Il delitto di una regia guardia in piazza Gran Madre di Dio

Il delitto di una regia guardia in piazza Gran Madre di Dio reati e pene Il delitto di una regia guardia in piazza Gran Madre di Dio [Corte d'Assise di Torino) l 1 a mei I pracei : \vrà il suo epilogo giudiziario forse slaUe'ra. col verdello ilei giurati, il dramma di Piazza Gran Madre di Pio, un delitto che per : lo persone dei protagonisti — una regia guari dia e una buona, ragazza della località — l destò molta impressione: Si ricorderà come nel pomeriggio del ir, aprile dell'anno scorso la ventisettenne Eugenia Traverso, venditrice di gelati e di bibilc in un banco di Piazza Gran Dadre di Pio, trovandosi sola fu avvirinata dalla r. guàrdia Polizzoto Pietro che, dopo tino scambio di poche paróle, sparava contro la ragazza un colpo di rivoltella pel I quale spirava qualche ora dopo. Gli accorsi tigli spari trovarono — e di questo particolare farà più tardi caposaldo la difesa — i due ! giovani seduti sii una panca, l'uno accanto : all'altra, la ragazza appoggiata allo schienale colle spaile e il Polizzoto che impugnava rolia mano destra una grossa rivoltella ì che la Eugènia aveva alla sua volta afferrata à della canna, tenendola lontana col i teso l due vennero portati all'ospedale: la donna perchè morente e la guardia perchè era stata percossa dalla folla che inleio, ila voleva linciarla. Il proiettile colpi la poveretta all'addome, traforandole il fegato e la colonna vertebrale e uscendo dalla schiena. Dalle indagini emerso che il Polizzoto Pietro, di 23 anni, di Serradifalco (Sicilia), soldato a Torino nel fi.o Genio, aveva conosciuto la Traverso di cui si innamorò. Essa ricambiò l'affetto — e risulta che fu amore puramente ideale — in attesa che, congedato, l'avesse sposata. Congedato, il giovane rimase a Torino, senza mezzi, senza lavoro e, pare, senza neppure la voglia di lavorare. Consigliato dalla ragazza a recarsi in America a cercare un impiego, il Polizzoto si recò al Sun paese, donde ritornò con circa duemila lire che gli servirono a vivere per un certo tempo durante il quale continuò la sua relaziono troncata in seguito perchè la ragazza fu sinistramente impressionata dal carattere violento del fidanzato. Aveva saputo che, prima di arruolarsi, era stato durante l'occupazione dello fabbriche « guardia rossa • e le si era rivelato ben diversamente da quello che ella si era immaginato, cioè violento, prepotente, minaccioso. Giunse persino a chiederle del danaro c ad incitarla a sottrarlo alla madre per darlo a lui. Con questa preparazione morale si arruolava nella R. Guardia, e, neppure a farlo apposta, veniva assegnato alla il.a Compagnia in questa città. Il saldo del suo debito ledsgddqLnespvqgslgli e e . n n o e o l i, o , l I La sua condotta militare — afferma la Sezione d'Accusa — fu però lodevole. Ma una i teste afferma che, esprimendosi sulla carrieì ra da lui scelta,-avrebbe detto che le stellette che portava gli facevano schifo. E parlando |eon conoscenti della famiglia della morta cspresse truci propositi di vendetta. Si giunse cosi al in aprile del 1922 e in quel pomeriggio, passando davanti al banco della Traverso, che da tempo non aveva piti avvicinata, |le restituì 17 lire che essa gli aveva prestato, i Ciò almeno ebbe a riferire a certo Bricca Giuseppe e alla di lui moglie Sungiorgi Maria ! dai quali si recò poco dopo aggiungendo d'esI sere stato dalla ragazza congedato bruscaI mente. Più tardi ritornò col Bricca e la guar dia gli fece segno di allontanarsi, il Bricca | credette che volesse parlarle in confidenza e s'allontanò di qualche metro. Fu allora che udì la detonazione. a a i d e o , n