Il campo di Agramente

Il campo di Agramente Il campo di Agramente (NostraFRANCOFORTE, novembre. Se dubbi e contrasti si parano innanzi a chi vorrebbe muovere all'assalto della Repubblica, non molto diversa è la sorto di quanti dovrebbero provvedere a difenderla. E, in primo luogo, la- sorte dei socialisti. Il socialismo tedesco ha da un pezzo toccato il fondo di quel che la collaborazione [fra moderati od estremisti poteva produrrò Irli utile. La difficoltà di attuarla aveva, a dir vero, fornito sia dall'inizio la misura Ideila probabile efficacia pratica di tale coluaborazione. Ma i fatti finirono col dimostrare come assai più che una questione di (possibilità intrinseche, ossia di partito, il (problema socialista costituisse anche nella Cìormania repubblicana una questiono di possibilità estrinseche, cioè di governo. La ibuona volontà bastava, a rigore, per con<dun-e, in capo a un certo travaglio, al vagheggiato porto del blocco di sinistra: quello cui ne travaglio nò buona volontàri rivelavano capaci di indirizzare era la carreggiata di uh effettivo governo di sinistra. Padroni del poterò, i socialisti no furono sopratutto padroni putativi: uniti, nel 3921-22,'non Io esercitarono di jhù o meglio Idi quel che lo avessero esercitato nel 19*1920, allorché erano divisi. So ancora mancassero prove della esiguità della parte avuta dagli Scheidemaun <r> dai Breitscheid nella rivoluzione tedesca, basterebbe a renderne persuasi il considerare l'esiguità del partito ricavatone ■dai medesimi durauto gli anni che la seguirono. Tedeschi prima che socialisti, essi "hanno sagrificato l'interesso politico dell'opposizione dei contrari all'ideale metafisico della sintesi dei contrari, quell'eterno {fantasma di quadratura del circolo che sarà sempre e in ogni cosa l'idea fissa dell'antitetica Germania. Quando non hanno addirittura lasciato che governassero di proprio capo i democratici c il centro, là loro opera di governo si 6 esaurita nell'impedire clie governasse la destra: è stata, vale a dir stonastrsigneroqudai di dsi I Tesodi A safoglilordedi le ni ase ute qugiobipoveto stito tesil nestaa gistrvagnvemeramente negativa. Forse non poteva non duessere tale: il giorno, per lo meno, in cui suil'ultimo dei loro fiduciari, Giuseppe Wirtb, s*Prn^n ,,11 ' r. fi'.-... ',. ■ -, 1 '.. A l.. n .. » r* Jinvorrà pigliare l'offensiva con l'ordinanza sul traffico delle divise lo vedremo, ahimè, (pigliare contemporaneamente il eappello. Ad ogni tnodo, due esperienze cerne queste, a distanza di poco più di un anno, sono troppe per non colpire gravemente un partito. L'avvento dei socialisti al potere in condizioni quali quelle in cui si era verificato iuna prima c una seconda volta poteva rivestire in Germania un grande significato storico, consacrando visibilmente quella metamorfosi dello Stato politico, in Stato cinomico che la guerra sembrava avere in uoua parto d'Europa iniziato o precipijLatò. Nella catastrofe militare e finanziaria, lo Stato politico, esautorato e colpito Ui interdizione, crollava trascinando seco da roccaforte del principio d'autorità: ma dalle rovine di entrambi, preparato da un secolo di industrialismo o consolidato dall'irresistibile monopolio delle energie nazionali goduto senza contrasti dopo il 19.14, emergeva, roccaforte del principio di eguaglianza, lo Stato economico. Senonohò, Stato economico avrebbe voluto dire, appunto, amministrazione globale di interessi collettivi da parte della totalità degli interessati, e non più, come il suo predecessore, oligarchia dittatoria. Ora il socialismo, presumendo rappresentare la totalità degli interessi del paese, dovè in breve constatare che nella pratica non ne rappresentava so non una metà. Esso avrebbe potuto, magar.', prestarsi in teoria a un'armonica coalizione del lavoro col capitale.: nella realtà delle, cose arrivava al potere non cinla apnefotochl'atodotirciatoscbialqutalutra cisti ttdezimpimb'enagngià quale somma ed arbitrò di fattori economici bensì, ancora una volta, quale esponento politico, quale partito-; e la sua politica, ancorché fatta dall'alto del goyeruo, restava politica di opposizione, sociale se non parlamentare. Di questa contraddizione fra la necessità lògica dell'ade- rupeAcosidet,sione all'opposto emisfero economico c la 1 niimpossibilità empirica di attuarla senza sa- ragrificare in pari tempo i privilegi della con- trquistata supremazia politica, il socialismo I o todesco ò rimasto vittima. La caduta del,; mgabinetto Wirlh lo risospinge per la seconda volta, travagliato dal riacceso