022 di un piviale o altri paramenti sacri, del valore di L. 10.OD0 in danno della Chiesa parrocchiale di S. Giuseppe di Cirio; ni eguale furto aggravato d'un tappeto di seta damascato del valore di L. 400 in danno della Chiosa .li S. Vincenzo Martire di Noie; i) uguale iurte aggravato commesso negli ultimi di n.aggio 1922. di 160 mq. di damasco, del valore di lire 10.000 in danno della Chiesa Parrocchiale ili Vàlperga: 1) ilei reato di cui all'art. 2-58 C. P. per essersi dalla fi~e del 1020 al maggio 1022 associati fra loro per commettere delitti contro la proprietà. Il Chisci del realo di ricettazione por avere noi primi criorni di maggio 1923 in Genova acquistato indumenti sacri provenienti da un furto stato consumalo nella Chiesa Parrocohialo di Balangero senza essere concorso In detto furto. La Sacerdote di ricettazione prr avere nell'aprile e maorrio 1902 in Torli)'"1, acnuislato damasco e velluto provenienti furti consumati in chiese della Curia di Torino e più spezialmente nelle chiese parrocchiali di Grugliasco, Candiolo e Balangero eenza avere concorso nei furti. I primi tre individui, tre caratteristici tipi di una spiccata eleganza effeminata, non hanno potuto negare i furti loro addebitati. Il quarto è rimasto, come abbiamo detto, latitante. Perchè questa gente dallo, diremo, singolari abitudini — e lo abbiamo visto anche in un precedente proces:o — <>i dedichi esclusivamente ai furti di damaschi, pizzi, velluti nelle chiese non sappiamo spiegare. 11 <;.so può essere studiato dagli psichiatri, ma senza pietà. La questura ha definito j mimi tre imputati per.... (ine! che sono. E non vogliamo spiegarci. Agli atti erano accluse parecchie fotografìe del Mosca in costume di canzonettista, con ampio decolleté. Sodo queste mentite spoglie — e il trucco apparo perfettissimo — cantò ad Asti, a Vercelli, a Novara. Ha una voce femminile caratteristica. Ed ha ben altro il disgraziato! I) commissario diT'. S. avv. Rossi della Squadra Mobile che del plotone di questi cosidetti uomini ha nei suoi archivi nome, domicilio, stato di servizio e fotografie nelle più svariate toilette?, ha detto all'udienza di avere trovato una notte la formosa Picardina — cioè il Mosca — che piangeva disperatamente sulla riva della Dora perchè era stata abbandonata da Oreste ! U funzionario forse impedì quella notie che i cronisti all'indomani potessero n-rrare il suicidio di Picardina per amore, ha salvo dalle acque ma non dalla reclusione- E pare che la scoperta di miosta associazione di ladri sia dovuta a una baruffa d'amore e di gelosia, naturalmente di miei genere che non possiamo specificare. Ci fu una lettera anonima che svelò tutto. Ah il tradimento della donna, cioè dell'uomo- I due antiuuari hanno dichiarato che comprarono ilo ìoba, che fu loro sequestrata, in buona fede: nè poterono sospettare circa la sua provenienza perche oggigiorno c'è un gran commercio di roba di chiesa. Coi sacri panneggiamenti si fanno tende, sovratcnde, tappeti, drappeggi di case moderne. Le più belle »ete di damasco vanno a foderare ricche pelliccio o a illeggiadrire tepide alcove. Dei piviali, delle sete ricamate, delle artistiche pianete, si fanno sovrainobili e ornamentazioni mondane. 11 pescecantemo ha sviluppato questo commercio del sacro applicato al profano. Povera Casa del Signore! il P. M., avv. Siracusa, pelila sua requisitoria cambiò, in seguito alle risultanze del processo, il capo d'imputazione per .ino degli imputati, il Rossi Urbano. Abbandonò cioè l'imputazione di furto per quotila di ricettazione. Ritirò poi l'accusa contro il Cornaglia per insufficienza di prove. Gli imputati vennero difesi da un baldo stuolo di avvocali. Perrone fu difeso dagli avvocati Pavesio o Rolando; Mosca dagli avvocati Dagasso e Gianotti; cima dall'avv. Canioletto ; Cornaglia dagli avvocati Robioglio e Molinai!; Rossi daU'on. Villabruna ; Chisci dall'avv. Marazzo di Genova, e la Sacerdote dall'avv. Camoletto. Dei sacerdoti derubati, solo don Gardettt di S. Michele di Rivarolo si costituì P. C. coll'assistenza defll'aw. Filippello. I tre imputati principali. Perrone, Mosca c Cima si mostrarono sempre di buonumore. Nell'attesa della sentenza chiaccherarono, risero, scherzarono, affermando che il carcere non fa togliere (loro l'allegria e lo spirito. — In cella si ride — raccontava con tono svenevole il Cima — si balla, si folleggia!... E' intervenuto il P. M. a rimproverare gli imputali ed a richiamarli al silenzio avvertendoli che non erano al caffè concorto, che eia abituale doro ritrovo nei giorni della libertà! In carcere la Direzione ha preso speciali misuro dando loro per compagni dei carcoiati in avanzata età. Raccontava il Perrone che gli avevano dato un compagno di 65 anni, ma ieri glielo hanno sostituito con uno di 72 anni. Così è. allontanata l'eventualità d'un reato di corruzione di minorenne... II Tribunale presieduto dall'avv. Maiola, — cancelliere Cazzotti — ha condannato il quadrumvirato Perrone, Mosca, Cima e Do Ambrosi ad anni 3 e mesi 4 di reclusione e ad un anno di vigilanza della Pubblica sicurezza oltre 1 danni e le spese verso la P. C. Ha assolto ifl Cornaglia Oreste ed ha condannato il Rossi per ricettazione continuata a mesi 3 e giorni 15 condizionalmente Il Chisci è stato condannato a 10 giorni di arresto e a lire 700 di multa e la Sacerdote Clementina all'ammenda di lire f>0 I tre primi imputati all'udire la sentenza hanno perduta la loro allegria. Picardina ammutau addirittura e sì-che ha una bella voce di soprano] Ecco una carriera artistica infranta... M.