Terrore alla reggia di Atene

Terrore alla reggia di Atene Terrore alla reggia di Atene Il principe Andrea sotto processo ~ L'abdicazione del Re — Disperato appello ai regnanti d'Europa — Le figure dei nuovi arrestati - Il responsabile : Venizelos (Servizio speciale delia « Stampa ni Parigi, 1, notte. Gli eventi che si svolgono in questo momento ad Atene sono causa della più grande ansietà in tutti i membri della famiglia reale di Grecia. 11 principe Cristoforo e là principessa Anastasia, che abitano da un paio di settimane a Parigi all'Hotel IÌUz, reduci da Palermo, dove si erano recati a trovare l'exre Costantino, dovevano imbarcarsi il G dicembre per New York per trascorrere le l'uste di Natale presso la famiglia della principessa, vedova, come ò noto, di un ricchissimo americano. Ma essi hanno rinviato la loro partenza quando hanno appreso l'arresto del principe Andrea, (il chi processo per la responsabilità in cui sarebbe incorso, quale comandante di Corpo d'armata in occasione delle operazioni sul Sangarios, comincerà ad Atene lunedi prossimo) ed hanno telegrafato a tutte le famiglie reali di Europa per pregarle di intervenire in favore del loro fratello e del loro nipote, re Giorgio, il cpiale a quanto si assicura sarebbe considerato come prigioniero nel palazzo reale. Frequenti colloqui hanno luogo in questo momento tra il principe Cristoforo e suo fratello, il principe Giorgio, che come è noto abita a Saint-Cloud, alle porte di Parigi. Con l'arresto dei generali Dusmanis, Valetas e Papulas, e con il rinvio a ciudizio del principe Andrea, il Governo rivoluzionario di Atene sembra non voler più incorrere nel rimprovero di risparmiare i personali più altolocati e maggiormente responsabili della catastrofe greca in Asia Minore. Cosa che non mancherebbe di una certa tragica grandezza, se un sentimento di 'puro spirito patriottico animasse i dirigenti attuali di Atene. I piani strategici dal principe Andrea Dei personaggi che ora debbono rispondere dei loro atti innanzi alla Corte marziale di Atene, i giornali pubblicano profili interessanti. Il principe Andrea, fratello di Costantino, è l'cx-comandanto dell'ala destra degli eserciti preci. Egli nel 1920 aveva concepito il progetto di riunire tutte le unità di cavalleria di cui disponeva l'Esercito greco in Asia Minore, per tentare di aggirare i liemalisti, mentre un attacco-frontale avrebbe distolto la loro attenzione sulla Sakharia. 11 generalissimo Papulas dimostrò poi la infondatezza ed il pericolo del progetto che contemplava la traversata del deserto salato, ove l'acqua manca, in una lunga marcia di nuindici giorni. Capo supremo nominale delle operazioni, re Costantino decise di risolvere questo dissidio. Egli udì il principe Andrea ed il generale Papulas. Questi espresse nel modo più chiaro la. sua opinione e disse al principe, in presenza del Re, che si trattava di sapere se si faceva la guerra per il paese o per la dinastia. Ma Costantino si pronunciò In favore della strategia di suo fratello. Una colonna venne formata ed il comando venne assunto dal principe Andrea. Questa marcia terribile verso l'ignoto, In un passaggio, sulle alture del quale solidamente stabiliti in trincee i kemalisli aspettavano, si risolse in un carnaio: poche truppe decimate dalle febbri e demoralizzale ritornarono ai punto di partenza e quarantamila morti furono la conseguenza di questa azione. Pare, e questo sarà il punto capitale del processo, che comincerà fra ire giorni, che la ' concezione strategica del principe Andrea, gli sarebbe stata suggerita da alcuni agenti di Mustafà Remai. Si capirebbe allora come questi abbia potuto dire in quei momento che il suo miglior nffiehlo era il re di Grecia Gastone Richard, die fu a lungo in Grecia per conio del Petit Puiisicn, rammenta a proposito del Principe Andrea, che questi andò nel 1915 a Salonicco, in compagnia della Principessa, sua moglie. 