fuoco dello discordie intestine, fra io quinte della imm19politica nazionale: e da questo momento ! d■la sua capacità quale difensore della Repubblica non ò più se non quella di uh eventuale organizzatore della rivolta di piazza. Rimangono a fianco della Repubblica redsegm'cattolici.' Ma gettiamo un po' un'occhiata jinlanche sulla situazione di costoro. Sino all'autunno del 1920 i cattolici formavano in Germania un partito unico, il parato del 'Centro, il quale, capitanato da uomini che 'avevano, dopo i! 1913, e anche prima, sai- tegin.iq'lato il fosso senza possibilità di ritorno, non I su' esitava a proclamarsi solennemente il più ' 'lido tra i paladini della costituzione. Come linai un partito che non c-ràNsocialista — j qItutt'altro! —- potesse annoverarsi 'ra i pajladini di una costituzione, che non era se 'non socialista, già sin d'allora si stentava a capirlo. Morti l'Erzberger o il Trimborn, ■non lo si capì più affatto. Ma il 21 settembre di quell'anno, riunitosi a congresso a rBamberga, il partito cessò di essere uno, o dal suo seno no sbocciò un secondo, che "fu il partito dei popolari bavaresi. Allora toosicososocsi capì quello che forse si era sempre pisospettato: che dei cattolici tedeschi una tumetà almeno non avrebbe mai mosso un cdito per la salvezza della Repubblica. In politica, l'eliminazione degli equivoci, so mette la paco nella coscienza degli interessati e assicura loro dello buono digestioni, rovina, in compenso, i partiti e fa il gioco degli avversari. Dal congresso di Bamberga in poi, le duo frazioni cattoliche non si incontrarono più ; e quando, fra- il 27 o il 30 dello scorso agosto, i promotori del congresso di Mona» vollero tentarne il riawicinamento, al cardinal© Faulhaber non rimase altro modo di cavarsi d'impiccio fuorché l'invitare i convenuti a lasciar da banda la politica o a salvare almeno le apparenze tuffando per i un momento nell'acqua lustralo degli inni | a Maria la teda rovento di quella univer' salo discordia che ha finito col fare anche della Germania cattolica, nò più nò meno cho di tutte le altre Germanio, un tumultuoso settore del campo di Agramante, mettendo alle prese Prussia, Sassonia e Renania con Baviera, Wurttemberg e Baden ; repubblicani, interconfeesionalisti e partigiani della aiuola unica con monarchici, autonomista e fanatici della scuoia ccpgWh sissoacsdzdpisClsslgrmdls gra corrispondenza particolare) stonale; Wirth, Sbegenrald e Branns, finalmente con Heim o con quel braccio destro di Heim elio è l'ex-presidente del Consiglio bavarese vou Lerchenfeld. Nell'ora del pericolo, in conclusione, nemmeno i cattolici 6 da credere sarebbero ormai più per la Repubblica di Weimar quel sicuro usbergo clic in altri tempi era dato sperare. Lo sarebbero, ~er avventura, i democratici? Ma. a guardarli bene, anche i democratici si tradiscono, ahimè, perplessi e discordi quanto i cattolici o i socialisti. I democratici del Jìcrlhicr Tagcblatt, di Teodoro Wolff e della ditta. Mosse non sono, già, quelli della Yossischc Zeitung, di Giorgio Bernhard e della ditta Ullstei'n. A difetto di più congrui o di più confessabili motivi di ostilità, l'anglofilia francofoba degli uni e l'anglofoba "francofilia degli altri basterebbero a scavare in mezzo a loro un abisso. A parte tali bazzecole, la democrazia, in Germania, c ancora partito di creazione troppo recente per contarvi delle tradizioni ; e in politica, qui, le tradizioni sono tutto, essendo finora la sola forza che assicuri ai partiti un senso, una fisonomia e una linea di condotta. Nò d'altronde, date lo circostanze, l'essere stata durante quattro anni, a fianco dei socialisti, per ragioni di mera aritmetica parlamentare, arbitra involontaria delle sorli del Governo poteva conferirò a questa Cenerentola in veste di principessa il credito e l'ascendento che lo mancavano.- Al contralio, il stio inutile indispensabile primato ha avuto corno effetto di farne logicamente la testa di turco del malumore pubblico, il capro espiatorio di avversità che a nessuno meno che ad essa sarebbero state imputabili. Destinata, per definizione a salvare in permanènza l'unione sacra agitaudp il ramo d'ulivo fra Destra o Sinistra, la democrazia non riesci mai nò a far valere gli interessi degli alleati nò a guadagnarsi il cuore dei più moderati fra gli avversari. Oggi, mentre questi ultimi, gli in- dustriali, pigliano col suo beneplacito al suo fianco sulla carrozza del potere il po- s*P lasciato caldo dai socialisti, non si sa Jinpf'm n/l ftcomiUrt minti ow»àm ira li t ;i rr*n cietà di propaganda