Un colloquio privato tra lord Curzon ed Ismet pascià presente l'osservatore americano di Arnaldo Cipolla

Un colloquio privato tra lord Curzon ed Ismet pascià presente l'osservatore americano Un colloquio privato tra lord Curzon ed Ismet pascià presente l'osservatore americano Un colloquio privato tra lord Curzon ed Ismet pascià pLa questione di Mossul e l'egemonia ingiese del petrolio - La nomina di cinque sottocommissioni per le varie questioni economiche e finanziarie - L'intervento del nunzio apostolico a Berna per le minoranze cristiane (Dal nostro inviato speciale) l il OUCHY, 27, notte, Stamane la prima Commissione della Conferenza, quella territoriale, avrebbe do- vuto immergersi nel ..mare màghum » della discussione sulle frontiere sud-orien-tali della Turchia, quello connesse al pos- sesso di Mossul : invece, niente riunione, Invece si sono avuti colloqui fra G'ttrzon ed Isinet pascià Negli ambienti d-ula assemblea si diceva che Curzon fosse stato assalito dal dubbio che la delegazione kèmalista rappreseli-tasse l'Assemblea di Angora solo lino ad un certo punto, e temesse il pericolo di fare, coinè delegato inglese e come presidente della Commissione più importante, una figura poco brillante dinanzi all'univèrso inondo (cioè di avere perduto tutto questo tempo a discutere con gente non autorizzata). Curzon ha pertanto chiamato a se Isinet Pascià, c gli avrebbe domandato chiaramente quale fosse il suo essere come delegato turco. I molivi del colloquio invece sarebbero stati diversi. Ciò non vuol dire però che Ismet ed i. suoi conipa-gni siano a posto, cioè abbiano effettiva- niente i pieni poteri, almeno per la forniu- la enunciata nel patio nazionale. 1 nsorn- ma, onesta questione del come si debbano considerare i delegati turchi è ttìtt'altro che chiarita. Si sa che essi sono stati in- vestiti dei pieni poteri dal presidente delConsiglio, il quale però non c il capo del Governo di Angora. Si è alla, presenza dei rappresentanti di uno Stillo costituito in modo speciale, sicché non risultano ancora ben chiari i poteri. Ciò non di meno si va avanti, nella speranza che il futuro apporti la luce. 1 lavori della Conferenza, hanno cosfituit.o finora una specie d'assaggio di qualcuna delle questioni principali. Ma negli animi non esiste ancora nessuna sincera convinzione che la questione fondamentale, cioè quella degli Stretti, potrà essere messa per ora sul tappeto. Si spera soprattutto nell'influsso dell'ambienti}: Si spera cioè che il lungo soggiórno qui dei delegati orientali li dovrebbe ammansire, indurre ad avvicinarsi agli avversari, cioè all'Intesa. Ma è una speranza senza sicuro fondamento, dato l'equivoco evidentemente voluto di Angora, al quale accennavamo, equivoco che fa di Ismet e dei suoi compagni degli oarenti piuttosto che dei rappresentanti dei Governo di Angora. Nessun accordo per le frontiere turco-mesopotamichs •Al colloquio tra lord Curzon ed Ismet pascià ha assistito anche Child, l'osservatore americano. In questo colloquio i delegati inglese e turco hanno constatato la grande distanza che divide il punto di vista inglese da quello kèmalista, relativamente alle frontiere di Mossul. Si è deciso di comune accordo di non portare la questione dinanzi alla Conferenza. E' inutile per il momento che il inondo sappia che. non esiste per le frontiere meridionali della Turchia nuova la possibilità di un accordo fra la Turchia e• l'Inghit terra. I Turchi vogliano Mossul ed il suo petrolio ; e gli Inglesi non intendono abbandonare nò Mossul nò il petrolio. Quindi, niente seduta della prima Commissione,, chi; starnano doveva precisamente occuparsi delle frontiere tureo-mesopotuniiche. La questiono, è si afa rimessa a temilo nifi opportuno, come la questióne della frontiera della Tracia. Poiché bisognava imre che la Commissione territoriale occupasse il suo tempo in attesa della risposta di Angora sulla questione di Karagac, si è stabilito per domani una discussione sull'attribuzione dello isole greche di Lemnos, Chio, Mitilene, Embros, Nicaria. per le quali nessuna divergenza sostanziale esiste, poiché lutti sono già d'accòrdo per lasciarle alla Grecia, e sulla loro demilitarizzazione. A