11 momento era grave e poco numerosi erano cotloro che si stringevano intorno al generale Serrail, per la difesa della bandiera francese. Il Principe giunse a bordo di una controtorpediniera ellenica: egli fece visita ai gennra'li alleati e si profuse in proteste amichevoli. Nello stosso tempo, quattro ufficiali del Grande Stato Maggiore tedesco, mandati da lui da Atene, raccoglievano i documenti riuniti dallle spie rimaste a Salonicco, fra le quali il Consolo Mayer, e sua moglie, i consoli d'Austria, Bulgaria, Turchia, ed alcuni altri personaggi, che in una fredda giornata del dicembre, il gcneralie Serrail fece arrestare da due sezioni di zuavi, imbarcare di nottetempo e trasferire a Marsiglia e a Tolone. Il Principe Andrea aveva ritenuto però più prudente scomparire. Dusmanis e l'attentato thl Pireo Il generale Dusmanis ò un uomo che non ha mai arrischiato la sua vita su un campo di battaglia. La devozione fanatica che egli dimostrava verso Re Costantino, proveniva sopratutto dallla grande bontà che la Regina Sofia aveva avuto per lui nei tempi piùlieti... Essa aveva notato questo ufficiale, lo aveva protetto, e grazie alla Regina égli aveva potuto frequentare l'Accademia di Guerra di Berlino, diventare colonndilo, poi sotto-capo e finalmente capo dello Slato Maggiore ellenico. Era costantiniano e geimanofilo, ciò che in fondo era di suo pieno diritto. Ma questo diritto egli oltrepassò precisamente cinque anni fa, organizzando il 2 dicembre del 1916 i Vespri ateniesi, cioè, quell'agguato del Pireo, che fecei una vittima nella persona dell'ammiraglio Dartlge Du Fournet, uomo troppo fiducioso e troppo leale,-e che costò Ha vita ad una settantina di marinai che egli comandava. Il giornalista parigino si trovava ad Atene all'indomani di quella tragedia. Egli vide le case dei venizeflisti insidiate dal fatidico cerchio rosso, che le indicava al furore degli « epistrati ». Egli vide Sagbias entrare nel ristorante «Averoff», nella via dello Stadio, dopo la esecuzione delile disgraziate vittime dei Piccolo»! Prurarchion, ]a sinistra prigione lungo le mura, nella quale si massacravano tutti gli arrestati alila rinfusa, sospetti di francofilia. Il giornalista pranzò quella sera con due enormi rivoltelle poste a Iato del piatto e col sudore alla fronte, sussultando al minimo rumore. In quattro giorni, sotto i colpi di questi criminali (pagati a sei dracme al giorno, oltre a un pane, a una razione abbondante d'acquavite e di caffè, sigarette e zucchero) trecento disgraziati, donne, bambini e vecchi, espiarono il delitto di non approvare il massacro di quei * maiali di francesi ». La stessa' sera il giornalista vide i suoi complici bere lo sciampagna per festeggiare il massacro dello Zappeion. Il generale Papulas, fra tutti quegli sciacalli era mi leone, ma sciocco e brutale, 'ruttarla era per lo meno valoroso e diede del filo da torcere nel 1917, quando si era rifugiato nel Peloponneso", Egli in quel momento non tentò una operazione, che sarebbe stala severamente repressa dal corpo di spedizione francese; si sottomise. Ma poi si vendicò bassamente. Tutti i suoi migliori ufficiali, quelli che erano stati istruttori dell'esercito ellenico con la missione francese, furono logorati in inutili scaramucce e tradotti davanti alla Corte. Marziale. Cosi usò. per soddisfare i bassi rancori personali, del potere supremo che gli era conferito dalla situazione di generale in capo. Il generale Valletas, non è per contro che una oscura comparsa, a parte l'odio che egli portava ni valoroso generale Nider, e la servilità dimostrata verso Dusmanis e Papulas. Tali — secondo i commenti francesi — sono coloro che devono rispondere dei loro atti innanzi alla Corte Marziale. Tira Venizelos e Lloyd George Il Malìn pubblica oggi una serie di telegrammi ufficiali di Venizelos al Governo greco « riai quali risulta — dice, il giornale — che se Gunaris ed i membri del suo Governo portavano una grave responsabilità, tuttavia sarebbero da considerare complici maggiori e veri responsabili Lloyd George (per aver voluto, servendosi della Grecia come di uno strumento, perseguire in Oriente una rovinosa politica personale) e Venizelos per essersi prestato con tutte le sue forze allo scopo di realizzare, malgrado tutti gli avvertimenti, una politica megalomane ». t Noi ci incarichiamo di imporre... ». Il