n e a e ia o , n li oria esl li o In principio — appena arrestato — pare che abbia esclamato di avere ucciso por amore. Più tardi, interrogato dal commissario Camilleri, si riservò di rispondere all'arrivo del giudice istruttore, ma poi, stretto dalle domande, diede una versione diversa da quella data agli accorsi. Disse che la ragazza l'aveva respinto, ed allora l'aveva minacciata, facendo l'atto di estrarre dallia fondina la rivoltella. La Traverso, a questo ! gesto, aveva sorriso, ed allora egli le avrebi ba dato d'arme, perchè gliela esplodesse contro, e che a ciò rifiutandosi la ragazza, ne era nato una specie di colluttazione, durante la ciualc era partito il colpo. Egli allora aveva tentato di suicidarsi, tirandosi tre coilpi, che... non erano esplodi. La versione della guardia non apparve priva di ingegnosità; e l'istruttoiia la esclude per parecchie circostanze. Escludono anche il preteso tentato suicidio i testi, che videro la ragazza, la ((natie aveva disperatamente afferrata l'arma por Ila canna, non abbandonandola che all'arrivo degli accorsi, mentre il Polizzoto teneva l'arma pel manico. Del resto — afferma n'Accusa — non poteva essere dubbia la sua intenzione omicida, date le di lui precedenti prepotenze e, minacele. E' cotnpaVso alle Assiso, vestito in borghese; assistito dagli avvocali Poddigue e ì'ornari. La famiglia si è costituita Parte Civile col patrocinio delll'avv. C. F- Roggeri. Il Polizzoto ha ripetuto le sue dichiarazioni di istruttoria, talvolta esprimendosi in modo bnisco e. tale da non metterlo bene in vista. La madre della morta ha raccontato in' udienza Ila serie delle, persecuzioni onde fu vittima non solo la sua povera figliuola, ma tutta la famiglia. Poiché non lo volevano in casa, l'imputato faceva scenate lungo le scale, .scuotendo furibondo il cancello per entrare. L'imputato interrompe: — Domandi se suo figlio una volta non mi ha dato uno schiaffo. Teste: — Una volta, malgrado le nostre diffide, il Polizzoto si presentò a casa nostra a suonare, furibondo, alla porla. Mio (Icilio era in casa, conse fuori e si accapigliò con lui. Imputato: — Mi ha dato uno schiaffo. Presidente: — e avrebbe fatto bene! Andavate a disturbare quella famigliti a casa sua. f.a tcsle Sar.giorgi Maria narra del'.a follia amorosa del Polizzoto, il quale si eccitava per un nonnulla e confessava di perdere la testa solo che vedesse la ragazza. La teste dice che faceva soraggio ai PnlizzoioVmsigiiandolo a non disperarsi, a non piangere, ad avere spirito. Ed il giovanotto rispondeva: — Ah, si, spirito, ne ho per tutti. Ma di fronte alla Eugenia lo perdo ! La teste si congedò dalla guardia consiglialidola a far la pace. Accètto tanto il suo consiglio che dopo pochi minuti l'ammazzava. La pace eterna... Guardia rossa eppoi guardia regia Il commissario Camilleri interrogò l'assassino appena commesso il fatto. Sulle prime non voleva rispondere, poi affermò che n^l mostrare la rivoltella alla ragazza era esploso un colpo. Notò che rispondeva con studio e con abile circospezione. Odi risultò che la ragazza era di ottima condona, e buone informazioni ebbe pure circa la famiglia della morta. Investigando sui precedenti dell'imputato, prima di diventare guardia regia, ?eppo che era stato guardia rossa. (Impressione). Presidente. — Naturalmente seccherà ci essere stati cosi poco perspicaci nell'arruolamento del Polizzoio. Teste: — Non l'abbiamo assunto noi, 11 commissario Camilleri ag ...nge essere risultato che il Poljzzoto fu guardia rossa tìllo stabilimento Bergougnan e Tedeschi, La Difesa protesta ed il tepte ì arra che durante il suo piamo interrogatorio l'uccisore chiose di fumare una sigaretta, particolare questo che gli fece impressione. Crosi Matilde, direttrice del Maglificio Romano aveva allo suo dipendenze una ragazza la quale si lamentava di essere importunata e perseguitata dalle insistenze d'una guardia regia che poi si seppe essere il Polizzoto. Questa ragazza aveva 17 anni. Presidente: — Ur.ti aveva anni, l'altra 20... ^ La teste aggiungo che questa : .'