Déutsciilctnds Erfieue ncora, ad esempio, quali arcani vantaggi la Repubblica possa ripromettersi dal suo appoggiò, sincero, certo, e disinteressato, neppure in tuia questione elementare e fondamentale quale quella del risanamento finanziario: nella quale, per un tedesco che sostiene l'uni soluzione risiedere nell'abolizione del diritto di sciopero e nel ritorno alla giornata di dieci oro non pagando lo due ove supplementari se non a partiro dal giorno in cri la bilancia commerciale, grazie all'intensificata produzione, torn'erc ad essere attiva-, dieci, venti tedeschi sostengono invece la necessità di ristabilire il corso del marco prima di pensare alla produzione, poiché, per aumentare quest'ultima, .da un lato mancano i capitali, minata quale la ricchezza dalla svalutaziono progressiva del denaro, dall'altro auclic il lavorai"»,di più non servirebbe a niente, visto eh la ragione della insufficienza della giornata di lavoro attuale non sta nell'essere di otto ore bensì nel subire i danni della demoralizzazione che "si ims.-^a dell'opero; di freni- . .< p:ructtta instabilità dei valore del suo salario. A infirmare sin dal principio la solidità dell'intero faticoso edificio della democrazia doveva, per giunti, concorrere in Germania un'altra causa, probabilmente la più seria di tutte: la pregiudiziale antisemita. « Chi, ai-giorni del processo Chamb'erlain, a'-.rcse veduto raccolta in tribunale la redazione della Frtuikfiirier Zc.iesclama con sei): > di scàndalo il signor Licok in un focoso opuscolo della So- rung, si s: rebb.e creduto trasportato come per incanto in un angolo delia Palestina!» Alla redazione del primo giornale di Fraucoi'orte, il degno missionario del germanesitilo avrebbe -•••latin •?«-«'-i'v.irp con l'occhio della fantasia quelle dei maggiori giornali ti Berlino di Lipsi-' o anche le direzio- 1 ni dello più note, case editrici o addirittu ra il personale in massa dei principali toa tri e, delle pili fortunate ditte commerciali I o delle banche rviù stimate dell'intera Gcr; mania, senza nulla rimetterci delle proprie impressioni d'Oriente. Gli ebrei non sono mclri in Germania — erano ÓG7.000 nel 1907 e si vuole ascendano oggi a un pajo ! di milioni — o, almeno, potrebbero esse re di più: ma figurano tutti sui quadri della borghesia; Ora la borghesia, la classe di mezzo, il ceto riti professionisti e degli intellettuali non universitari, è precisamente il giardino D'ile cui aiuole la dc- G• cssfasrnaVadmcpttssnridtgCigccrgWdccrcdsFpttatsdgeattagbasMajinòcrazia. tedesca raccoglie i fiori onfjc è cc-mtesta la sua non cospicua ghirlanda. Ragione per cui la stessa apparente situazione di privilegio goduta dal partito, nono.i.-.-.ì'.e la sua esiguità numerica, durante quattro anni. ha. poi finito per voltarsi a I suo svantaggio, come quella che si presia ' a venire interpretava meglio assai qui ìibr mg i!ell'Ì!"-r-.:l?t.-. : semitica che non j qualo frutto di morale autorità. Deboli, quindi, i socialisti, deboli i cattolici, deboli i democratici. E deboli, oltro olio ciascuno per conto proprio, tutti insieme per una causa comune: la paura del colpo di Stato, la quale, rendendo loro sospetti non solo i monarchici e i nazionalsocialisti del d.r Hitler e lo numerose reincarnazioni della disciolta Lega Rossbacli sfrattato di bel nuovo dai territori prus- piani con decreto del 18 novembre — ma tutto quanto in Germania non vuol rinun cia.ro a portare eretta la testa e a chiamar- » o i o r i e o ; , h si ad alta voce tedesco, ha fluito con lo stabilire, senza ch'essi lo volessero, . una sorta di incompatibilità fra l'idea di patria o l'idea di Repubblica, incompatibilità che a lungo andare non può, dati gli timori contemporanei, non tornar fatale a quest'ultima. Lo debolezze degli spodestati del vecchio regimo trovano, in conseguenza, il loro corrispettivo nello debolezze dei 'putativi padroni del nuovo. Da una parte conio dall'altra manca un Carroccio idealo intorno al quale adunarsi, contarsi, scegliersi o sopratutto mettersi d'accordo. Coma in tutto il resto, ancho in politica la sorbe della Germania si risolvo in dualismo o parallollismo. Abbandonate a sò stesse, lo parallele potrebbero correre all'infinito senza arrivare mai ad aver ragione l'una dell'altra. Ma c'è, purtroppo, rimasto, solo, fuori del campo di Agramante, un uomo, anzi uu simbolo: Liidendorff. E dicono, oggi che anche in politica i nodi gordiani si taglino con la spada... CONCETTO PETTINATO i I I i (

Persone citate: Giorgio Bernhard, Giuseppe Wirtb, Heim, Hitler, Teodoro Wolff, Wirth