primo telegramma prova che avanti la firma del trattato di Sèvres, Venizelos era stato avvertito che nò la Francia nè l'Italia 10 avrebbero seguito nella sua politica di avventure. In quanto all'Inghilterra, essa incoraggiava, questa' politica di avventura, pur declinando le responsabilità che potevano derivarne. Ouesto telegramma segreto, che porta il n.o di protocollo 11R50, datato da Londra, marzo 1920, è diretto da Venizelos al Ministero degli Esteri di Atene: * « Sono stato invitato oggi dal Ministro della Guerra, in presenza del maresciallo capo dello Stato Maggiore. Il Ministro della Guerra mi ita dichiarato quanto segue: a II Primo Ministro mi ha incaricato di vedervi.per chiedervi sr siete disposto, ìiel caso in cui la Turchia rifiutasse di accettare le condizioni di pace, a incaricarvi di imporre militarmente queste condizioni, per quello che concerne \c parti che vi interessano in Tracia ed in Asia Minore. Il Primo Ministro desidera che voi sappiate che ì molteplici obblighi dell'Inghilterra non le permettono di disporre di eserciti nè in Tracia nè nei territori che vi sono sloti dati in Asia Minore ». Perciò noi non dovremo aspettarci nessun aiuto in uomini1 da parte dell'Inghilterra per quello che concerne le regioni che ci interessano immediatamente. L'Inghilterra disporrà dell'esercito necessario per Costantinopoli e gli Stretti e per bisogni eventuali all'infuori del paesi che ci sono stati aggiudicati. Il Ministro della Guerra ci ha raccomandato nuovamente di apprezzare con esattezza le nostre forze affinchè noi non ci assumiamo un compito che eventualmente potrebbe oltrepassarle. Il Ministro ha soggiunto, per quello che concerne la Tracia, che noi dovremo prendere in considerazione il fatto che dovremo far fronte a bande bulgare; ha riconosciuto tuttavia che un intervento ufficiale da parte della Bulgaria è escluso, poiché questa non potrebbe immaginare di intraprendere una guerra contro gli Siati che compongono la Società delle nazioni. « Il Ministro ha lasciato capire che noi non dovremmo contare sulla collaborazione della Francia e dell'Italia. Gli risposi che per quello che concerne le parti, che ci sono state riconosciute, noi ci incarichiamo di imporre le condizioni del trattato di pace ». « La Grecia sarà in Oriente il soldato di Lloyd George ». Dopo la conferenza di Boulogne, Venizelos ebbe con Lloyd George la conversazione che si trova riferita in un telegramma inviato al Ministero degli esteri di Atene sotto 11 numero 12.086. Ne risulta che francesi ed italiani, d'accordo del resto con il ministro Inglese degli affari esteri e gli esperti militari britannici, si dimostravano "disposti art alleviare lo condizioni di paco da imporsi dalla Turchia. Dopo aver esposto i pericoli che correvano le rivendicazioni greche in Tracia ed Asia Minore, in seguito a questo atteggiamento degli alleati, Venizelos soggiunge: • In quei momento critico della storia nazionale, dopo aver apprezzato esattamente tutte le circostanze, io ho dichiarato a Lloyd George che mi incaricavo non soltanto dt venire in aiuto, inviando una divisione agli inglesi ad Ismedt, ma di schiacciare col nostro esercito l'esercito di Kemal che si trova innanzi al nostro fronte e assicurare tutta la costa del Mar di Marmara, contro le incursioni di Kemal. Ilo soggiunto che dopo Il nostro successo il prestigio di Kemal sarebbe diminuito e che la firma e la esecri' zione del trattato di pace saranno, se non certe, per lo meno probabili. Ho dichiarato che per questa azione della Grecia non chiedevo nessitn aiuto agli alleali, nemmeno un aiuto finanziario. Ho soggiunto che. liei caso in cui con questa azione non potessi assicurare la forma e l'esecuzione del trattato dì pace, prenderci su di me la responsabilità di aumentare gli effettivi dell'esercito greco, in modo che con l'esercito britannico che si trova attualmente in Tracia, sia possibile imporre la nostra volontà militare, in questo caso avrei bisogno dell'appoggio britannico, tanto dal punto di vista finanziario quanto dal punto di vista delle munizioni di guerra. Ma sopralutto affinchè io possa chiedere