.gazza per salvarsi da queste insistenze, si faceva alla sera venire a prendere al Ma„ .fleto dalla nadre. Ma l'imputalo .ibatt- die andò tre volte a prendere la ragazza eoi pei messo della madre, rn,. poi tralasciò per volere dei1,, ragazza stessa. E' introdotta la ragazza in questione, Grill-m» Rosella, che è una bella e prosperosa figliuola. Sotto la Galleria Nazio ale, per caso mentre ora eolla inanima, conobbe il Polizzoto che si avvicinò alle due dotine intavolando discorso. All'Indomani lo rivide e dopo poche sere gli propose di sposarla. Rispose che ossa i.on aveva di queste i zloui. 11 Polizzoto Insistette e minacciò ■•■ vendicarsi. Più tardi lo vide che l'attendeva alla sera laboratorio e se no prooccupò faceva accompagnare a casa 't.-i all'uscita dal tanta che e i dalla madre. Presidente: — Perchè aveva avuto paura? — Per la sua insistenza nel volermi accompagnare. Latente investigativo VirgiUto senti la ragazza lamentarsi della persecuzione del Polizzoto ed udì anche minacciai.a. Allora non era ancora entrato nel Corpo della r. guardia.. Era molto eccitato e oisse: -- So non sarà mia, non sarà neppure di altri! Presidente: — Prima di entrare nella regia guardia cosa faceva il Polizzoto'/ — Era disoccupato. — Lei in istruttoria ha detto di rni: detto che faceva il vagabondo. — Si, mi sembrava che avesse poca voglia di lavorare. L'ira dell'imputato L'imputato si alza e dire: — 11 teste fa questa deposizione per vendicarsi, por gelosia La sera del faito in Questura il teste mi minacciò di farmi avere 30 anni di reclusione e mi ingiuriò. Toste: — Si. gli "ho dato dei titoli perchè sapevo i precedenti dell'uccisore, perchè sapevo delle sue minaccio contro quella povera rateizza. Imputato: — E perchè non mi ha arrestato quando seppe che la minacciavo ? — Oh, avessi dovuto arrestarlo... L'imputato grida, minaccioso. Presidente: — Ma so quella sera volevano linciarvi ir. Piazza Orati Madre di Dio. Un tcsle che è nell'aula e ha yià depasto, gli grida: «Vigliacco!". E l'imputato ha uno scatto e protesta agitandosi: «A me vigliacco? Te lo faccio vedere!'. :'i dimena, si muove come, un felino. I suoi occhi hanno lampi d'ira, cupa. L'avv. Ternari riesce infine a calmarlo ed allora l'imputato rimprovera all'agente investigativo le sue assiduità sul ponte della Gran Madre di Dio, presso il banco della mortaTeste: — Ero di servizio. Eravamo in tempi eccezionali. Cerano persino piazzate le mitragliatrici l Sul ponte c'era un servizio di segnalazioni. Il Commissario Carni]Ieri richiamato racconta che effettivamente la sera in cui l'uccisore venne condotto in Questura, il teste ebbe per lui parola di disprezzo, dimostrandosi a giorno dello circostanze che avevano preceduto il delitto. Del resto, afferma il Camilleri, non solo l'agente Virgulto era indignato contro l'uccisore, ma tutte li regie guardie, le quali lo volevano in caserma per farne giustizia sommaria. Era tanta l'indignazione nel Corpo, che l'arrestato r.on fu consegnato alle regio guardie por la sua traduzione alle Carceri, ma ad agenti Investigativi. Ed a questo punto il processo è rinviato ad oggi. M-

Persone citate: Bricca, Bricca Giuseppe, Camilleri, Eugenia Traverso, Nazio, Roggeri

Luoghi citati: America, Serradifalco, Sicilia, Torino