proposito delle frontiere turche in Asia sarà bene ricordare che i contini russo-turchi, é turco-armeni furono già. fìssati fra i Soviet! ed i kemalisti nei trattati di Cherso e di Mosca, allorchè si recò a Mosca .Tussuff Kein.tl ; anche le frontiere fra la Cilicio e la Siria furono oggetto di trattative dirette con Franklin' Bouilion allorchè questi fu ad Angora la prima volta, un unno e mezzo fa. Uesta quindi in discussione soltanto il confine che, partendo dall'Eufrate va fino alla Persia. Dopo la grande guerra, nella linea di armistizio tracciata ' da Alessandretta al Golfo Persico, Mossul veni,e lasciato ai Turchi. M;i, (ino dal 1919 gli Inglesi occuparono il Sangiaeealo di Mossul, con anelli di Stileiinanié e di Kerkuk. facendosene attribuire il mandato dalla Lega delle Nazioni. L'occupazione faceva parie di un grande piano di egemonia del petrolio da parie degli Inglesi, egemonia che ha reso l'Inghilterra padrona della Persia e della Mesopotamia, ed ha fatto di Nassòra un porto di sbocco della canalizzazione petrolifera che conduce il liquido a mare. I! l'S gennaio 1920 l'Assemblea Nazionale di Angora rivendicò i tre Sangiaccati, non solo per il loro valore minerario, ivi a rincora perchè sono aiutati da popolazióni unicamente fureho e turco-curde,' i (piali Curdi sono poi considerati fra i più ardenti sostenitori dell'Assemblea, dóve entrano in parte notevole. La riunione della terza Commissione La s;da del castello di Oucbv ha ospitato oggi, invece della prima Commissione territoriale, la terza Ctìnimissione, presieduta da Barrère, che tratta delle questioni economiche e lìnanziarie. La seduta è durata un'ora e mezzo : ii tempo perchè il presidente esponesse il ricino del lavoro della Commissione, che prevede hi formazione di ben cinque sottocommissioni. La nrima eollocomnjissione dovrà occuparsi delle questioni inerenti al Debito Pubblico ottomano e quelle riflettenti il rimbor- <„ dello spese di occupazione militare e il risarcimento dei danni : (come si sa gli rnglesi nutrono il proposito dt far pagare alla Turchia anche le spese dell amnn lustrazione navale-iiiiliture ancora oggi in niedi a Costantinopoli). La seconda sot iocommissione dovrà occuparsi delle co municaziohi e dei trasporti (porti, ferro vic' telegrafo, navigazione, poste, ecc.). La terza sottocommissione dovrà occu parsi del regime doganale e commerciale .dogane, proprietà industriali, letterarie, artistiche, ecc.). La quarta sottocoinmissio. ,lovi;1 essere jl concetto dell assoluta indi Pendenza della sovranità dello Stato tur: c0- 1?™* ha fatto pure un accenno ai ri sarcmientt dei danni subiti dalla I tirchia Pe^le devastazioni greche m Asia Minore, , Gh hu esposto subito Venizelos, facen!"" conoscere a sua volta il punto di vi ne tratterà in massa le questioni economiche durante e dopo la guerra. E finalmente la quinta si occuperà di questioni sanitarie. ismet ha preso subito la parola per dire che la Turchia si riserva di far conoscere il suo punto di vista su tutte le questioni, e che. in ogni modo la Turchia accetta per il Debito Pubblico la sua parie, dedotta naturalmente quella riguardante le Provincie perdute. Ismet ha creduto utile aggiungere che l;i base di ogni discussione i greco Alla line della seduta si è deciso che le questioni demandate alla prima sottocommissione, datti la loro importanza capitale, siano trattate in una discussione generale domani mattina. Monsignor Maglione Quest'oggi ha fatto la sua apparizione od Ouchy, mons. Maglione, nunzio apostolico a Rema, il quale era stato invitato osservatore americano Child per uno •"iribio di vedute sulla situazione delle minoranze cristiane. Mons. Maglione ha approfittato del suo soggiorno per intrattenersi anche con i nostri delegati e discutere sulla situazione dogli Armeni e dei .■-Caldei. Le accoglienze che la Delegazione italiana ha fatto al nunzio apostolico sono siate do|]c più cordiali Mòns Maglionc non ha fatto nessuna dichiarazione, ina nelle conversazioni private, che ha avuto con qualcuno di noi, non ha nascosto 1 intenzione ferma del Vaticano di occuparsi attivamente delle sorti dei Cristiani rimasti con il Turco. Arnaldo Cipolla.