al popolo greco questo nuovo sforzo considerevole, è necessario che si decida dismembrare la Turchìa che sarebbe ridotta all'altipiano dell'Anatolia. Sono riuscito a fare accettare la mia proposta da Llogd George ed è grazie a lui che noi abbiamo ottenuto l'autorizzazione die ci è stata data a Houlognc. E' ormai inteso che la Grecia sua in. Oriente il soldato di Lloyd George »i. Venizelos se ne rallegra e conia Sili brillanti risultati, come lo spiega in questo telegramma: « Ho ragione di credere che il. nuovo stato di rose del vicino Oriente si. appoggerà sul fattore ellenico, che l'Inghilterra si sforzerà •li rendere più potente che sia possibile ». Da questo momento la politica di Lloyd George, che doveva per tanto tempo prevalere in Oriente, e chiaramente delincata. Venizelos non poteva conservare nessun dubbio sul fatto che solo al popolo greco uno sforzo reale verrebbe Imposto, ed accetta a cuor leggero l'avventura; ma sapendo che la Grecia era divisa e stanca dalla guerra, e che la sua influenza andava declinando rapidamente, egli vedeva chiaramente che non avrebbe potalo condurre il paese a consentire nuovi sacrifici altro che facendo appello ai suoi avversari politici. f.a tattica di Venizelos è indicata in questo telegramma, datato da Londra, 15 giugno 1920, e diretto, come al solito, al Ministero degli Esteri ad Atene: < Senza la più piccola esitazione ». « Assolutamente personale c segreto, da essere deci/rato personalmente dal ministro: Sono 'arrivalo 'd Londra ieri sera. Essendo sialo chiamato, mi sono recato una mezz'ora dopo il mio arrivo dal primo ministro inglese, il quale mi ha espresso la sua fiala di essere venuto subito, perchè era necessario ehC\ i mezzi, per imporre il imitalo di pace alla Turchia, nel caso in cui quetra rifiutasse la formula o nel caso di una impossibilità a fare eseguire il trattato, vengano studiati in tempo. Il primo ministro ha soggiunto che l'Italia non soltanto non contribuirà ad imporre H trattato di pace, ma si. rallegrerà se il trattato non sarà eseguilo; probabilmente, anche senza compromettersi, essa spingerà i turchi a rifiutarlo. Il signor Millerand è sincero, ma l'opinione pubblica francese ammetterà difficilmente l'invio di un nuovo esercito in Turchia per imporre le condizioni, dì pare, li Primo ministro inglese si trova di. fronte a difficoltà provocale dal ministra degli. Alluri Esteri e dai circoli, militari, soprattutto n'< ultimi, i. quali si mostrano inspirati da uno spirito tiirrofilo ed hanno, per quello che riguarda la Turchia, le concezioni che cinquanta anni fa aveva lìisraeli. Il primo ministro mi ini. chiesto se io credevo che la, Grecia, avesse la volontà di compiere lo sforzo militare necessario per imporre la pace alla Turchia e se credevo die la. Grecia avesse pure, le forze necessàrie. In una. parola, se io ritenevo, come lui, la forza della Turchia non considerevole. Gli risposi senza la. più piccola esitazione che la Grecia ha. le forze necessarie e. che credo che essa ha. anche la volontà di fare lo sforzo necessario per quanto essa collaborerebbe con le due Potenze occidentali, o per lo meno con l'Inghilterra. Il primo ministro mi ha pregato Ci vedere il ministro della guerra, e di parlargli in questo senso e 'convincerlo che lo Sialo Maggiore inglese stimava troppo il valore della, resistenza turca. Dato che il primo ministro inglese è disposto a imporre, per mezzo delia Grecia, la pace alla Turchia, io credo che se si esponessero le cose al popolo greco, quali, esse sono, questo accetterebbe di fare, lo sforzo necessario per realizzare, la quasi, totalità delle rivendicazioni nazionali. ». Infine, Venizelos domanda al ministro degli Estori di Atene se non creda, data la situazione esposta, che si possano richiamare tre o quattro classi. Come propugnava Venizelos, i suoi successori, di cui si conosce ora !a sorte, mobilitarono le classi della riserva fino a raggiungere un effettivo di 300 mila uomini, occupanti una fronte di oltre SCO chilometri. Ne risultò lo sfacelo provisto da molto tempo dal colonnello Metazas ex-capo di Stato "Maggiore dell'esercito greco.